mercoledì 12 ottobre 2022

SONO TANTE

 


Eccole lì che ciacolano e discutono, ognuna esaltando la propria funzione, alzando inconsciamente la voce, mantenendo caparbiamente posizione e ragioni,  ognuna convinta che sia la propria, personale urgenza a determinare successo e carattere.

Ed è anche difficile dar loro torto.

Le parole fanno parte del progetto, lo hanno reso vitale, determinante, ne conoscono stile e concezione, hanno donato carattere, impronta, significato recondito.

Consce del valore collettivo,  ma anche intimamente consapevoli dell'accessorietà di molte di loro, assolutamente contrarie ad apparire semplici subordinate di un ordine super partes.

Qualcuna minaccia pure, di abbandonare o, peggio, di rimanermi a  turbare il sonno o incrinarmi i periodi, sfalsare le righe, irretire gli a capo.

Tutte vogliono entrare nel contesto del valore chiave.
Ognuna adduce un ruolo vitale, un peso cardine, e più scrivo più si accumulano pretese, nuove priorità.

E sfumature di prevalenza inizio ad averne anche io, di fronte a tale insistenza, nel discernere quali e quante di queste parole possano arrogarsi davvero il compito di una indicizzazione efficace.

Insomma, parole care, anche se ognuna di voi lo pretenderebbe, i tag li scelgo io e basta. E garantisco l'imparzialità.


Tag: parole, progetto, valore, post, carattere, creatività,
        imparzialità, balle, fuffa. 




sabato 8 ottobre 2022

SETA

Chiacchierando scopro che ancora tanti, troppi, non hanno letto Seta di Alessandro Baricco. E lo trovo perlomeno singolare.

Quindi replico, a distanza di tempo,  la mia breve rece a riguardo.


 Tornate, o morirò”



Hervé gioca coi bachi da seta e quando un’epidemia ne decima la produzione, non gli resta che recarsi fino in Giappone, terra misteriosa e sconosciuta dove l’essenza femminile orientale gli manderà cuore e cervello in tilt, rendendolo insensibile ai ritmi e alle consuetudini della vita occidentale.
Ha una moglie, Hervé, che l’attende al termine di ogni viaggio, e ne decripta, silenziosa e sfumata, sogni e desideri.

Alla moglie Hélène portò in dono una tunica di seta che ella, per pudore, non indossò mai. Se la tenevi tra le dita, era come stringere il nulla”






Hervé, al contrario, interpreta a malapena le proprie, di passioni.
Le accarezza come seta, e come seta gli sfuggono nascoste tra le elusive promesse di un paese in ebollizione storica e dalle dinamiche sentimentali simili ad un cubo di Rubik.

L'Hervé abituato ad assistere alla giostra pacata della sua esistenza occidentale, stava salendo su di un vorticoso ottovolante.

Trovò Baldabiou al biliardo. Giocava sempre da solo, contro se stesso. Partite strane. Il sano contro il monco, le chiamava. Faceva un colpo normalmente e quello dopo con una mano sola. Il giorno che vincerà il monco, diceva, me ne andrò da questa città. Da anni, il monco perdeva.”



Tornerà definitivamente a casa a sciogliere l’enigma della sua vita che distanze e misteri avevano duramente provato, facendo combaciare tasselli dimenticati ma anche indissolubili chiavi di volta.

Un racconto/romanzo dalle eloquenti pause.
Dal fare ambiguo, che cavalca sempre a margine del sentiero ed a colpi di silenzi tenta di scardinare le immobilità di lago.

- Io andrò in Giappone - disse Hervé. 
Baldabiou non se l’aspettava, era come vedere vincere il monco, all’ultimo colpo, quattro sponde, una geometria impossibile.”

Perché l'Amore - ovunque - è discreto, non fa scena, comprende tutto mantenendo un profilo bassissimo, ed i toni smorzati. 
Evita i riflettori preferendo il lavoro oscuro ma necessario.
Si nutre di un circolo vizioso condannato a rincorrersi.

Non morirà, e voi lo sapete”


















Un libro che riterrò sempre tra i migliori, una lunga poesia in prosa che commuove e stupisce.
Tutto quello che spetta all'amore, in fondo.

mercoledì 5 ottobre 2022

CORSI E RICORSI

 


Nel suo interessantissimo intervento su Robinson (Repubblica) di sabato scorso, Stefano Massini notava come patogeni e fenomeni storici sono tutti recidive di virus. 
Una biologia storica e fisica che non tiene conto dell'evoluzione,  mantenendo invariati alcuni polverosi e letali vizi che riemergono comunque anche dopo tempo apparantemente infinito.
Così puoi ritrovarti con l'herpes zoster anche a sessant'anni così come quando collezionavi i primi ormoni, o un fascista che ti governi di nuovo, o una sanguinosa guerra dietro l'angolo in nome di non sa bene quale libertà. 
E' qualcosa di davvero preoccupante, che limita la nostra coscienza, la nostra democrazia; un libero arbitrio malato, un vincolo preistorico cui pagare pegno quando meno te lo aspetti, un'indole feroce che riemerge dal fango e anche mentre sembra che intorno esista solo quieto mare cristallino, è pronta ad oscurare ogni progresso, qualsiasi buona intenzione, ogni evoluzione cosciente, e riportarti in fondo tra gorghi improvvisi.

