martedì 7 dicembre 2021

MANTOVA COTTA E MANGIATA

Palazzo Te

..e continuiamo a stupirci ogni volta, così come capitato di recente a Ferrara e Padova.
Queste province che trasudano storia e quiete, fascino e stupore, sono l'esempio più distante da ciò che rappresenta il caos romano.

E Mantova non fa eccezione.
Regno dove i Gonzaga hanno dato vita ad un piccolo gioiello colmo di meraviglia; dove case, palazzi, ponti, chiese sembrano volersi fagocitare conglobandosi l'un l'altra con effetto russian doll, spesso riuscendo nell'impresa e moltiplicando ad ogni giro di vista, la sorpresa.

Torre della Gabbia dai portici di Palazzo Ducale

Circondata dal Mincio per tre lati, a formare ampi specchi d'acqua, Mantova acquisisce caratteristiche di città lacustre, con un Rio ad attraversarla ed unire ad est e ovest il Mincio, fornendo scorci di autentica poesia.



Il Mantegna imperversa e la sua Camera degli Sposi, a Palazzo Ducale è tra le pitture più belle di sempre.

Volta della Camera degli Sposi. A bocca aperta e naso all'insù


Le rive del Mincio, specie al crepuscolo, offrono colori e atmosfere da sogno, una pace incredibile con la possibilità di passeggiare tra acqua e meraviglie architettoniche.

 
LungoMincio

Il centro è un coacervo di viuzze, spesso acciottolate, con le case pastello e una marea di palazzi che nascondono cortili fantastici, e noi curiosi ad intrufolarci, appena possibile..



Il complesso del Palazzo Ducale poi, una città nella città, ricchissimo e variegato, con persino un giardino pensile al livello del primo piano, e infinite stanze a testimoniare la ricchezza della dinastia Gonzaga.

Entrata del Palazzo Ducale

Di fronte Palazzo Ducale, Piazza Sordello sembra voler distaccarsi dall'intreccio che di lì a poco, varcato l'arco, ci consegna al vero centro pulsante. Una piazza immensa, ariosa, ritrovo per riunioni, mercati e vita mondana.

Piazza Sordello

Il susseguirsi di vie e piazze poi, con portici e ritrovi, rende fascinosa una passeggiata in centro e costringe l'occhio a continue scoperte, in un apparente disordine urbanistico che arricchisce e rende eclettico il panorama. Il retro di S.Andrea, la concattedrale, è  imponente esempio di stile medievale, praticamente nascosto, se non ci si impegna a seguire tutti i vicoli, sbucando in piazza Leon Battista Alberti, dall'atmosfera pacata, fuori circuito e coi suoi tesori incredibili.

Piazza Leon Battista Alberti (la piaseta)


La Torre dell'orologio a palazzo della Ragione


Uno dei radi ponti con scorcio sul Rio


E avrei potuto mai tralasciare, infine, un cenno ai mirabolanti tortelli di zucca e amaretto immancabili in ogni osteria che si rispetti? O della sbrisolona servita con un pentolino di zabaione caldo?

No.. non avrei mai sorvolato sulla qualità e la valenza gastronomica di un soggiorno a Mantova.. ;)  esatto epilogo per ogni giornata trascorsa a caccia di gemme e capolavori..

Tortelli di zucca burro e salvia. Da paura!


domenica 5 dicembre 2021

LA PAISIBLE AWARD 2021 - PREMIO AUDREY HEPBURN

 L'amica Mariella mi insignisce di un premio che probabilmente non merito. E la ringrazio di cuore.
Delle qualità espresse a motivazione del premio mi tengo però stretta la versatilità.



