MILLEDUECENTO
Cento l’anno praticamente.. un’infinità di idee e frullamenti d’anima, un crescere e un rivelarsi, prima di tutto a me stesso.
Un
sistema comunicativo liberatorio e creativo, un briefing continuo coi miei
neuroni residui, un aggiornamento costante.
Un monitoraggio che tiene
innanzitutto profonda compagnia.
Il blog come alleato, sfogo, sport in solitaria,
riserva indiana (citando Stefano Massini), accumulo compulsivo di ideuzze,
stravaganze, ghirigori di coscienza, affreschi vita da appuntare con cura
affinché tutto non scivoli via, nell’oblio ricattatorio dell’età.
Milleduecento post!.. non ci credo quasi..
“C'è
sempre una vecchia storia che viaggia,
e cioè che non sia vero che scriviamo per noi.
Ma è come il respiro, ognuno respira per se.”
Questo
scrivevo in occasione dei 1000 post, dopo dieci anni.
Lo
sottoscriverò in occasione dei vent'anni, un dio volendo.
dal titolo avevo capito 1200 POSTI per via di quel punto sclamativo, così mi ero precipitato
RispondiEliminaHo letto POSTI anche io!! a tempo determinato però altrimenti diamo 'na botta pure al Pil..
EliminaCome si dice in questi casi: (milledue) cento di questi post! (più o meno ;-)
RispondiEliminaMa si.. abbondiamo!! ;)
EliminaComplimenti per il traguardo: 1200 post di grande qualità, aggiungo. Non commento mai ma ti leggo sempre: in una blogsfera sempre più residuale, ormai, tenere un blog è un atto di coraggio (lo dico anche per me)
RispondiEliminaGrazie per la "qualità", considero ancora di buon livello l'attività bloggheristica, magari spesso incentrata su temi particolari, ma che stuzzica ancora tante corde di interesse e curiosità, o spesso il semplice piacere della lettura..
EliminaBuon complipost (si può dire?) costanza, pazienza e tante idee, un blog è impegnativo ma se scrivere e condividere i propri pensieri è piacevole l'impegno diviene sinonimo di divertimento.
RispondiEliminaContinua cosi Franco, buona giornata di postfesteggiamenti.
Impegno e divertimento, mai un peso, ma una piacevole necessità.. ;)
EliminaMi hai fatto scattare la curiosità e sono andato a controllare (non lo facevo da una vita): 9.795. Devo cominciare a stare in campana per l'approssimarsi del decimillesimo. Comincio già a prenotare torta e candeline :-)
RispondiEliminaAi tuoi ritmi appassionati, credo supererai presto svariati traguardi! ;)
EliminaBoh, non lo so. Comunque congratulazioni per il tuo ;-)
EliminaBel numero, milleddue... congrats!
RispondiEliminaBei ritmi.. e bei numeri.. concordo! Abbraccissimo!!
EliminaComplimenti per il traguardo.
RispondiEliminaVolante.. sia chiaro ;)
EliminaDall' alto dei miei 1050 post (di cui almeno 990 evitabili 😂) ti auguro 100 di questi giorni.
RispondiEliminaSe parliamo di evitabilità.. sfondi un portone.. ma pubblicare è un bello stimolo.. altrimenti ci sarebbe Word, pronto ad accogliere di tutto di più.. ;)
EliminaLa cosa bella dei tuoi 1200 post è quella di risvegliare nei tuoi lettori: curiosità e meditazione. Complimenti.
RispondiEliminaGrazie Angela!.. cerco di risultare interessante e gradevole, ma sempre a me come primo.. ;)
EliminaSono numeri importanti indicativi di un costante impegno .COMPLIMENTI!
RispondiEliminaUn saluto
enrico
Importante è che il piacere superi sempre quella sorta di impegno/dovere.. ;)
EliminaForse gli ho letti quasi tutti i tuoi blog.tuttavia spero di leggerne ancora per molti anni. Carlac
RispondiEliminaMagari non tutti.. ma te li linko puntualmente, con l'affetto che sai.. ;)
EliminaChe indistruttibili sti blogger che resistono al vortice digitale che ammoderna e trasforma tutto a suon di AI e doomscroll. Daje Franco! Il tuo, e molti altri blog, rimangono per me un'acora in un mare in tempesta, il simbolo di un tipo di intenzione che non molla.
