... nervosamente su e giù. Unico passatempo consentito.
Per strade tutte uguali, quartieri squadrati bruciati dal sole, vicoli pulsanti
nel silenzio, in concorrenza col tuo cuore.
Nemmeno un'anima e, d'improvviso, una chiesa.
Sei entrato.
Per non restare fuori più che altro, per noia, per goderti quella folata di fresco che solitamente frequenta la soglia di ogni portale d'ingresso, specialmente quelle porticine laterali che delimitano meno solennemente il profano dal sacro.
A quest'ora è semi deserta, navate imponenti a custodire silenzi, raggi
come lame da squarci di vetrate impervie, e la manciata di persone
che intravedi è sparsa in tutti gli angoli, ognuna in un proprio, personale,
tempio.
A distanza debita da tutti gli altri, immersa in una fede individuale, impegnata in una lunga, solitaria preghiera; un dialogo riservatissimo col proprio dio, disegnato a misura, un dio che perdona e punisce col metro di chi lo ha concepito e, giorno per giorno, lo accudisce, lo interroga, lo incastra di preghiere.
Cominci a pensare nella quiete ovattata, anche tu semi nascosto in un angolo oscuro.
Credi all'ipocrisia di questi fedeli, vorresti quasi gridarlo attorno e si
va architettando in mente un piano diabolico per eliminarne uno qualsiasi. A
caso.
Per chi pregano? Per loro stessi e nient'altro, certo te non hai mai avuto
benefici dalla tua vita, nessuno ha mai pregato per te, neanche mosso mai un
solo dito.
E ora dimostriamo che neanche il loro dio può salvarli.
Nessuno si accorgerà di nulla, il sangue sgorgherà caldo e veloce,
accarezzando i mosaici.
Gli altri non vedranno, non udranno, e tu non avrai neanche bisogno di
fuggire, basterà allontanarti serenamente nell'indifferenza totale, soddisfatto, col respiro meno eccitato e la coscienza di chi sa di poter
Agire.
Quei vicoli abbandonati non potranno opprimerti più, sarai il padrone.
E mentre sei immerso in quei pensieri e stai elevando tutto te stesso al di
sopra di quei poveri esseri che ti circondano, non riesci proprio ad avvertirlo
quel tacito e sgusciante signore col coltello in mano che si sta introducendo,
furtivo,
nella tua personalissima chiesa.
Sembra di vedere un episodio di Ai Confini Della Realtà versione horror
RispondiEliminaQuanto mi piacevano quei telefilm!!.. soprattutto le venature fantascientifiche..
EliminaQuesto commento è stato eliminato dall'autore.
EliminaIl fascino dei racconti di Franco.
RispondiEliminaUn riflesso di pensiero in forma narrativa.. ;)
Elimina"A distanza debita da tutti gli altri, immersa in una fede individuale, impegnata in una lunga, solitaria preghiera; un dialogo riservatissimo col proprio dio, disegnato a misura, un dio che perdona e punisce col metro di chi lo ha concepito e, giorno per giorno, lo accudisce, lo interroga, lo incastra di preghiere".
RispondiEliminaQuesto è un pugno nello stomaco di ogni persona di fede. Voler credere di essere credente. L'idea di un Dio a misura del sè. C'è di che pensare...
Il resto del racconto è tuo, come al solito accattivante e ben fatto.
Ciao.
Ovviamente non riguarda affatto l'universalità della fede. Ma credo che in discreta percentuale sia diffusa una sorta di fede intuita come "proprietà privata". Umano del resto.
EliminaAmo il silenzio, e l'atmosfera, che sa racchiudere una chiesa, soprattutto quella semplice senza troppi altari "in stile barocco", che trovo stonati, per il messaggio di umiltà, che intende trasmettere quel luogo sacro.
RispondiEliminaIo adoro romanico e gotico.. lo scorso anno a Mont Saint Michel siamo impazziti per la bellezza!
EliminaLo ammetto: anch'io sono entrato nelle chiese per prendere un po' di fresco nelle giornate estive o per ripararmi dalla pioggia d'inverno. Quando mi capita mi accorgo del modo diverso di affrontare la religione che ognuno di noi ha. Ci sono i Cattolici Apostolici Romani, ma anche tante chiese diverse a immagine e somiglianza del singolo.
