Stamattina
al semaforo si è avvicinato alla macchina un povero cristo,
probabile extracomunitario,
apparentemente oltre i cinquanta, male in
arnese, barba incolta, mano tesa ed un consunto sorriso
supplichevole.
Io ho
restituito solo il sorriso facendo cenno di non avere nulla di
spiccio,
la ragazza che guidava l'auto a fianco ha precipitosamente
tirato su il finestrino scurendo in viso e ribadendo distanze ben
determinate da censo, rapporti sociali, dotazione vestiaria, studi
frequentati e scale alimentari;
l'automobilista dietro, invece, gli
ha gridato qualcosa del tipo
mavaialavorareinvecedirompereallagenteperbene,
dallo specchietto poi
ho visto l'autista di un tir immediatamente a seguire, porgergli una
moneta probabilmente, ricevendo in cambio un sontuoso saluto ed un
proliferare di ringraziamenti moineggianti.
Quattro
diversi comportamenti che mi hanno lasciato pensare.
Alla lontana
(e forse neanche tanto) anche noi elemosiniamo consensi sui nostri
blog, nel nostro questionare quotidiano, in una gestualità virtuale che
spesso parla per noi.
Ed anche noi riceviamo oboli, cazziate,
adesioni, indifferenze, prese in giro, avalli, sorrisi, porte in faccia.
E reagiamo
scompostamente a seconda che ci si accostino bendisposti o tentino di
lavarci il parabrezza del post con commenti sporchi di grasso, oppure ci ignorino alla grande...
piccolo è il mondo...
pochi comportamenti traslati nella vita di
ogni giorno perseverano regolando l'universo...
piccole
ipocrisie, minimi egoismi, aridi interessi, maldicenze da quattro
soldi tanto per riempire spazi e tempi vuoti.
Sarà
sicuramente semplicistica ed ingenua come visione: ma, forse, qualche
spiccio, anche di pensiero, di autocritica, di perdono; dovremmo
riuscire a trovarlo sempre...
in ogni
occasione...
(o magari qualche tessera telefonica,
come ci è di esempio Papa Francesco con l'omaggio agli immigrati di Lampedusa...)
Si può fare molto di più! :-)
RispondiEliminahttp://anitali50.blogspot.it/2013/10/aqif-qerimi.html
Parlare e pensare, anche scrivere, in certi casi serve poco. Dobbiamo agire!
Ciao
In che modo?
EliminaNel TUO MODO?
No! GRAZIE!
Io quando non comprendo ... CHIEDO:
RispondiEliminaCosa vuol dire "male in arnese"?
Ti ha chiesto DEI spicci? ... e a CARTE e ad altro come eri MESSO?
Mi puoi spiegare meglio il comportamento della ragazza?
Il Papa, cioè il Vescovo di Roma ha dato la sua collezione di tessere telefoniche?
GETTONI ... no?
Io non cerco CON SENSI ... al massimo INSULTI.
Non saluto! Io CERCO e BASTA.
TUTTI SERVIAMO il nostro PROSSIMO.
Basta leggere bene la parabola del buon samaritano che Gesù racconta per far capire CHI E' il nostro prossimo ... e quelli rispondono senza capire.
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RispondiEliminaStrano che uno come te, Angelo, sempre pronto all'armi, seppur solo dialettiche, si chieda il significato del modo di dire "male in arnese"... la ragazza, come noi tutti in infinite occasioni, ha eretto mura invisibili appellandosi (ed auto-assolvendosi.. del resto era in macchina..) alla differenza sociale... al semaforo si chiede, genericamente, certo con un sorriso e basta di ritorno, ci fai poco... ma a volte è meglio di un post... il Papa ha regalato tessere, non so se centomila euro di tessere o due milioni di euro di tessere... forse sarebbe stato più utile approntare un nuovo campo profughi... ma ognuno c'ha il suo pensiero... ed a proposito del buon samaritano... se iniziassimo a pensare alla fonte dei problemi, ai ladri bastonatori per esempio?!
EliminaFlampur, osservi i fatti, e dall'osservazione nasce una inquietudine interiore, che dovrebbe essere, e nel tuo caso, e' una sana inquietudine.
RispondiEliminaCari commentatori, non possiamo giudicare cosa ognuno di noi e' in grado di dare al prossimo.
Pensiamo a noi stessi e al nostro comportamento, guardiamo in fondo al nostro cuore, e scrutiamo cosa vi e' dentro, visto che e' un abisso, prima di guardare e pensare presuntuosamente per gli altri.
Facciamoci animare da una sana inquietudine, per porci le domande che ci sono scomode.