mercoledì 24 dicembre 2014

STRENNA FATALE


Volti assenti a comprare
- vorticosamente -
l'ultima offerta
di regalo in scadenza

appesi a buio intermittente
di Natale straziato,
spremuta di sabba,
secca corrosa,
relitto dalla rotta ambigua
sotto un cielo di buchi neri.

Impiastricciato delle
buone intenzioni
che non lastricano più
alcun sentiero.

Tant'è che anch'io miro
all'ultima strenna,
presente anonimo a pacificare
una ben nota, invece, viltà.

lunedì 22 dicembre 2014

LE MIE TRADIZIONI NATALIZIE - TAG INFETTIVI



Non nominerò nessuno, come d'uso in queste goliardiche occasioni, perché le catene mi piace spezzarle, ma mi adeguo piacevolmente alla nomination di quella pazzoide della Lola.

Quando fai l'albero di Natale e chi lo decora?
Lo faccio l'otto dicembre, ma è piccolino e poco ingombrante. Mi dedico al presepe più che altro. E lo incasino, come suol dirsi, a festa.

Presepe autoctono a chilometri zero


Luci bianche o colorate?
Luci bianche a mille intermittenze

Cosa farai durante le feste quest'anno?
Parentiamicicinemaviaggiacquetermalicibopacetotalrelax

Qual è la tua bevanda preferita di Natale?
Prosecco di Valdobbiadene

Panettone o Pandoro?
Panettone tutta la vita.
Ma su un'isola deserta con solo pandoro, posso diventare piacevolmente pandorista



La tua canzone preferita di Natale?
Last Christmas (Wham!)

Sci o slittino?
Sci che di(l)amine!

Qual è il tuo profumo preferito invernale?
Fragranza di panettone caldo.. (mo' lo cerco in profumeria... tanto dopo i bagnoschiuma alla gianduia mandorlata.. non credo esista più limite.. )

Dimmi la tradizione che preferisci del Natale?
Donare i regali al mio amore e alle persone cui tengo particolarmente

Se potessi vivere in un film di Natale quale sarebbe?
A Christmas Carol insieme a Jim Carrey

Qual è il colore del tuo Natale?
Bianco (con bollicine)

A Natale stai in pigiama o vestito elegante?
Starei in tuta, a poterlo fare..

I regali li apri la mattina o alla Vigilia di Natale?
A letto con l'amore mio al ritorno dal cenone del 24, quindi alba del 25, cosi salvo capr..ops! renne e cavoli...



Cosa preferisci il pranzo di Natale o i dolci?
Fritti, panettone e cioccolato. Il panettone fritto ripieno di cioccolato potrebbe mandarmi al manicomio.
A proposito, in base a quali parametri chi mangia una fettina di carne rinsecchita da un euro a Vigilia, dovrebbe essere penalizzato rispetto a chi se scofana settanta euro de pesce di gran lusso, secondo i canoni di Santa Madre Chiesa?



Un augurio?
Riconoscersi



mercoledì 17 dicembre 2014

OLIMPIADI 2024 - L'IMPORTANTE E' PARTECIPARE ALLE GARE (D'APPALTO)

Parteciperà anche lui? Forse si, ma alla partenza niente starter:
vuole sparare lui

Grande exploit di Renzi che la butta sul circense e aggira crisi e problemi annunciando in pompa magna la candidatura italiana ai Giochi Olimpici del 2024.

La scorsa notte, in un remake da brividi di quella tragica aquilana post terremoto, sono fibrillati i cellulari di mezzo miliardo di nostrani faccendieri, trafficanti, ruffiani maneggioni, intrallazzatori e svariato banditume, eccitati a dismisura dallo tsunami di soldi facili facili che si sta per abbattere nuovamente.
Su di loro ovviamente.

Olimpiadi a tutta manetta!!.. 

Il premier sembra stia spingendo, però, per l'introduzione nel programma olimpico di nuove discipline atte ad incrementare le nostre possibilità di vincere qualche medaglietta d'oro, ne anticipiamo qualcuna in anteprima dove probabilmente non temeremo alcun rivale.

Intercettazione sincronizzata
Evasione ritmica
Lotta libera vigilata
Equita(lia)zione
Sollevamento dalle responsabilità
Lancio dell'immigrato
Salto in (app)alto
Slittinamento delle riforme
Canoa su esondazione

Oltretutto la data del 2024 ci permetterà finalmente di usufruire di Grandi Opere in fase di avanzato sviluppo come l'Expo di Milano, l'Autodromo di Colleferro, il Mose di Venezia, la Nuvola di Fuksas, la Tav Torino Lione, il Ponte di Messina, la Rotatoria romana angolo Ardeatina/Tor Carbone, nonché di strutture e servizi che aspettano solo il collaudo da Italia '90 o la spettacolare Cittadella dello Sport a Roma progettata da Calatrava per i Mondiali di nuoto del 2009, ed ancora afflitta da noiosissime impalcature...

