sabato 2 luglio 2022

AVVENTURE IN TRIBUNALE


Vengo citato ad apparire nel Tribunale di una città distante oltre duecento km dalla mia residenza, per una truffa avvenuta in banca circa dieci anni fa. Bonifici effettuati da una tizia con documenti falsi aventi per beneficiario proprio il tipo contro il quale si apre il procedimento penale nel quale sono nominato come teste.
Cose che accadono.

All’epoca fu ovviamente descritto tutto l'accaduto con dovizia di particolari tramite denuncia e verbali dei Carabinieri.
Oggi mi convocano perché "è necessario reiterare in Aula" tutto quello già ufficialmente testimoniato all’epoca.

Misteri.

Viaggio in treno (a spese del Tribunale, cioè dello Stato, cioè nostre), deposizione in aula stile telefilm (Giudice e Procuratore in toga, consulente tecnico per la registrazione delle deposizioni, microfoni e altoparlanti, cancelliere, avvocati, uscieri, polizia, praticantisti, io che leggo la magica formula “..tutta la verità, niente altro che la verità” e su tutto la scritta luccicosa ancor più ammaliante “La legge è uguale per tutti” ad incutere deferenza), il tutto a semplice convalida della Denuncia Ufficiale, e protocollata con tutti i crismi, dieci anni prima, e forse utile solo ad evitare prescrizioni incombenti, chissà..

Mi accomodo, quattro parole a conferma, tutto bene, grazie e arrivederci.

Prima del mio, ovviamente iniziato con un’ora e mezza di ritardo sul previsto, altri procedimenti tra i quali diversi rinviati a dicembre o gennaio del 2023 per assenza totale di testi e altri attori e quindi archiviati in pochi minuti (mi chiedo se tutti i convocati di tutte le cause fossero stati presenti quando mai sarei uscito da quell’aula..).

In tutto questo un pullulare frenetico di persone che entrano ed escono, testi, avvocati, uscieri, forse di polizia, forse anche solo curiosi, col Giudice, anzi “la” Giudice, come ormai di frequente uso, che ogni tanto sbatte la mano esigendo silenzio (un classico anche questo..).
L’unica cosa buona a mio avviso è che tutti hanno un’età media molto giovane e quindi si sta assicurando un futuro lavorativo alle nuove leve.

Sull’utilità di questo convulso arrabattarsi, invece, nutro serissimi dubbi.

Fare perdere una giornata ad un cittadino solo per ribadire una testimonianza rilasciata presso un Pubblico Ufficiale dieci anni prima ti fa intanto chiedere se le Forze dell’Ordine contino davvero qualcosa, se un processo in aula dove non c’è avvocato né il personaggio contro cui si eleva il procedimento, abbia il minimo senso reale, o siamo tutt’ora legati ad una burocrazia assurda che fagocita tutto il buon senso, e noi lì inghiottiti da formule, consuetudini, prassi giuridiche che rendono paradossale il tutto senza che nessuno se ne renda conto.
Un teatrino schiavo di procedure e manfrine folcloristiche che si ripetono da decenni infiniti lasciando sepolta la macchina Giustizia in un'inefficienza biblica.
Ed intanto ritardi  e attese di giudizio ben più rilevanti si accumulano, perché nel frattempo ci si dedica a ghirigori giuridici e scimmiottamenti di Perry Mason.

Potremmo mai crescere, evolverci,
restando impantanati nella fuffa?



 
 


45 commenti:

  1. Ci sono passata anche io e la seconda volta praticamente abbiamo dovuto chiudere per due volte, nel giro di tre mesi, il reparto in ospedale perché i fatti si erano svolti li, eravamo tutti testimoni, il processo si svolgeva in un'altra città a oltre 100 km di distanza, e la prima volta l'avvocato della difesa non si era presentato

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  2. ...Che poi"La legge è uguale per tutti"mica sono tanto sicuro...

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    1. ..messa a posta foto esemplificativa.. forse in qualche serie legal thriller.. forse.. ;)

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  3. Ah non lo so e neanche mi interessa.. oltretutto, per spiegare in dettaglio: mi hanno chiamato in una procedura contro CHI HA RICEVUTO il bonifico, mentre logica avrebbe voluto che, semmai, avrei potuto identificare L'ESECUTORE del bonifico.. ma ovviamente al processo non c'era nessuno dei due.. lasciamo perdere che è meglio..

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  4. Quando non sarà necessario scrivere che la legge è uguale per tutti, allora la giustizia diventerà onesta.