Certo preferirei ancora mille herpes ad una testata nucleare ma sembra che le recidive viaggino a casaccio e che si debba, ahimè, sperare solo nella buona sorte.                                                                                                                                                                                                                                      

domenica 2 ottobre 2022

KEA

 


Il bianco che acceca e abbaglia,

è la Grecia che amo.

Lo scalino levigato da infinite mani di calce,

il sottopasso che crea ombra fragile,

l’orizzonte che sbuca nel blu del mare che circonda,

la porta azzurra incrostata di tempo,

il silenzio tutto attorno, la quiete densa, il calore feroce.

L’odore di kebab e  l’aroma intenso di tzatziki.

E’ terra mia, penso, sorridendo.











Italiani e greci spesso amano dire: una faccia una razza, ed hanno profondamente ragione. Mi sento legato a quella terra, a quelle isole, ai sentieri e alle chiesette, come se ci fossi vissuto in vite precedenti. Risaliamo sul traghetto, e ci prende subito la nostalgia, ancora con la salsedine addosso. 







 



venerdì 30 settembre 2022

ESCLUSIVA: INTERVISTA AI MERCATI


 

Tutti voi avrete sentito almeno una volta al tg: "Vediamo ora cosa faranno i mercati".

Postodibloggo in un'esclusiva assoluta ne ha intervistato uno dei principali.

Buongiorno sig. Mercato, potrebbe illustrarci tattiche e metodi a fronte dei nuovi, preoccupanti, scenari europei?

"Che dire.. le problematiche stanno davvero disallineando strategie  e acuendo le volatilità, difficile con le prospettive odierne poter orientare dinamiche sicure raccomandando magari le azioni più proficue, purtroppo guerre ed incomprensioni, sistemi politici fragili e assoluta mancanza di unità d'intenti rendono tutto molto complicato. 

Tutto sommato però mi sento di suggerire l'orientamento verso la frutta di stagione, verdure fresche e facilmente reperibili, formaggi e latticini da filiera controllata, carni che non debbano subire un eccesso di allevamento intensivo. 

Altrimenti potrebbero essere cavoletti. 

Specie a Bruxelles."  


giovedì 29 settembre 2022

BRIO BLU

 


Baltico effervescente effetto minerale gonfiata.

Alla fine si scoprì che era stato proprio il gas, stufo di essere razionato e tirato per la giacchetta, a decidere di riversarsi in mare aperto, anzi di versarsi per la prima volta libero da ogni giogo, complice quel tubo stufo anche lui di costringere quel gas al buio, proprio lui oltretutto, che avrebbe voluto fare il tubo in un acquapark, scorrazzare bimbi dall'alto e dopo mille curve e tornanti riversarli in piscina, con le risate e l'adrenalina a mille.

E invece no, condannati a kilometri di buio ostile nel profondo del gelido Baltico, tubo e gas decisero di divertirsela un po', tra pesci sorpresi e bollicine stile prosecco.

Tutto a norma però. 


mercoledì 28 settembre 2022

PERSONALMENTE ADORO STEPHEN KING..


 .. ma prima con Billy Summers (killer sui generis), ed ora con Fairy Tale, sta cercando di disegnarsi un'identità che, almeno io, non riconosco. 

Continuo comunque a preferirlo sul breve, dove non si perde in mille descrizioni, diecimila ripetizioni, centomila puntualizzazioni. Nei racconti concentra di più tutta la sua classe e non annacqua le emozioni fino a diluire ogni emozione.
Specialmente con l'ultimo, Fairy tale, dove il romanzo, che pure parte bene, vira all'improvviso nella fiaba più stereotipata e facilona possibile con un miliardo e mezzo di richiami, fino ai riferimenti telefonati ad alcuni dei suoi grandissimi romanzi, da Il miglio verde, a Stagioni diverse o 22/11/'63.

Questa favola invece si tira via annoiando; scontata, dai personaggi reali approssimativi e telecomandati. 

Per non parlare di quelli degli Altri Mondi, posticciamente dark; saccheggiando tutta una letteratura ad hoc, da Lovecraft ai Fratelli Grimm, da Inception a Escher, da Pinocchio alle principesse Disney fino a Giacomino e il fagiolo magico.. luoghi magici e maledizioni, predatori e creature oltre ovviamente agli immancabili zombies.. un'immensa fiera del déjà vu.. accompagnata anche da illustrazioni ed anticipazioni in stile saga medievale.

Si salva forse il cane, che fa Radar di nome, come quel radar kinghiano che non riceve più segnali originali, ma solo tentativi di storielle sollecitate probabilmente solo dall'editore. 

C'è una meridiana che permette di tornare indietro nel tempo, nel libro. 

Ecco, veda di salirci sopra il nostro Stephen.