Non
credo nei panorami di mondo,
nei
confini offerti dalla foschia,
nei tramonti che mi cercano.
Non credo più nelle parole che vagano,
o nei ricordi di ritorno.
Non credo nel mare che non posso lambire,
nei viaggi alla scoperta,
nello scrivere come terapia.
Non credo nei sorrisi
che covano in superficie,
nel forgiare pazienze.
Comprendo tutti questi limiti,
e per questo li soffro, e li temo,
perché scorgo oltre.
Ma scorgere può non bastare.
Immaginare dipana matasse di buio,
ma rimane esercizio di stile.
Castello di delicate carte.
Soglia trasparente
appannata di fiato esausto.
Complimenti, sei il Montale de noantri.
RispondiEliminaPer Montale la vita è una terra desolata in cui gli uomini, gli oggetti e la stessa natura sono soltanto squallide e nude presenze senza significato. In tal modo il Vivere precipita verso il Nulla.
E' stato definito il “poeta della disperazione” perché, chiuso in un freddo e insensibile dolore, proietta il suo “male di vivere” sul mondo circostante, dando quasi origine ad una sofferenza che non è solo umana, ma addirittura cosmica e universale. La sua visione pessimistica dell’esistenza, specie nella consapevolezza della negatività di ogni mitologia o ideologia.
Però è sempre quell'oltre che pure scorgo a dover ergersi a faro, ridonare tossine positive al fiato, alla speranza, alla capacità di superare. Altrimenti ci si adagia. E allora val bene anche fingere una resa, mentre oltrepassiamo il castello di carte.
EliminaI miei sinceri complimenti.
RispondiEliminaGrazie Cav.. la bellezza offre molteplici sfaccettature.. bisogna lavorarci..
EliminaNon vedo l'ora di vederti e poterti abbracciare! ;) Non credo ma è solo stimolo a credere sempre.. scorgere oltre splendido mestiere.. ;)
RispondiEliminaBuongiorno Franco,
RispondiEliminaSempre più intime queste tue riflessioni presenti nei tuoi scritti recenti.
Recenti e autunnali.
Ma presto, credici, arriverà il caldo e il calore.
Di nuovo.
A.
Carissimo buongiorno, con la malinconia vado a braccetto e renderla protagonista aiuta la somatizzazione, il superamento, ma dobbiamo essere sempre consci dei nostri lati deboli, degli inciampi, delle tentazioni alla rinuncia, così quell'oltre diviene magia, e sul fiato esausto disegniamo faccine sorridenti, come esattamente indica Alberto, altro amico col quale mi sento particolarmente in sintonia.. ;)
EliminaI tuoi versi sono realismo puro. Il terzo occhio ci fa vedere lontano e quello che scorgiamo non ci piace. Siamo in perfetta sintonia.
RispondiEliminaQuello che scorgiamo cozza spesso con quello che vogliamo scorgere; con quello che dobbiamo scorgere per superare quella soglia e ridonarci serenità. Se disimparassimo anche sognare, ad inondarci di fantastico Oltre, soffriremmo e basta.
EliminaIl disagio interiore, si fa forte, in una situazione generale che non lascia intravedere sbocchi di positività.
RispondiEliminaMa io voglio intravedere, per quanto sommerso di negatività, voglio volare oltre lo stile e oltrepassarla quella soglia. Credo che fondamentale sia, anche nel percepirsi immersi e col respiro strozzato, districarsi nel labirinto, meravigliarmi di nuovo a matassa dipanata.
EliminaVersi che esprimono rassegnazione e sofferenza. Voglio credere che è solo un periodo passeggero, come una folata di vento che svanisce in fretta. Non smettere di credere, soprattutto nello scrivere come poesia. Detto questo la poesia è davvero bella, meditativa e profonda dipinta da note di eleganza.
RispondiEliminaGrazie Caterina, sai bene che scrivendo ci muoviamo tra mondi in apparente collisione, scorgiamo i dark side assieme al lato luminoso, teniamo entrambi presenti, come su una bilancia virtuale, ma in nessuna maniera ci si concede alla rassegnazione, forse non ci è addirittura permesso.. ;)
EliminaMi hai un po'spiazzata con questa poesia, l'ho letta stamani appena l'hai pubblicata e mi è sembrato un ritratto malinconico di te, diverso da come ti immagino.
RispondiEliminaSono compagno di merende di angeli e folletti, sorriso pronto, lacrima facile; mi faccio immaginare come meglio si desidera, magari ci sta anche il rimanere delusi, ma la malinconia è marchio di fabbrica, edulcorato come meglio posso, brillantini e fantasia fanno da sempre uno sporco ma efficace lavoro, e li pago a nero. Di recente solo in contanti. ;)
EliminaNel vetro appannato disegnaci con il dito faccine sorridenti. Come si faceva da bambini, da bambini quando eravamo più grandi di adesso. Più grandi e più saggi
RispondiEliminaMolto carina comunque.
Bravo
Mi è piaciuta davvero tanto la tua immagine, la soluzione e il pensiero. Ma ormai sei un must! Chissà quando cresci cosa potrai inventarti! ;)
EliminaChi sa se questi limiti non sono una provocazione per esplorare le altrui capacità e volontà
RispondiEliminaLa nostra porta deve rimanere aperta
Soprattutto un'esplorazione dei nostri, limiti; come scommettere sul futuro, scenari tutti da decifrare, sfidare in qualche modo..