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    1. Lo scrivono così ogni tanto gli ci va l'occhio, e qualche scrupolo affiora. Come la Messa domenicale..

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  5. ..la burocrazia uccide davvero..e non solo nel reparto Giustizia..

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  6. Buongiorno Franco. Nella mia condizione di studente di legge rilevo un uso "irricevibili" di parole a descrizione della tua giornata...
    Ma è comprensibile.
    Ai più il mondo giuridico e, vieppiu', quello giudiziario è lontano anni luce dalla quotidianità e dal pragmatismo che invece si può e si deve trovare in altri ambiti.
    Il diritto è vecchio come il mondo è le procedure sono figlie dell'uomo.
    Talune procedure, al pari di certi riti, servono perché "vuolsi così la dove si vuole e si puote".
    La vera rivoluzione è adeguare riti e procedure al mondo che cambia.
    Su tutto: sarebbe bastata una "call" registrata su Zoom o Meet per validare la tua testimonianza. Ma tant'è.
    Per il resto il diritto è un affaire dove vince chi ne sa di più o chi lo sa usare meglio (fermo restando che, ad esempio, le leggi tributarie, guarda caso, prevedono e puniscono l'abuso di diritto.
    Mi son spiegato?
    Comunque per chiarezza l'art 640 del codice penale punisce chi trae un ingiusto profitto per se stesso (tramite invero artifizi e raggiri) e quindi i conti tornano. Il beneficiario del bonifico è autore dello ingiusto profitto e quindi perseguito.
    È semplice, che ce Vò ..?!

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    1. Ma io non pretendo neanche zoom o meet. E neanche che non indossino toghe, ermellini o quel che più gli aggrada. Vorrei solo logica e buon senso. Per me era più che sufficiente il supporto cartaceo firmato dieci anni prima e convalidato, da una delle forze di Polizia italiane riconosciute ufficialmente, in questo caso i Carabinieri (e anche qui potremmo aprire altro dibattito su tutte le forze dell'ordine esistenti, sovrapposte e doppie) .. poi sul fatto che "il beneficiario dei bonifici sia autore dell'ingiusto profitto e quindi perseguitato", non ci piove. Ma non chiamare uno che non l'ha mai visto né sentito a testimoniare contro di lui, mi sembra altrettanto semplice, e logico. Ma comprendo anche che non puoi fare le pulci a ciò che stai studiando.. ti caccerebbero via dalla sessione d'esame alla prima obiezione .. un abbraccio caro!

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  7. La macchina del sistema italiano non funziona proprio a causa di questa contorta ed esasperante burocrazia. Non si fa che spendere soldi pubblici per processi che durano anni e anni. Bisognerebbe snellire il sistema, ma figurati, se ne parla da anni senza smuovere mai una virgola, ovviamente. Parole, soltanto parole, come dice una vecchia canzone.

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    1. Siamo indietro su tutto.. ma credo che a burocrazia, invece, non ci batta nessuno.. il famoso UCAS (Ufficio Complicazione Affari Semplici) da noi prospera che è una bellezza...

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  8. ...ma vuoi dirmi che poi ti hanno lasciato andare libero???
    Pazzesco!!!
    😀😀😉

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    1. Avevo preallertato a casa: se non torno è per vilipendio alla Corte.. ahah

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  9. Ci vuole una vera riforma della giustizia, basterebbero poche leggi ma efficaci ed eque. Tanti anni fa, mi sono dovuta presentare in tribunale perché una tizia aveva denunciato un dottore che non le aveva fatto la fattura, per una visita effettuata in ospedale. Ero nell'elenco del dottore accusato, ho perso una giornata di lavoro e non ho mai saputo come è andata a finire.

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    1. Sono ste cose insensate e inutili a dare fastidio.. ma davvero è come se si procedesse da sempre secondo standard immutabili, e ognuno che accede al sistema si adegua, forse anche perché gli fa comodo..

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  10. Noi italiani siamo fatti così, purtroppo.
    sinforosa

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  11. un teatrino che a me mette ogni volta ansia, credo sia facile passare da testimoni ad inquisiti, basta una discrepanza tra il referto che avevo scritto allora e le parole che dico ora e la frittata è fatta!
    ml

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  12. Una volta sono dovuto andare al tribunale civile di Roma, anche io per testimoniare. Stessa atmosfera, stessi avvisi di rinvii per l'anno dopo, stessa impressione di caos totale in cui gli stessi addetti ai lavori sembrano essere impanati. E poi ci si chiede perché i processi durano decenni...

