Mi chiede Facebook ammiccando.
Blogspot non ammicca invece.
Forse perché sa che il blog è più posato.
Non basta postare la prima cosa che ti passa per la testa.
Che poi capita pure, è chiaro, così come ci si perda in
disquisizioni filosofiche su facebook, o tra poesia e saggi diversi.
Ma di fondo, su facebook, si cazzeggia.
Sul blog anche (e io sono il primo), ma probabilmente in maniera più
articolata, ponderata, intensa.
Esempio forse sciocco, e che riguarda me: il pc lo uso per il blog, lo smartphone per facebook. Rarissimo il contrario.
Possibile che il supporto detti la qualità (presunta), lo spirito, l'atteggiamento?!
E forse è qui la chiave: il cazzeggio o comunque, la brevità, lo scatto.
Facebook è un diario minimo, ma minimo davvero. E’ morto questo, è nato quello, lutto mondiale, Totti è
positivo, il Milan è forte, la Juve ruba, ho perso il gatto, buongiorno,
buonanotte… e poi foto di pastasciutte, tramonti, mari e monti.
Concisi, telegrafici, tanto per segnare la presenza.
Ecco il vantaggio, o la pecca, di facebook. Un graffio e via, si scrolla la pagina e non ci pensa più, un algoritmo egoista ti propagherà tra i tuoi millemila amici, oppure ti renderà invisibile, vai a saperlo.
E voi, bloggers spesso attivi su entrambi i fronti, a
volte in maniera che la sinistra non sappia cosa fa la destra.. che mi dite?