I PREMIATI DEL 2021

Farfalle Libere di Caterina Alagna

Mirtillo 14 - Camminando di Mirtillo

Personalità tra scrittura e arte con fantasia di Pia

Nocturnia di Nick Parisi

Arteggiando s'impara di Romualdo Roggeri


Ed ecco gli altri blogger premiati che vi invito di cuore a visitare, tutti permanentemente nel mio blogroll, ma non certo ad esaltare il cortiletto del circolo chiuso ma, anzi,  a testimonianza della diversità di approccio, ogni volta con pagine nuove e tutte le diverse interpretazioni possibili. 

Perché il blog arricchisce, e interazione e contradditorio sono l'anima della rete blogger. 

Grazie ancora Mariella!

venerdì 3 dicembre 2021

A CHE ORA - E COSA - SCRIVE IL BLOGGER?

Scopro solo da poco, dopo molti anni di pubblicazione a casaccio, che esistono manuali, prontuari, compendi e vademecum tutti relativi all'ordine, quasi matematico, di pubblicazione post. 

Parametri e  misure, criteri e scale di valori. 

Tecniche e strategie legate agli orari, alla lunghezza, alle condizioni meteo, al target cui è dedicato il post, senza tralasciare i caratteri, le foto di richiamo, il grassetto, le dimensioni di alcuni periodi, il colore, la sottolineatura e, in ultima analisi - pensate - anche al soggetto del post!.

Non si pubblica se prima il mondo non ha letto il precedente post, niente cose leggere all'ora della spesa: perderemmo casalinghe impegnate al mercato.
Niente cose pesanti dopo pranzo: rovineremmo digestioni.
Niente cose tristi la domenica.
Niente cose indigeste prima di cena, e niente articoli cerebrali: rovineremmo neuroni. 

Niente cose scomode, nessuna accusa tranne ai soliti, nessuna roba arzigogolata, chi legge blog non è che può diventare scemo, deve navigare sereno, come se leggesse Topolino o Diabolik.

Certo resta poca roba pubblicabile (..di cui meglio non far cenno) ma sicuramente, col tempo e seguendo regole ben precise dettate da precisi standard bloggheristici, acquisiremmo pubblico fedele e appassionato, mai colto di sorpresa, senza troppe aspettative - come quando acchiappiamo una qualsiasi rivista gossippara  in una sala d'aspetto medica o dal parrucchiere - e mai deluso dai nostri articoli. 

Perfetto.

Io continuo come mi pare. 


martedì 30 novembre 2021

ANCORA CENSIMENTO...


Sarò un disfattista, polemico, rompiballe, ditemi quello che volete ma una delle cose più inutili (burocraticamente parlando) viste in Italia da decenni a questa parte, è 'sta pantomima dei censimenti, porta a porta, a campione (peggio me sento!), online oppure fermando la gente per strada o rompendo le scatole a mezzo telefono ("Buongiorno, siamo del censimento, volevamo sapere quante volte prelevate 1000 euro al giorno?"). 

Ma davvero qualcuno pensa di ottenere risultati attendibili e, ancora meglio, utilizzabili?

In un paese dove ci si separa e si cambia residenza per far risultare prima casa la villetta la mare, dove ci sono un'infinità di barboni, poveracci, gente che dorme in roulotte o sotto i ponti (quando non crollano), e le buonuscite a chi sfascia le aziende, o i condoni a chi non paga le bollette; gente che non esiste praticamente, sconosciuta persino alla Agenzia delle Entrate, e gente che apre onlus e società fittizie facendo finta di non guadagnare,  e voi vorreste davvero "censirla" e "statisticarla"?

Gente che lavora a nero, gente che paga a nero, che vive con i leasing, che la nonna ottuagenaria c'ha tutto intestato, dal Porsche al fermacravatte; gente col triplo o quadruplo lavoro, con la pensione che non gli spetta, i soldi in Lussemburgo, i contributi evasi, con sei cognomi diversi, la residenza alle Canarie e lo yacht a Capalbio con bandiera maltese (come anche le navi da crociera).

E questi ancora giocano al censimento, oltretutto finanziandolo coi soldi dei pochi che pagano davvero le tasse.

