lunedì 27 maggio 2024

GIRO D'ITALIA. QUELLO VERO.

 

Tadej Pogacar

In questi giorni occhio famelico al Giro d’Italia. 

Una storia che si rinnova, che si offre sport alternativo, tifo verace anche se in rari casi, incosciente; fatica inconcepibile per infiniti altri sport.
Biciclette che vanno a muscoli; nessun passeggio, nessuna pedalata “assistita”, spesso nessuna strategia, solo foga forsennata, fruscii di catene e ronzio di copertoni a ingoiare gelo e caldo afoso, asfalto, sterrati, e poi sanpietrini, sudore.. chilometri a ingurgitare l’Italia, ridisegnandola e lasciandone fuori fin troppa, e troppo spesso al sud.
Ma noi affezionati ci godiamo le stradine e i vialoni, le rotatorie aggirate, le salite assalite, le discese scivolate, ci agitiamo per una caduta, o una grandinata imprevista, infiniti sprint intermedi per assegnare maglie di tutti i colori possibili (ma quella a pois del Tour mi piace un casino!), le volate per il quindicesimo posto, il vincitore che scende dalla bici e sale sulla cyclette per sciogliere tossine e acido lattico, il ciclista semisconosciuto che il gruppo fa passare da solo nel paese d’origine e un altro po’ gli preparano pranzo e concertino, sei/sette ore di fatica giornaliera inconcepibile per qualunque altro sport se non quelli estremi che si chiamano “estremi” per vantarsi.

Nel ciclismo, invece, di estrema c’è la passione di chi lo pratica (aria, pioggia, nevischio in faccia  ed il mondo che ti rotea attorno ma ad una velocità che rende lui percepibile e chi pedala piacevolmente attento), la passione di chi lo segue e basta (magari praticandolo molto meno di quanto dovrebbe: io), ore e ore in attesa sul ciglio di strada per vedere passare per un attimo un sussurro iperbolico e colorato di uomini e bici.. un attimo di follia pedaliera, di occhi voraci, di muscolo teso, e poi di nuovo silenzio per ripidi tornanti, e inizio a gustarmi quei silenzi, ogni anno una parentesi di gioia per uno sport anomalo.
E anche il consueto commuoversi davanti alla tv.

 

55 commenti:

  1. gran bello spettacolo, uno dei pochi che mi appassioni in televisione: guardi le imprese di Pogacar, i tentativi scriteriati e belli di Alaphilippe, le ascese faticose e le discese da brivido di Vendrame, la perfezione del treno di Milan, guardi e fremi come fossi in mezzo a loro.
    ml

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    1. Dopo Pogacar, Alaphilippe è il preferito di mia moglie.. indovina un po'.. ahah

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  2. Purtroppo è diventata una competizione che discrimina sempre alcune regioni mentre garantisce tappe in altre... E' il giro del centro-nord d'Italia, con tutto quello che ne consegue in fatto di "pubblicità" turistica, manutenzioni stradali, coinvolgimento popolare.

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    1. A discriminare discrimina, l'ho segnalato anche io.. capisco anche che percorrere proprio tutta l'Italia comporterebbe davvero sforzi organizzativi ciclopici, ma ogni tanto sacrificare luoghi presenti ad ogni santo Giro non dovrebbe essere così scandaloso.. ;)

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  3. Seguiovo il ciclismo di più una volta ma è sempre emozionante vedere il giro o il tour. Ammetto che. Pogačar non lo conoscevo , è davvero stratosferico.

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  4. Il ciclismo è uno sport che non amo, ricordo certi pomeriggi di mio padre incollato alla tv a tifare Pantani. Però è vero che è molto faticoso, rispetto ad altri sport.

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  5. e nonostante ciò c'è ancora qualcuno che si incazza, perchè quanno passeno loro le strade vengono chiuse e nun poi passà.
    Tu vallo un po' a capì sto bobbolo

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    1. Ieri a Roma hanno chiuso la Cristoforo Colombo che porta da Roma al mare.. la "gente" delle Comunioni non c'ha visto piú..🤣🤣🤣

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  6. Quest' anno non ho visto nulla del giro, però quando capita un bel tappone alpino è proprio da goderselo

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    1. Magari ti rifai col Tour..dove non lesinano certo i tapponi alpini e pirenaici..

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  7. Vere faticacce,te lo dice uno che taaaanti anni fa gareggiava in mountain bike,ogni volta mi domandavo chi me lo facesse fare,semplice,riuscire a raggiungere la cima di quella dannata montagna,soddisfazioni impagabili.
    Un saluto

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    1. In un'altra era anche a me piaceva inerpicarmi per colli, e ricordo che in piedi sui pedali provavo un brivido davvero unico.. per questo amo gli scalatori, e la passione vera per il ciclismo agonistico me la trasmise Bertoglio, che vinse il suo Giro grazie ad una cronoscalata, credo mai più riproposta in gara da allora..1975.. ;)

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  8. Io negli ultimi seguo sempre meno lo sport in tv (anche perché il tempo libero è sempre meno). Un tempo ero anch'io appassionato dalle imprese ciclistiche, ricordo il piccolo grande Chiappucci, sempre secondo dietro l'inarrivabile Indurain, il ruvido Bugno, l'epico Pantani. Ecco, dopo il massacro di cui è stato vittima Pantani ho iniziato a non seguire più con lo stesso interesse. Allo stesso modo in cui (ero ancora bambino) l'appuntamento fisso davanti alla tv per vedere il gran premio di formula uno divenne precocemente un'abitudine rimossa (e mai più ripresa) dopo la morte di Villeneuve.

