lunedì 6 maggio 2024

C’È DA SCRIVERE

C’è da scrivere ogni volta altro.
Altro da ieri, diverso da domani,
altrimenti sarebbe solo esercizio e memoria;
diresti questo già lo so, 
e perché non iniziarlo proprio difforme, un post:
ingarbugliato, solitario, sospettoso,
quel che si dice: a stupire.

Ecco allora tentare il nuovo,
che suoni familiare sì,
ma non identico,
con incipit che rechino altrove,  
soprattutto me, e forse, poi, anche voi,
ma inutile, se non prima me.

Perché io l’autore,
derivo delle righe che sopravanzano.
A sconcertare, sorridere, meravigliarmi:
quasi ovvio che scriva per me.
A mia cura, magari solo a mia cura.

Per poi smettere e rileggermi,
svuotarmi meglio
come un barattolo di Nutella ormai alla fine,
passando magari il dito goloso sul cuore
per non lasciare nessun rimasuglio,
a non sprecare un goccio di inchiostro,
nessuna lacrima rappresa.


56 commenti:

  1. Ho sempre pensato che scrivere sia una magia. Il pensiero viene scaturito dal cervello, il braccio si muove e la mano rende visibile e palabile ciò che noi abbiamo elaborato. Scrivere aiuta a vivere la quotidianità, come la nutella stimola il cervello a produrre endorfine, sostanze che inducono euforia e riducono lo stress. Questo post è delizioso!

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    1. Grazie Angela.. pensiero delicato davvero.. scrivere libera, redime come scrive Flavio qui sotto, sfoltisce lo stress, inventa nuovo tempo..

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  2. Ogni giorno la scrittura redime le nostre povere ossa, ci irpetiamo ma siamo sempre come nuovi, ciao Flavio Almerighi

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  3. Ottimo pensiero espresso con sincerità e spontaneità
    Un caro saluto

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  4. mi piace quello svuotarti, scrivendo, come un barattolo di Nutella alla fine, e quel dito passato sui bordi tra golosità di sè e voglia di darsi tutto in pasto di chi legge.
    però non credo vero quel "c'è da scrivere ogni volta altro". In realtà sono convinto che ognuno di noi scriva sempre le stesse cose, per tema, stile e non detto che affiora tra le parole apparentemente ogni volta diverse.
    massimolegnani

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    1. Hai ragione su quel "non detto" ad affiorare ogni volta. Il suonare familiare è importante, confidenziale, rassicurante. Scrivere come respirare, come più volte sostenuto, e come il respiro, lo scrivere deve sentirsi regolare, pacato, mai in affanno, di casa. Grazie Massimo

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  5. La Nutella fa male, forse c è da mangiare ogni volta altro.
    Capisci ammia ❤️👋

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  6. Aspetto Franco che arrivino altri commenti la cosa si fa interessante, come mettere a porzione giornaliera il cucchiaio di Nutella c'è ansia attesa e magra soddisfazione però ho saputo che tanti giovani preferiscono la Nutella al sesso Chissà sa?

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  7. Lo trovo giusto. L'autore scrive per se. C'è chi ambisce a essere uno scrittore professionista e allora cerca di scrivere ciò che piace agli altri (s'intende la maggioranza delle persone) sperando di vendere le sue opere, ma non sta esprimendo se stesso, sta solo inventando una formula pubblicitaria. Di se stesso non racconta nulla, a differenza dell'autore.

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    1. L'autore si scrive. Se sei Baricco ti scrivi anche egregiamente addosso. Eccellenza anche quella. ;)

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  8. Franco....!!! Ma per favore....!
    'sta minchiata dello scrivere per sé...
    Se realmente si scrivesse per sé stessi non staremmo (staresti/starebbero tutti gli altri) qui a pubblicare, a citare o citarsi o anzi a (non) citare il commento precedente in un continuum positivo, costruttivo, relazionale che è implicito nella scrittura.
    Quindi smettiamola di avere l'alibi dello "scrivere per sé stessi": è profondamente disonesto e offensivo per l'intelligenza (se ancora ce n'è in giro) di chi legge e commenta.
    Il piacere narcisistico non è da demonizzare o colpevolizzare e se poi non fate pace con questi aspetti di vita intima interiore... allora andate a fare un giro....ma con uno bravo!
    (avrei voluto dire andare da uno psic - ologo o chiatra ma non voglio essere ulteriormente sgradevole e sgarbato per chi mi ospita).
    Un caro saluto.
    A.

