Se vuoi fare il romanziere devi scrivere come se non
ci fosse un domani.
Se un post ti tiene in scacco, invece, se un finale sopravanza quasi il prologo,
se dall’epilogo può sgorgare a ritroso una storia che vede la sua sorgente, lo
svolgimento, l’intera narrazione; non puoi fare il romanziere.
Non puoi scrivere in apnea fino all’indolenzimento del polpastrello
al termine di una sola pagina che scorge i margini del foglio,
senza resistere al contorcersi bislacco del tuo stampatello
mentre gioca al corsivo selvaggio.
Sei prigioniero di una sola idea, di una scatola di scrittura, di un post
cieco;
non esistono sole, umidità, orizzonti, scenari, panorami che fuori dalla finestra
bussino feroci come vento disordinato, cocciuto.
Nessun dialogo, nessuna rimostranza, ripensamenti o gioco di sguardi.
La stai chiudendo quella finestra, entra addirittura luce fastidiosa e a te
bastano quattro pareti appena, un girarti attorno senza sapere chi ansima
fuori, chi combatte
un foglio da riempire e una sola idea prigioniera come te.
Puoi aprire un blog, al massimo.
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RispondiEliminaquesto post lo avevo letto l'altro giorno, il tempo di commentarlo e non c'era più e allora ho pensato che fosse il pezzo che avevi programmato di qui a dieci anni (future istruzioni e differenze tra romanziere e blogger) e che era inopinatamente apparso in anticipo sui tempi!
RispondiEliminacomunque sia, rieccolo qua e di nuovo mi fa ripensare ai miei inizi di scrittura. credevo di avere la stoffa del romanziere, scrivevo di notte compulsivamente, una specie di vittorioalfieri del tardo novecento senza però nè arte nè parte. Arrivai alla fine stremato con tra le mani un romanzetto squilibrato, ingenuo, dialoghi che erano monologhi, sproloqui, e personaggi incomprensibili che solo gli interessati, da cui avevo preso fattezze, nomi e carattere, potevano capire. L'esperienza mi è servita per capire che il mio passo era quello di cose brevi, senza prologo e spesso senza epilogo, solo un frammento di vicenda per volta che il prima e il dopo lo sapevo solo io. Così ho aperto un blog (orearovescio.wp) e da lì non mi sono più mosso :)
massimolegnani
Eppure il passo ce l'hai disegnato addosso, ti immagino sulla lunga distanza, come in bici a seminare chilometri, l'ho visto anche da Luz, come hai ordito quell'abbrivio di incipit vestendolo ad arte, con un campionario di ulteriori scenari a dipanarsi sciolti, liberi, a palesare rivoli di fuga. Io l'ho chiusa in calcio d'angolo invece, le ho spezzato le reni a quell'immagine, ho chiuso il cerchio e l'ho affogata nella neve. ;)
EliminaL 'amicizia ha un valore straordinario e un potere enorme.... Grazie
RispondiEliminaScrivere è uno sfogo, ma per chi legge può essere un aiuto... Saper scrivere riuscendo a comunicare in vari modi è un dono... Leggere un post per qualcuno è evadere quei pochi minuti ritagliandosi del tempo in modo piacevole... Da un post si può imparare molte cose, si può essere informati su molte cose, si può condividere anche aspetti della tua vita.
Buona giornata per me oggi lo è. Grazie :)
Felice sia stata una buona giornata..e ritagliarsi un momento per due chiacchiere è sempre piacevole.. ;)
EliminaHo troppo rispetto per i libri e non potrei mai avere la sfrontatezza di scriverne uno. E poi, il mondo non ha alcun bisogno di leggere un mio libro: basta entrare in una grande libreria per capirlo. Sono un lettore e tale resto, anche se mi diletto, da alcuni anni, a fermare certi miei pensieri sul blog. E’ un modo per salvarli dall’oblio: se non li fermassi da qualche parte farei fatica a ricordarli. E poi io voglio rileggerli, ogni tanto, soprattutto in quei momenti di noia esistenziale. Perché se è vero – come diceva Umberto Eco – che c’è una sola cosa che si scrive solo per se stessi, ed è la lista della spesa, è pur vero che siamo ciò che scriviamo e la scrittura è un ottimo esercizio di autoanalisi.
RispondiElimina"fermare i pensieri sul blog" è graditissima impresa, per te che scrivi e per noi che ti leggiamo con piacere e interesse.. ma non sono troppo d'accordo con Eco (oltretutto quando scrivo la lista della spesa la compilo anche per mia moglie..ahah..); e il blog è anche un ottimo "raccoglitore", come sottolinei.. ;)
EliminaGreat blog
RispondiEliminaPlease read my post
RispondiEliminaHo già Gemini, grazie.. (chissà se è gelosa..)
Elimina...e meno male!
RispondiEliminaMa che grande che sei Franco. Tu non hai bisogno di scrivere cartacei. Il romanzo lo stai scrivendo già qui, tra queste pagine virtuali. E la cosa che mi rende più felice è che ti sto leggendo da tanto tempo e non ho mai smesso di farlo perché mi piace. Sai coinvolgere, divertire e non annoi mai. Altro che libro va!
RispondiEliminaSe poi li scrivi sai che li leggo comunque vero? 😁 Ma è mai possibile che ancora non ti conoscono in giro? Dovresti essere famoso ormai! Strano il mondo davvero. Bah!
