C’è
solo questo nastro registrato ormai a bucarmi il cervello:
SPAGNA,
USCITA LATO DESTRO.
Il resto è incubo.
Sono
prigioniero sulla metro, da più di due ore credo. Un vagone che non
si ferma più, la gente che urla, piange, cerca di spaccare
tutto...un signore rumeno, penso, con un sedile divelto, è riuscito
ad aprire una delle porte e si..in preda al delirio, si è gettato ...nel vuoto.. siamo
rimasti in silenzio per un periodo che è sembrato infinito, ma forse
sono stati pochi istanti...nessuno si è mosso.
Allucinati dall'orrore...
I
cell non prendono, le maniglie di emergenza inutili… non sappiamo
se il mondo sa che siamo qui, o chissà dove.
Non
capiamo cosa stia accadendo, intrappolati in un loop senza fine.
In
parecchi hanno smesso di farsi domande, piangono abbracciati, anche tra sconosciuti o urlano o se
ne stanno inebetiti, forse pregano che non sia vero, pregano di
svegliarsi, con lo sguardo fisso terrorizzato
SPAGNA:
USCITA LATO DESTRO… l’unica stramaledetta vocina metallica che continua a funzionare imperterrita
annunciando una stazione che non arriva…
spingo
invio nella speranza di lasciare un messaggio, una
testimonianza, un aiuto...anche la luce va e viene ad
intermittenza... solo questo vagone corre imperterrito, senza nessun
rallentamento.
Un
vecchietto vicino mi si aggrappa al giaccone...è sconvolto...mi
guarda con l’occhio lucido… “E’ colpa mia.. ho desiderato con
tutte le forze di non arrivare mai alla prossima fermata… mi
aspetta il funerale di mia moglie.. non avrei retto..non ce la posso
fare.. voglio restare qui.. e.. qualcuno.. mi sta esaudendo...”
Qualcuno
che non conosce il conflitto d’interessi però...