Tutta quella gente
accalcata nell’autobus,
che viaggia scocciata, improperando a mezza
bocca contro tutto e tutti,
è la
medesima che,
con sorrisi stereotipati e
sguardo lisergico, si scambia un segno di pace nella parrocchia di
quartiere alla domenica mattina.
Proviamo a trarre qualche
conclusione: senza parrocchie non scambieremmo alcun segno di pace
ma potremmo, in alternativa, scambiarlo in autobus tutte le mattine.
Posso ammettere alcune
riserve e/o perplessità a riguardo.
In teoria dovremmo anche
scambiare gli autobus con le parrocchie, ed allora il quesito
acquisirebbe brio, sensatezza ed una seppur teorica fattibilità.
Rimarrebbe il grosso
enigma del come recarsi al lavoro a bordo di una parrocchia.
D’altronde, anche il
misurarsi con la propria spiritualità sopra un mezzo pubblico
può creare non lievi
disagi.
Specialmente in curva.
Nondimeno, probabilmente,
si sale in autobus con un altro spirito e rimangono alcuni dati di
fatto, tipo che quando entri in chiesa sai che ne uscirai
esattamente dopo un’ora (a meno che non ti blocchi il parroco per
incastrarti nella recita di fine d’anno…),
non potresti giurare
altrettanto sui tempi di percorrenza della tua linea di corriera
urbana/extraurbana preferita (specialmente se sei una comparsa di
Speed..).
E tutti gli automobilisti
allora? Privati all’improvviso di confortevoli e climatizzate
parrocchiette accessoriate nella stragrande maggioranza di
pidocchietissimo cinemello, e costretti a salire in autobus per
incontrare il Signore?
Come potrebbero coniugare
il loro calore umano senza un contatto col prossimo, solitari nelle
loro quattro posti e tre di resto quasi sempre inesorabilmente vuoti?
A parte qualche struscio
inavvertito di lamiera (exit strategy da incrocio intasato),
unica occasione per disinvolti segni di pace.
Il problema esiste e la
panoramica di ipotesi scatenate, s’arricchisce di molteplici
sfaccettature.
Provate ad identificarvi
in un essere di Verità e Spirito durante un eventuale sciopero delle
parrocchie,
evento mai verificatosi ma rigorosamente da considerare
nell’ambito dell’assioma
"autobus uguale
parrocchia: similitudini, potenzialità ed affinità d’utilizzo”.
Non rimarreste male se
alcuni sacerdoti-cobas vi mollassero a metà funzione senza indicarvi
linee, pardon!, salmi alternativi?
E se vi beccassero in
flagranza di reato mentre fate la comunione senza aver obliterato
prima?
Gli esempi sarebbero
diversi, ma nessuno può dirci chiaramente di quanti feticci possiamo
fare a meno nel nostro quotidiano.
Computers, auto veloci,
cinque stelle (sia hotel che movimenti che punteggi a film
stratosferici…), gioielli, iphone o preghiere a memoria.
Dovremmo idolatrare solo
la cultura, certo permeata di buon senso, cuore e carità (hai detto
niente!...).
Ci vorrebbe un epocale
capovolgimento di logica.
A quel punto, ma solo a
quel punto, potremmo diventare capacissimi di scambiare un segno di
pace dentro l’autobus al lunedì mattina.
Anche se fuori piove come
Dio comanda…
Sì. Succede perché la Parola dovremmo assimilarla e trasportarla nel luogo di lavoro, in autobus, a scuola e in qualsiasi aggregazione sociale.
RispondiEliminaE' un bel dire Gus, sarebbe anche un bel farlo. Un po' tutti.
EliminaBasterebbe qualche sano sorriso, e un po' di gentilezza, purché spontanea, e non fatta sforzandosi per avere in cambio uno squallido paradisetto. (Potenza degli influssi subliminali: in uno dei quattro riquadri qui sopra c'era la parola "ipocrita", che mi ha fatto pensare a sepolcri imbiancati e gesti di pace rituali e forzati...)
RispondiEliminaNon immagini quanti Cristiani, con la certezza di nessun paradiso, cambierebbero religione...
EliminaPiù che segno di pace, negli autobus di Roma il lunedì mattina riesco soltanto ad immaginare dolci gomitate di pace... O di guerra, tanto è più o meno uguale. :D
RispondiElimina.. anche con la metro non si scherza a Roma, specie la B... almeno in autobus un po' di luce arriva... invece nel "tubo" sembra di stare sotto risonanza... :)
EliminaTrovo questo mondo cannibale comunque molto affascinante, lo sai?
RispondiEliminaDopotutto è il mondo che viviamo... un mondo in cui per un'ora di domenica si fa la pace ma poi si prepara la guerra. E' un mondo umano, con sentimenti umani, anche belli, a volte. Fuori dalle sante messe.
Moz-
Molto dipende se ti adatti a cannibalizzare.. altrimenti rischi di implodere.. non siamo nati nella striscia di Gaza.. ce manca er DNA.. noi possiamo fare guerricciole da pianerottolo, a gomitate sull'autobus.. o rubarci il parcheggio davanti alla chiesa...
Eliminama è solo un problema di spazio: in chiesa non c'è più nessuno, mentre gli autobus, con quello che costa la benzina, strabordano di gente. ci vorrebbe un ridimensionamento: parrocchie grandi come autobus e autobus grandi come cattedrali, o almeno tanti autobus quante sono le chiese.