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    1. Lo scandalo doping ha fatto molto male a questo sport..in periodi diversi è stato pagato un pegno incredibile.. ma quando trovo anime (speriamo davvero belle) come questo biondino sloveno.. ritrovo emozione e passione..

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  10. L'anno scorso una tappa del giro d'Italia era partita proprio dalla mia città. E' stato bello uscire a piedi, girare per il centro e incontrare tanti ciclisti pronti per la partenza, poi vedere la partenza vera e propria con i corridori che passavano proprio davanti ai nostri occhi, lentamente.
    Quest'anno invece il giro è passato in un paese vicino e i ciclisti ci sono sfrecciati davanti come saette. In tv abbiamo ancora seguito la tappa fino al mare, le altre le ha viste solo mio marito. Uno sport che richiede tanta fatica e passione, proprio come ha descritto magistralmente tu.

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    1. Un bel privilegio vederli da vicino, respirare l'atmosfera della preparazione.. quest'anno ce li avevo ancora a Roma, ma una Comunione di nipote adorato non mi ha permesso di farmeli sfrecciare accanto.. uff

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  11. c'è tutto questo?
    non sarai un po' troppo esaltato? :)))
    ciao

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    1. ..e infinitamente altro, mio caro.. 🤗🚴🚴🚴

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    2. a parte gli scherzi, emoziona anche me questo sport straordinario, con personaggi (piccoli e grandi) da leggenda.
      ciao

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  12. Ciao Franco. Che bello leggere ciò che hai scritto. Mi ha fatto grandemente emozionare!
    Questo perché amo il ciclismo grazie a mio padre. Oltre a vedere in tv alcuni passaggi abbiamo la fortuna di guardare il giro anche dal balcone di casa dei miei. ❤
    Quindi ho nel cuore tanti immensi ricordi. Di come da piccola con mio padre correvano per strada prima del passaggio a vedere le facce sudate ed affaticare dei grandi campioni, a fargli il tifo, ad incoraggiarli. Emozione pura.
    In questi giorni ho provato a guardare qualcosa e non immagini la faccia sorpresa di mio padre quando si è accorto che mi stavo godendo una puntata di corse in tv.
    Ho visto i suoi occhi sorridere, come se potesse finalmente sfogare la sua passione con me.
    Emozione immensa anche qui.
    Quindi come potrei non comprendere ciò che hai scritto?
    Grazie mille per averlo fatto. 😉
    Felice Martedì. 🌞

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  13. P.s. Grazie del tuo bellissimo componimento da me. 😘

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    1. Grazie a te perché gli stimoli spessissimo provengono dall'autore del post.. ;)

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    2. E grazie per l'emozione che riconosco.. e a volte riemergono stimoli custoditi con cura, che provengono da insegnamenti, da esperienza, da sollecitazioni antiche.. alla bicicletta sono legato come se fosse uno strumento protagonista di tanta vita passata.. per forza non si rimane indifferenti a imprese direttamente legate a lei e chi la rende nobilissima inteprete..

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    3. Molto vero ciò che scrivi. Grazie Franco. ❤

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  14. Caro Franco, il ciclismo, come l'atletica, è prosa e poesia del sacrificio sportivo individuale, della fatica e dell'impegno profusi per raggiungere traguardi, sogni e obiettivi. E' la parabola della vita che ci insegna ogni giorno che nulla ci è dovuto senza sacrificio, forza di volontà e perseveranza e senza rispetto per noi stessi e per gli altri.

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    1. Ecco.. immagino Leao in qualche tappa delle sue, arrivare al traguardo con sei ore di ritardo.. ahah

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  15. Nel ciclismo esiste il gioco di squadra, ma senza dubbio ognuno ha il suo ruolo e sei messo alla prova costantemente con le tue forze fisiche e soprattutto mentali. Mi piace molto anche il tennis, lì sei da solo contro il tuo avversario.

    Negli anni '70 praticavo due sport, il calcio (ma parlo a livello di campionati e tornei tesserato con la Federazione Italiana Gioco Calcio) e l'atletica (800, 3000 metri e 5000 metri). Poi quando potevo fare il salto di categoria (passando quindi a livello professionale) entrai contrasto con i miei genitori. Per loro lo sport non era mica un lavoro

    Un salutone e alla prossima

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    1. Ho amato gli 800..dai tempi di Sbastian Coe.. ho fatto velocità e anche maratone.. ma 400 e 800 mi uccidevano.. ;)

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  16. Mio padre era un gran appassionato di ciclismo... in tv. A me non acchiappa particolarmente, ma è come dici tu, muscoli e catene, sport estremo, perciò appassiona.

