Citofono a Pratesi. Nulla.
Provo con Sonzu. Niente. Anche Lissani (o Lissan..si legge malissimo) non da segni di vita.
Premo più forte, e rimango in ascolto.. ma l'unica eco è di sirene distanti.
Del resto il portone è divelto, non più in asse, un po' come anche il palazzo, in piedi per scommessa, col citofono e i tasti polverosi, come incastrati.
E suonare, per me che abitavo di fronte, è come un ritorno a prima dell'esplosione, al vociare e ai panni stesi, e musica e clacsons in strada, annullare gli eventi, evocare normalità, restituirmi rumori confidenziali.
Ora silenzio colloso. Sapore rappreso di calcinacci.
L'avevo vista venire su quella casa e ora mi rimbalza solo assenza.
Schiaccio meccanicamente. Di nuovo su un nome sconosciuto. Avrei bisogno di un gracchiare familiare a disinnescare solitudine, scomporre il silenzio, premo più forte quasi rabbioso ora.
Accosto addirittura l'orecchio.
Per quanto riguarda il terremoto di Petrinja che è scoppiato alle 12:19 di martedì, causando diversi morti, tra cui la vita di un bambino, e causando gravi danni agli edifici, tendiamo a credere che fosse in qualche modo "previsto", dopotutto, la regione dinarica è considerata più rischiosa in termini di terremoti rispetto, ad esempio, al centro del bacino dei Carpazi (con un approccio geologico più preciso: il bacino pannonico). Bene, potremmo avere ragione nel dire che le analisi del rischio di future eruzioni sismiche suggeriscono che terremoti particolarmente forti sono probabili in molte zone della penisola balcanica, comprese vaste aree della Croazia – semplicemente perché storicamente si sono verificati terremoti di questa magnitudo. Allo stesso tempo, l'attuale terremoto di magnitudo 6.4, misurato sulla cosiddetta scala di magnitudo del momento, è anche molto grave per gli standard croati: è tipico che l'attuale territorio del paese abbia subito un terremoto approssimativamente altrettanto forte nel 1962, durante i tempi di Tito (questo è stato il terremoto a Makarska, che si è verificato vicino all'isola di Hvar in Dalmazia e ha persino generato un piccolo tsunami).
RispondiEliminaNelle vicinanze dell'epicentro del terremoto, che può essere letteralmente udito a causa del suo nido relativamente poco profondo (nella valle del fiume Kupa), vibrazioni di intensità simile sono state sperimentate nel primo decennio del secolo scorso (almeno 110 anni fa).
Terremoto in Croazia, le case crollano a Petrinja, ma l'apocalisse è un'altra cosa.
RispondiEliminaNon cancellare i miei commenti.
Quando li ho cancellati?
EliminaEri solo in spam..
EliminaOgnuno ha la sua Apocalisse, di quella Finale, se ci pensi bene, importa poco.
EliminaSon situazioni che creano grande sgomento, specie quando si affievolisce la speranza di ritrovare in vita chi si trovava sotto le macerie. Terribile veder finire, con la sua gente,un posto in cui si è vissuto.
RispondiEliminaUn post terremoto è devastante, la zona rossa de L' Aquila, dove mi introdussi clandestinamente una sera a pochi mesi dal disastro, credendo di poter far foto memorabili, mi cristallizzò ogni proposito..
Eliminaimpressionante, speravo in un finale che ribaltasse in scherzo il racconto, invece tutto resta assolutamente realistico.
RispondiEliminaml
Frutto di fantasia, ma utile a somatizzare altri dolori..
EliminaBruttissima situazione ....... nessuno si dovrebbe trovare in queste situazioni di guai per colpa di madre natura
RispondiEliminaDove le abitazioni sono costruite per resistere ai terremoti non succede niente
EliminaDove la manutenzione e la prevenzione non sono considerate inutili ai fini elettorali.
EliminaIrrealtà, sgomento, incredulità, speranza. Il dolore arriverà più tardi e chissà quando se ne andrà.
RispondiEliminaSpero, il tuo, un brutto sogno... sia a occhi chiusi che aperti. ù
Ciao.
Un immaginario che pesca da chissà quali tormenti..
Eliminahola guapo gracias por la vida que das con tus palabras
RispondiEliminabeso
Grazie a te!
EliminaLa desolazione e lo sconforto dopo la paura e le macerie delle case sono lo specchio fedele di quelle dell'anima
RispondiEliminaMacerie custodite dentro..
EliminaChissà Anna Pacifico che documentò quei giorni all'Aquila, mi è tornata in mente. Chissà come sta, cosa fa... Mi piacerebbe tornasse a scrivere sul suo blog...
