venerdì 27 gennaio 2023

TRAIN DE VIE


Giornata della Memoria al cinema: Train de vie

Assimilabile a La vita e' bella anche se pervaso di una genialita' diversa, tragicamente comica, con un percorso apparentemente giocoso ma, a differenza di quello benignano, alla ricerca continua di un sorriso non rassegnato. 

Di un respiro da sostituire alla disperazione.

Qui la tragedia e' esorcizzata in partenza, siamo in piena arte della commedia, non si sopravvive soltanto al sistema perverso ma lo si scardina dall'interno, non ri resiste appena a galla solo per non affogare, ma si ribaltano tutte le regole e si dettano nuovi ritmi. 

Il gioco lo conducono i deboli e sono gli altri che dovranno adeguarsi. 

Un affresco sempre vivo che tiene in ansia fino alla fine, con trovate coraggiose e mai banali, che sostituiscono le lacrime di ruolo a sorrisi di speranza.

Un humor yiddish all'altezza dei migliori Allen e Coen, a disinnescare il dolore per presentarlo in tutta la sua assurdità.



 


33 commenti:

  1. Risposte
    1. Io sono stato fortunato: la prima volta l'ho visto a scuola. Bellissimo. E ricordo ancora gli occhi lucidi di tanti, quel giorno...

      Elimina
  2. Sapevo che uno spirito sensibile come il tuo, avrebbe ricordato il giorno della memoria!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Purtroppo finisce per rimanere tutto in un giorno all'anno, negli altri 364 continuiamo a preparare guerre, odio e morte.. a che serve allora la sofferenza?

      Elimina
  3. Splendido film. C'è una leggerezza surreale che trasforma la disperazione in respiro, come hai detto giustamente. E poi il regista, Radu Mihaileanu, è lo stesso del film "Il concerto" ugualmente pregevole anche se tema e contesto sono diversi. Grazie!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Vero! Altra splendida pellicola.. ma qua sembriamo non imparare mai nulla.. :(

      Elimina
  4. Risposte
    1. Da far vedere a chi fabbrica armi, a chi propina morte, a chi reclama potere.

      Elimina
  5. Visto. Bisogna conservare la memoria che mi sembra si stia affievolendo.

    RispondiElimina
  6. Mi manca, però devo dire che ne apprezzo il modo originale di raccontare la Memoria! Devo recuperarlo!

    RispondiElimina
  7. Lo vidi a suo tempo, lo trovai persino migliore de "La vita è bella". Peccato per il finale così triste...

    RispondiElimina
  8. E poi la scena finale, un repentino cambio di tono che arriva dritto allo stomaco...
    grande film

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Una costruzione magnifica che porta dove deve portare. Ma coltiva speranza e luce dove altrimenti il troppo buio fa solo male.

      Elimina
  9. Non ce la farei a vedere un film su questo argomento.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. E' un film che ti porta per mano proprio dove il tuo istinto direbbe no. Non voglio dire necessario, ma di quella tenerezza che in troppi hanno calpestato. E continuano a calpestare ancora oggi.

      Elimina
  10. Basta. Io ho chiuso con letture e film sulla memoria. Mi fanno stare troppo male. Mi si aggroviglia lo stomaco. Pensare a quel che hanno potuto fare certi uomini su milioni di propri simili, donne e bambini, mi raccapriccia.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Questo è un film diverso, sul sogno, sulla potenza dell'uomo anche di fronte all'ineluttabile. Un omaggio meraviglioso a chi è sopravvissuto, un omaggio di eguale meraviglia a chi non ce l'ha fatta.

      Elimina
  11. L'assurdo di ciò che accade ora in coda al tg, subito dopo l'annuncio della Giornata della Memoria. Non ci si rende conto proprio mai..

    RispondiElimina
  12. Ciao Franco, il tuo post mette la centro due argomenti, la giornata della memoria (altrimenti non l'avresti pubblicato il 27 gennaio) e il film in questione.
    Per quanto riguarda il primo temo che la "memoria" sia un'astrazione, un vocabolo utilizzato a caso e in determinati giorni (uno all'anno) il cui significato è ignoto ai più.
    Riguardo a "Train de vie" ricordo di averlo visto al cinema nel lontano 1998, viene spesso accostato a "La vita è bella" ma penso sia nettamente superiore ( se escludiamo le Musiche di Piovani il resto, regia, cast, sceneggiatura, tutto è inferiore).
    Il film che hai proposto è forse l'apice della cinematografia che racconta l'olocausto cercando di rendere la narrazione più leggera, senza per questo perderne l'essenza.
    Anch'io come Katherine ultimamente faccio fatica ad affrontare film e letteratura di questo genere ho letto moltissimi libri sull'argomento ma oggi il peso è sempre più insopportabile, rimangono le arti figurative ma forse in quel caso mi sento più a "casa".
    Grazie, buon fine settimana.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Lo ripropongo appena posso proprio in virtù del ribaltamento delle regole, della sostituzione della leggerezza all'ambito cupo, un entrare in sintonia con sofferenza e tragedia partendo da presupposti antitetici e tuttavia legati a filo doppio al sentimento comune. Serve ancor più questo coraggio a mio avviso, anche se poi accendi il TG e ti accorgi che chi doveva apprendere è ben lontano dalla minima lucidità.

      Elimina
  13. Concordo. Sia Train de Vie che La vita è bella sono due ottime pellicole con una valenza didattica. P.s. Potremmo aprire un portale di critica cinematografica! Scherzo... Hai visto "Le vele scarlatte"? L'ho trovato con una buona ricerca estetica, ma mi aspettavo molto di più...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Cerco di recuperarlo! In realtà mi trovi su Film.Tv.It come Lampur.. scrivo recensioni da anni.. ;)

      Elimina
  14. Risposte
    1. E si eh.. direi proprio niente male.. anche se in fondo è del Male che narra..

      Elimina
  15. Adoro l'ironia yiddish. Lo vidi diversi anni fa, ma ho voglia di recuperarlo. Lo proponevamo spesso a scuola ai tempi.

    RispondiElimina

Sottolineature