giovedì 14 settembre 2023

POKEMON

 


Qualcuno di voi sicuramente ha a che fare con figli o nipotini tra gli 8 e i 10 anni. Io in particolare un nipotino che adoro (quando non ci sono figli molti di noi adulti spostiamo la mira..) fissato coi Pokemon.

I Pokemon sono giocattolini e figurine che evocano mondi fantastici di norma guerreggianti e paralleli. No roba pacifica per intenderci. 

Scuola di supremazia, armi ingarbugliate, combattimenti acrobatici, soprattutto nomi così strani che quelli dei mobili Ikea, in confronto, diventano quasi elementari..

Mi chiedevo se questa roba aiuta la fantasia oppure ne tarpa un attimo le ali. E cosa ne pensate voi in caso.

Certo dall'alto delle mie ben oltre sessanta primavere mi rendo conto che i miei giochini di cinquanta anni fa al massimo s'imbattevano nei Lego, ma non nei Lego attuali coi quali puoi costruire moduli lunari indistinguibili da quelli veri, ma mattoncini per tirare su qualche baracca pericolante. 

Il resto del gioco era interamente frutto della fantasia, del nostro creare. Ora mi sembra tutto cotto e mangiato.. queste carte Pokemon  ti danno anche le istruzioni sul come usarle, dove, perché, contro e quando. Ferree regole d'ingaggio e guai a deviare dal percorso. Chissà quali anatemi a tentare un castello di carte .. ;)

Vero che i bimbi di oggi sono sottoposti a tutte altre sollecitazioni: media, lanci di di giochi nuovi ogni tre minuti, quasi difficile farli affezionare se non tirando fuori brand che abbisognano di attenzione, culto della collezione, interscambio con i coetanei..

Piccoli mostri crescono..  ;)

39 commenti:

  1. il compito è di farli sognare il più possibile ....... lontano da una realtà.

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  2. Non so che dire, a me spaventa più l'onnipresenza di smartphone e consolle, il fatto che la sola idea di gioco sia il videogioco, come se l'aspetto ludico legato alle corse sulle proprie gambe e al lancio del pallone o frisbee con le braccia sia qualcosa di antiquato...

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  3. Conosco più o meno le carte dei Pokemon, perchè girano già da tempo e durante i miei anni di lavoro coi bambini ho visto quanto loro si appassionassero. Come dici tu incide molto, a volte soprattutto, il culto, il gusto di collezionarle...un po' come i bambini di un tempo raccoglievano le figurine dei calciatori. Qui però ci sono dei personaggi e anche nomi :-D accattivanti e, volendo, ci si può giocare. Confesso che nonostante i tanti tentativi da parte dei bambini di insegnarmi giochi di questo tipo, non sono riuscita a farmeli piacere e ci ho sempre capito poco. Pur essendo un mondo in cui non sono riuscita ad entrare, penso come scrive Ariano che ci sia di peggio...in fondo le carte sono cose, sì probabilmente costose, ma che si possono guardare, toccare, scambiare non solo vedere su uno schermo. Per quanto riguarda le regole di quei giochi di ruolo anche se a me personalmente annoiano, non le ritengo un aspetto negativo, anzi... Beh, questo è il mio parere da amante dei giochi di società, da ex ex ludotecaria, ma anche da bambina che come te ha usato tantissimo la fantasia e i blocchi di legno senza incastro per costruire le case. Poi sono arrivati i primi lego. Scusa la lungaggine, ciao!

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    1. Scusatissima!!.. forse sono troppo lontano dai giochi d'oggi, dove il "ruolo" ricopre vitale importanza, forse per educare già da piccoli alle gerarchie d'ufficio.. 😁

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  4. Ben vengano carte da collezionare, io raccoglievo francobolli e quelle immagini mi facevano sognare mondi altri...niente di diverso da Galar o Paldea...meglio dei cellulari che noi adulti per primi utilizziamo alienandoci da quei bambini...

