lunedì 15 maggio 2023

INCONTRI PERIFERICI

 


Su Via di Torricola, periferia romana, scorgo spesso, e da tempo ormai, una signora in attesa in prossimità di una curva.

In attesa di clienti. 

Benvestita, di una certa età (magari poi è più giovane di me), capello a posto, non elegante ma distinta.
Fatto sta che anni fa (strada obbligatoria per andare a casa dei miei), probabilmente, vista la prima volta la immaginai, ingenuamente, una signora affatto intenta al presunto lavoro più antico del mondo, ma solo momentaneamente aspettando qualcuno: un figlio, un marito, un'amica o chessò io.. poi col tempo, montalbanamente, “mi sono fatto persuaso” che la signora in questione stesse proprio “esercitando”. 

Ieri, poi, giornata di sole splendido, l’ho vista verso mezzogiorno, abbronzata e con un occhio per tutti quelli che transitavano, in piedi, composta, e non seduta o sbragata o discinta come magari qualche nigeriana, sempre su quella strada.. e l’ho ritrovata sempre là poi, al ritorno, tre ore dopo.. non so ovviamente se si fosse “adoperata” nel frattempo.. ma insomma, il pensiero è stato un altro: ha una vita questa signora? Figli magari, un compagno, nipoti, esistenza sociale di altro genere (poste, supermercato, camice da stirare, ticket all’ambulatorio, comunioni, teatri, la banca che ti chiama).
Pensieri che non ti sfiorano scorgendo l’outfit classico della prostituzione abituale.
Perché l'immaginario - errato sia chiaro - non accosta questi esseri viventi ai nostri standard.
A vederla così la immagino più in fila ai saldi di centro commerciale o sulla metro con un libro in mano, che sulla curva di una consolare secondaria. Ben pettinata,  seriosa, occhiale discreto.
Quasi una zia vecchio stampo che potrebbe al massimo invitarti ad assaggiare le ciambelline calde al vino appena sfornate, senza istigarti proprio nessun altro tipo di pensiero. 

Altro che transfert e controtransfert illuminati con il suo ultimo post dal caro blogger Guido Hauser.

Un giorno accosto e glielo chiedo. Magari già la voce potrebbe chiarirmi un paio di interrogativi..

47 commenti:

  1. Guai a fare qualcosa per contenere questo problema di civiltà.
    Potrebbe impedirci tante esclamazioni che pronunciamo quando siamo inquietati.

    Porca puttana
    Figlio di puttana
    Bastardo
    Porca troia

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    1. Purtroppo è la domanda a regolare l'offerta. Ed è sulla prima che si dovrebbe agire.

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  2. Mi appare strano che in tutti questi anni non abbia pensato di cecare un altro lavoro per potersi mantenere. Evidentemente la signora guadagnerà bene e naturalmente in nero. Ci sono donne che praticano la prostituzione come una missione e la persona di cui parli ha anche stile. Mi ricordo che quando la Merlini chiuse definitivamente le case di tolleranza, alcune "lavoratrici" si disperarono.

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    1. Difficile capire.. e in questi casi gli interrogativi si moltiplicano, le amarezze anche...

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  3. "IL BUCO"

    Idealizzarmi
    Solo questo sapete fare
    Voi uomini.

    Immaginarmi secondo le vostre impressioni
    O le vostre fantasie
    Voi non avete curiosità
    O desiderio di sapere davvero chi sono

    Che mi cerchiate per i miei servigi
    O semplicemente mi osserviate
    Sfrecciando con la vostra auto
    Mi volete pensare e comporre
    Come un puzzle
    Secondo i vostri canoni.

    Ed allora
    Se siete miei clienti
    O sono una troia
    O vostra sorella
    Figlia
    Madre
    Segretaria
    O semplicemente un buco in cui venire.

    Se invece
    Non vi fermerete mai
    E proseguirete oltre
    Ma mi notate
    Allora vi si accende un'altra luce
    Quella di provare a darmi un volto
    Non solo quello che vedete con i vostri occhi
    Ma quello interiore.