Ma provate a censire quelli che escono col Rolex dalle gioiellerie del centro..  :(



sabato 27 novembre 2021

IL BEDLAM CLUB DI DAVIDE CONTI

 


Conosco Davide Conti dai tempi di FilmTv, dove redigeva recensioni che erano già piccoli romanzi.

Per Davide il  film è solo spunto. 

Lui coi film ci costruisce storie, imbastisce personaggi da fiaba.
Lui li fa i film, con la scusa di scriverne.
Mo' serve qualcuno che glieli gira.
Ma ci sta lavorando.

Intanto lo trovate anche sulla blogosfera:

Catarsi addosso  che è già un esplicito programma..

Ma torniamo al Davide scrittore, al suo costruire comunità.
Ecco un limite per me invalicabile.
Creare personaggi.
Io sono egoista nella mia scrittura. Parlo di me anche quando descrivo cose, figuriamoci dare vita a personaggi, sarebbero mie caricature, tutte identiche e posticce, in un ridicolo rispecchiarmi.

Davide no. Scova umanità stratificate e le paradossa tridimensionalmente: lui al tavolo mentre scrive e i personaggi su tela, o emersi dal marmo, o fluttuanti - meglio come metafora - sullo schermo di un cinema.
Perché lui li manovra come vitalissimi burattini, e questa cosa l'ho visivamente percepita durante la presentazione di Bedlam Club, il suo libro di avventure cinematografiche vissute da una banda di personaggi borderline.
 
Davide ha letto un capitolo, e la scena si è come materializzata, i suoi personaggi a galleggiare nell'aria della piccola libreria, a raccontarsi, a muoversi in autonomia coi tic, le manie, la preoccupazioni, le aspirazioni, i sogni, le goffaggini e le assurdità.
Una sceneggiatura più che un libro, non mi stupirà il vederlo un giorno su grande schermo.
Quello schermo che, in fondo, lo ha fatto arrivare alla ribalta, quando ha iniziato a recensire film in maniera anomala, con le sue storie strampalate applicate a gente come noi.
 
Esemplare il suo sbeffeggiarsi della serietà del mondo, applicando però un'anima viva a questo suo svirgolare, dotando ogni sua creatura di intensa umanità, esaltandone quegli eccessi che possono spaventare, ma anche farti sbellicare dalle risate, con un retro pensiero malinconico che bussa delicato nell'intimità di ognuno di noi.

Eccolo Bedlam, un manicomio geniale, del quale alla fine vorremmo tutti far parte, a poter ragionare di cuore.


giovedì 25 novembre 2021

STRAPPARE LUNGO I BORDI (ZEROCALCARE PURE IO)


Ovvio che un salto dalla nicchia - nicchia per modo di dire - alla ribalta Netflix, potesse costare un grosso carico di critiche riguardo la nuova serie di Zerocalcare. Critiche a 360 gradi, di tutti i generi e i calibri. Insomma Zerocalcare come i Maneskin o il covid.
Importante è che si prenda posizione. E allora dai.. 

Cheppoi era tipo quanno annavi a scola che cercavi de strappa' un fojo dar quaderno e mai 'navorta una che te venisse dritto, poi arivava er solito compagno de classe, un bambacione che sarebbe diventato 'n cervellone ar cienneerre, e te diceva: "basta che appoggi un righello e il foglio si strappa per bene". Mo' non te vojo dì che dovevi considerallo 'na specie de coscienza, no, emmanco er grillo parlante perché sai quante vorte l'ho spiaccicato sur muro quanno fiatava, e forse si, era mejo 'n'armadillo, che armeno quello, se provavo a spiaccicallo sur muro, me dava du pizze (mo' nun te saprei di' se margherite o stocaxx, però..)