RispondiEliminaSono convinto che il mondo blog non sia affatto in crisi, e che ci sia ancora tanto da scoprire.. e qui mi sento davvero a casa, rispetto alle superficialità social che girano adesso..
EliminaE allora continua instancabilmente! Grazie per la tua presenza
RispondiEliminaSenza sosta, perché la vitalità del blog è anche la mia.. ;)
EliminaUn traguardo che diventa riflessione: scrivere come atto vitale, memoria e compagnia di sé, dove il blog, si fa specchio dell’anima, e palestra di libertà interiore.
RispondiElimina"atto vitale", grazie Silvia, e memoria e specchio.. centri necessità prioritarie.. un abbraccio!
EliminaE cosa sono 1200 post per uno come te?
RispondiEliminaArriverai a più di 3000 :) viva la tua scrittura che ci tiene allegra compagnia. Un abbraccio.
L'intento sarebbe di tenere compagnia, far sorridere, riflettere, offrire altri punti di vista.
EliminaTremila dici? Va be'..rallento un attimo.. ihih
E vaiiiii, direi che è un bel numero e puoi ritenerti molto soddisfatto! La cosa bella è che tu catturi la mia curiosità, mi invita a leggerti, ad osservare con cura le tue innumerevoli e belle foto e, con intrepida attesa aspetto belle nuove! Ti abbraccio sempre con tanto affetto😊.
RispondiEliminaStuzzicare curiosità già ottimo risultato.. poi ci sono lettori e lettrici affezionati, cui tengo in particolar modo.. ;)
EliminaComplimenti,checché se ne dica siamo ancora in parecchi a...bloggare.
RispondiEliminaAnch'io avevo letto 1200 posti
C'è un mondo blogger davvero impressionante.. basta allontanarsi dal conosciuto e dal frequentato per scoprire mille mondi.. proprio altre galassie.. ;)
EliminaDalla vetta dei 1200, a guardare giù prende un po’ di vertigine, non trovi?
RispondiEliminaComunque ne aspetto altrettanti
massimolegnani
Tornare a ritroso spesse volte operazione nostalgica e malinconica, soprattutto per i tanti commenti, e il rileggere persone che hanno permesso tutto questo.. questo procura una certa vertigine, lo ammetto.. ;)
Eliminauna buona media.
RispondiEliminaevidentemente fa al caso tuo (e fortunatamente anche mio :)
.. e detto da te, complimento speciale!
EliminaCaspita un bel traguardo, ma sai che non ho mai controllato quanti post ho pubblicato? Anche perché ne ho cancellati tantissimi: quasi tutte le mie filastrocche ora raccolte nei miei due libri. A ogni modo complimenti e avanti tutta. Buona giornata.
RispondiEliminasinforosa
Nel riquadro "design", Blogspot, fornisce un'infinità di particolarità e dettagli curiosi ed interessanti.. ;)
EliminaVado a vedere, grazie
EliminaIntanto complimenti!! ... C'è da essere decisamente soddisfatti anche perchè vedo che sei ben seguito. ... Io iniziai il mio semplicemente perchè avevo delle foto che non sapevo dove pubblicare e poi piano piano è diventato un divertente ed appagante passatempo.
RispondiEliminaPubblicare le foto piace anche a me, corredandole con qualche descrizione.. e non perdo occasione..infatti nel prossimo post una bella carrellata ;)
EliminaCiao Franco
RispondiEliminaun bel numero 1200 post; oddio io non so quanti ne ho scritti, va be non importa l'importante è scrivere, con la speranza che chi legge sia contento di cio che legge. Avevo altri blog che poi hanno chiuso e non sono riuscita a salvare. Peccato.