RispondiEliminaoppure sistemare dei bar in ogni luogo, il brindisi è il miglior segno di pace che esista
Parrocchie con le ruote invece? Ed un bel cartello all'entrata "non sostare in piattaforma"... per i brindisi occhio a quelli in solitaria.. si rischia l'alcolismo (una variazione dell'oppio per i popoli...)
EliminaCome al solito ci si mette sempre al posto di Dio. Qual il suoi posto nell'autobus?
RispondiElimina... e in Chiesa?
Osserva bene e vedrai comportamenti strani, sia in CHIESA e sia sull'AUTOBUS e da parte di CHI ... MENO te l'aspetti.
Ad esempio in Chiesa pochi si stringono per far sedere chi è arrivato in ritardo.
Sull'autobus c'è ancora chi cede il suo posto o aiuta a non far cadere chi non si è sorretto bene durante una frenata o in una curva improvvisa.
Solo punti di vista dal posto di Dio, nel bene e nel male.
Lo scambiare il segno di pace in Chiesa ha un significato diverso dallo stringersi la mano in altre occasioni fuori della MESSA.
E' questo che vi frega a voi saputelli... io neanche al posto dell'autista mi metto, figurati di altri.. e tu puoi "figurartelo" perché siete bravi a sapere tutto e ad interpretarlo a vostra immagine. Leggere attentamente non guasterebbe ogni tanto. Quello scambio di pace in Chiesa andrebbe trasferito subito fuori, come dice il buon Gus.
EliminaMa si può scambiare la ... PACE? La FELICITA', la GIOIA, la SOFFERENZA?
EliminaPoi quale PACE opace?
OGNUomo dovrebbe alMENO conoscere se STESSO ... e sarebbe a un BUON PUNTO.
Posso ESSERE alMENO SAputello di cosa a.C.cade in ME?
Do CHI VIENE in ME?
Tu pensa al TUO LAVORO e alle inGIU'stizie a CUI partecipi pur sentendoti non interprete, ma di CERTO un anello, una pedina che su un'altra DIVENTA DAMA e può mangiare anche muovendosi all'indietro.
Il Vangelo non è una PAROLA che "LEGGENDOLA" A.T.tentaMENTE può rivelarci la VERITA' che CI LIBERA, ma senza lo SPIRITO SANTO ... non si fa NULLA! Si può solo fare CASINI, come pensare che aiutando i poveri si possono salvare alla VITA ETERNA.
Quale?
Nuovamente da POVERI?
Povero granello di sabbia o vermiciattolo che solo se un giorno verrà a.C.colto della MADREperLA potrbbe diventare un GIOIEllo o a.D.dirittura un BAMBINO avVOLTO del CRISTO già avvolto in BENDE che resteranno SOLO per testimoniare la MORTE o un furto di cadavere, ma MAI la RE-SUrREZIONE per CHI lo ha ASCOLTATO e non sentito, VISTO e non guardato, TOCCATO e non percepito.
"Ognun per se', Dio per se', mani che si stringono tra i banchi delle chiese alla domenica, mani ipocrite, mani che fan cose che non si raccontano altrimenti le altre mani chissà cosa pensano, si scandalizzano" -Quelli che ben pensano-
RispondiEliminaE' quel "ognun per se" l'errore. Ma ci sarà da lavorare diverse vite ancora...
EliminaDi chiese non ne frequento, ma da pendolare sottoscrivo in pieno.
RispondiEliminaChe l'unico segno che scambierei sull'autobus il lunedì mattina è un dito medio.
Peccato.. ti perdi un sacco di begli affreschi.. ;)
EliminaTanto nelle chiese moderne non ci sono ;)
Elimina...grazie al cielo non sono una pendolare, e non frequento alcun bus dalle superiori...
RispondiEliminala cosa che ricordo con maggior disdicevolezza è l'odore tremabondo giargiastyle!
...in chiesa però la puzza è peggiore...
Contaminazione e condivisione. Concetti sconosciuti. ;)
Eliminaparrocchie roulotte?
RispondiEliminaPerché no? Per gli sfollati... e poi via a confessarsi in autobus.
EliminaIo sorrido :-) anche il lunedì mattina..quando so che poi vedrò la collega con il broncio e scocciata..Alla stazione e sul treno mi chiamano "la regazzina cor soriso" ( non so come si scrive). Divento una iena solo quando si tarda molto..ma solo perchè non posso far tardi al lavoro.
RispondiEliminaComunque..saluto così,col sorriso :-) Dò il mio segno di pace..e ringrazio..quando mi aiutano a salire sul treno in partenza..quando mi lasciano la porta aperta per entrare..e ogni volta che vedo uno dei miei bimbi la mattina :-)
Mi sembra che tu abbia ben centrato il punto: capovolgere le logiche ripiegando questo mondo per il giusto verso...
EliminaPotrebbe essere, perché la Parola non è rinchiusa in una chiesa, ma è fuori nel mondo, e perché no anche in autobus!
RispondiEliminaGli uomini dovrebbero imparare a sorridere di più, essere meno aggressivi, la parola di pace dovrebbe essere sulle labbra di ogni uomo, credente o no. E magari lasciare il posto sull'autobus,all'anziano,alla donna in gravidanza o con un bimbo in braccio. Sono piccole attenzioni che valgono un segno di pace.
Ciao
Dani
Vaglielo un po' a dire... ;)
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