RispondiEliminaSono andata a cercare sul web. E ho visto che è mancata. Mi dispiace tanto, davvero tanto. Scusami se mi sono permessa, forse non la conoscevi. Scusa ancora
EliminaTramquilla.. non la conosco.. ma comprendo il tuo sconforto..
EliminaParole che disegnano scenari e immagini.
RispondiEliminaPoco spazio alla fantasia.
Neanche per quella più fervida.
E chissà cosa potrebbe ascoltare quell:oecchio speranzoso.
A.
La fantasia può farsi del male.. per vedere a cosa resiste
EliminaDa dirimpettaio sarà ancora più terribile il voler a tutti i costi riavere il vivere di cui si ha memoria. Triste questo tuo malinconico e rabbioso scritto.
RispondiEliminaDisperato in quel suo tendere l'orecchio...
Bravissimo Franco!
Uno scritto ad esorcizzare.. come "ramo morente"..
EliminaChe poi, Pia ed io sappiamo bene cosa sia un post terremoto. Il sentirsi devastati dentro e fuori è una sensazione che non passa mai ed ogni volta che succede altrove ritorna tutto, esattamente come allora.
EliminaPurtroppo siamo sempre precari (e in fondo lo sappiamo) ma ancor di più siamo alla mercé di madre natura, che ci da tanto e ci toglie ugualmente tanto (talvolta con enorme responsabilità nostra, tipo certe frane e inondazioni recenti).
RispondiEliminaPrecari per natura.. e inconsapevoli sul come comportarci, comunque..
EliminaIl terremoto mi fa sempre paura, forse perché ci ho sempre vissuto in mezzo, bene o male. E ho visto persone morirci sotto, con dolore, sgomento, terrore, insonnia. E tutte quelle cose lì.
RispondiEliminaIo sono il tipo che se si siede al tavolo con qualcuno trema se fa vibrare una gamba...ci sono cose che ti restano dentro e non se ne vanno più.
Ci ho perso amici, sotto un terremoto, e li temo, e quella zona rossa me la porterò, macigno dentro, per sempre
EliminaUna situazione che mi fa molta paura
RispondiEliminaL'imprevisto resta spesso tale anche se ci studiamo o tentiamo di farci amicizia virtuale..
EliminaUn saluto da Google,
RispondiEliminagrazie per aver segnalato potenziali violazioni legali o delle norme su Google. Abbiamo ricevuto la tua segnalazione nella seguente categoria di abusi: incitamento all'odio.
Il team di Google
Google LLC. 1600 Amphitheatre Parkway, Mountain View, CA 94043, USA
Questa email obbligatoria serve da record della tua segnalazione.
Una mail di prova o stai starnazzando a casaccio?
EliminaFranco mandalo al tuo amico antonypoe e alla tua franca. Ho segnalato anche gis e omega.
RispondiEliminaSei conosciuto franco battaglia, posso farti chiamarti come "conoscente dei fatti" e anche eleonora regolini. La patricelli il Sanpietro
RispondiEliminaOra mi hanno stancato.
Poi vedremo come andrà a finire.
Ma con chi lavori tu?
Sai tante cose, troppe. Sbagliate per lo più. Quindi ti arrampichi tentando di difenderti e meni alla cieca. Anche me, probabilmente il più innocuo di tutti. Lavoro per me millenomi cara. E hai sempre avuto paura.. vabbè..
EliminaPenso che l'esperienza del terremoto sia una delle più devastanti che un essere umano possa provare. Chi ha avuto questa sfortuna resta segnato tutta la vita.
RispondiEliminaUn saluto
Resti un'intera vita a somatizzare. E non basterà.
EliminaHo perso parte della famiglia paterna, amici, casa dei nonni e la mia infanzia. Cosa posso dirti di più. Quel dolore è inciso a fuoco sulla pelle e ogni volta è un ritorno amaro. Ho affinato le orecchie e i sensi, ma il cuore resta lì, dove correvo da bambina, perso in quei campi e tra quelle voci che non ci sono più.
RispondiEliminaIl cuore conserva strati di meraviglia ma anche le sensazioni più orribili, dolori che non possono andarsene.. un abbraccio!
EliminaRicordo quella (per noi del lontano) Friuli da bambino. Certe paure ti restano dentro davvero e non se ne vanno più
RispondiEliminaSensazioni terribili..
EliminaE credo che la notte scorsa a Napoli si sia andato in strada per una scossa molto evidente.
RispondiEliminapodi-.
Lì c'è anche un vulcano ..che speriamo dorma per sempre..
EliminaLe forze della natura fanno paura, anche perché contro di loro non possiamo fare nulla e la consapevolezza che non possiamo tenerle sotto controllo non fanno che aumentare la paura.
RispondiEliminasinforosa
E' una cosa triste, anche perchè negli anni gli abitanti sono andati a vivere altrove lasciando tutto come era (spero non ci siano state vittime) Valeria
RispondiElimina