RispondiEliminaLe chiese affascinano.. San Pietro a Tuscania mi ha lasciato a bocca aperta.. impossibile entrare e non scorgervi storie..
EliminaSpesso in piccole chiesette, ho trovato veri angoli di bellezza.
RispondiEliminaQuelle semi oscure e poco frequentate, dove possiamo rivelarci, nel bene e nel male..
EliminaChi paga l'aspetti? Purché non ci sia troppo da aspettare che c'ho tante cose da fà che non te lo poi gnanche immagginà
RispondiEliminaChi paga l'aspetti? Purché non ci sia troppo da aspettare che c'ho tante cose da fà che non te lo poi gnanche immagginà
RispondiEliminaSe frequenti supermercati è più difficile che ti freghino.. al massimo un posto in fila.. ;)
EliminaInquietante, intrigante, avvolgente... c'è del talento, qui.
RispondiEliminaMaria sei sempre un tesoro.. ;)
EliminaLa chiesa è il tempio di un dio, ma tu prospetti un comune, normale fedele che crede di essere diventato lui dio onnipotente :-D
RispondiEliminaProspetto un rapporto spesso inquietante, dove confondiamo il Protagonista, perché siamo eternamente alla ricerca di di conferme e risposte.. finché non finiamo di darle noi..a qualunque prezzo..
EliminaÈ la vita: c'è chi pianifica tutto nella sua testa ma poi non agisce e chi invece agisce pure, anzi spesso agisce senza neanche un'eccessiva pianificazione
RispondiEliminaQuando pensi di, ma altri lo hanno già pensato prima. Accade spesso in mille frangenti: lavoro, amore, studio, amicizia, vita..
EliminaLa Trappola.
RispondiEliminaNon entro nelle chiese per prendere il fresco.
Non entro nelle chiese per pregare o parlare con Dio.
Entro nelle chiese per godere dell'architettura e della bellezza, laica, di cui sono capaci di essere fatte.
Questo racconto mi ha fatto pensare a JJ4.
Povera orsa... Sedotta da un bel bocconcino si è infilata nella trappola e ora, è in gabbia.
Entrare in questo racconto ha avuto la stessa dinamica.
Inizi a leggere, sei pervaso da una euforica sensazione di onnipotenza delirante e d'un tratto, sul finale, sei fregato... Da "sacerdote" del rito purificatorio a vittima sacrificale.
È la legge del contrappasso che caratterizza i testi di Franco.
Uno stress test(o).
Molto suggestivo.
Quindi, attenzione!
Pregate sempre nell'ultima fila a ridosso del muro...
A.
La storia nasce da sensazioni provate, e visto che col contrappasso vado a nozze (in chiesa poi ancor di più..), mi sono guardato attorno davvero, sentendomi addosso l'eversione, prima ancora di provare a metterla in atto, tipo un viaggiare senza biglietto.. ;) e grazie sempre delle tue analisi pulsanti..
EliminaSe vuoi, una preghiera te la riservo io: mi gratifica pregare per me e per gli altri (all'occorrenza) :D
RispondiEliminaIn ogni caso, quando andrò in chiesa, sarò guardinga e cercherò di stare attenta alle persone semi nascoste in un angolo oscuro. :)
Mi capita di entrare in chiese diverse, come e dove capita, in orari desueti, per avere momenti - come dire - dedicati. Può sembrare di avere più attenzione, o meglio ancora essere noi meno distratti. Ma una preghiera non ha un luogo più deputato di altri, quando cerca colloquio intimo.
EliminaSicuramente per la gran parte dei fedeli la fede è un fatto privato, molti sono egoisti in tal senso ed ipocriti- Molti credono solo perché sperano nella vita eterna, per un fine egoistico. Ma non vale per tutti. Ci sono quelli che pregano per gli altri, sono pochi, ma ci sono.
RispondiEliminaVedo che tanti si son fatti come sviare dall'elemento preghiera che in fondo era solo escamotage per alimentare il fattore ribaltamento, sorpresa, al servizio del thriller; ma forse anche io ho approfittato troppo per esporre mie teorie ben risapute.. abreve però, post specifico proprio in argomento intimista/religioso.. ;)
EliminaIl tuo racconto mi ha riportato alla mente un libro di Simenon, intitolato: Il caso Saint-Fiacre. L'omicidio viene perpetuato proprio sotto gli occhi di Maigret, nella chiesa del paese.
