martedì 3 gennaio 2023

BILANCIO CONSOLIDATO A CENA CON DIRITTO PUBBLICO

 


Vollero conoscersi, qualcuno insisteva che l'uno era sicuramente più noioso dell'altro, e mettersi alla prova in una serata diversa, magari leggera, sembrava una buona occasione.

L'inizio fu subito imbarazzante perché Diritto Pubblico (d'ora in poi DP) pretese un menù amministrativistico mentre Bilancio Consolidato (d'ora in poi BC) lo volle prima revisionare.
Dopo un'oretta di studio preliminare ci fu qualche primo timido scambio: DP chiese appellandosi a quale norma fosse stato invitato a cena, e BC dichiarò che era sicuro esistesse già un'approvazione a questa sua richiesta, e che i contraenti non fossero all'oscuro dell'iniziativa, per altro a salvaguardia dell’interesse collettivo.

D.P. avrebbe voluto ordinare garantendo legalità ed eguaglianza dei piatti, esaminare per bene i servizi,  mettersi in buoni rapporti coi gestori del locale e soprattutto esercitare una prerogativa super partes riguardo gli alimenti utilizzati.

B.C.  volle un inventario della cucina, ma anche la verifica delle giacenze delle cucine dei tre ristoranti più vicini, per una comparazione attendibile.

D.P. alluse ad un conflitto di competenza e propose di pignorare il menù non ancora esatto in concomitanza all'utilizzo di materie prime che evadessero la scadenza stagionale.

B.C. pretese un elenco delle rimanenze a verifica di eventuali perdite d’esercizio da imputare a costi e ricavi in vista del conto a fine cena prima di eventuale gelato e usu-frutto.

Il conto (economico) finale fu diviso esattamente in due, esaminando l’effettiva escussione dei piatti offerti e fu oggetto di revisione infinita da parte di BC
(“ti rendi-conto di cosa abbiamo mangiato?”), mentre DP pretese che il suo fosse rinviato a data da destinarsi per un non luogo a procedere causa impugnazione di presuntamente esagerate spese di coperto.

La discussione sulla mancia e sul modello contrattuale cui fare riferimento offrì pretesto per ulteriori diatribe: considerarla come contabilità ordinaria o liberalità economica scevra da ritorsioni del proprietario che spesso impone efficacia fiscale anche ai dipendenti che acquisiscono regalie?

In attesa che i due giungessero ad un almeno preaccordo, il ristorante chiuse in tarda serata per fallimento, ma riaprì il giorno dopo sotto diversa insegna e menù sottoposto a somministrazione controllata. 

 


21 commenti:

  1. Hai dimenticato il Prospetto di conciliazione che esige il controllo totale.

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    1. ..troppi cavilli ho tralasciato.. ;)

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    2. Altro che cavilli, devi rifare tutto daccapo.

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    3. .. penso una sera a cena tra un politico e un procuratore.. ahah.. altro che leopardiane Operette Morali .. ahah

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  2. Sono appena tornata col mio blog e ritrovo, con piacere, il tuo spirito.

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  3. Commercialisti, avvocati, ragionieri, notai, tributari.. mamma mia che brutti lavori.. certo meglio dei Politici.. ahahah!

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  4. E intanto che tra i due non scoppia la scintilla, il paese resta impantanato in migliaia di inutili ricette burocratiche. Povera Italia!

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    1. Siamo disastrati..e per fortuna due/trecento li abbiamo (ri)mandati a casa

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  5. È quel che chiamerei una "coppia male assortita" :-D

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  6. Un Paese immerso nella burocrazia.
    Buon anno Franco.

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    1. Proprio ieri si parlava di snellirne gli effetti deleteri, a tal uopo sarà istituita una commissione apposita che si riunirà a giorni alterni a seconda delle disponibilità dei gruppi di maggioranza relativa alle giunte osservanti ordini del giorno, calendario e programma prestabilito dalla priorità delle sedute.

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  7. Una triste e nauseante realtà che nessun governo mai hai avuto voglia di rislvere

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    1. No perché la prima a far vomitare è l'idea di Governo, proprio Lui come essenza.

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  8. Della serie non ne usciamo più, una massa informe che avanza lentamente ma inesorabile, nel suo pesante incedere raccoglie ogni cosa inutile diventando sempre più grande e ingombrante, talmente grande che chiunque la incontri ne verrà inghiottito, è la negazione della speranza.

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    1. Leggevo del Qatargate oggi.. qualcosa di abominevole dalla quale sembra non poter uscire nessuno pulito.. una fame generale di soldi, anche pochi spiccioli, tanto per arraffare, come ad un buffet di matrimonio.

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  9. Ciao Franco.
    Ma che brutti commenti che ho letto...!!
    Nessuno che abbia compreso il momento epocale che volevi rappresentare: l'incontro forse scontro tra Diritto Pubblico e l'essenza del Diritto Privato,quelli commerciale e quindi la massima espressione del ci temperamento degli interessi. Pur'anche privati.
    E ciò che è paradossale come tu stesso hai affermato: ".. A salvaguardia dell'interesse collettivo" ( e a quel punto è marginale e irrilevante se pubblico o privato).
    La sintesi è sicuramente contemperare i due approcci, pubblici e privati.
    E, ahimè, non sarà una cena a dirimere la querelle.
    Ciao.
    A.
    Ps.
    Ovviamente, di nuovo, il testo ha la genialità di dare voce, stavolta, a concetti e non più a cose o situazioni.
    Un gran godimento.
    A.

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    1. Il momento epocale è davvero ridotto a formalità. Formalità tecniche e verbali, ma vuote di senso, di anima. Attente solo ai propri interessi, pubblici, privati o neutri che siano.
      Forse è ora di una revisione del Tutto.
      C'è solo da capire quale Commissione se ne occuperà. ;)

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  10. Poi scoprirono di avere la medesima madre (C.I).

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