venerdì 3 febbraio 2017

UCCIDE IL RAGAZZO CHE AVEVA PROVOCATO LA MORTE DELLA MOGLIE.



Io non lo so cosa scatta nella mente. E non vorrei neanche provarlo mai. Quando leggiamo di queste storie rimaniamo a bocca aperta come se non potessero o dovessero riguardarci mai.
Leggiamo a caldo.
Giudichiamo dall'esterno.

Ci stupiamo del gesto eclatante. Lo archiviamo alla pagina dell'assurdo. Un assurdo che però si prende la libertà di accadere sempre più spesso.

Manca la serenità per far fronte agli avvenimenti più disparati e pazzeschi? Manca la fede? Manca la pace interiore? Manca il buon senso? Manca la capacità di poter convivere col dolore? Manca il poter credere di fare fronte alle disgrazie più grandi?
Serve pensare che certi gesti sono guidati, come il portare l'arma del delitto sulla tomba della moglie quasi fosse una rosa.
Serve costruirsi una visione distorta della nostra vita che non sarà più uguale, e non potremo dedicarla a chi ci mancherà per sempre, serve costruirci una visione tutta nostra, dove chi sbaglia dovrà pagare a costo di seguirlo anche noi in un'odissea di rimpianto e pena eterna.

Io non lo so cosa scatta nella mente. E non vorrei neanche provarlo mai.
Perché la mente è un buco nero.

E non basta una vita a riempirlo di giustificazioni, di risposte, 
e di motivazioni. 

35 commenti:

  1. Ho letto questa barbarie. La vendetta che oscilla tra idiozia e cattiveria. Tante ipotesi, sicuramente con la fede non sarebbe successo.
    " La pistola usata per l'omicidio è stata trovata sulla tomba della donna morta".

    Quella donna è stata ammazzata due volte.

    RispondiElimina
  2. Penso che anche io, semmai dovessero uccidere una persona a me cara, proverei sentimenti di vendetta.
    Li provo nei confronti di due infermieri che non hanno fatto un cazzo per mio nonno, per dirti. Non li ucciderò, certo, ma ho augurato loro (e alla loro stirpe) di soffrire il più possibile.

    Provo a mettermi nei panni di costui; io non so il grado di colpa che aveva il ragazzo... Non so nemmeno come si sia comportato in seguito.
    Resta che in Italia non ci sono soluzioni adeguate, e il marito della vittima si sarà sentito doppiamente finito.
    Ora sicuramente ha la sua pace, ma un'altra vittima è caduta.

    Moz-

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Mah, non sono mica sicura che ora ha la sua pace, magari sta peggio di prima, magari ora è srnza la sua donna e pure coi rimorsi di coscienza. Ad ogni modo sì, capire è impossibile e giudicare certamente inopportuno.

      Elimina
    2. Qui non avrà pace nessuno.. nessuno.

      Elimina
    3. Miky, io sono una persona normale, uno che ragiona. Quello che sto per dirti ti potrà sembrare esagerato, eppure è così.
      Il grande dolore per la morte della moglie c'è, ma non diminuisce odiando chi per tragica casualità ha procurato la sua morte. Anzi verso quella persona ho una grande pena per dolore e rimorso che in una persona sensibile, un ragazzo, possono procurare danni mentali irreversibili.
      Ho letto qualcosa su quel fatto che mi ha fatto rabbrividire. Qualcuno ha affermato che l'assassinato ha avuto quello che meritava.

      Elimina
    4. Più di uno. Troppi, per come la penso io...

      Elimina
    5. Cri, cosa dici?
      Siamo in presenza di un omicidio doloso con l'aggravante della premeditazione. Una pena da ergastolo.

      Elimina
    6. Se qualcuno fa volutamente del male a chi amo, e venisse di conseguenza ucciso, beh pure io direi che ha avuto quel che meritava.
      Qui, in questa storia, manca il volutamente. E' stato un incidente.
      Non so se poi ci sia dell'altro, sotto.

      Moz-

      Elimina
    7. Ovvio che si tratti di incidente, più o meno colposo quello si, ma è l'evoluzione che sgomenta...

      Elimina
  3. http://www.msn.com/it-it/notizie/italia/vasto-parla-il-padre-di-italo-hanno-ucciso-un-morto-contro-di-lui-una-campagna-dodio/ar-AAmyWGC?ocid=spartandhp

    Questo è quello che sta accadendo a Vasto.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ha parlato bene il padre del ragazzo ucciso... anzi.. fin troppo lucido e pacato..

      Elimina
  4. Il link se non si apre è consigliabile copiarlo e incollarlo sulla barra degli indirizzi.

    RispondiElimina
  5. ..e di questi fatti ne sentiamo quanti al giorno caro Franco? Chissà li leggiamo, ne veniamo a conoscenza e poi ci abituiamo...cosa orribile al pensiero..
    Abituarci a queste cose orrende , ma quando cerchiamo di capire il perchè , talvolta siamo anche pronti a giustificare...ancor peggio....
    Che dire, cosa pensare ,non esiste giustificazione, spesso veniamo presi da una tremenda voglia di vendetta con l'idea stessa che nessuno farà giustizia e allora arriviamo alla mostruosità dell'azione..
    Ti stringo forte

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Infatti come sottolineo nel post, non voglio neanche sapere cosa si può aprire nella mente, sottoposti a prove pazzesche...

      Elimina
  6. Non ho seguito la vicenda, in ogni caso credo che rispondere alla violenza con altrettanta violenza sia sempre sbagliato, comprendo però che non sia sempre facile riuscire a mantenere il sangue freddo per avvedersi di questo. Ma in ogni caso, non è facendosi giustizia da se che la cosa si risolve, che qualcosa cambia. Anzi...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Maurizio, quel ragazzo ha compiuto un'azione bestiale. Sono certo che il dolore lo aveva sconvolto fino ai limiti della follia omicida.
      Ciao.

