venerdì 14 gennaio 2022

MOBILI


C'è il mobile dove si ripongono stoviglie e bicchieri. Quello con le tovaglie di lino della nonna, quello che arreda le cucine di una volta, o le sale da pranzo con aspirazioni rustiche, quello che dona calore col suo legno in arte povera, le memorie scolpite, i ricordi di natali e riti familiari antichi. 

C'è la madia ricolma di confetture fatte a mano, con l'amore della dedizione, con la pazienza della passione; con gli sportelli che cigolano aromi di pane caldo, bicchieri per apparecchiare, o per riporre biscotti fragranti, crostate che tracimano cuore. 

Ci sono mobili che ristagnano odore di casa antica, tarme addomesticate, sguardi che placano il nervoso, riconducendo ad esistenze remote, sorrisi altrimenti venati di oblio. 

Ma non fidatevi, sono tutte false credenze

Specialmente quelle dell'Ikea.

mercoledì 12 gennaio 2022

MATTARELLA, PERCHE' NON TE NE RESTI PRESIDENTE ANCORA UN PO'?

Si lo so, andremmo incontro a scenari da fantapolitica, ma proprio Mattarella, convincente e pacato Presidente fino ad ora, dovrebbe capire che mollare adesso significa creare crepe vistose in un delicato meccanismo che regge su equilibri precari.

Io la vedo davvero cupa in vista di elezioni velenose che probabilmente lasceranno scie sanguinose, in un momento storico nel quale di tutto abbiamo bisogno meno che delle solite beghe di potere di questi quattro assatanati al governo.

Mattarella mi stai un po' deludendo. 

 

domenica 9 gennaio 2022

AUTUNNO INVERNO PRIMAVERA ESTATE


Leggo di persone che aspettano l’estate. E di altre che, ebbre di calore, bramano perenne autunno, e via discorrendo in un rincorrersi continuo, in un sezionare e suddividere a compartimenti stagni, senza alcuno spazio per la contaminazione, per la sorpresa, per l’inaspettato.

Ed a ben guardare, poi, i quattro cicli stagionali non sono affatto così distinti, né consequenziali.
Più facile intravederle incastrate e sovrapposte queste stagioni, mischiate sempre più a casaccio, in un singolare caso di personalità multipla; suddivise e catalogate solo dalla nostra necessità di mantenerle in ordine apparente, quasi una rudimentale semplificazione.

In realtà non esistono quattro periodi dissonanti e separati, ma diversi atteggiamenti meteo che noi tendiamo a "classificare" per comodità ed esigenze merceologiche. 

Non potremmo fare il cambio di stagione altrimenti, né gustarci una quattro stagioni in pizzeria, o ammirarle in Mucha e Monet, e neanche ascoltare Vivaldi..
in realtà la primavera può sussultare d’inverno nostalgico nelle giornate nitide che pizzicano di vento perso, l’estate rendersi decadente in una pioggia improvvisa fuori luogo e fuori sincrono, l’autunno crogiolarsi ad un sole rovente che addomestica nubi stracciate mentre l’inverno odorarsi di tenue tepore a caccia di identità abbozzata.

Un diluirsi di tempo intersecato in costante ricerca di identità mal riposte, che vogliono saperne sempre meno di omologarsi alle nostre necessità, ai nostri desideri. 

Leggo di persone che attendono l’estate, ma capaci anche di coglierla oggi, nel sibilo di vento gelido a scorticare la finestra, avvisando  come un’eco di risacca a colorare l’ennesimo tramonto.


giovedì 6 gennaio 2022

IL PRESEPE GREMITO


 

Già Gesù, il 24 dicembre notte, ebbe seri problemi a trovare libero il suo pertugio di competenza; la folla straripava, il distanziamento era utopico, i green pass carta straccia... 



Ora arrivavano i Re Magi, e sarebbe stata davvero dura farsi largo..
ci sarebbe voluto un miracolo.. magari il primo di una lunga serie..



...ma riuscirono a passare da uno scaffale all'altro fino ad arrivare al nuovo nato.

p.s. il prossimo anno dovrò contingentare.. ;)



Buona Befana!!!




martedì 4 gennaio 2022

TOSCANA GANZA

Montefollonico

La Toscana è da tempo la nostra seconda casa. Val di Chiana e Val d'Orcia per la precisione. Terre incredibili dove ogni volta rimaniamo estasiati da scorci e panorami; da un colore, un sapore, un riflesso, un silenzio anche. 

Pienza

Una regione di terre modellate, borghi arrampicati, vicoli a sorreggersi, col basalto sconnesso a dettare Storia e storie.
Salite, archi e strettoie che intrecciano pietra.

Santa Fiora

La nebbia può dipingere quadri, illudere i sensi, attutire lo scorrere del tempo, aggiungere magia e sottrarre ansia, colorare tutto un mondo di pastelli propri.


Val d'orcia


E poi le chiesette, medievali o romaniche, nascoste, fuori dei paesi, timorose, discrete, oscure a volte; silenziose, ad accoglierti, come premio per essere scivolato via dalla frenesia dei viali battuti, dei sentieri affollati.

Pieve di Corsignano 

Le porte, i battenti, i muri a secco; i chiavistelli millenari, le incrostazioni venate dalle intemperie, bruciate dal sole, le voci che sembrano venire da dietro, sibili sottili. 

Montepulciano

Arcate, pilastri e volte a inchiodare lo sguardo; venature che recitano storie incredibili, rimaste in eterno senza risentire di un solo sussulto.

