Leggevo un articolo, a riguardo, pensando che, in effetti, il tempo di cottura dalle confezioni di pasta, specie in quello di grano duro, non andrebbe proprio inserito.
L'articolo in questione sottolineava come fosse una comunicazione scritta in caratteri piccoli e spesso introvabili, avvertita dal consumatore quasi a livello di imposizione e quindi, magari, accolta con ritrosia e, come minimo, diffidenza.
Partiamo da dati generali: alla maggior parte delle persone non piace la pasta eccessivamente al dente, spesso neanche leggermente, al dente.
Per questa utenza, e in quest'ottica quindi, le indicazioni sulle confezioni possono essere avvertite quasi come terroristiche, ecco il motivo per cui vengono scritte in caratteri piccolini e seminascoste, proprio a non urtare la suscettibilità di chi vorrebbe comunque consultare.
Tuttavia restano comunicazioni che andrebbero sottolineate perché tanti lascerebbero squagliare il prodotto senza una minima indicazione di tempistiche.
A questo punto il compromesso: ti scrivo un minutaggio di cottura, ma seminascosto e anche in caratteri piccolini, così, dopo che ti sei ridotto a mangiare i rigatoni con la cannuccia e ti vai a spulciare meglio l'involucro della pasta, non potrai fare a meno di notare che l'azienda produttrice, aveva sottolineato di non superare i 9/10 minuti.
Insomma.. t'aveva avvisato..
mi sono accorto anch'io che a rispettare il tempo di cottura col cronometro in mano la pasta risulta ancora dura, più che al dente il dente te lo spacca! la prendo come un'indicazione di massima a cui aggiungo di mio 1-2 minuti e perfetta che viene
RispondiEliminamassimolegnani
Fai parte del club della mia consorte allora.. io sono per i due minuti in meno invece, specie (e spesso) quando c'è un ulteriore passaggio in padella.. comprendi quindi come la cucina diventi scenario di negoziazioni thrilling ad alto tasso adrenalinico.. ;)
EliminaNon sempre i tempi sono esatti, meglio provarla.
RispondiEliminaVenti grammi in più favoriscono gli assaggi di prova.. poi magari non hai più fame ma la puoi togliere dal fuoco.. ;)
EliminaMia moglie la vuole addirittura croccante,io tutto il contrario e spesso facciamo due bolliture di pasta
RispondiEliminaUna salomonica soluzione che prevede qualche pentolame in più ma alla fine garantisce piena serenita.. ;)
EliminaAnch'io sono del parere che i tempi di cottura riportati sulle confezioni di pasta sono indicativi. Comunque, vedo che oggi siamo in vena di riflessioni profonde...:))
RispondiEliminaAlterniamo temi scottanti a temi di cottura.. tutto sommato rimaniamo in tema.. ;)
EliminaFranco c'è un errore, il tempo indicato non è riferito alla cottura della pasta, è la segnalazione del tempo che intercorre tra l'istante in cui si "butta" la pasta nell'acqua bollente e quando la si toglie. È l'attesa, che come sappiamo vale più del risultato finale.
RispondiElimina"L'attesa del piacere è essa stessa il piacere", ergo l'attesa della pasta ...
Buona giornata, Romualdo Roggeri 😉
A me preoccupa anche quella minima discrepanza che riguarda gli spaghetti calati in pentola, prima che si pieghino docilmente al volere dell'acqua bollente, la metà inferiore di loro ha già acquisito secondi preziosi di cottura, e se poi necessitano di mantecatura in padella, altra attesa da cronometrare (ma col piacere che stiamo per farcela.. )
EliminaParliamo sempre di opere d'arte, caro Romualdo.. ;)
Io vado ancora più sul drastico. Il tempo indicato lo leggo, annuisco…..poi lo ignoro. Se non rischio di rompere il dente non è al dente, è minestrina. Gabriella
RispondiEliminaSiamo più che d'accordo.. ;)
EliminaDi solito faccio dieci minuti; a volte indicano 5 minuti. In realtà. guardo l'orologio e faccio il calcolo e poi lascio a piacere.