      Elimina
  7. Vasto, procura: "Procediamo per omicidio volontario premeditato senza attenuanti"

    Ora il ragazzo dovrà avere la forza di comprendere quello che è accaduto, anche il calore umano delle persone che lo conoscono e lo amano.

    RispondiElimina
  8. Ho visto ora il video che ha linkato Gus perché anche io non ho seguito in dettaglio la vicenda e seguirla non so quanto avrebbe potuto darmi tutti i dettagli per poter dare un giudizio. Penso che il ragazzo che ha sparato avrebbe avuto bisogno di maggior supporto sia psicologico ma anche da parte della giustizia, perché è chiaro avesse perso la testa. Così effettivamente sono morte tre persone anche se non tutte fisicamente.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Si, sono morte tre persone e le famiglie attorno... una vita che non sarà più la stessa per troppi...

      Elimina
  9. Non amo i film di guerra perchè l'ho vissuta. Non amo le armi e se ne vendono in continuazione.Oggi non minacciano più dicendo "guarda che ti ammazzo..." L'hanno già fatto. E poi si cercano i perchè? Magari perchè da bambino suo padre gli ha mollato un ceffone? Eccessivo permessivismo in tutto. I nostri (miei) genitori erano troppo severi e allora adesso usa fare il contrario.....
    Negli anni 70/80 siamo stati in vacanza a Nomadelfia. Eravamo due famiglie complete di figli, un sacerdote e una quindicina di ragazzi.
    Mentre montavamo le tende, i bambini, va bhè mio figlio e l'altro il figlio dei miei amici giocavano con le pistole "dita" alla guerra. E' arrivata una persona, un abitante che con molta dolcezza ci ha spiegato che da loro esistono altri giochi. Niente armi anche se erano dita. A Nomadelfia (vicino a Grosseto) sono accolti ragazzi usciti dal carcere, sbandati ecc. accolti da famiglie ed educati come se fossero e sono facenti parte della famiglia che ha accolto. Dopo una settimana (era quello il tempo di permanenza già stabilito) preparandoci a partire mi sono sentita dire: "e adesso torniamo nel mondo." Ciao!!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ecco che riparlo della mia Valeria. Investita sotto casa.Io ero alla finestra con Enrico che l'aspettavamo. La macchina l'ha urtata nella ruota della bicicletta e lei è volata battendo la testa sul cruscotto e poi cadendo a terra dove è rimasta. 4 giorni di rianimazione ma non si è rianimata. Amore mio bello, bello. Dai carabinieri: signora ci racconti il fatto. " Che fatto? Io non denuncio niente. " Ma come? "Senta: la mia famiglia è ormai rovinata e non ho nessuna intenzione di rovinarne un'altra. Finis. Critiche a non finire dai parenti (proprio la mia famiglia, specialmente la mia mamma "Le facevi un monumento" )logicamente per i soldi.
      Non siamo ricchi. Abbiamo qualcosa di più del necessario. E io debbo ascoltare quanto vale la vita di mia figlia? Ma andate via, per piacere il valore di un figlio non è misurabile...troppo grande! Non dico di più. Chi ha investito Valeria, ha cambiato casa. esaurimento nervoso per un forte senso di colpa (ospedale).Certo è rimasto libero di girare, di andare a lavorare come sempre, ma qualcosa in lui è cambiato....Non so, non ci siamo più visti. Paolo mi ha sempre dato ragione ma ancora oggi se parlo di Valeria lui cambia stanza. E ora a dormire? Forse. Buona notte a voi.

      Elimina
    2. Cara Lucia, il tuo è un esempio da imitare.

      Elimina
    3. Lucia hai sempre avuto una luce con te.. e continua ad esserci.. ;)

      Elimina
  10. Un'esplosione incontrollata, servita probabilmente a mitigare un dolore insopportabile.
    Ennesimo episodio che conferma quanto la mente umana (e non solo umana) sia imprevedibile, anche in soggetti "stabili".
    Chi ha ammazzato ha commesso fesseria macroscopica, in quanto la morte della propria compagna è avvenuta per cause involontarie e accidentali.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Spero solo di non dover mai testare simili sollecitazioni.
      Credo che siamo tutti all'oscuro di una gran parte di noi.

      Elimina
  11. In questi casi non me la sento di giudicare. Anzi, forse non me la sento di dire alcunché.
    Perché per quanto questo gesto sia classificabile come una vendetta che non riporterà in vita chi è già morto, immagino ci sia stato un processo di dolore così forte da non poter essere compreso da nessuno che non sia quest'uomo stesso.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Una chiusura del cerchio che non prevede nessuna comprensione, un gesto estremo che non risolve, se non l'autoannientamento.

      Elimina
  12. La mente sarà anche un buco nero,ma senza neanche arrivare ad una barbarie simile ritengo che le persone ormai hanno perduto il senso della realtà, ciao buona domenica

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ormai c'è il senso dell'irrealtà.. a scuola, per strada, sul lavoro..per non parlare del sociale, della politica... una preoccupante deriva..

      Elimina
  13. Io credo che in queste situazioni servirebbe il silenzio... invece il web la rete i social non fanno altro che commentare dall'alto di una tastiera. Poi quando tutto passa rimane da solo chi ha commesso e chi ha subito, come sempre.
    Purtroppo

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Nono volevo giudicare infatti.. solo provare a comprendere certe dinamiche atroci delle quali anche noi - non al calduccio di una tastiera - potremmo finire vittime...

      Elimina

Sottolineature