Montalcino

E quella campagna ondulata, dai colori irrequieti, che pure rappacifica, e dilata l'anima; inebetisce di filari, di geometrie, di scollinamenti, di vitigni e gradazioni di ogni arancio e verde di stagione.



Allora capita di affacciarti ad una balaustra, al crepuscolo, e rimanere col fiato sospeso, a perdere lo sguardo e non volerti muovere, incantato, per l'ennesima volta. 
E sai che riaccadrà.


Montepulciano



Sant'Angelo in Colle





Bischero a Montepulciano

giovedì 30 dicembre 2021

COSE CHE VORREI E COSE CHE NO. PENSIERI TRA UN ANNO E L'ALTRO.

 


Cose che immagino non accadano, e ne accadono altre invece, che neanche con una lungimiranza delle più negative. Ma anche no.

Cose che immagino, frullano in testa come pallina di roulette, come asteroidi senza più rotta, di quelli che cercano solo portali magici a proiettarli in altri mondi abitati, forse, ma chissà da chi, e in quale maniera astrusa, pensiamo noi, che invece non abbiamo idea di quanto astruso sia già il nostro mondo.
Mondo di pulcini allevati in batteria, di balene ricondotte a casa, di pietre marziane esaminate a fondo, e di vecchine che risciacquano panni dalle pozzanghere di rara acqua piovana piovuta da quel cielo che arriva proprio fino a Marte, illuminato di luce celeste, ma qui da noi, si riflette solo nelle pozzanghere luride dove i bimbi giocherebbero anche, se non avessero sete.

Cose che, mentre guardo il Cristo Velato alla tv,  dimentico estasiato; e magari le dimentica pure quel cristo crocifisso troppo presto prima di insegnarci a campare davvero, a noi che immaginiamo sempre un mondo gioioso senza pellicce, senza olio di palma, senza odio fasullo, di quello che serve a sentirci importanti, vivi, perché tanti il bene e la riconoscenza la reputano solo un fastidioso accessorio, e mi ci metto sempre anche io, sia chiaro. 

Un difetto.

Cose che scrivo perché i tasti scorrono frenetici come un cartoon ma vorrei fissarle in testa, più che a video.
Vorrei alzarmi e abbracciare mia moglie (e lo faccio) che si prepara frenetica per una giornata da offrire ancora, col sorriso che la veste quando viene a baciarmi.

Cose che esistono ed esisteranno e un giorno non più, sostituite da altri pensieri, altri tasti, altre dita impazzite a strapparsi sensazioni da dentro e ordinarle in righe solo apparentemente ordinate e pronte da leggere come un sugo pronto con scadenza a breve.  

Cose che, però, potrebbero bastare per un intero anno nuovo.

Sereno 2022.

  

                                                                                                                    

  

                                                                                                                              

martedì 28 dicembre 2021

DON'T LOOK UP - LA METAFORA DELLA FINE CHE FAREMO


Nato contro il menefreghismo mondiale dei poteri forti, riguardo la preoccupante allerta verso i cambiamenti climatici; lo ritroviamo come possente metafora oggi - e più attuale che mai - a fare i conti con virus e pandemia; fazioni nate dal nulla, punti di vista folli o visionari, e soprattutto interessi mirati e parzialissimi, a condizionare il bene supremo della collettività: la vita.

McKay mette in scena uno spettacolo di micidiale satira caustica, dove tutte le star si impegnano con grande abilità, dal goffo scienziato (Di Caprio che torna a giganteggiare), alla lucida e rude dottoranda che scopre la cometa che impatterà la terra (brillantissima Jennifer Lawrence), al Presidente degli USA abbarbicato ai suoi interessi (Meryl Streep in gran spolvero).

Un film che spiazza, spaventa, diverte tantissimo anche, ma lasciandoti basito e con l'amaro in bocca, lo stesso che stiamo assaggiando in questi ultimi due anni. La bomba climatica, è evidente, ancora non spaventa chi decide di sospendere emissioni di gas serra solo nel 2050, catapultando l'eventuale rogna sulle generazioni a venire. Il virus invece un po' di sale sulla coda lo sta mettendo, ma troppi ancora giocano al "gomblotto", alla dittatura sanitaria, ai poteri forti che guardano il loro orticello.

Certo non abbiamo date e scadenze, e ancora nessun meteorite pronto a cancellarci esattamente tra sei mesi, ma se anche esistesse una data certificata, saremmo davvero così diversi  e distanti dalle pateticità descritte da Don't look up?

Io credo di no. Faremmo il tifo come sempre. Pregheremmo, ci faremo finalmente una canna, tradiremmo la moglie, compreremmo il sessanta pollici sempre desiderato, ritireremo tutti i soldi in banca per nasconderli nella pentola a pressione in cucina. Saremmo vittime delle nostre piccolezze, delle minuzie, degli egoismi, delle ridicolerie più ridicole. Tutti indistintamente.

Non guardate su! Non guardate troppo in là.. ammonisce il film, non c'è niente oltre il nostro tornaconto a stretto giro, a portata di mano e sguardo concupiscente.

Ho trovato una curiosa analogia con l'ultimo Pif di E noi stronzi rimanemmo a guardare.. anche lì un guru ipertecnologico diventa il sottile padrone del mondo e delle anime, scruta i desideri e grazie a calcoli di controllo sociale impertinenti, riesce a carpire desideri e segreti di ognuno di noi. Finiremo per obbedire ad un algoritmo.

Non prendiamo troppo sottogamba certe premonizioni.