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    1. Servirebbe una revisione totale.. altro che referendum con quesiti assurdi..

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  13. Quello giuridico è un sistema che non comprenderò mai. E' un continuo dispendio di energie, di sanità mentale, di denaro, di tempo.

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  14. Buongiorno,
    Intervengo nel rispetto dei commenti e valutazioni personali, legittime e intoccabili.
    Intervengo e sorrido giacché ogni "sistema' é complesso.
    Franco ci ha aperto una finestra sul sistema giudiziario e giurisdizionale che oggettivamente è complesso con i suoi riti (i teatrini), le toghe e i rinvii.
    Ma se ci fermiamo a guardare un cantiere edile rileveremmo la medesima complessità? Gru, betoniera, impalcature operai di cui non si distingue la specificità della funzione (carpentiere, ferristi, manovali idraulici ecc). Saremmo quindi qui a chiederci la necessità di tanto e di tale operare?
    No.
    Anzi ce lo chiediamo solo quando in tanti volano giù dall'impalcato e ingenuamente ci chiediamo 'ma non dovevano indossare l' imbragatura anticaduta? "
    Potrei anche parlare dei riti in sala operatoria, altro mondo e sistema complesso, oppure in reparto.
    In sintesi la facile narrativa del tempo perso nelle aule giudiziarie o nel mondo del diritto deve avere la possibilità di essere salvata considerando che tali riti, sicuramente incomprensibili sono (stati) pensati per tutelare la nostra, le nostre, libertà tutte.
    Compresa quella di dire che è tempo perso.
    A.

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    1. Carissimo, ogni sistema è complesso ma, parafrasando Tolstoj, oserei dire che ognuno lo è a suo modo e non dovrebbe mai perdere di vista limiti e controsensi “giudicati” comuni.
      Io provengo dalla realtà finanziaria, dove la banca può avvisarti di una ridicola “variazione di contratto unilaterale”, e la tua capacità negoziale è quindi identica allo zero, puoi giusto chiudere il conto (e non credere sia così agevole..).
      E tanti altri mondi annoverano piccoli e medi paradossi che la consuetudine ormai ci fa osservare pigramente.
      Certo se dopo dieci anni la Direzione di Banca pretendesse una ricevuta di versamento per verificare se davvero versai quei soldi a suo tempo, oltre a chiudere il conto potrei anche innervosirmi, e non poco.
      E in effetti, guardando un cantiere da profano, non potrei farmi grandi domande, ma se dopo dieci anni che abito nel palazzo, il Costruttore pretendesse di buttare giù una fondamenta per verificare che ci sia effettivamente il ferro dichiarato, magari potrei storcere il naso.
      E se un giorno una Direzione Sanitaria volesse scucire di nuovo la cicatrice della mia operazione perché non si fida delle radiografie effettuate dieci anni prima, magari potrei dolermi un attimo.
      In sintesi, come sottolinei, “facile la narrativa del tempo perso” e delle assurdità acclarate, ma dovrebbero esistere dei tempi e delle situazioni limite non oltrepassabili, in qualsiasi campo.
      E la Giustizia sembra, anzi sicuramente, eludere alla grande il confine del paradosso, continuando a vivere serena in una bolla tutta sua, un mondo a se stante, una personalissima torre d’avorio dove perdere ogni contatto con la realtà, dove l’apparente forma di tutela finisce col confondersi con certa inappellabile tracotanza da potere costituito

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    2. Buongiorno Franco.
      Interessante replica la tua.
      La mia controreplica , invece, verte, di nuovo, sul mondo del diritto
      In particolare intendo, quasi a confermare il tuo commento, sottolineare come certe vicende giudiziarie abbiano le fondamenta più fragili che i famosi piedi d'argilla di certi giganti.
      Sono alle prese con ben 32 sentenze, tra tribunale, cassazione e corte costituzionale, in cui, e da cui, si ricava quanto stolto e sciocco sia l'animo umano.
      Per il solo fatto di avere diritto ad una (qualsivoglia) tutela i nostri concittadini adisconi le vie legali (e nota bene arrivano fino in cassazione) per motivi che sono fuori dalla realtà... Quanto meno fuori da una realtà pratica, reale, pragmatica e raziocinante. Qui di è l'individuo che è fuori dal mondo. Il diritto per l'universalita dei fatti storici che possono essere messi a giudizio, inevitabilmente deve prevedere il furto sia di una mela che del caveau di bankitalia.
      Concordo con Daniele Verzetti quando ipotizza una limatura sei processi o dei "fatti di causa" da sottoporre a giudizio.
      Ma a chi competerebbe tale funzione?
      Se rubano una gallina al contadino dell'agro pontino fanno lo stesso danno se rubano una gallina al Sig Amadori?
      Non credo ma il reato e la pena è la stessa.
      Quindi come uscirne?
      Questo dubbio mi assalira' stasera che sono previste... cosce di pollo e insalata....
      Comunque il diritto è sicuramente più interessante di un bilancio condolidato.. Ahshsh