Un abbraccio e buon venerdì 🥰
Chiara
"chi legge sia contento di ciò che legge" mi sembra un'ottima motivazione.. io ho il terrore che il blog sparisca un giorno ingoiandosi tutto.. speriamo bene.. ;)
EliminaChe dire, Franco. Di fronte ai tuoi milleduecento post mi sento così piccolo che il primo pensiero è stato: dolcetto o scherzetto? Sarà che è la notte di Halloween, e le parole, come le persone, ogni tanto si travestono, per gioco, per pudore, o solo per non mostrarsi troppo vere. Eppure, dietro ogni maschera resta la stessa verità: scrivere per non svanire. C’è qualcosa di commovente in quei “milleduecento”, come se ogni post avesse sedimentato un frammento d’anima nel tempo. Scrivere, in fondo, è un modo di restare: un esercizio di presenza contro l’evaporare dei giorni.
RispondiEliminaE tu, Franco, hai trasformato il blog in un diario cosmico, non tanto per raccontarti, ma per misurare la distanza tra ciò che eri e ciò che sei diventato scrivendo. Forse non si scrive mai per sé, ma per chi verrà dopo e riconoscerà, fra le righe, il proprio respiro dentro il tuo. Io continuo l’evaporazione della mia vita leggendo tutti coloro che riescono ancora a procurarmi una sensazione nell’animo.
G
Non seguo Franco al momento (sto curiosando sul blog e non riesco a trovare il modo), e non conosco il tuo nome, ma mi ha fatto piacere leggere le tue parole.
EliminaPer caso ha commentato una mia poesia, e ci siamo trovati d'accordo su un pensiero: cosa rappresenta lo scrivere, che sia su un quaderno, un diario, o (come nel mio caso e in quello di tanti), su un blog.
Probabilmente nasce dal desiderio di dare forma ai pensieri, ai sentimenti, alle frustrazioni, alle gioie, alle sconfitte, ecc., affinché restino come promemoria personale.
Un luogo dove ci si sente liberi di esprimersi, senza alcun giudizio.
Poi ti chiedi: perché non condividere il tuo pensiero? Ed eccoci qui.
Da quello che capisco, tu leggi spesso Franco, quindi ti chiedo due gentilezze:
Sono Frida, piacere! La mia URL è fridalaloka.com. Non sono riuscita a commentare tramite URL, per questo ho scritto qui.
E poi: dove trovo il modo per seguirlo? Grazie in anticipo!
Ciao Frida! Strano che non sia riuscita a commentare da te.. vero che tra Wordpress e Blogspot c'è grande gelosia ognuno per i propri utenti, e se riescono a creare difficoltà nella comunicazione tra le due piattaforme, sono più che contenti.. comunque sei anche nel mio blogroll, secondo me una soluzione la trovi alla fine.. e grazie per la risposta!! A presto.. da te e da me.. ;)
Elimina@ G: a volte scorro indietro verso l'inizio di questi grandi numeri, e mi accorgo che la cifra stilistica ormai evolve a fatica, sarà che questi dodici anni di blog, che sembrano tanti, seguono a cinquantaquattro di vita incasinata che hai voglia tu a seminare ricchi e folli germogli..e ci sta lo scrivere per rimanere, e smuovere qualche molla in chi legge, ma sempre prima in chi scrive.. grazie!(pure ad A)
RispondiElimina..milleduecentopost...!!
RispondiEliminaÈ molto anche solo a scriverlo!!
Non oso pensare al calcolo dei lettori...molti fedelissimi, altri ... comete nella blogosfera...
Complimenti per il traguardo raggiunto e auguri per il prossimo (1500 o 2000?).
A.
Mi impressionano le comete.. vorrei sapere come si sceglie di abbandonare un blog (quando accade di propria iniziativa, ovviamente..)
EliminaNulla è più salutare, sul web, del tenere un blog. Auguri per il tuo, Franco, e complimenti per i 1200 post.
RispondiEliminaCredo lo sia davvero, salutare.. abbraccio nebbioso..
EliminaUn post al giorno... leva il medico di torno! Un blog... allunga la vita! E arricchisce, oltre a quella di chi scrive, la vita degli affezionati lettori. Grazie di esserci!
RispondiEliminaGrazie a te Maria.. ti aggiorno sulla puntata palermitana..