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    1. É il collezionarle come santini, quelle carte, che mi spaventa; il Gronchi Rosa non era un gioco, qui stiamo arrivando al culto inverosimile, alla carta reliquia.
      Lanciarle in un cappello blasfemo immagino.. 😁😱

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  5. Fidati, sei fortunato a rimanere nel campo Pokemon (ancora), perché io ho attraversato la fase Gormiti, carte di Yu Gi Oh e pure carte di Battle Spirits... e tutto per due, vista la prole maschile! Però ho anche tutti i Lego moderni possibili, che quando - ricordo - proposi i miei, quelli sfigatelli della nostra epoca, la scatola di mattoncini conservata integra dai tempi in cui ci giocavamo io e mio fratello, ha fatto una brutta fine! E insomma niente, rassegnati! :)

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    1. 🤣🤣..per fortuna mi colpisce di striscio la faccenda..ma incuriosiscono le dinamiche..😁

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  6. Buongiorno Franco.
    Mi hai fatto sorridere leggendo questo tuo post. Ormai sono anni che esistono i Pokemon e forse oggi neanche piacciono più tra i giovanissimi che scelgono giochi più innovativi e dinamici, magari anche più violenti purtroppo.
    Però ammetto di aver sempre avuto un debole per Pikachu, il pupazzetto giallo per intenderci. In fondo la violenza in questo gioco è mitigata dal fatto che negli scontri i personaggi che perdono non sanguinano e non muoiono. Un poco come i pezzi di una scacchiera. Si combattono tra loro con varie strategie ma poi finito un gioco dopo un periodo di calma tornano a "combattere" magari più forti di prima.
    Sono ormai passati i tempi in cui si cercava il divertimento per un sano rilassarsi, hai ragione su questo. Anche perché vedo violenza anche in semplici scambi di battute. La gentilezza, il rispetto e l'educazione oggi appaiono rari ed in declino. Ma spero vivamente di sbagliarmi. Comunque intorno a me esiste ancora una gran parte di futura generazione che mostra cose diverse e migliori. Staremo a vedere dai.
    Un abbraccio forte, ciao.

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    1. Pikachu non è vecchia generazione..deppiù.. un ragazzino di dieci anni attuale, a nominarglielo, rischi che ti guardi con faccetta assai interrogativa.. ahah

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  7. Non credo che siano i Pokemon il problema (tra parentesi ha ragione Pia ci sono da un secolo). Penso che i veri problemi nascano molto di più quando giocano alla Play o con lo smartphone ossessivamente ed in modo compulsivo

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    1. Come sottolineava anche Ariano, certamente.. magari i problemi fossero solo i Pokemon.. c'è uno sfacelo dilagante in giro, che vede l'adolescenza atteggiarsi sempre più a scimmiottamenti pseudoadulti (considerato a "quali" adulti fanno spesso riferimento.. )

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  8. Non faccio il conto di quanto ho speso per le card Pokemon che ho comprato a mio figlio nel lontano 1999, anche se adesso costano il triplo. Comunque ci ha giocato da solo e con gli amici. I cartoni li ho visti anche io e mi sono piaciuti... certo con nessun paragone con la disney.
    Comunque la differenza di oggi non la conosco.
    Però adesso questi ragazzi vedono solo i video con i telefonini e non si riesce a fargli fare nulla.
    Sembrano drogati e sicuramente sempre più soli.
    Non credo che sia una bella gioventù... è come se vivessero fuori dalla realtà.

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    1. A voler essere buoni è come se volessero difendersi da certa realtà pessima, di quelle che noi adulti contribuiamo ad alimentare giorno per giorno.. ma sicuramente c'è anche una volontà di estraniamento che purtroppo si incanala in questi mondi virtuali di paillettes, luccichini, regole astruse e mondi che non saranno mai quelli da abitare davvero, un giorno..

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  9. Mio nipote Pietro, per un periodo si è interessato a queste carte. Quando è da me preferisco che non porti con se neanche il cellulare perché questi strumenti bloccano il dialogo. L'adolescenza è un periodo particolare, bisogna strappare le parole con le pinze quindi è meglio vivere il presente per prepararsi ad un futuro non virtuale.

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    1. Ottima gestione Angela..e ascoltando te può solo arricchirsi di saggezza.. ;)

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  10. Per come la vedo io penso che tutto dipenda dalla persona. Usare questi giochi "preconfezionati" non aiuta certo l'intelligenza e la fantasia, a mio parere possono rappresentare solo un momento di svago e niente più. Io stesso quando ero più giovane usavo i videogiochi per rilassarmi un po' dal lavoro. Tutto sta nell'uso che ne facciamo. Certo che se si occupa gran parte del nostro tempo con questi giochi allora sorge un problema. Il computer, se usato nel modo corretto aiuta a ragionare e può essere usato sicuramente in modo produttivo.
    Un saluto

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    1. Attorno agli otto anni però certe affezioni ludiche andrebbero incanalate comunque, magari evitando eccessi integralisti e anche collassi economici (costano uno sproposito sti Pokemon!!). Gli adulti dovranno pur servire a qualcosa? ;)

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  11. Io andai al cinema coi miei figli da piccoli a vedere un film dei Pokémon per rendermi presto conto che mi sarei sorbito due ore di spot pubblicitario di questi "giochini". Le carte ? Ok, sono un gioco strambo per noi vecchi con le sue regole, ma anche la briscola ha le sue e la fantasia non veniva stimolata più di tanto. La vera differenza è che le carte da briscola sono 40 e un mazzo dura tutta la vita, quelle dei Pokémon sono potenzialmente infinite e se le vorrai tutte ti serviranno svariati stipendi 😅... è il consumismo a cui ci abituiamo ormai fin dalla tenera età.

