domenica 8 agosto 2021

E.I.T.R.D. DA UN'INIZIATIVA DI DANIELE VERZETTI

 https://agoradelrockpoeta.blogspot.com/2021/03/everyday-is-right-day-me-and-gun-tori.html


Una medaglia al giorno in questi appena trascorsi giorni di Olimpiade, e un morto sul lavoro al giorno, anche. Donne come al solito, lasciate morire in mezzo a macchinari folli, che dovrebbero aiutare a rendere sopportabile il lavoro, e invece rendono più facile perdere la vita.

Può essere, anche solo un macchinario, un assassino di donne? O dietro un semplice attrezzo può nascondersi l'assoluto menefreghismo di un datore di lavoro, di un sistema che stritola, in tutti i sensi?

Mancano i controlli, manca la volontà. 

Probabilmente la voglia di recuperare punti di pil. 

Ci rimette il più debole. E la più debole, oggi, ancora oggi, è donna.



sabato 7 agosto 2021

COME PARLANO I PESCI?


 

Wendy aveva problemi seri. Nuotava molto bene, ma come apriva bocca, rischiava di annegare.
L'acqua entrava e lei non riusciva proprio a buttarla fuori, non riusciva neanche a stare a bocca chiusa in realtà, il che avrebbe già risolto in larga misura il dilemma.
Nuotava che era una bellezza, svicolava tra superficie e fondali in mezzo ad una miriade di pesci, ma come tentava un approccio chiacchierino, ecco la tragedia.

La grana era che Wendy era una pesciolina. Argentata e sinuosa, ma non poteva neanche chiedere aiuto! Ogni tanto affiorava e gridava al sole quanto stava soffrendo questa situazione anomala.. era davvero imbarazzata e agli altri pesci che le chiedevano a bocca aperta e branchie tremolanti cosa stesse accadendo, non riusciva che ad offrire uno sguardo attonito e silenzioso.

Non riuscire a comunicare.

Quante volte capita a tutti noi, non riuscire a capire, o farsi comprendere. Abbiamo tutto chiaro in testa, ma manca quel tocco di lucidità finale, perché chi ci ascolti percepisca perfettamente il nostro sentire, ma spesso siamo anche noi che non riusciamo a sintonizzarci col prossimo, blindati nella dimensione inscalfibile del "nessuno mi capisce".

Wendy aveva problemi seri, ma almeno nuotava da autentica sirenetta.

Noi spesso non riusciamo neanche a stare a galla di una cordiale conoscenza, e affoghiamo miseramente sul bagnasciuga tentando di capire il perché.

martedì 3 agosto 2021

SIAMO NOI A FARE COLAZIONE, O E' LA COLAZIONE CHE FA NOI?

 


I grandi quesiti spesso ti assalgono appena sveglio, perché non sei ancora pronto, rimani intontito sulla sponda del letto e, soprattutto, non hai ancora fatto colazione.
Ma siamo sicuri che non sia proprio lei, la colazione, a far di noi quel che vuole? 

Ragioniamoci su. 

Pensate a quelle mattine nelle quali dovete fare le analisi del sangue. Vi svegliate e maledite il non poter mettere qualcosa sotto i denti associato a qualsiasi liquido di accompagno. 

Arrivate alla ASL e il mondo vi appare di tutt'altra gradazione: brutto antipatico, molesto. Siete alla sua merce', ma avete il sangue "pulito", vi pulsa nelle vene un carico di linfa pimpante non ancora inquinata da zuccheri, grassi e colesteroli raffinati.
Siete addirittura in grado di rilevare e comprendere i personaggi che vi circondano con esatta obiettività, sezionarli nelle loro multi personalità; la paciocconeria di un cornetto ingurgitato che ottunde analisi e cervello e vi fa vedere tutto ovattato e dolcificato, non ha compiuto ancora questa opera di asservimento.
Siete lucidi.
Comprendete che l'operatrice di sportello è  una emissaria degli inferi e l'infermiera che vi buca è una creatura di Satana. Potete analizzare lucidamente il mondo contorto dal quale siete perversamente circondati, e che la quotidiana ondata di latte e zuccheri che assumete ogni santa mattina vi ottunde irreparabilmente, facendovi credere che un servizievole universo sia alle vostre dipendenze.

Ecco cosa fa di noi la colazione, ci rende inanimati pupazzi tra gli ingranaggi stritolanti dell'universo.

Volevo che ne foste consci anche voi.
Ora però, un cornetto alla nutella e cappuccino schiumoso, grazie!

domenica 1 agosto 2021

SESSANTADUE ANNI



Ci sono età importanti, tipo i diciotto e la maturità, i trenta e l'adultità, o la svolta dei cinquanta che inquieta e ribalta i punti di vista.

Poi ci sono i sessantadue anni. 

Che sembrerebbe un numero a casaccio, se non rappresentasse la cifra BINGO per la quota cento, raggiunta proprio nell'ultimo anno valevole per la mitica "fuga per la pensione".

Quindi compleanno doppio o anche triplo.

Oggi si abbandona ufficialmente il lavoro in cerca di nuovi orizzonti e nuovi stimoli.

Questo quel che deve contare: passione, curiosità, sorriso. 

E che sia Buon Compleanno!

giovedì 29 luglio 2021

QUEL CHE CI RIGUARDA

 "Attenzione!

