lunedì 6 gennaio 2025

È VENUTO GIÙ UN PIATTO

 


Ieri a casa di papà. Ho pensato subito al quadro di Baricco, nell’epico fran di Novecento.
Era un piatto tenuto al chiodo da una cordicella che si è usurata esattamente nel suo momento. Il bello è che era posizionato sopra l’architrave dell’ingresso in cucina, e sotto ci si passa spesso, poteva decidere di venirci giù in testa mentre transitavamo, oppure in piena notte, squassando il silenzio.
Invece lo ha fatto durante l’ora di pranzo, stufo di telegiornali funesti, o magari solo per vedere quel pavimento da vicino, lasciando frammenti un po’ dappertutto, come a voler e poter, finalmente curiosare, pagando il prezzo di una integrità artificiale.
Ho raccolto cocci e schegge di ceramica in ogni dove, come fosse esploso a raggiera, un sole di particelle deciso a coprire l’area più estesa possibile, forse davvero indispettito di poter osservare solo dall’alto, racchiuso in un manufatto ambiziosamente ribelle e finalmente libero.
Forse solo una mia idea ma qualche pezzetto, è sembrato quasi sorridermi.

giovedì 2 gennaio 2025

QUALCUNO DICE CHE I COMANDAMENTI SIANO NOVE

..ed ogni riferimento all'ultimo libro di Cazzullo non è per nulla casuale.. 


In realtà sono sempre stati dieci, come storia e infiniti testi insegnano.
Spostati, aggiustati, diminuiti, risistemati.

Insomma, a più riprese ci è stato messo lo zampino.

Il secondo Comandamento, ad esempio: 

Non ti farai alcuna scultura né immagine qualsiasi di tutto quanto esiste in cielo al di sopra o in terra al di sotto o nelle acque al di sotto della terra. Non ti prostrare loro e non adorarli poiché Io, il Signore tuo Dio..

è stato prima accorpato al primo, e col tempo poi, ridotto e sintetizzato fino all'attuale livello catechistico:

Non avrai altro Dio fuori di me;

Provate solo ad immaginare che fine avrebbero fatto, altrimenti, millenni di iconografia religiosa, oggettistica da culto, catenine, crocifissi, madonnine, santi e santini, ma anche solo di comunque splendida arte figurativa in tema religioso. 

I Padri della Chiesa e i Padri conciliari di Nicea II, evocano l’invisibile a cui si riferiscono (...) e, guardando le icone, il fedele «solleva la mente dalle immagini agli archetipi».

Si percepisce il modello nell’immagine e l’immagine come modello». Il punto centrale di quest’affermazione sta in quella particella «nel».
Il modello non si identifica con l’immagine, il modello non è l’immagine, ma si manifesta nell’immagine, viene percepito nell’immagine pur mantenendo la sua distanza.
Gli iconoclasti invece dicono che non c’è distinzione tra icona e la sua origine
E denunciano l’arte religiosa proprio in funzione del legame che crea tra immagine ed archetipo, vale a dire un’arte di mera rappresentazione, accusando ogni forma di devozione ad essa come idolatria
”.

(Paolo Rollo DIALEGESTHAI Rivista di filosofia)

Io me le immagino proprio le miriadi di migliaia di fedeli davanti il santo patrono della propria città, o alla madonnina che forse è apparsa, o alle infinite reliquie, o mentre accarezzano un piede di statua, si fanno benedire l’auto, il presepe, la casetta al mare, o cercano preti esorcisti, o consacrano medagliette e rosari, o prenotano la fila per passare dal portone del Giubileo, ecco, mentre fanno tutto questo,  li immagino proprio che sollevano mente e cuore dall’icona, dall’immagine, dall’oggetto  raggiungendo direttamente l’archetipo.
Purtroppo siamo spesso di fronte ad una fede eccessivamente supportata, accessoriata, che va perdendo di genuinità, e la capacità di bastare a se stessa col solo afflato spirituale, sforando in una spesso inconsapevole, superstizione.


L'ultimo Comandamento, invece, comprendeva sia il nono che il decimo attuali:

Non desiderare la casa del tuo prossimo; non desiderare la moglie di lui, né il suo schiavo e la sua schiava, né il suo bue né il suo asino né alcuna cosa che appartenga al tuo prossimo.