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    1. Carissimo, il rendere pubblico dopo aver scritto è un passo successivo e non obbligatorio, tantomeno conseguente. Che si scriva (solo) per gli altri è una sciocchezzuola elementare. Scrivere è terapia (di quelle serie, non di quelle ammansite da tanti cialtroni del mestiere).
      Antonio tu respiri per gli altri? Non credo proprio.
      Disonesto sarebbe scrivere balle, applicare metodologie, non ripulirsi l’anima ad ogni rigo come un barattolo di Nutella agli sgoccioli. Eccola la disonestà.
      E ha a che fare con noi stessi, dapprima.
      Perché una delle piaghe dell’umanità è il giustificarsi, l’autoassolversi.
      “A sconcertare, sorridere, meravigliarmi:
      quasi ovvio che scriva per me.
      A mia cura, magari solo a mia cura”

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  9. P. S.
    Se tutti realmente scrivessero per se stessi, allora i nostri portafogli, le nostre tasche, le nostre agende, i cassetti della scrivania o chissà quanti file nel computer sarebbero pieni di fogli, note, versi, bozze, inediti e testi mai dichiarati, comunicati o declamati
    Men che meno con l'angoscia (diciamo la verità!) di non essere (semplicemente) capiti, fraintesi, sottovalutati e non per il testo ma per la intima emozione trasmessa e comunicata che però viene "rifiutata", vomitata altrove e sciacquata via come acqua nel cesso.
    Scrivere è come il sesso: relazione e intimità. Diversamente è onanismo. Gradevole, piacevole e appagante ma tutt'altra cosa.
    E si da da soli.
    Senza commenti sul... post...
    A.

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    1. Antonio carissimo, ho imparato a conoscerti per la persona pacata, creativa, generosa, comprensiva, sensibile che stimo e cui voglio bene. Mi piace anche quando cerchi di perorare cause che ti stanno a cuore. In questo caso parti da un presupposto fondamentalmente errato: che tutti scrivano.
      E per quelli che lo fanno credi che davvero non esistano miliardi di cassetti, files, agende, portafogli, files stracolmi di riversamenti emotivi che rimarranno per sempre uno sfogo intimo?
      Sottolineo ancora un paragone che porto in palmo di mano: scrivere come respirare. Respiriamo per noi. Poi quell’ossigeno offre vita ad un organismo che pensa, crea, ama, si offre al partner, agli amici, alle persone amate, ad attività e passioni che lo esaltino o lo rendano semplicemente sociale.
      Oppure possiamo vivere asceticamente in solitudine.
      Ma sempre respirando.
      Scrivere è lo stesso. Se non scrivo sto male. Se non faccio sesso no. Ecco, forse in quel caso il ricorso a qualche saltimbanco della psiche potrebbe aiutare.
      Dietro ricevuta possibilmente.
      Un abbraccio.

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  10. Scrivere è liberatorio, è un modo di esprimersi, come suonare, recitare, cantare, danzare...Ognuno utilizza il modo che gli è più congeniale e, così facendo, comunica con gli altri in un continuo interscambio che arricchisce la vita.

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    1. Sull'arricchirsi profondamente d'accordissimo, affinare punti di vista, scoprire scenari impensati, accogliere il mondo, la mentalità blogger..

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  11. Anch'io faccio del mio scrivere opera di svuotamento, il punto d'arrivo è non aver più nulla da dire.

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    1. Più nulla da dire sarebbe il punto d'arrivo definitivo. ;)

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  12. Scrivendo diamo forma ai nostri sogni. Possiamo tenere per noi quel che scriviamo o creare un ponte che ci colleghi agli altri, comunicandolo con un post o in altra forma. E' questo rapporto con gli altri che può aiutarci a elaborare il nostro pensiero. A comprendere ciò che c'è di buono ma anche a rivederci e smussare certi angoli che, senza il confronto, non saremmo in grado di cogliere. Scriviamo per noi stessi, ma soprattutto per comunicare e creare relazioni che possano ampliare gli orizzonti del nostro modo di vedere il mondo. Un salutone a te.

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    1. Oh questo sì.. riceviamo infiniti segnali, scopriamo mondi, universi che rimarrebbero celati altrimenti, e cresciamo grazie al leggere, oltre che allo scrivere. Soprattutto con il leggere.

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  13. A me piace rivedere ciò che esprimeva Italo Calavino sullo scrivere ritenendo che :scrivere è sempre nascondere qualcosa in modo che poi venga scoperto.

    Scrivere per se stessi o/e per gli altri?
    Quante volte ho letto disquisizioni sullo scrivere e un po sorrido perché ognuno tenta di incasellare quella descrizione in cui si sente più vicino, scoprendo dopo averne dato le motivazioni che magari la scrittura è anima senza prigione alcuna.