    Allora ecco che
    Se sono più anziana
    Più accorta
    Più dignitosa
    Meno discinta
    E bianca di pelle
    Probabilmente sono italiana
    Sicuramente ho famiglia
    O l'ho avuta
    Ed a seconda che sia nei vicoli di Genova
    O in una strada della periferia di Roma o Milano
    Sono una prostituta di lungo corso
    Oppure sono una sventurata
    Che ha perso lavoro e casa
    Ed ha deciso di battere il marciapiede
    Anche se dove sto io
    Il marciapiede non c'è neanche
    Sono sul ciglio della strada.

    Io per voi sono un'idea
    Una fantasia
    Un momento di riflessione
    O più di frequente
    Solo una fessura da penetrare.

    Ma qualunque cosa voi vogliate da me
    O se invece non ambite ai miei lavoretti
    Qualunque cosa fantastichiate su di me
    Alla fine
    Io per voi sono solo un punto invisibile
    Su di una strada
    A cui pagare venti euro per "scaricarvi"
    O un'istantanea su cui fare pensieri ed ipotesi
    Al volante della vostra vettura

    O magari
    Ho l'ambito onore di assurgere
    A personaggio di un racconto breve
    O di una tua poesia
    Sì perchè anche tu
    Mio caro Rockpoeta
    Mi stai provando ad immaginare
    Partendo a tua volta
    Da un altro momento di immaginazione.

    Io posso anche essere intuita
    E magari qualcosa di me l'avrete colta
    Ma nessuno di voi mi ha parlato
    Nessuno di voi si è fermato un solo istante
    Perchè avreste capito
    Che la mia vita è una merda
    Che non ho un marito se sono qui
    E se lo avessi sarebbe uno di quelli
    Da cui fuggire di corsa
    E che se anche avessi un figlio
    Non saprei nemmeno dove sta
    E che magari lui
    Proprio in questo preciso momento
    Starà dicendo alla sua ragazza
    Che sono morta anni fa
    E soprattutto avreste compreso
    Che mentre lavoro
    Non ho tempo di mettermi a fare conversazione
    Non certo gratis
    E che vi avrei mandato entrambi al diavolo.

    Ora mi eclisso
    Non prima di dire che
    A chi cerca di immaginarmi
    Sensibile
    Colta e sventurata
    E lo fa senza un mio guadagno
    Forse preferisco chi
    Molto più prosaicamente
    Mi paga
    E paga semplicemente
    Per avere un buco in cui venire.

    DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®

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    1. Hai colto molto della curiosità che può cogliere ognuno di noi, a immaginare dinamiche , necessità, sconfitte o strategie che non ci appartengono, che probabilmente faticheremmo a valutare.. di certo facciamo parte di quel mondo che produce storture, ingiustizie, miserie.

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  4. Un giorno accosto e glielo chiedo. Siamo curiosi di sapere poi le parole che vi siete scambiati.

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    1. Non accosterò mai. Poco ma sicuro. Mi terrò gli interrogativi, e anche un po' di vergogna. Quella per noi uomini.

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  5. Posso divergere?
    Ci fosse stato un signore, nelle stesse condizioni della signora, l'avremmo notato? Avremmo orientato il capo verso la sua stessa direzione per vedere cosa provocava tanta fedeltà? O forse avremmo pensato a un ladro che... in fondo anche quello è il mestiere più vecchio del mondo.
    Guardando le mamme d'oggi, stanche, che fanno la spesa dopo il lavoro... un occhio ai due figli che ogni tanto cercano di sgattaiolare fra le corsie e un altro all'orologio che in certe occasioni sempre accelera... ecco... mi chiedo che tipo di vita sia la loro, anche se l'immagino.
    Comunque sia, quella signora bionda che staziona alla curva dimostra un gran senso di attaccamento al lavoro e questo è indubbiamente un pregio.
    Ciao.

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    1. Non nascondo imbarazzo per il post, ma mi sento ormai in confidenza (con me e con voi) nell'esprimere opinioni su quello che mi passa per la testa.. l'imbarazzo oltretutto non è per chi "esercita", ma soprattutto per chi usufruisce. Maschio in maggioranza. Quindi si, l'avrei notato forse di più il maschio in attesa in curva. Mi sono solo sentito in grado di esprimere una considerazione, futile magari, perniciosa per qualcuno, di cattivo gusto per altri, ma ti assicuro: spontanea, naturale, e con una sorta di malinconia di certo maggiormente rivolta a noi uomini che provochiamo questo mercato, più che a donne costrette più spesso a subirlo per assenza di ogni alternativa.