Ed ecco il nuovo gadget/mascotte delle Olimpiadi italiane:
la bandana della magliana

martedì 9 dicembre 2014

CRISI D'IDENTITA'


Sono solo davanti lo specchio. O meglio sarei dovuto esserlo.
In (presumo) realtà non ci sono solo io, dirimpettaio e riflesso sulla superficie lucida.
Proprio accanto al me rispecchiato, osservo un mio doppio.
E’ un altro me - lo (ri)conosco -, che guarda, anch'egli sorpreso quanto me, la duplice figura, reputando evidentemente estranea e, verosimilmente, in eccesso, la mia/sua doppia immagine echeggiata dalla parete rilucente.


Insomma, se mi specchio vorrei scorgere solo me, front office.
Ora trovo singolare (anche se, alla lettera, plurale) non solo il soggetto riflettente - che non riesco, come se non bastasse, a percepire al mio fianco in qualità di fonte del paradosso visivo - e la sua traslazione figurata, ma anche, e soprattutto, quest’altra avulsa sensazione che mi pone al di fuori del corpo e dell’immagine, bizzarro riverbero con mie apparenti sembianze, lì ad un passo, a creare un esterno, imbarazzante quadrilatero, ed io quinto incomodo ora, aldilà e fuori dei quattro riflessi/riflettenti.


Sono letteralmente oltre corpo ed immagine, specchio e riflesso, sento aliene le mie membra fisiche erette davanti lo specchio, e smisuratamente lontana quell'accozzaglia di tratti disegnati sulla parete d’un acquoso diafano, pronti a minacciarle; ed infine assurdamente incredulo che una mia illusione ottica riesca a riprodursi come entità straniera, indistinta e vaga, ombra nell'ombra, fantasma tra i fantasmi, iconografia pura, quinta dimensione vagante tra riflesso e riverberante, di interstellarsiana memoria
Inorridendo, poi, a tal punto, da far dileguare ogni allucinazione come miraggio distratto, riqualificandomi, infine, pura e singola effigie su di un ormai docilmente consueto cristallo appeso al muro che comunica, finalmente, solo coordinate e riflessi familiari al cervello - quasi impazzito fino ad un attimo prima - allocato nella mia simpatica scatola cranica adibita per l’occasione, seppur micro attimi, a rutilante multiplex denoantri.



E tu che pensavi de cavattela co’ ‘n’angiografia?!?.... alla Nasa me faccio porta'...


domenica 30 novembre 2014

Ogni maledetto Natale ( ..'na sòla ar cinema, la dovemo prenne)

..meno male che passa subbito... !!
Ogni maledetto natale tentiamo di trovare qualcuno che esorcizzi le cinepanettonate, ma nonostante le sirene di validi artisti che, viaggiando notoriamente una spanna oltre il mediocre, lusingano e incoraggiano questi nostri buoni propositi (altro insano leitmotiv del periodo natalizio), sempre troppo spesso, ce la prendiamo in saccoccia.

                                Come anche stavolta.

Io vojo Scorsese.. basta co' sti scarzacani de reggistucoli!!
La banda Boris traccheggia blandamente restando appesa ai suoi eccessi, l'unica buona idea, far recitare i medesimi attori una volta nelle vesti di una sgangherata famigliona della Tuscia, e l'altra come elementi di un aristocratico ceppo di ricchi industriali romani, rimane appunto un epico miraggio.
Cambia radicalmente la denotazione sociale ma i personaggi si riciclano nel loro eccesso, si pettinano o si spettinano, si vestono una volta bene e l'altra male, ma si agitano a vuoto dentro la stessa struttura dell'iperbole ridondante.
Perdono il treno e una ghiottissima occasione per donare verve autentica ai rispettivi personaggi, e soprattutto allo strato sociale preso di mira, lontano teoricamente anni luce ma appiattito dalle stesse nevrosi. 
Sotto questo punto di vista i tremila cappelletti tuscesi non si distanziano dai millemila euri di pesce nella cucina aristocratica.
Fanno solo arido numero e strappano sorriso smunto.

Ao!..ormai sarti mortali peffa' gira' un firm a mi sorella...