Zerocalcare ha colpito per la vitalità di infinite soluzioni stilistiche, per la capacità di agghindare mille stereotipi di freschezza narrativa (come la pizza all'Ultima Cena, genio!) e tutte le altre convenzionali quotidianità, dai fili intricati dietro al ripiano tv, al divano "b", alle pippe mentali sull'arrivare in aeroporto sei ore prima (questa è tutta mia, infatti rivendico er copirait), al rincoglionimento della sveglia fino all'immancabile tormentone (s'annamo a pija er gelato?)

E parliamo di uno Zerocalcare messo per la prima volta a disposizione del grandissi-missi-mo pubblico, quindi esposto a chi neanche sapeva chi caxx fosse prima, o a chi ne aveva usufruito solo a piccolissime dosi, ed anche a chi ci ha riscoperto BoJack Horseman e perché no, pure Pinocchio. 

Ovvio che arrivasse a tsunami, infrangendosi su vasta scala e procurando critiche e reazioni tra le più diverse. 

E ovvio anche che tanti non abbiano somatizzato appieno, dando di matto sin dalle prime sollecitazioni, e archiviando la serie come illeggibile o improponibile  (tipo come pure er Frecciarossa Roma Biella). Insomma i no - Zerocalcarex.

..dell'anima(delimeiolimortaccitua..)

C'è chi si è lamentato per il linguaggio, l'incomprensibilità della parlantina romana e del montaggio troppo veloce (in effetti in vago contrasto con la fruizione più pacata delle tavole disegnate) e il carattere grezzo e panearpane messo in mostra; non percependo, giocoforza, un messaggio profondo e sensibile, la precarietà della crescita, l'essere "fili d'erba" sbatacchiati, il nostro poco ascoltarci cercando ogni volta una scusa (come con l'esemplare metafora del "freddo" in treno), e magari anche lo sdoganamento di artisti come Apparat, in teoria lontani dal pop e dal punk che hanno cresciuto Michele Rech, in arte Zerocalcare.

Ma alla fine quante volte abbiamo tentato abbiamo tentato di schiacciarla come un grillo parlante qualsiasi la nostra personale "coscienza armadillo"?! Ora, almeno, risparmiamo di counselor.. ;)

E comunque sia, permettetevi almeno di stupire.
Permettiamocelo.
C'era anche questo tra i messaggi di Zerocalcare: permettiamoci di esistere, di dire la nostra anche sbagliando. 
Spesso ne vale la pena. Deve valerla.

Strappare esattamente lungo i bordi,
nun po' mai riusci' alla prima botta...
(senno' vattene direttamente ar cienneerre, ma popo subbito!) 


 

mercoledì 24 novembre 2021

E.I.T.R.D. DA UN'INIZIATIVA DI DANIELE VERZETTI

Edizione speciale.
Ma comincio ad aver paura sia tutto inutile. 


Continuano a morire donne, ma non se ne viene a capo.
Spunta l'ipotesi dell'emulazione. Vi ricordate l'ondata di suicidi tra soldati di leva? O il lancio di sassi dai cavalcavia?

Si decise di non parlarne più all'epoca. Funzionò.

Forse impietosa e oscurantista come decisione, ma se servisse a salvare vite? Ben venga.

Un altro elemento che viene fuori è il silenzio di chi, attorno a queste vittime, sa e non parla.

Il nostro silenzio quindi, di chi si gira dall'altra parte, di chi non vuol mettersi in mezzo. Di chi sente un urlo e alza il volume del televisore. Di chi vede la vicina con gli occhiali scuri e non chiede come sta.
A volte basterebbe una telefonata, senza doversi per forza esporre.
Quel 1522. Numero antiviolenza, lo passiamo fare anche noi, se abbiamo più di un fondato sospetto.

Insomma io credo ci si debba muovere davvero. La solidarietà, anche questa nostra serve a poco se non ci ascolta nessuno, se magari becchiamo anche l'approvazione di chi poi, a sera, tratta un congiunto a pesci in faccia.

Perché la cosa peggiore è che in tanti ancora crediamo di non far parte del problema.