Il
sole ha bussato con prepotenza
stamane,
dopo
che pioggia e vento
si
erano scambiati per ore
epiteti
impronunciabili.
Sono
solo.
Non
ho folletti oggi.
Neanche
un’eco, un soffio.
Un
involucro svuotato,
dal
maldestro ferirsi
di
pensiero inquieto.
Vorrei
forse addomesticare
gli
intrighi interiori
-
grovigli disordinati -,
ma
non riesco.
Non
esiste vortice
di
volontà,
ma
lieve gorgoglio
non
burrasca
ma
lacrima di vento.
Tutto
svanisce
nel
nulla più vuoto.
Un
pomeriggio lungo come una stagione
si
è trascinato silenzioso
e
la sera ne ha scolorito le
ultime
frange lacerate.
Neanche
Dio è venuto a trovarmi,
oppure
c’era,
ma
è scivolato via anche lui
assieme
a tutti quei pensieri
impazziti
come maionese.
DAMMI TEMPO di ARRIVARE.
RispondiEliminaO è troppo tardi?
Il D.I.O. C.E. nelle scritte serve per indicare:
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A proposito delle scritte, spesso la postilla aggiunta "o ci fa", è meravigliosa nonostante l'impertinenza... p.s. e comunque Dio non deve arrivare... c'è già prima...
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