E in effetti, col senno di una pure lenta e farraginosa evoluzione, la donna equiparata ad oggetti, schiavi ed animali, non deve essere apparsa cosa carina ai revisori cattolici che hanno rimesso mano alle Scritture pensando bene di dedicare alla donna da non desiderare, un Comandamento tutto per lei.

A questo punto ecco ripristinato l'esatto e rotondo numero dei Comandamenti come vengono insegnati oggi ad ignari frequentatori di corsi di catechismo e, posso immaginare in tantissimi casi, altrettanto ignari catechisti.

 


sabato 28 dicembre 2024

SOGNO A SVANIRE

 

Accade sovente che appena sveglio,
lo spettacolo di un sogno - anche dettagliato - mi possieda lucidamente.

Ma il tempo di rendermene conto ed ecco che l’immagine inizia a liquefarsi,
in perentoria, rapida, irrefrenabile dissolvenza.

Cerco di mettere toppe alla perdita, come ad una crepa idraulica,
puntello figurazioni, inchiodo sequenze,
ma è sabbia tra le dita, rivoli sbriciolati a diradarsi.

Resto in un attimo svuotato, azzerato, disidratato.
Lavagna intonsa.
Solo vuoto dove tento un vano riposizionamento di vacui tasselli.

Il sogno non è già più,
e forse ho anche solo sognato di sognarlo.


martedì 24 dicembre 2024

LO ATTENDONO TUTTI

 


Lo attendono tutti.

E arriva come fosse già visto,

di fretta e in ripartenza.

Nonostante gli addobbi a luccicare,

le strenne a vista.

Lo sa che lo attendono tutti?

Glielo hanno detto?

Che dovrebbe fermarsi,

rallentare almeno,

offrire tempo come dono,

un pensare cauto,

il rendersi conto.

Invece volerà via,

come un giorno qualsiasi,

di calendario malinconico.

Solo un bimbo stranito

in mezzo al presepio.

Ma lo sa?


venerdì 20 dicembre 2024

BERGAMO ALTA, ANZI, ALTISSIMA

 

Bergamo la città con la migliore qualità di vita nel 2024, secondo un'indagine del Sole 24 Ore. 

Non faccio fatica a crederlo.

Proprio di recente, tre giorni a Bergamo (alta) sono stati davvero fiabeschi.

Una città sul tetto del mondo.
Borgo antico appeso alla funicolare, e mura possenti a separarlo dal resto del mondo.

Centro vitale dell'intera città, col tempo si è svuotato di potere e burocrazia divenendo culla di storia e bellezza, mantenendo il fascino intatto.

Oggi i suoi vicoli risuonano solo di sguardo sorpreso e sguardo famelico, ti abbracciano nei suoi intrichi medievali e non vorresti uscirne, pago di guscio bastevole.









lunedì 16 dicembre 2024

IMMAGINO

 

Immagino quattro passi
nell’inconsistenza del tempo,
nell’impalpabilità di un luogo
nell’impercettibilità
di un odore,
uno scenario.

Immagino l’incapacità
di formulare sorrisi,
articolare parole,
avvertire suoni
e nulla di tattile,
solo luce appassita,
sorda.
Svanita anche l’idea dei passi,
infine.
Figuriamoci quattro.


mercoledì 11 dicembre 2024

SE VUOI FARE IL ROMANZIERE

 

Se vuoi fare il romanziere devi scrivere come se non ci fosse un domani.
Se un post ti tiene in scacco, invece, se un finale sopravanza quasi il prologo,
se dall’epilogo può sgorgare a ritroso una storia che vede la sua sorgente, lo svolgimento, l’intera narrazione; non puoi fare il romanziere.
Non puoi scrivere in apnea fino all’indolenzimento del polpastrello
al termine di una sola pagina che scorge i margini del foglio,
senza resistere al contorcersi bislacco del tuo stampatello
mentre gioca al corsivo selvaggio.
Sei prigioniero di una sola idea, di una scatola di scrittura, di un post cieco;
non esistono sole, umidità, orizzonti, scenari, panorami che fuori dalla finestra bussino feroci come vento disordinato, cocciuto.
Nessun dialogo, nessuna rimostranza, ripensamenti o gioco di sguardi.
La stai chiudendo quella finestra, entra addirittura luce fastidiosa e a te bastano quattro pareti appena, un girarti attorno senza sapere chi ansima fuori, chi combatte  
un foglio da riempire e una sola idea prigioniera come te.

Puoi aprire un blog, al massimo.