martedì 25 febbraio 2014

SCRIVE BORGES..



Scrive Borges, con arguto calembour filosofico:

essere immortale è cosa da poco: tutte le creature lo sono,
giacché ignorano la morte”

tranne noi, poveri bloggers impantanati di emozioni pixellate,
che gozzovigliamo di fantasmi e vite extraterrene,

che passeggiamo con la testa tra le nuvole e gli astri,
a sfiorarci continuamente di sogni iperbolici e strani futuri.



Stiamo forse sprecando tempo 
nella nostra mortalità cosciente


anziché goderci l’ampio respiro dell’esistere?

30 commenti:

  1. Tutte le creature tranne l'uomo, appunto. Così conscio della morte da doverla spesso rimuovere o esorcizzare in modo patetico, e così abbarbicato al proprio provvisorio Ego peloso da inventarsi eterni paradisi e inferni per me-proprio-me, col mio nomino, cognomino e codicillo fiscale... Si godessero l'unica eternità possibile, nascosta nelle infinite pieghe del presente.

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  2. c'è spazio per il gozzoviglio, nel respiro universale, e poi si muore, che bisogna fare spazio ai gozzovigli altrui, nel respiro universale.

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  3. Ma questo post lo ha scritto Allegri prima dell'esonero? :D

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    1. Ma sta 'bono che adesso va pure in Nazionale!!..'strani futuri' si... :-P

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  4. L'uomo è strano. Ha un'unica certezza, la morte, ma ha paura e la metabolizza fino a esorcizzarla.
    Condivido l'enfatizzazione del concetto di Borges.

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  5. Non sarebbe male vivere da immortali... o non sprecare temp, almeno, a parlarne..

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  6. Boh, io penso che il tempo che sprechiamo è solo quello in cui pensiamo alla morte e ci inventiamo dèi e miti per rassicurarci. Dovremmo spendere diversamente, quel tempo.

    Moz-

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  7. Ho recepito. Smetto di rimuginare su quel che sarà, che immortale non sono...
    Grazie Lamp :-)

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  8. Nomino Moz filosofo ufficiale della blogosfera.. ;) a dir la verità ti metterei a fare il Premier... ne vedremmo delle belle.. ahah..

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  9. Voce fuori dal coro: Io sono immortale.
    E non ti sto prendendo in giro, lo penso realmente.
    Ok, so che il mio involucro è a scadere a data ignota.
    Ma io non sono il mio corpo, almeno non solo quello.

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  10. nono dai :-)
    si spreca nulla provando a tenere un blog, bigliettino da visita micro di noi stessi.

    che poi io mi dico sempre "finché vivo godo, poi sono eterna".

    e rubando una frase a Linus (rispondendo alla domanda "che vorresti essere da grande?").. dico pure io "vergognosamente felice!"
    poi
    quello che sarà .. sarà ;-)

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    1. Bigliettino da visita micro?!? Dici?!.. io mi sento tanto mayo desnudo nel mio blog e nei miei commenti.. non lo chiamerei bigliettino micro.. praticamente non "tengo" il blog.. è lui che tiene me.. ;))

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    2. Che ce l'hai una tazza di zucchero?? ;-)

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  11. ..e il naufragar m'è dolce in questo mar...

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  12. Io sicuramente spreco molto tempo ad avere un mio blog, ma quelle "emozioni pixellate" di cui scrivi (e che tutti i bloggers credo conoscano) mi aiutano ad interpretare la mia mortalità con occhi diversi.
    Io esisto per davvero nel mio blog, perchè non mi legge nessuno che mi conosce e non temo giudizi.
    Che se poi qualche blogger fa un post sulla ricetta dell'elisir di lunga vita magari me lo ritrovo nell'elenco lettura!
    Ciao :)

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    1. ... quel "io esisto per davvero nel mio blog, perché non mi legge nessuno che mi conosce" non è carino: vuol dire che nella vita reale sei tutta un'apparenza in funzione di?

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    2. Nella vita di tutti i giorni, nella quotidianita', diciamo cosi', molte emozioni, sensazioni, riflessioni le tengo per me perche' tante volte e' meno complicato. Non e' una questione di apparenza, ma sono molto riservata e non riesco tante volte ad esprimere a parole quello che provo, nel bene e nel male. In altri casi sono un po' bloccata dai contesti in cui devo essere in un certo modo. Ma finta mai. Sbaglio?

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  13. Voleva essere principalmente una provocazione.. anche se l'essere riservati e tenere un blog li vedo un attimo in conflitto d'interessi.. ;-)

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    1. Ma sai che forse hai un tantino ragione!? Ma solo un tantino ;)

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    2. Non sempre, caro Lampur, non sempre...

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  14. Che bella riflessione. Io non credo che perdiamo tempo. Io credo che quelle che tu chiami "emozioni pixellate" siano qualcosa che ci aiuta a guardarci dentro.
    Dico spesso che è il viaggio e non la meta, ché la meta sappiamo qual è. Poi sul dopo possiamo parlare per ore, a me piace tanto pensarla come Einstein, che diceva che la sua religione era quell'epsilon di conoscenza che manca per un modello definitivo dell'universo. La fisica, la meccanica quantistica, l'universo stesso ci fanno pensare (come dicevano gli antichi) che tutto scorre, tutto si trasforma. E quindi chissà. Ma il solo fatto di condividere pensieri così, personalmente mi arricchisce. E arricchisce il mio viaggio.

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