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    2. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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    3. Riscrivo:
      Anche il mio commento è frutto della confidenza che hai saputo instaurare con i tuoi lettori. Le MIE domande sono frutto delle tue, anche se di segno diverso.
      Grazie.

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  6. una seria professionista prossima alla pensione.
    ml

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  7. Alla stazione del treno del luogo in cui vivevo fino a dieci anni fa c'era, talvolta, una signora gracilissima, tutt'altro che giovane, bionda, strana. Esercitava anche lei. Non so chi la scegliesse, tuttavia c'era. Non mi ero mai fatta le domande che ti sei fatto tu. Mi sembrava solo una presenza particolare lì.

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    1. Non so se da donna ci si pensa in maniera differente, ma come da uomo non concepisco minimamente, ad esempio, uno stupratore maschio, immagino che anche da donna si possa faticare ad entrare in sintonia con certe dinamiche.

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    2. E sì, si fatica molto, almeno per me non hanno senso certi rapporti senza un sentimento!

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  8. Soldi facili...oddio.
    Sarebbero facili se uno esercitasse questo mestiere con chi gli piace.
    Ma in mezzo ad una strada può fermarsi chiunque.

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  9. Una parte di quello che hai spiegato mi è proprio successo quando ero un ventritreenne e lavoravo da postino a Barcellona. Un giorno, in ufficio commentai che ogni giorno c'era una signora di una certa età, elegantissima, col suo cappotto, una borsa anche elegante, espressione seria del viso,... che aspettava qualcuno, forse il marito, forse un compagno di lavoro, chissà se era una rappresentante di una ditta di abbigliamento o aspettava per iniziare il lavoro in un negozio della strada...

    I miei compagni restarono a guardarmi e solo dissero a me "sei un po' innocente, tu. Naturalmente sta aspettando qualcuno per lavorare ma pensa un po'... non ha detto niente a te? potevi essere tu il suo "utente"... Ebbene... un po' innocente ero io... Qualcuno mi spiegò con chiarezza che era quella donna... e io... così elegante? alle undici del mattino??

    Ciao,
    podi-.

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  10. In questi casi, prima di fare domande dirette, meglio essere cauti con tattica, potresti collezionare un occhio nero causata da uno schiaffo, o peggio un colpo in testa con la borsa come quella famosa di Monica Vitti in un noto film (non so se ti ricordi il contenuto, c'era un arma). Ciao.

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    1. Non lo farei mai ovviamente, mi vergognerei..e poi mi sa che una borsettata sarebbe il minimo ..

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  11. Credo che in generale un'attività del genere si faccia solo per necessità di soldi. Anche se in realtà non ho idea di quanto guadagnino, o meglio: quale sia la forbice tra quella che ci si compra casa e quella che non guadagna cifre elevate.
    Vedi, se la prostituzione fosse legale potremmo leggere sui rapporti Istat i redditi medi dichiarati dalle lavoratrici del settore sui loro moduli 730.

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    1. Il post voleva sfrucugliare oltre le semplici necessità.. mi ponevo interrogativi sociologici probabilmente utili solo a chi perde tempo in aula credendo di poter definire il mondo, mentre questo se ne va spesso per conto suo ..

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  12. Un post molto profondo...che vita hanno queste persone, qualcuno in città si ricorda che anch'esse sono persone che a volte fanno questo mestiere perché devono campare i figli...ci sono tante strade, qualcuno dirà...ma la vita è una canaglia e gli esseri umani terribilmente fragili.

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    1. Non voleva forse essere profondo, ma sicuramente malinconico e interrogativo, a vagare un attimo nel comune esistere di persone che scorgiamo spesso senza pensare mai a come vivono, e a come vorrebbero invece, o come magari stanno bene così..

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  13. Chi pratica la prostituzione lo fa per sopravvivere. Probabilmente perchè non ha avuto altre occasioni o perché, quelle che aveva , le ha perse per una qualsiasi ragione. Penso che ognuna di loro, potendo scegliere, farebbe altro.