Eliminamolto bella, ma scrivere non è mero esercizio di stile, è trasmettere emozioni, coinvolgere chi legge usando i pensieri e le parole nel modo migliore che conosciamo.
RispondiEliminamassimolegnani
Coinvolgere gli altri e rivolgendosi a noi stessi (ricordi il "perché nuora intenda"?..), trovando stimoli e spunti ..
Eliminadov'è finita cristina? sei prodigioso! :)
RispondiEliminaPostposta.. un thriller insomma.. ;)
Eliminabuon giorno :)
Elimina"Immaginare dipana matasse di buio,
RispondiEliminama rimane esercizio di stile". Beh, intanto immaginare a volte è un esercizio che fa molto bene allo spirito. In certi casi meglio ovviamente che l'immaginazione non si leghi alle aspettative, per evitare delusioni poi. Chissà. Io immagino tanto :D
Immaginare l'oltre comporta dubbi e riflessioni. Importante è evitare lo stallo.
EliminaAhah...posticipato alle 18..(miracolosamente!)
RispondiEliminaFinalmente una poesia :D
RispondiEliminaE anche bella, intima, introspettiva. Grazie.
Grazie a te di esserci 😉
EliminaUn uomo che scopre fragilità e misura forze, cercando l'equilibrio ..
RispondiEliminaSalve. Io penso che la vita come il mare sia mutevole e non sia mai la stessa. Il nostro è il tempo del mare "mosso" e con questo dato di fatto dobbiamo fare i conti. Penso anche che sono talmente tante le difficoltà alle quali oggi siamo esposti che nutrire un pò di sfiducia e di disappunto per tutto quello che ci accade e ci riguarda sia davvero umano oltre che il minimo sindacabile possibile. Serve reagire, serve non arrendersi mai. I problemi sono tanti: da quelli economici e politici a quelli lavorativi; da quelli prettamente esistenziali a quelli che attengono ai rapporti umani, familiari, amicali, sentimentali e al confronto quotidiano con tutto ciò che a varo titolo ci circonda e ci riguarda. Stare sereni e viaggiare ad ampio raggio in questa palude emotiva che è la nostra vita non è per nulla semplice. Ritengo che il poeta non debba essere spettatore soltanto attento di tutto questo ma credo invece che coi suoi versi, finalizzati a descrivere se stesso nella realtà in cui vive e a cercare un contatto alchemico con chi quei versi li legge, debba dare nuove motivazioni di lotta e di vita e incanalarsi coi suoi lettori, partendo dalle basi in narrativa, verso una realtà e una società migliori. Chi si ferma è perduto e non è un semplice modo di dire. L'unico modo che abbiamo per tutelare noi stessi e i nostri cari e vincere la depressione è quello di accettare tutto ciò che ci viene dato o inflitto semprechè non dipenda dalla nostra volontà. Non possiamo non accettare le sconfitte, le delusioni, la morte, i mutamenti anche corporei che ci assillano, le cose belle, quelle brutte. Bisogna reagire per noi stessi e mettere le nostre esperienze a vantaggio dei nostri cari, delle generazioni future e dei nostri amici. Solo così ci renderemo partecipi di questo tempo e costruttori di scenari migliori a vantaggio nostro ma anche ddi chi verrà dopo di noi. Il poeta deve trasmettere forza e coraggio e non solo accusare e descrivere i duri colpi che la vita distribuisce. Chi legge, studia, ascolta e guarda, non può che trarne ristoro ed è più attento di quanto si creda. Cerca solo di attraccare nel più vicino porto possibile per sfuggire al mare in tempesta. Il poeta deve aiutare a vivere e a capire dialogando con garbo e serenità con chiunque voglia attingere alla sua fonte per credere in se stesso, lottare per un avvenire migliore interiorizzando ogni dato presente possa essere bastevole per tutto questo. Un compito delicato, un messaggio da dare.
RispondiEliminaSiamo fragili, mutevoli, sensibili. Il poeta crede nel mondo ma lo patisce anche, si espone senza corazze, difese, ipocrisie; urla nelle tempeste e offre approdi, ma ugualmente ne è alla ricerca.
EliminaGrazie Claudio!
Ciao Franco, grazie per essere passato da me - se vuoi davvero dare un'aria natalizia al tuo blog con un pò di neve che cade, puoi farlo anche tu è facilissimo. Basta che vai sul blog di Iole Iolecal sempre su piattaforma blogspot e prelevi il codice giusto dagli script che trovi in altro nel blog cliccando sul 6 spazio in alto partendo da dx e scegliendo il gadget giusto. Poi vai nel layout del tuo blog ed aggiungi dove c'è posto un gadget Java dove incolli il codice copiato dal blog di Iole, poi basta salvare il tutto. Se non vuoi più l'effetto poi basta togliere il gadget java che hai aggiunto al layout. P.S. Avverti Iole con un commento del fatto che hai preso il gadget, se decidi di provare. Buon venerdì a te
RispondiEliminaGrazzzie...si ci provo e avviso!! 😘😘🍀🍀
EliminaBellissima! Cercare di vedere la verità anche se dolorosa non solo le apparenze addolcite da nebbie mezognere
RispondiEliminaNon nascondiamo dubbi, debolezze, difficoltà...fanno parte di noi e del nostro combattere..🥰
EliminaConsapevolezza di vita che fa il suo gioco...
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