RispondiEliminapodi-.
Se fai dieci quando indicano cinque, procurati un cucchiaio.. ;)
EliminaLa odio al dente, e neanche scotta, peccato che mai giusti siano i minuti che scrivono, raramente è cotta al punto giusto... la si assaggia spesso!
RispondiEliminaLe esatte parole di mia moglie, che però, alla fine, tende a sforare i tempi (a suo favore ovviamente) ;)
EliminaIo seguo la regola di un signore che conoscevo bene, salernitano, che sosteneva che la cottura "al dente" è stata inventata da qualcuno che aveva fretta di mangiare e non aveva la pazienza di aspettare che la pasta fosse cotta :-D
RispondiEliminaNon escludo un'eventualità del genere, di certo l'assaggiarla prima del tempo, agevola - col tempo dedicato a tale pratica - la tendenza e il piacere di gustarla bella tosta..
EliminaIo lo leggo e, se non lo vedo subito, lo cerco, perché amo la pasta al dente e guai se diventa troppo "morbida"; ma non conoscevo i motivi per i quali il tempo di cottura viene indicato con caratteri piccoli e risulta quasi introvabile. Comunque ho notato, sulle scatole della pasta Barilla, che anche le porzioni corrette per ciascuna persona, indicate in grammi, non sono facili da individuare.
RispondiEliminaLa leggenda delle porzioni necessita di apposito post, considerando una questione di basilare ponderatezza l'esatto quantitativo di pasta riferito ad ogni diverso commensale..
EliminaQuando apro un pacco di pasta, dopo aver finalmente trovato le indicazioni, benedico le lenti bifocali che mi consentono di leggerle. Poi ci sto sempre un po' a presso perché, minuto più, minuto meno quelle istruzioni vanno sempre riviste cado per caso .
RispondiEliminaSecondo me sono infinite le variabili che possono incidere, bisogna vigilare costantemente.
EliminaTi farei vedere il tempo di cottura della pasta aproteica di Andrea...messa lì a caso
RispondiEliminaLa pasta aproteica ha il minutaggio che avvisa del suo possibile smolecolamento..
EliminaIo team pasta al dente. Se il minutaggio reca 12 minuti, al minuto 11 io scolo la pasta. Certe volte mi si spezza fra i denti, ma è sempre preferibile al rigatone spalmabile. :)
RispondiEliminaLa pasta deve opporre resistenza, altrimenti è un tirar su l'amido con la cannuccia.. e la via di mezzo cui tanti aspirano, è solo una resa incondizionata ;)
Eliminaio mi regolo tenendo conto di tutto: minutaggio indicato sulla confezione, tempo effettivo, assaggio e, soprattutto, colore della pasta man mano che cuoce.
RispondiEliminalieto giorno
E quella integrale che colore dovrebbe assumere? ;)
EliminaAl di là del fatto che la preferisco al dente, il tempo indicativo, sulla confezione, di cottura non è errato. Dipende dal grado di gradimento di ognuno, però, e dal tipo di preparazione. Inoltre, so che la pasta troppo cotta fa male. Alza l'indice glicemico, disperde le proprietà nell'acqua e non mette in funzione la giusta digeribilità (che è dovuta alla lenta masticazione). Per cui, non so. Ciao e buona domenica Franco.
RispondiEliminaCiao Franco
RispondiEliminadi solito guardo il tempo di cottura, lo cerco e lo ricerco, quando poi lo trovo, comunque assaggio più volte. Io la preferisco al dente mio marito un pò meno e quindi assaggio: tolgo la mia e lascio un minutino in più per lui. Aggiungo un pochino di pasta in più per l'assaggio 🤪😉.
Un abbraccio e buona domenica 🥰
Chiara