RispondiEliminaA Genova nei vicoli ci sono molte chiese ed io spesso vi entro non per trovare o parlare con Dio ma per assaporare il silenzio ormai diventato così raro.
Mi complimento per la suspense che hai usato nel tuo testo.
Che poi certi vicolo genovesi arredano di silenzio già di loro, portandoti per mano in reticoli di respiro antico.. grazie!
Eliminadevo riscriverlo?
RispondiEliminaproprio bravo.
lieto giorno
Riscriverlo non è mai un eccesso.. e ti riscrivo grazie sempre, carissimo!
Eliminaquando non riscrivo è sottinteso :)
Eliminagrazie a te, carissimo.
ciao
spam :)
Eliminaciao
Spam devastante.. ;)
EliminaAnche a me piace entrare nelle chiese antiche, vissute, ricche di storia. Mi piace ammirare gli oggetti sacri e gli antichi dipinti e mi piace fermarmi un poco per una preghiera silenziosa, per me e per il mondo. Ci sono chiese che sono stupende e grandiose, come san Pietro, altre piccole e raccolte e sono queste ultime che prediligo. Sono stata anch'io a Mont Saint Michel , anni fa, ci vorrei tornare, troppo bello tutto !!! In quanto al tuo racconto...bravo, bravissimo !!! Buon week end !!
RispondiEliminaOcchio alle spalle però..gira gente con cattive intenzioni.. ;)
EliminaE’ difficile pregare in un luogo in cui la bellezza artistica creata dall’uomo sovrasta l’immagine di quel Dio che dovrebbe abitare quel luogo. E’ più congeniale pregare in uno spazio appartato, silenzioso, meno appariscente, poco frequentato. Un luogo che evochi la povertà piuttosto che la ricchezza, la contemplazione piuttosto che la meraviglia. La bellezza non può sovrastare il pensiero di chi prega. La ricchezza del luogo non può interferire nel dialogo con Dio. Nel momento in cui la bellezza domina, la preghiera svanisce.
RispondiEliminaSpesso il silenzio è l'elemento mancante. Specie in opere magnifiche in circuiti turistici sempre frenetici. Ma non sono sicuro che bellezza e preghiera si elidano per forza. A volte essenza spirituale e meraviglia artistica si fondono alla perfezione, come mi è capitato ad esempio davanti al Cenacolo, con l'emozione a mille e un Cristo mai così comunicativo.
EliminaAmo quelle chiese semplici, senza altari in stile barocco, che trovo assolutamente stonati. Vi entro solo per osservarne, l'austerità e il senso di sacro...forse così lontani dal mio pensiero!
RispondiEliminaInfinite chiesette fuori circuito turistico, spesso sembra siano loro che vengano a scovarti, a meravigliarti di semplicità ed armonia, a offrirti un'altra visione possibile..
EliminaIn effetti alle volte le chiese deserte sono un po'luoghi inquietanti. Una cosa sulla quale riflettere, perché celebrare Dio nel buio e non nel trionfo di Luce?!
RispondiEliminaQuell'inquietudine che partorisce raccontini macabri poi.. ;)
EliminaCome sempre ci spiazzi sul finale. In effetti non è necessario andare in chiesa per pregare, ma, spesso si può entrare per visitarne una e, alla fine, una preghiera ci sta. E' il luogo giusto..
RispondiEliminaVisitare chiesette isolate è una mia passione.. cerco quelle abbandonate poi, diroccate, dismesse.. quelle dove è rimasto comunque un afflato spirituale, un contatto irrevocabile.. dove una preghiera sembra quasi accoccolarsi meglio..
EliminaOddio.. l'assassino è comunque un fuori di testa.. ma il pregare privato, la madonnina oggeto di culto, la reliquia da custodire.. le trovo tutte storture. Purtroppo tollerate da una Chiesa che non potrebbe farne a meno, a meno che non scelga di pagare un prezzo altissimo: l'abbandono.
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