Ci metto ad asciugare un sacco di rimpianti, i sogni belli larghi, che prendano tutto il sole.
I rimorsi anche stesi alla rinfusa, e poi le malinconie, con le mollette delicate, a non gualcirle ancor di più.
Uno stendino sensibile.
Appoggio distratto una pezza e lui una pezza su tutto il resto.
I crucci piegati nel verso dell'ansia, perché tendono a prendere una brutta piega.
La coscienza sempre da controllare prima di stendere, perché quando è proprio sporca, spesso un lavaggio non basta.
Gli assilli anche vicino le speranze, tanto non scambiano colore.
Occhio alla bellezza che gocciola meraviglia anche dopo la centrifuga, è più forte di lei.
Una volta equilibrati i pesi, lascio che la brezza faccia capolino, che il calore asciughi le memorie più riottose, che le corde tese massaggino i nervi scoperti.
Qualche dolore meglio orizzontale, ad evitare che si allunghi.
Le amarezze con le mollette sulle cuciture della nostalgia, per evitare segni indelebili.
E' uno stendino particolare, il mio.