    Grazie Franco e buona giornata
    L.

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    1. Scrivere è liberatorio e si libera anche da se, perde ogni incasellamento e sgorga spontaneo, noi siamo valvola erogatrice, forse regoliamo i flussi in qualche modo, ceselliamo lo scorrere, responsabili in minima parte. Sorrido anche io.. buona giornata L.

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    2. Però scrivere è soprattutto saper leggere se stessi.

      Oggi molti scrivono esclusimamente come atto liberatorio tra volgarità ,insulto e denigrazione. Vedi social e non solo.

      Scrivere è anche voler sapere leggere gli altri senza conoscere se stessi .

      Doppia faccia di quello che potrebbe essere un dono.

      " scrivere è sempre nascondere qualcosa in modo che poi venga scoperto"Italo Calvino


      Noi umani...

      Buona giornata a te

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    3. Certo è anche un leggersi, e un rivelarsi, un compiersi e un completarsi. "Rileggersi e svuotarsi meglio" ;)

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  14. Condivido la sostanza delle tue assai garbate parole poetiche. E complimenti per la chiusa con la metafora della Nutella!

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  15. Mi piace tanto scrivere e anche scrivere a penna, tanto che tengo corrispondenza cartacea, e mi piace tantissimo inviare e ricevere lettere.
    La ricerca della carta per scrivere è stato l'impegno più gravoso perchè non si vende più e l'ho dovuto acquistare su amazon

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    1. Bloc notes ancora si trovano e mi accompagnano ovunque perché prima scrivo a mano e poi "traduco" (a volte letteralmente) a pc data la mia calligrafia folle.. ;)

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    2. anche scrivo non molto limpida ma trascrivere su pc no.

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    3. Per scrivere sul blog per forza.. ;)

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  16. "Una passione che dura tutta la vita è un privilegio, indipendentemente dal prezzo che ci chiede" Agatha Christie (appena letto sul web, mi è apparso come un segno, chissà). Ed il prezzo a volte é molto alto.
    Ma quel che non si è compreso, forse, è che tu hai voluto comunicarci cosa vuol significare per te scrivere e soprattutto scrivere in un blog. L'ho trovato di una sensibilità estrema e di di una sincerità disarmante. Sei stato fantastico Franco. Tutto qui. Grazie.

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    1. Fin troppo buona Pia, considerando anche che vedendolo come un privilegio, non lo considero neanche un prezzo da pagare.. ;)

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  17. Scrivereeee,
    sempre così giocondo
    Scrivereee,
    delle follie del mondo
    Scriveree,
    finchè c'è gioventù
    Perché la vita è bella e io voglio scrivere sempre più

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  18. Tutti scrivono, così come tutti parlano. Il problema si presenta quando non si ha coscienza di ciò che si scrive e di ciò che si dice.
    Dopodiché la scrittura, molto più incisiva della parola verbale, ha una vastità di variabili tali che un conto è scrivere un post, altro scrivere un libro, con tutte le sue varianti, altro scrivere la lista della spesa o un biglietto d'auguri. Bel post. Saluti belli.
    sinforosa

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    1. Ciao Sinfo, io credo che non tutti scrivano però, nel senso che non tutti sono impossessati da passioni particolari (come anche la musica, la pittura o la scultura o il ricamo chessò..), e quando accade immagino che chiunque senta questa frenesia, questo impeto addosso, lo avverta come fonte essenziale di nutrimento profondo. Quindi escludo particolari virtù taumaturgiche nel compilare la lista della spesa ;)

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    2. Certo, inteso in quel senso specifico è come dici tu, io facevo un discorso ampio, uscendo, però, dal senso del tuo post, che tra l’altro mi è piaciuto molto. Ciao :)
      sinforosa

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  19. Secondo me si scrive soprattutto per mettere ordine dentro se stessi , nel quazzabuglio di pensieri che a volte agitano la mente e oscurano il pensiero . Che poi si pubblichi o meno è un dettaglio non fondamentale . E' consolante e piacevole trovare poi adito a quanto scritto .
    un saluto
    eos

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    1. Mettere ordine. E non immagini quanto il blog sia funzionale in quest'ottica. Oserei dire che nasce proprio per mettere ordine. Ci vedo già un post sul "mettere ordine".. ;)

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  20. Scrivere per se stessi significa farlo secondo i propri canoni e i propri pensieri; è dare voce all'esigenza che grida dentro e ha bisogno di venire fuori; è il barattolo di nutella che chiede attenzione e un cucchiaino oggi una ditata domani finisce per svuotarsi. Scrivere per gli altri è, invece, assecondare canoni e pensieri altrui; dare voce alle esigenze di altri; è il barattolo di Nutella che offri a chi vuole assaggiarlo senza che tu ti sporchi le mani. Pubblicare la propria scrittura è semplicemente condivisione (e non c'è niente di male se si spera anche in un apprezzamento del pubblico). Insomma, questi tuoi pensieri condivisi, espressi a modo tuo, attraverso questi post venati di lirismo, ti rappresentano e penso sempre che sia bello conoscere le persone anche grazie al modo in cui scrivono.

