mercoledì 9 settembre 2020

TENET (evi stretti alla poltrona, ma non troppo..)

 


Alla fine, quello che rimprovero al buon Nolan, è di aver infarcito di qualche scena missionimpossibleiana di troppo (e assolutamente non nelle sue corde, tipo la rapina al camion o i buckinjumpiggeggi sui palazzi o ancora il tanto celebrato schianto del Boeing), un film che probabilmente non ne aveva bisogno, vivendo già di suo più di un piano temporale; anche i tornelli che servono per andare avanti e indietro,  al posto della DeLorean di Ritorno al futuro, lasciano - paradossalmente - il tempo che trovano per invertircelo sempre con comodo come e quando serve (ma chi - e quando -  li ha lasciati tutti ‘sti tornelli in giro?).

Il film stavolta non ti lascia con quel “Ohhh!” di meraviglia in gola allo svelare dello svelabile, perché per quanto tutto si contorca all’inverosimile la storia si incanala fin dall’inizio in uno schema chiaro e prevedibile, alla faccia dell’inversione (che comunque fa risparmiare un sacco di pellicola).

Avrei preferito un vero ribaltamento, ulteriori scoperchiamenti di carte, oltre al sapere che il solo Neil manovra nell’ombra (cosa che si capisce già dalla scena nel deposito a Oslo quando riconsegna il casco all’uomo in tuta dietro l’angolo).

Di questo film finiscono per affascinare le teorie possibiliste del dopo, i richiami sottolineati alla famosa iscrizione palindroma latina Sator Opera Tenet Arepo Rotas, leggibile sia orizzontalmente che verticalmente, i magheggi attorno ai paradossi del nonno che nessuno potrà far fuori tornando dal futuro, il titolo che potrebbe essere anche un richiamo ai “dieci” minuti di battaglia invertita finale: TEN - NET, il figlio di Kat che vediamo bene come il Neil da crescere nel culto di un futuro salvataggio a ritroso nel tempo.

Da contorno a tutto ciò Il protagonista, attore senza nome anche nella vita, perché rimarrà giusto “il figlio di Denzel”, quel Denzel Washington che in un fenomenale Déjà vu ci ricorda molti dei meccanismi ad incastro sui paradossi temporali con ben altro fascino e pathos.

Qui il figlio lo scimmiotta appena, nella camminata e in quel tipico aggiustarsi il pantalone quando si alza dalla sedia, ma per il resto non comunica emozione ne’ brivido.

Degli altri, Robert Pattinson mi convince poco, dà costantemente l’idea di averci capito poco col copione che gli spunta dallo zaino (a ben guardare protagonista - lo zaino - più di lui, alla fine), Kenneth Branagh, orfano di Shakespeare, fa il cattivo con appena sufficiente nerbo, Elizabeth Debicky, la bella spilungona da salvare appare fin troppo algida, e le piazzano pure i tacchi per  giraffare meglio.

 

“Non sono lo bombe esplose a fare la Storia, ma quelle disinnescate” questo il messaggio di fine pellicola alle “posterità”.

Credo che invece Nolan si sia disinnescato da solo con l’occasione, speravo davvero in un altro gioco di Prestige, invece ho passato solo più volte il tornello (e non m’hanno neanche misurato la temperatura).






 

20 commenti:

  1. Peccato speravo di leggere una recensione più entusiasta ma devo dire che già dai trailer io ero un po' dubbioso, la tua recensione mi conferma i dubbi che avevo.

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    1. Ahah... anche io speravo di scriverne una fantastica! ... attendo il prossimo.. ;)

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  2. Sto leggendo opinioni discordanti sul film.
    Bene, almeno così sarò ben consapevole della mia scelta sul guardalo o meno.
    Grazie Franco, abbraccissimi.

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    1. C'è molto Nolan, ma anche troppo contorno che non gli appartiene, a mio avviso, e che finisce per distrarre senza appassionare..

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  3. Non mi ha emozionato. E' un film freddo.

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    1. L'inversione del tempo se la poteva giocare meglio.. alla fine forse si, risulta poco coinvolgente, ed ha puntato su elementi poco avvezzi al suo stile.

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  4. Ti ha deluso.
    Peccato l'aspettavi con tanta ansia.
    Mai farsi troppe aspettative, comunque fino ad ora ho letto solo recensioni molto tiepide in giro.
    Non mi attira .
    ciao

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    1. Si.. le troppe aspettative spesso ti fregano..ma da un lato vuol dire che il senso critico è più forte e oggettivo di qualsiasi passione, e resiste agli istinti.. ;)

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  5. Forse l'aspettativa ha influito sulla mia valutazione.
    Inoltre, pochi giorni prima avevo visto su Sky "Dolor y gloria" di Pedro Almodóvar. Si tratta di un altro pianeta.

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    1. Paragoni improponibili. Altro genere, altro campo..probabilmente anche altro sport.. ahah

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    2. Il confronto tra qualcosa che ti piace e un'altra che non ti convince è un paragone proponibile.
      A volte qualche film di Pedro Almodóvar mi ha fatto appisolare dopo 10 minuti di visione. Quindi il problema non è di genere e nemmeno di campo ma tra quello che ti piace e quello che non ti piace.

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  6. ahia...avevi troppe aspettative, come ha detto Max..
    Se anche Branagh non ti ha convinto...direi che è stato un bel flop :)

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    1. Branagh ha le carte in regola per il villain di turno. Ma svolge appena il compitino..

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  7. Insomma non t'è piaciuto, allora forse piacerà a me ;)

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    1. Può essere.. specie se ti piacciono i Mission Impossible e i John Wick.. ;)

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  8. Pur non essendo un cinefilo, questo film mi incuriosiva, ma dopo aver letto la tua esauriente critica, la curiosità è passata.
    Ciao fulvio

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  9. Detesto i Mission Impossible.
    Mi hai chiarito le idee e spenta la curiosità.
    Grazie
    Cri

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  10. non leggo il tuo post. ho evitato spoiler, voglio riuscire a vederlo al cinema

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  11. Mi trovi d'accordo su tutto (come hai letto sul mio blog, anche io ne sono rimasto molto deluso). A parte forse il giudizio su Pattinson: da The Lighthouse come attore mi sta piacendo parecchio, anche in Tenet.

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  12. L'ho trovat9 meno melenso di Inception, cangiante in alcuni tratti di sceneggiatura e con un cattivo troppo stereotipato. Tecnicanente comunque ottimo!

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