Ho parlato con quel che ci riguarda,
ha detto che ci guarda ancora per un po',

poi, se noi non lo guardiamo più,
smetterà di riguardarci definitivamente"

(Alessandro Bergonzoni)


Spesso ci appelliamo al "per quel che mi riguarda", come se davvero ci fossero altre cose che non ci riguardino, anche se in infinitesima parte.

Tipo non fare la differenziata, o tenere la doccia aperta mentre ci insaponiamo, o non fermarci sempre davanti le strisce pedonali.
E mille altre infinitesimali cose che, proprio per questo, non mi sovvengono.

Credo che nella vita ci riguardi tutto, in un modo o nell'altro, ed il nostro anche solo pensare di potercene occupare, delinei, se non la sua compiutezza, quella nostra.
Privilegi il nostro infinitesimale sul prendere parte al destino dell'umanità.
Con una miriade di piccoli, medi e grandi atti.
Pure un pensiero provocato da quel genio di Bergonzoni. 

Devo riparlare con ciò che mi riguarda.

E' un po' che non gli do retta.


domenica 25 luglio 2021

FOSTER IL TORNADO



Foster se ne sarebbe voluto stare lì, in disparte, classificato giusto come "innocua brezza", ma i suoi amici no, insistevano.. "dobbiamo crescere!". 
E ogni volta lo costringevano ad uscire con loro bighellonando lungo la costa e facendo volare auto e fattorie..

Ma Foster cominciava ad averne le scatole piene di essere considerato un pericolo pubblico, lui avrebbe voluto aiutare, rinfrescare uomini e messi, donare arietta oceanica e rendere sopportabili le afe estive.
Ma sembrava proprio che il suo destino dovesse essere per forza catastrofico.

Una mattina di luglio si rese invisibile, divenne tutto occhio e niente ciclone, chi ci capitava in mezzo era solo perturbato dal vuoto assoluto d'aria, l'assenza del minimo refolo, il sole folle che bruciava come un ossesso. 

I genitori e gli amici non riuscivano più ad individuarlo.. era uscito di casa vestito da piccolo uragano e nessuno pensava che in un batter di ciglia potesse trasformarsi in anonima depressione tropicale, senza dare nell'occhio, se non nel suo personalissimo "occhio" pacioccone, e dal quale non aveva nessuna voglia di venir fuori. 

Quella anomala quiete prima della tempesta però, iniziava ad insospettire molti, e quando le masse turbinanti del basso Atlantico, decisero di venire a scovarlo di persona, dovette lasciar perdere, aprì l'occhio, diede fiato alle trombe - d'aria ovviamente - e seminò vento così disordinatamente, che chi lo seguiva, avrebbe raccolto inimmaginabile tempesta. 


venerdì 23 luglio 2021

TRE FILM, UN POST

Tre film diversi. Forse con nulla in comune tranne la curiosità di vederli fino alla fine. E restarne soddisfatti.

Insomma, mentre tutti parlano di A classic horror show, ennesimo horror splatter e sangue rappreso, io mi guardo - più attentamente - altre cosette.

FINO ALL'ULTIMO INDIZIO

Dei thriller che vanno a caccia di serial killers abbiamo una casistica infinita. Se poi il cacciatore è Denzel Washington, ci mettiamo lì buoni a guardare aspettando che prima o poi, l'ultimo indizio del titolo, risolva l'adrenalitico intreccio, la guerra personale tra Denzel, Rami Malek e Jared Leto. La pellicola acquista un profilo psicologico di altissimo spessore, diventa film nel film, fino a ribaltare certezze e sospetti, rivelando trame insolite ed il finale che proprio non ti aspetti. Certo siamo nell'ambito del già visto, della strizzatina d'occhio a fenomeni cinematografico tipo Seven, forse una durata eccessiva con qualche lentezza di troppo, ma questi sono film dove conta la fine, e cosa hai fatto tu, mentre guardi, per renderla meno sorprendente. Conta se rimani lì a chiederti come mai non hai rovistato abbastanza negli animi, nei tormenti e nei perché. Conta davvero quell'ultimo indizio. 


OSTAGGI


Ci voleva una Casa di carta all'italiana, e pur con mille ma, ne esce fuori un film godibile, con attori in parte (e fuori) che si adeguano divertendosi anche. Gli italiani sanno fare cinema, magari sono lenti coi tempi, non velocizzano, sorprendono poco, manca il montaggio estroso, ma conoscono pregi e stereotipi e, come in questo caso, riescono a lavare molti panni in famiglia, o in panetteria, se preferite. Nota di merito all'Incontrada che non ti aspetti e che si prende decisamente la scena. Per la Ivone un'opera prima diligente e gradevole, supportata da signori attori a garantirne l'esatta fluidità. Alla fine forse il più in difficoltà, come naturalezza, è proprio Tognazzi, ma lo perdoniamo  volentieri.


LONG STORY SHORT


Innamorato subito di questo film, che pesca a piene mani da La vita è meravigliosa e Canto di Natale, fa le pulci a tutta un'epopea di Ricomincio da capo e mette sul piattino dell'emozione questo attore inglese, Rafe Spall, che ti diventa subito simpatico, incastrato in questo loop che gli fa vedere la sua vita dipanarsi, ma solo per qualche minuto, ogni anno all'anniversario di matrimonio. Facendo rendere conto a lui - e a noi - di quante cose facciamo - o non facciamo - senza metterci l'anima, sprecando tempo e occasioni.
Insomma da un canovaccio non certo originale, un punto di vista fresco e acchiappante che coinvolge con brio, ritmo, cuore e feeling.