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    1. Grazie! ..e bella la metafora della Nutella offerta, ma - aggiungo - sporcandosi comunque le mani, assecondando solo di riflesso, mai solo in funzione di. La condivisione esiste e mai potrei negarla, ma devo condividere con me, trarre profitto dalle mie righe, dai miei tormenti e dal mio gioire. Ed il piacere di leggervi risponde a medesime esigenze ;)

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    2. Scrivere quello che si sente e si ha dentro questo ed il talento fanno chi scrive un autore. Lo scrivere ciò che si ha dentro è un po' come quello che dice Marina definendo il tutto come "Scrivere per se stessi" ma a volte scrivere per noi stessi rischia di essere un mero esercizio di autocommiserazione, per quello io distinguerei i due aspetti. Credo che scrivere degli altri e non per gli altri nel senso deleterio che giustamente Marina sottolinea, sia la svolta, ossia scrivere le proprie emozioni non solo basate su proprie esperienze ma anche su fatti e persone differenti da noi, cogliendo quelle emozioni e rivivendole con la scrittura secondo il nostro sentire. Ecco perchè tu sei bravo, la tua scrittura è un mix di talento, emozioni e storie o fatti differenti che tu tratti o rielabori secondo il tuo flusso creativo.

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    3. Non lo trovo autocommiserativo, espediente sì semmai, e necessario alla sopravvivenza come sottolineato più volte. Degli altri poi non so, forse non mi sento di riuscire, magari lo faccio riversando gli altri in me e filtrando mie considerazioni, ma ti direi che siamo a livelli inconsapevoli..

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  21. Fatemi scrivere, mi serve come leggere: mai senza; ma vi prego non datemi Nutella che muoio 😁

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    1. ahah.. mi hai fatto ridere di cuore.. però capisco che la Nutella possa destabilizzare equilibri faticosamente costruiti.. ;)

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  22. Scrivere e leggere da sempre sono uniti e legati l'uno con l'altro. Italo Calvino diceva "È come andare incontro a qualcosa che sta per essere e ancora nessuno sa cosa sarà" ("Se una notte d'inverno un viaggiatore").

    La buonanima di mio padre (e intendo anche dire che non sempre andavamo d'accordo e come molti ho avuto periodi difficili con lui) ha lavorato per 45 anni nei libri e nelle librerie (traduzioni di greco e latino nei libri per licei scientifici e il ginnasio). Spesso mi diceva che scrivere e leggere fanno parte di quel corredo interiore necessario per crescere, oppure da giovane mi diceva "Per favore, anche se a volte non vai d'accordo con me, non morire ignorante".

    Scrivere serve tantissimo perché per farlo bene devi anche leggere (scusa la ripetizione del concetto).
    Un salutone e gran bella scrittura il post
    Alla prossima

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    1. Quasi inscindibili i due elementi.. e Calvino sempre illuminante. Sono convinto siate state legati con tuo padre, anche col mio ho vissuto (e vivo) momenti tesi di incomprensione, ma col tempo mi avverto sempre più sua creatura, con pregi e difetti spesso a combaciare. Peccato non poter constatare cosa avrei potuto trasmettere ad un figlio.. un saluto!

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  23. Wow...è davvero bella...quel bisogno urgente di svuotarsi e ritrovarsi sparsi sui fogli e sulle pareti..questa è la poesia!! Purtroppo passo solo ora sul blog...giorni stressanti...un abbraccio Franco!!

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    1. Svuotarsi, e raccogliere pezzi, frantumi, rimasugli e mettere insieme pezzi anche apparentemente estranei, frutto di rivoluzione mentale, centrifuga di cuore.. ora stendo e magari asciugati avranno senso diverso, o fuggiranno via..

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  24. Non a stupire a tutti i costi, che così non si stupisce. Non a ingarbugliare a tutti i costi, che così non è ingarbuglio. Non a scrivere a tutti i costi che così non è scrittura. Direi che la chiave sia la spontaneità. Se segui ciò che hai dentro, sei quanto meno sulla più che buona strada.

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