EliminaNon si può non dire che dietro questo blog dai 1200 post non vi sia una tua dote poliedrica da cui è difficile non venirne coinvolti ,non avvertire anche un minimo senso di riflessione,grazie proprio ai tanti e diversi argomenti che tratti e che esponi.Posso rimanere in silenzio davanti all'incanto di una poesia,di un paesaggio ,ma poi quello scrivere innanzitutto per te stesso (che ribadisci frequentemente:))diventa coinvolgimento ,interazione ,vuoi o non vuoi.Quando leggo che i blog sono in crisi però un pochino sorrido , perché come dice un mio caro amico ,il blog in sé non dice nulla se non gli dà vita la persona che lo gestisce ,non sono i blog a cambiare o ad entrare in crisi se questa crisi o cambiamento non è di quella persona ,dei blogger stessi.
RispondiEliminaNel periodo in cui viviamo , di trasferimento umano in rete, il blog ,rimane però ancora uno spazio valido per un confronto ,un dibattito anche costruttivo se il "blogger" ne ha propensione:)
Si parla e si scrive tanto di esodo , soprattutto di paesi attanagliati da guerra,ma di quest'esodo digitale un pochino ci pensiamo?E cosa c'entra con i tuoi 1200post?
Un noto scrittore F.Arminio ne ha scritto e perdona Franco se lo cito per condividere una certa visione che ci riguarda tutti.
Ho cercato di sintetizzare il concetto e credo servano due parti che incollerò di seguito ,grazie e buona Domenica a tutti.
— È in atto un gigantesco esodo, il più grande della storia. Si cambia casa, si va a vivere in Rete, dal condominio reale al condominio digitale.
Dove andiamo? Abbiamo una terra promessa? C’è un Dio da seguire, ci sono tavole di una nuova legge? Niente di tutto questo. Si migra nella Rete perché qualcuno l’ha creata. Forse l’umanità quando ha capito di non poter colonizzare altri pianeti, ha deciso di creare qui sulla terra un pianeta parallello.
— Nessuno è in grado di dire dove stiamo andando. Si sa che ci siamo messi in movimento, dopo tante tecnologie al servizio della vita ne abbiamo inventata una per andarcene dal mondo pur rimanendo qui.
Non male come teoria se non fosse che riflettiamo sul blog il nostro mondo reale, offriamo punti di vista, giudizi, scherni, rimproveri, ipotesi, fantasie anche, ma tutto trae origine dal presunto mondo abbandonato. Forse mancano le riunioni, di condominio digitale, ma ci stiamo attrezzando, e guarderemo negli occhi un sacco di bloggers.
EliminaNessun esodo a quanto pare. ;)
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RispondiElimina— La questione digitale diventa una questione teologica: Dio è morto ma ci ha lasciato il mouse, la tastiera, la password. L’enormità di questo trasloco che impegna per molte ore al giorno miliardi di persone ci impedisce di ragionare come facevamo un tempo: la modernità è stata liquidata velocemente da questo trasloco, le vecchie categorie di spazio e tempo sono state sgretolate. Anche la vecchia domanda sul che fare appare un ferro vecchio. Siamo davanti a un evento che in qualche modo non avviene. E così finiscono amori che non sono mai nati, formiamo associazioni che non associano niente, raccontiamo battaglie che non stiamo combattendo e mostriamo ferite che non ci fanno buttare sangue ma parole.
Se la nostra vicenda così radiografata è questa, se siamo l’umanità dell’esodo, quello che possiamo fare è guardare. Lo sguardo in qualche modo deve sostituire la preghiera: guardare come diventiamo, come diventa il fuori e il dentro che possiamo percepire. Ecco: se possiamo dare un nome a quest’epoca che partorisce epoche a getto continuo, possiamo chiamarla l’età della percezione. Guardando, guardandoci, possiamo sentire che c’è una cura, c’è un’attenzione che possiamo dare, che possiamo darci. Non si torna indietro, non si può indirizzare l’esodo da una parte o dall’altra, si può solo guardarlo. È un gesto immenso, che può dare senso alle nostre giornate, ai nostri lavori, ai nostri svaghi, alle nostre lotte e ai nostri amori. Guardare non è una soluzione, è un gesto. Questo tempo ci ha congedato anche dalle soluzioni, prima di averci congedato dai problemi. È andata così, sta andando così, ma non c’è nessun malvagio che ci sta guidando al peggio, non c’è un tiranno che si è preso il mondo: ovviamente questo non ci esime dal combattere i figuranti indegni che escono sempre più spesso dalle urne. Siamo impotenti, è vero, ma è anche vero che il mondo è in mano a ognuno di noi, la tastiera ha preso il posto della mappa: si tratta di decifrare il papiro della Rete.F.Arminio
L.