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    3. Buongiorno carissimo, fermo restando l’indiscusso interesse di una querelle sul diritto (specie penale, sono il primo consumatore di serie e film intelaiati sui legal trhiller, mentre vedrei decisamente poco acchiappante una fiction - magari di dieci puntate - sul fascino delle note a margine di un pur ricco bilancio consolidato), sono costretto a riportarti sul nocciolo della questione: proprio perché la Giustizia è impantanata in stramigliaia di cause idiote intentate da ogni minimo imbecille che si senta ferito nell’ “onore” (di “come si permette?” son piene le fosse..), compito delle Vie Legali dovrebbe essere appunto quello di non incancrenirsi ancor più con le buffonate tipo quelle che mi hanno visto protagonista.
      “Per fare un paragone calcistico, la Giustizia dovrebbe essere come un Barcellona che gioca in serie D o categorie simili. Le deve vincere tutte ed è normale che sia così. Invece, in Italia, la Giustizia è come il Bari se mai un giorno dovesse giocare in Champions League. Se funziona, e vince, ovviamente, si festeggia” (dal web, riferito ai fratelli Bianchi condannati all’ergastolo ieri)
      E invece non può essere qualcosa di episodico, la Giustizia, ma qualcosa di matematico.
      E potrei finirla qui. Ma sottolineo un’altra banalità.
      Ovvio che si debba prevedere Giustizia sia per il furto di una mela che per lo svuotamento di Bankitalia, ma se dopo dieci anni dal furto della mia mela, la macchina Giustizia si sente in dovere di citarmi per chiedermi se penso che la suddetta mela sia stata davvero ingerita da un lestofante, ecco che le tue 32 sentenze, sulle quali profondi consumo di nobili neuroni, potrebbero impelagarsi esponenzialmente in una melma di ridicole procedure che finiscono per vanificare ogni più magnanimo sforzo.
      P.S. ad occhio profano - il mio - la gallina del contadino e quella di Amadori hanno lo stesso valore (ribadito dalla scritta a caratteri dorati e cubitali che svetta sopra ogni Giudice di Aula di Tribunale). Ecco, forse questo il problema, se la mettessimo di fronte a quei Giudici, la scritta, e non sopra? Potrebbe cambiare qualcosa? Chissà.. ;)

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    4. Caro Franco,
      Eccomi qui a replicare in questa gradevole querelle intellettual-giuduziaria.
      2 considerazioni.
      Nel l'auspicio che tra i tuoi lettori non ci siano avvocati, ti dico subito che i primi fomentatori di cause temerarie (così definite in dottrina) e cause bagattellare (così definite dai codici) sono proprio i professionisti della legge, che lungi dall'essere equilibrati e dotati del buon senso del bpf (buon padre di famiglia - definizione del Cod civ) alimentano attese, aspettative e illusioni che poi, rivelandosi storicamente e logicamente, fuori dal mondo non fanno conseguire una responsabilità "etuca" per aver intasato cancellerò, tribunali e risorse, a vuoto.
      La ricordi la scena di Gigi Proietti, ingenuo contadino, di fronte alla accurata disamina del suo avvocato mentre scorre le pagine del ricorso?
      Non aggiungo altro.
      La 2 considerazione è una reiterazione del concetto di complessità del rito.
      La giurisprudenza, l'attività giurisdizionale non è una torre d'Avorio e non fuori dal mondo anzi è nel mondo pazzo, schizzato e del "come si permette" che consente, nelle maglie larghe delle massime tutele di far prosperare situazioni molto poco chiare, civili, nobili e talvolta neanche tanti legittime.
      Concludi con una convergenza.
      Al pari dei sanitari che sono obbligati agli Ecm (crediti formativi per il mantenimento della iscrizione all'albo sanitario) concordo: periodicamente rivalutiamo le conoscenze giuridico-culturali dei signori magistrati a cominciare dal significato nella Costituzione dell'art 3 da cui deriva il motto che tu citi.
      Son convinto che la prof che mi ha esaminato ieri ne boccerebbe molti.
      Grazie di questo spazio quasi privato che mi hai anzi che ci siamo concessi.
      Lamento infatti una rispettosa distanza (?) o latitanza degli altri frequentatori al nostro confronto. Rivolgo quindi loro un rispettosi ringraziamento se hanno avuto la voglia d il tempo di seguirci ma anche l'invito a un commento in merito.
      Seppur difforme pur sempre interessante e legittimo.
      A presto.
      A.