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    1. Sicuramente. Ribadisco solo che senza domanda l'offerta non esisterebbe

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  14. Buongiorno Franco.
    Con questo commento non voglio entrare nel dibattito (sterile e qualunquista) sulla nobiltà della prostituzione o sulla sua funzione catartico verso l'utilizzatore finale.
    Voglio solo rilevare, alla futura memoria dei critici letterari, la grande capacità e versatilità con cui sei riuscito a passare dalla puntuale e ben articolata stroncatura di Moretti (peraltro condivisibile!!) e la leggerezza e il rispetto verso un fenomeno "antico come il mondo".
    Senza scadere nella, o usando, qualsivoglia volgarità verbale o di pregiudizio.
    Ciao.
    A.

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    1. Mi sfuggiva la funzione catartica.. ma credo siano più terra terra le necessità maschili che favoriscono detto commercio.. grazie per la "versatilità" intanto.. ;) un abbraccio!

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  15. Facili non lo credo neanche io..veramente può capitarti di tutto.. di certo non posso fermarmi a chiedere il perché..

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  16. Confesso che anche a me capita, quando vedo una donna che "esercita" , di provare ad immaginare che tipo di persona si nasconde dietro a quello che mostra l'apparenza. A volte mi chiedo quali circostanze sfavorevoli possano averla spinta a fare quello che fa, come fa a sopportare quel tipo di vita o cose del genere.
    Purtroppo la vita non fa sconti a nessuno e non tutti reagiscono alla stesso modo di fronte alle avversità. La descrizione che hai fatto della donna mi fa pensare ad una persona comune, probabilmente con famiglia, che ha scelto quel genere di vita per portare avanti i suoi progetti.
    Un saluto

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    1. Lo so, è triste che si ragioni in termini comprensivi di qualcuno che ti ricorda la tua vita normale, e non di altre che ritieni perfettamente adatte a quel mondo e delle quali non immagini nessuna affinità elettiva. C'è un mondo dietro ognuna, ma forse il post voleva anche sollecitare una riflessione, soprattutto verso noi maschi, che lo alimentiamo quel mondo..

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  17. Si vede che il suo giro di clienti ce l'ha, quelli che amano l'aria da zia... E ha anche relazioni: il suo pappone!

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    1. Tutti al mondo abbiamo un giro di clienti in qualche modo, da Amazon alla Chiesa.

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  18. Chissà quanta vita potrebbe raccontarti quella signora. Chissà se ancora ha qualche sogno nel cassetto, chissà con chi cena la sera e se ha qualcuno a cui manca mentre è li sulla strada ad aspettare. Forse le piacerebbe vivere di altro e poter invitare i nipoti a casa ad assaggiare le ciambelline calde appena sfornate.
    Cito dal mio post "Testardi" "Com'è facile essere buoni quando la vita è buona con noi"

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    1. Proprio questo il punto, spesso non sappiamo nulla ma pretendiamo di ridurre quello che vediamo attorno sull'omda di nostre sensazioni, dinamiche, esigenze; ma ci sono vite che viaggiano per altri termini, infinite altre rette. Dovremmo innanzitutto generare rispetto.

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  19. Ma perche scrivi commenti sul mio blog e poi li cancelli? Sembrsno pure messaggi un po provocatori a volte... e non ne capisco il senso. Vivi e lascia vivere, diceva Sant Agostino

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    1. Non cancello mai nulla .. controlla in spam.. comunque vivi e lascia vivere si addice più ad un Word privato che ad un blog pubblico ;)

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  20. Bel post, discreto e delicato. Se ci chiedessimo più spesso che vita hanno alle spalle le persone che incrociamo,magari si starebbe tutti meglio

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    1. Vero. Le domande dovrebbero superare sempre le risposte ;)

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  21. Bel post, discreto e delicato. Se ci chiedessimo più spesso che vita hanno alle spalle le persone che incrociamo,magari si starebbe tutti meglio

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  22. non è un pensiero solo tuo... spesso lo penso anche io quando vedo signore e signorine a bordo marciapiede. Una volta gli ho dato anche un passaggio sulla via ardeatina. Una prostituta stava facendo l'autostop e mi sono fermata. Lei si è meravigliata molto, perchè le donne non si fermano mai, mi ha detto. Così abbiamo parlato un po'

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    1. Su Via Ardeatina ci ho abitato anni.. facevo la strarda per i castelli e ci visto un mondo..

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