A mio avviso Dio è morto solo in chi lo celebra a suo personale uso e consumo. Definendolo, ritagliandolo, addomesticandolo. E' vero che raccontiamo tanto perché siamo ai margini, di quel tanto, ma lo dico sempre, un Nimrod in salotto potrebbe farci cambiare subito abitudini, amori, associazioni e battaglie. Per ora favelliamo tanto, magari un giorno "percepiremo" in modo differente.
EliminaViaggiamo per mappe da web, a colpi di tastiera, ma coinvolgiamo molto e - come mi piacerà sempre sottolineare - ci coinvolgiamo molto.. ;)
In questi giorni ho fatto una scoperta che non mi aspettavo, e non del tutto piacevole riguardo al mio scrivere sul blog. Sono stata tre giorni senza internet , e quindi senza pubblicare. Questo in teoria non sarebbe un problema ( ho passato anche molti più giorni senza scrivere ), ma il fatto che non lo potessi fare, mi ha dato un senso di mancanza. Mi ha fatto pensare a ciò che dicono pressoché tutti i drogati ( specie all' inizio dell' esperienza ) : " io posso smettere quando voglio ". La realtà e l' esperienza ci dicono che non è così. E allora mi è sorta spontanea la domanda : " perché mi metto al pc a trascrivere poesie , lo faccio per me o per altri ? Se fosse solo per me, ne deduco che basterebbe che le leggessi, senza perdere tanto tempo alla tastiera... se al contrario fosse solo per gli altri , ( come una sorta di esibizione non priva di un pizzico di vanità ) avrei sin dall' inizio incluso ( come fanno tutti ) la lista dei follower. ( che non mi interessa avere per fare la conta ).. però allo stesso tempo non posso neanche negare il fatto che qualora qualcuno legga ciò che posto, e lo prenda in considerazione mi faccia piacere...
RispondiEliminaChe dire, allora ? Credo che una risposta univoca non ci sia. : la nostra psiche è complicata e - per quanti studi si possano fare al riguardo - non scopriremo mai fino in fondo i suoi misteri., tanto più che i suoi comportamenti non seguono regole fisse e codificate.
Allora una risposta io ce l' avrei : Il bello dello scrivere su un blog è perché rappresenta una modalità di scoperta, una sorta di viaggio interiore. Relazionarsi con le singole persone è sempre fonte di novità.
E per quanti viaggi intorno al mondo si possano fare ( e per quanti ne ho fatti ), devo dire che " scoprire una persona è scoprire ogni volta un mondo, e questo ( secondo me ) è - e rimane - il viaggio più affascinante . "
Il tuo rimane blog particolare, dove trascrivi poesie di altri, e non sempre aggiungi note critiche a corredo; è una vetrina di bellezze altrui, che comunque rendono servigio a ciò che pensi tu del verseggiare, del comporre liriche, del provocare emozioni. Un modo di bloggare chiuso nella sua particolare tipologia, ma proprio per questo unico e irripetibile.
EliminaQuei tre giorni non sono mancati solo a te. ;)
1200 pezzi di un puzzle fatto di chissà quanti altri ancora! Complimenti ❤️
RispondiEliminaChissà.. però, intanto, il post programmato a dieci anni esiste già, vedremo.. ;)
EliminaComplimenti, un traguardo raggiunto con parsimonia, ma neanche tanta ;)
RispondiEliminaUna volta prestavo qualche attenzione ad alcune soglie, ad alcuni numeri. Ora non più.
RispondiEliminaBuona continuazione, signor Battaglia.