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    5. Nella tua replica percepisco una necessaria, ma anche con venature rassegnate, difesa del campo da gioco. Come se avessi le mani vagamente legate..che lo studio per entrare in congrega non permettesse il più minimo tentennamento, e non te ne voglio, sia chiaro; forse è come in politica: o accetti le regole, o inutile anche studiarle 😁

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    6. Ho lavorato per 4 anni in u o studio legale, che non era neanche l'ultimo della lista a Roma, e ho conosciuto molti avvocati. Molti brillanti,colti e affidabili altri invece a cui non avrei dato neanche l'incarico di amministratore di condominio... Le regole, però, vanno studiate e rispettate. L'etica poi, come in politica é altra cosa. É ciò che ti guida all'interno delle regole e procedure che non hai né scelto né fatto.
      A.

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    7. Se il tuo alzare l'asticella è appellarsi all'etica (valido in tutti i campi, anche per lo chef che usa l'olio del discount invece di quello superbioextravergine ), mi vacillano tanti principi: perché l'etica applicata alle regole di un Giudice che non le ha né scelte né fatte, prevede che questi mi citi, dopo dieci anni, come teste in un processo contro uno che non conosco se non per nome. Dov'è l'etica? Essere ligi alle regole? E' quasi meno fastidioso l'olio del discount.. ;)

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    8. Buongiorno Franco,
      Rilevo come questa trasferta ad Aversa ti abbia particolarmente toccato, scioccato e disorientato.
      Disorientato, credo in particolare verso la infernale macchina giudiziaria.
      Quindi non intendo proseguire un confronto che non ha una serenità di fondo, pienamente legittima per quanto, come e quando è accaduto.
      Forse come per molte altre questioni bisogna semplicemente fare un atto di fede.
      Per chi la professa.
      Per quanto mi riguarda l'infernale attrezzo, quale è la macchina giudiziaria ha lasciato ben profonde tracce nel mio organismo.... Insomma ho già dato.... Anzi sto ancora dando..
      Ciononostante: dura lex sed lex
      Un saluto. A.

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  15. Credevo t'avessero arrestato :D
    Comunque non c'è da stupirsi..

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    1. ..nel senso non c'è da stupirsi se m'arrestano.. ahah

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    2. Anche...sì, ma intendevo ovviamente non c'è da stupirsi dalla giustizia italiana di tutto questo pastrocchio...

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    3. ..pastrocchi infiniti..e sentenze martoriate.. voglio vedere se faranno davvero l'ergastolo i fratelli Bianchi..

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  16. Chissà perché noi italiani siamo così pasticcioni. Fattore genetico? Eppure non siamo stupidi!

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    1. Credo che complicarci la vita sia un qualcosa che ci riesce a facile.. e proprio a te, che hai una certa pratica, chiederei di sfogliare un Dizionario Teologico, ad esempio.. io dico che c'è da inorridire per la fuffa..

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  17. Ci sono secondo me troppi cavilli giuridici che permettono troppo facilmente un rinvio di un'udienza forse la vera riforma dei processi dovrebbe partire da lì dal limare i casi nei quali un qualcosa di poco conto sia sufficiente a costringere il giudice a rinviare l'udienza anche di mesi.

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    1. Basterebbe sfoltire procedure e assurdità.. purtroppo è un sistema che ci sopravvive alla grande.. non credo che i protagonisti ne percepiscano la follia, ma lo vivono come prassi normale..

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  18. Pazzesco questa burocrazia che non funziona. E siamo in Italia!

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    1. Purtroppo, stare in Italia, non sempre è segnale di eccellenza..

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  19. avendo avuto tantissimo a che fare con la giustizia civile e penale (fortunatamente quasi sempre per lavoro) posso tranquillamente dire che la giustizia è il principale problema dell'Italia. e i giudici ci mettono quasi sempre del loro e non di poco

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