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    1. Probabilmente bisogna curare un feeling particolare per il ciclismo come sport da seguire.. conosco molti ciclisti assidui, diciamo da passeggio, che una gara in tv mai e poi mai..

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  17. Io non lo seguo, ma mio padre, fino a qualche mese fa, non perdeva una tappa. Anni e anni fa, una fu pure a Caltanissetta, passarono proprio sotto casa mia, un grande momento per la città e, naturalmente, per mio papà.

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    1. Il Giro sotto casa un sogno non da poco.. spero riesca a vedere qualcosa del tour..

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  18. Quest'anno, in Spagna, solo potrei seguire il Giro a pagamento!

    podi-.

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  21. Ho visto molte volte il Giro d'Italia, molte volte è passato nelle mie vallate e addirittura tante volte dinanzi al mio negozio. Il ricordo più bello quando io , nonno e nonna lo guardavamo seduti sul loro terrazzo sopra il negozio...
    Prima la Carovana con i vari sponsor, che spesso regalavano durante il loro passaggio gaget vari, poi le varie Amiraglie, le moto con le telcamere e in un attimo sfrecciavano i ciclisti , talmente veloci che veniva difficile individuare la maglia rosa di quel giorno...
    Intanto la città si dipingeva di rosa, fiocchi, striscioni, fiori, luci...
    Fin da giovane andavo in bicicletta, non in motorino... avevo la bici da uomo da corsa di nonno bordeaux e lui mi aveva modificato il manubrio aggiungendo la luce per quando rientravo la sera (non avevo il motorino) era per me il mio vanto arrivare in bici dagli amici...
    Poi ho iniziato a pedalare con le prime mountain bike la mia era un regalo... blu metalizzato... Partivo al mattino con lo zainetto che conteneva il cambio e andavo e tornavo dal lavoro... Poi l'ho appesa a un chiodo perchè avevo Andrea piccolo da portare ecc.. da quel chiodo qualche settimana fa, mi sono accorta che nel Vecchio garage è scomparsa, (beh come tante cose mie direi), ma tanto ormai i figli non la userebbero più e quelle di adesso sono molto più leggere...
    Non mi piace la pedalata assistita ormai vedi tutti che c'è l'hanno e vantano km e km di gite in bici...
    Su in montagna alla Balma, mentre ero a piedi con mia figlia ci ha superato un signore addirittura in infradito... ma la bici come dici tu è un altra cosa... fatica immensa muscolare, di respirazione e tanto allenamento...
    Ciao Franco un abbraccio

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    mountain bike

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    1. Sempre stato contrario alle bici elettriche.. farai pure i km, e quello è l'aspetto positivo, ma non è la stessa cosa che sudare le classiche sette camicie.. però ormai vanno di gran voga.. io mi tengo la mia classica mountain bike.. dovrei pedalre di più però.. eventi permettendo.. ;)

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  22. Indimenticabile la gioia che provavo quando iniziava il giro d'Italia perché le scuole chiudevano i battenti. Mi piaceva vedere li ciclisti che attraversavano i paesini e ed era piacevole assistere al processo della tappa condotto dal mitico Sergio Zavoli.

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    1. E' ancora una grossa emozione per me.. studiare percorsi.. assistere alle chiacchiere e alle strategia di giornata.. poi guardare Tadej che spicca il volo e gli umani, dietro, a guardare..

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  23. un bel modo di vedere certi paesaggi italiani ; mio padre seguiva sempre dalla tv il giro d'Italia e io insieme a lui .Piacevole lettura
    ciao
    eos

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    1. Scoprire percorsi e paesi un altro vantaggio del telespettatore.. ;)

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  24. Toscana c'è ciclisti della domenica che passano sulla provinciale iniziano di prima mattina, gruppi e solitari, femmine e anziani.
    La montagna guarda in faccia e vuole energia e allenamento. Passano venendo da Lucca verso Bologna e Firenze, strada alberata e fresca. Leggera salita e facile discesa bello vederli passare. Campioncini sono passati di qui:

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    1. Mi scorgevo campioncino anche io nella bella età, mi piaceva sfidarmi.. ora magari abbiamo cambiato il campo di gioco, e ci sono avversari più subdoli e rognosi.. ma non l'entusiasmo e la voglia di uscire fuori da ogni bega, superare difficoltà, pedalare fino in cima.. ;)

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  25. Una manifestazione importante, da seguire con la massima attenzione

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  26. Bravo. Hai raccontato la magia dello sport nel modo migliore! Hai fatto innamorare anche me, del ciclismo. O meglio, mi hai ricordato quando da bambino o ragazzino il passaggio davanti casa era un evento per mio padre e i suoi amici. E Aldo, il cugino di mio padre, che mi manca tanto e che era lì, nella sua bottega, vicino a casa mia.

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    1. Uno sport che mi affascina e commuove, e mi ricorda splendidi momenti di vita, non necessariamente legati al pedalare su una bici.. ;)

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