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    1. Mentre leggevo pensavo la stessa cosa..al costo di quaranta carte da briscola.. e ai castelli che ci ho tirato su da piccolo.. (meglio con quelle da scala quaranta, lo ammetto.. ahah)

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  12. Credo che i bambini riescano ancora divertirsi anche con un sasso, un bastone, una pozzanghera, questa capacità è la loro forza!

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    1. Alla fine sì..e sono anche quelli che ci scorgeranno la luna riflessa, un giorno..

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  13. I bambini hanno tutto il diritto di poter vivere "la storia infinita" di dare libero spazio alla loro fantasia. Mi spaventa molto tutta questa tecnologia messa in campo per proiettarli in un mondo che non dovrebbe essere il loro in un'età in cui non hanno ancora acquisito una maturità.
    Ti abbraccio.

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    1. Sugli ultimi Pokemon poi, ho notato quanto gli autori siano prolissi, verbosi e fintamente evoluti vogliano apparire con gli ingaggi di gioco e le regole astruse, per poi diventare estremamente grezzi ed elementari nella fase meccanica applicata ai pupazzetti veri e propri, con automatismi di movimento che neanche i pupari del '700.. ;)

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  14. Io mi ricordo le lollipop delle mie nipoti, un vero e proprio capitale investito. Chissà che fine hanno fatto... ma ormai c'è solo il cellulare.

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  15. ...la tecnologia imperante, si è occupata anche dei giochi per l'infanzia, ed è inevitabile che la maggior parte dei bambini siano attratti da questo magico mondo....

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  16. Nipote settenne (inoltrata) pokemon non pervenuti. Mio fratello che di anni ne ha multipli (se di 7 vogliamo continuare a parlare) ha passato mesi a rincorrerli in ogni dove e quando ne ha trovato uno in casa sua per poco non crepa; per le carte, certo, è troppo grande.
    Ma dimmi, come ti orienti nel fantastico mondo di Rocco Hunt? (al quale, devo dire, voglio un mondo di bene anch'io!)

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  17. Pokemon, Cuccioli cercamici, Antaro e tanti altri mi riportano alla mente l'infanzia delle mie figlie. Ne inventeranno ancora e mi chiedo chissà quanti altri personaggi conoscerò quando avrà dei nipotini!

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    1. Io da grande volevo inventare i nomi dei mobili Ikea.. invece avrei fatto molti più soldi inventando i nomi dei Pokemon.. ;)

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  18. io ho giocato moltissimo e fin oltre i vent'anni. e molti giochi (da tavolo) li inventavo. comprese le regole (spesso non semplici e con continue varianti e perfezionamenti).
    adoravo (quand'ero più piccolo) anche giocare coi soldatini (di ogni tipo). qui vigeva un'unica regola: l'eroismo. non mi piacciono troppo gli schemi prefissati. ma possono essere interessanti come stimolo iniziale.
    gioco tutt'ora. in altri modi.
    ciao

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    1. Coi soldatini ho ingaggiato per battaglie epiche nei luoghi più disparati.
      Sarà per questo che ora odio guerra, soldati e divise.

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    2. nella realtà non li ho mai amati.
      ciao

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  20. Detesto i Pokemon, ai miei tempi desideravo i "pupazzetti" di tanti personaggi dei cartoni animati ma al massimo c'erano figurine, peraltro non originali, e io mi riproducevo i personaggi coi Lego!
    Oggi ogni sfizio di moccioso viene soddisfatto, i bambini possono vedersi una serie anche 10 puntate al giorno su Internet, noi dovevamo aspettare l'orario per la puntata quotidiana.
    Poi eccoli, questi mocciosi, che se te li porti nei ristoranti spaccano i timpani, e non solo quelli, per tutta la sala invece di starsene buoni seduti perché stanchi di aver lavorato di creatività e ignari che esiste la pazienza nella vita umana.

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