Guzzanti smarzocca senza ritegno (aiutato dalla parolaccia facile che tanto continua a far ridere), la Morante se la teatralizza sia in Tuscia che come dama della carità, Giallini e Mastrandrea gigioneggiano sottoutilizzati - basterebbe rivederli in coppia nel serial Buttafuori (su youtube, per chi non abbia mai avuto il piacere) per vedere di cosa sono capaci, e sempre con gli stessi registi! (che evidentemente sul lungometraggio tendono a perdere colpi e fantasia) -, Pannofino, Fresi, Sartoretti e la Guzzantina, specie quest'ultima, mi si dimenano "tanto per" e la coppia di apparentemente normali che si destreggia tra le due famiglie, galleggia stordita e spesso ancor meno credibile; meglio Cattelan, comunque, rispetto all'impalpabile Mastronardi.

Addapassa' pure 'sto Natale... 

"Bevi va'.. che non sai che t'aspetta..
te porto ar cinema a vede' Ogni maledetto Natale!.."

sabato 29 novembre 2014

direfarebaciare LETTERA testamento


Interessante l'articolo su un libro, L'arte delle lettere, pubblicato da Feltrinelli a cura di Shaun Usher, dove vengono raccolte 125 missive tra le più curiose e imprevedibili della storia... uno spassionato omaggio all'arte della corrispondenza per via tradizionale, scrittura su carta e spedizione in cassetta della posta con busta classica e regolare affrancatura.
Un omaggio ad un tempo che sembra perduto e che vuole salvaguardare il fascino di uno scambio che appare, nell'epoca delle mail e del baratto epistolare virtuale, destinato a scomparire.
Ma voglio difenderla la cosiddetta “evoluzione della scrittura”, voglio difendere il nuovo scrivere, quello sfogo che utilizza cellulari al semaforo, uozzap densi di poesia, pagine word intrise di lacrime e blog intimisti che gridano alle vette del mondo pur dal perfetto e traslucido piano di un display.
In realtà, voglio credere quanto sia moltiplicata la possibilità di inondarsi di lettere dell'alfabeto più o meno armoniosamente combinate, a testimoniare travagli interiori o tradurre uno stato d'animo.
Di carta e inchiostro ne ho consumate a vagonate. Ed è pur vero che queste parole,  irradiate da piattaforme evolutissime, e che giungeranno ad amici, conosciuti e confidenziali, come potenzialmente a mille occhi sconosciuti, attraverso modem, fibre ottiche o bande più o meno estese, ebbene - dicevo (o meglio scrivevo) -, stanno uscendo da una biro nera che imbratta semplice carta, e pure riciclata.
Ma come amo affermare, mi sto scrivendo io per primo, dal cuore all'occhio. Anche se scriviamo decisamente di più.
E abbiamo ritrovato la chiave del “romanzo nel cassetto”.

Era una USB.






sabato 22 novembre 2014

LA SCARZUOLA. CERTA ITALIA NASCOSTA. MA NASCOSTA BENE.



Prendete il genio di Gaudì, le atmosfere dei Giardini di Ninfa, l'eccentricità di Escher e le sperimentazioni di Bomarzo. 


Agitate bene e spargete su un fazzoletto di collina tufacea: 
ecco il complesso de La Scarzuola, 
tra Marsciano e Montegabbione, in provincia di Terni. 


Antico convento dove fu ospite San Francesco e alle cui spalle, il poliedrico architetto milanese Tommaso Buzzi ha dato vita alla sua verve e ai suoi capricci destreggiandosi tra scale, fontane, incastri, sopra/sottopassaggi e corridoi; intrisi e tracimanti di simbologia esoterica ed elegante, ardita e inventiva.


Per non parlare dell’attuale proprietario e guida del sito, Marco Solari, un vulcano naif di sapienza e teorie più o meno condivisibili ma comunque affabulatore e gigionesco intrattenitore.


Ci si aggira come in un parco giochi incantato, ti aspetti che elfi e gnomi sbuchino da quelle improbabili costruzioni che sembrano spesso stare su per sfida.. 


anche la vegetazione, le fontane, gli alberi si adeguano gioiosamente all’iperbole e alla stranezza, e le semplici distese d’erba si trasformano in scivoli improvvisi a meravigliarti le aspettative.


Guardi stralunato e pensi che qualcuno non l’ha solo ideato questo mondo di favole, 
ma messo su, 
mattoncino dopo mattoncino, arzigogolo dopo arzigogolo, sogno dopo sogno.






E lo ringrazi, 
mentre infili l'occhio curioso 
nell'ennesimo pertugio.