Ti abbraccio fortissimo e grazie per il tuo bellissimo post!!! ❤️❤️❤️
Tu sei una superfan e posso solo ringraziarti di cuore.. un romanzo vero neanche ce l'ho in testa e credo mi occuperebbe troppo spazio, tempo e (altre) idee.. ;)
EliminaEcco questo post mi è piaciuto veramente molto: lo hai scritto con la ricchezza concettuale e sintattica di un romanziere ma finora resti un blogger di livello elevato. Complimenti Franco.
RispondiEliminaTi ringrazio per il "livello elevato", cerco di rendere al meglio ciò che mi piace e che credo di riuscire a fare bene, finchè passione e curiosità mi supporteranno.. ;)
EliminaPerò a qualche libro una chance la darei.. ;)
RispondiEliminaVerissimo Franco, credo che ogni buon autore debba sapere approfondire il proprio mondo ed i propri personaggi senza annoiare o fare in modo che il lettore smetta di provare interesse per la storia. Bel post. Un saluto e buona continuazione del mese di Dicembre
RispondiEliminaMi sono affezionato oltretutto.. difficile cambiare genere.. buon Dicembre anche a te e auguri per la salute!
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RispondiEliminaQuando un/una blogger arrischia il percorso verso una scrittura di più ampio respiro, si rende conto di quanta fatica e di quanta grazia talentuosa siano necessarie. Riusciranno gli onesti/le oneste blogger a comporre palinsesti più ampi, con un panorama sull'abisso? Ai post(eri) l'ardua sentenza...
RispondiElimina"fatica e grazia talentuosa".. non posso darti torto.. oltretutto non ho neanche mai tentato, e anche nella narrativa di altri prediligo il percorso breve, i racconti, la novella.. resto un centometrista ..e neanche da Olimpiadi.. ;)
EliminaE chi di noi che amiamo scrivere non ha mai pensato di fare il grande passo verso il romanzo. Io ne ho scritto uno ed è stato bello, perché me lo hanno pubblicato: è accaduto tanti anni fa, ero più giovane e più inesperta. Paradossalmente rimpiango quella spensieratezza nello scrivere, quella totale mancanza di sovrastruttue che, poi, mi hanno riempito la testa di regole, vincoli, disagi. Il blog resta un bel punto di sfogo (da qualche parte sta passione per la scrittura deve pur approdare), ma non ho più la voglia e forse nemmeno la tempra per scrivere come se non ci fosse un domani.
RispondiEliminaIo rivendico sempre la scrittura come necessaria, respiro, ossigeno. Sarà respiro corto evidentemente, a riempire esattamente un post; un giro armonico, uno sbuffo di pennello, uno scatto nervoso, qualcosa che deve vedere luce e non covare però. Difetto o pregio? Mi piace così.
EliminaChe sia un blog, un romanzo o una poesia, ciò che conta è aprire quella finestra, anche solo uno spiraglio, e far entrare il mondo dentro di sé, a modo proprio. Ciao Franco. Post molto interessante!
RispondiEliminaChissà poi se da quello spiraglio entra o esce, o genera elettricità, ricerca, tempesta come all'incrocio di correnti diverse..
EliminaBisogna avere molta costanza, curare la scrittura come un'orto (vale anche per il blog, ma per fare il romanziere ci vuole più fiato).
RispondiEliminaMolto più fiato, decisamente.. anche più spazio, ma qui entriamo nel campo delle scusanti su larga scala.. ;)
EliminaEh, credo che per fare il romanziere, oltre che la passione di scrivere come se non ci fosse un domani, servano anche tanta creatività e fantasia. Immaginare personaggi, luoghi, situazioni, trame, intrighi, relazioni, passioni...non è da tutti. Io ammetto di invidiare un po' chi possiede tutta questa inventiva. Io, più che scrivere, descrivo. Parlo di ciò che conosco e vivo ed è tutto sincero e reale. Tu sei bravo e creativo. Già scrivi interessanti racconti brevi. Potresti veramente provare a fare il romanziere.
RispondiEliminaNon mi sento di abbandonare la mia confort zone.. ogni tanto elaboro potenziali storie alle quali poi finisco per concedere due pagine.. ;)
EliminaVedo che ti sei rimosso..
RispondiEliminaDevo ancora decidere se la scrittura narrativa rientra fra le mie passioni. Di certo lo è stata in passato, ora il mio mestiere di insegnante mi risucchia troppe energie. Torno a casa praticamente esausta, come una vecchia pila che al più farebbe emanare luce fioca. :(
RispondiEliminaTu sei ineasauribile.. altro che Duracell.. un serbatoio di idee e iniziative.. scrivere romanzi ti limiterebbe, e noi ti vogliamo pimpante e disponibile ..egoisti che non siamo altro!! ;)
Eliminain effetti è quel che ho fatto :)
RispondiEliminadel tutto casualmente
..e con estrema efficacia.. ;)
Eliminaun pochetto m'impegno :)
EliminaMa, romanziere o "capitano di ventura"? Scriverle o viverle?
RispondiEliminaPeraltro, esiste una strana ammirazione per i cosiddetti "artisti" o "intellettuali", un'attribuzione ad essi incomprensibile di qualità e valori. In realtà sono persone che lavorano per coloro che danno loro un corrispettivo per portare a casa il pane e il formaggio, un pezzo di legna, la sera.
La mia impressione è che gli artisti e gli intellettuali liberi sono solo quelli che non campano della loro opera.
Probabilmente scrivere per "portare un pezzo di legno, la sera" a rinfocolare casa, diventa lavoro dal duplice impatto: riscalda l'animo, ma riscalda anche la casa dove concepiamo arte e bellezza.. un connubio da ammirare semmai..
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