domenica 20 luglio 2014

IL MAGO APPRENDISTA



E il mago apprendista,
sparì all'orizzonte,
con un sol colpo
di quieta bacchetta.



Cento carte da gioco
rimasero sul palco,
condannate a solitari in astuccio,
sei conigli bianchi e neri
a far tana in un cilindro,
una donna tagliata in due
in eterno divisa sulle sue scelte,
mille foulards in un bastone
che mai sapranno sciogliersi al vento,
quattro colombi cuciti in un frac
che tuberanno per sempre al buio.



Quel mago apprendista,
all'ultimo incanto,
pretese un applauso senza mai fine,
lasciò basiti proscenio ed astanti,
maestranze e vallette interroganti,
un’intera famiglia con le dita incrociate,
una contessa dimessa in trance,
tre bimbi ad abbaiare,
un canarino per sempre in gabbia.


La quieta bacchetta
rimase sul posto.

Del mago sparito
un flebile aroma.

Di tutti noi altri, il fiato sospeso.  



sabato 19 luglio 2014

NEFERTITI

Berlusca prima della sentenza


Berlusconi assolto.

Non andava a prostitute,
non pagava minorenni,
non organizzava allegri festini.

Ma soprattutto,
mai telefonato in questura a tariffa agevolata.


Berlusca dopo la sentenza



giovedì 17 luglio 2014

ATTENTI A QUEI DUE!



Bollani e De Holanda insieme: occhio - anzi, orecchio - alle vostre capacità percettive, questi due fenomeni scompagineranno in un’ora e mezza tutti i vostri obsoleti parametri di ascolto.


Virtuosi funamboli del piano, Bollani, e del mandolino De Holanda, sconvolgono ritmi e casistiche sollecitando oltre misura i loro strumenti, dai quali non mi sarei sorpreso fosse uscito fumo verso la fine, tanto è stato il diabolico squassarci dei due musicisti, a ritmi e intrecci indiavolati.


Un’intesa perfetta, tra il più compìto mandolinista brasiliano e il giullare Bollani, con quella collezione di smorfie e danze sulla tastiera, scatenato a tamburellare sul suo piano accompagnando gli assoli di De Holanda, con le dita direttamente sulle corde dentro la coda, rendendocelo “vivo” quel pianoforte, a far svolazzare gli spartiti in preda a frenesia interpretativa, uno spettacolo nello spettacolo mentre il compagno svirgolava armonie frenetiche in assoluta simbiosi col pianista apparentemente posseduto. 

Una complicità che si avverte a pelle e che diventa interazione micidiale quando la musica diviene come originata da un unico, incredibile strumento .
Un mix di brazil e bluegrass, melodico, “pizzicato” e rock.




I due saccheggiano repertori moderni, classici, popolari e sanremesi senza guardare in faccia a nessuno, che siano Jobim, Piazzolla, o De Moraes, ma ricolorando ogni nota di passione e tecnica.


Un concerto che vola via con il pubblico impazzito a chiedere bis su bis.
E loro a concederli, con una grandissima voglia di stupire e divertire.


PAUSA PRANZO


Basito dalla sospensione "umanitaria" dei bombardamenti in MO tra le 10 e le 15.
Mi ha ricordato molto l'uscita di Benedetto XVI contro le bombe. A grappolo.

Se penso che Beckett immaginava di farlo lui, una volta, il teatro dell'assurdo.

mercoledì 16 luglio 2014

E' UFFICIALE

Il mondo terminerà il 12 agosto 2014 alle 20,25”


Non c’è caos però, solo rassegnazione.
Nessuna voglia di frenetico ultimo daffare.

Io sono inchiodato davanti alla tv.
Dove appare solo questa sovrimpressione grigiastra.

Ora non sento vociare, ne’ suoni o rumori fuori dalle finestre.
La nausea la controllo, già da quando si erano sparse le prime voci,
quando il panico era impazzito, i suicidi si moltiplicavano ed il mondo
sembrava schizzare per tangenti sconosciute.

A nulla erano valsi gli appelli, le minacce, gli scongiuri.
C’era voluto l’esercito, o quello che ne era rimasto.

Ora sono vuotato anch'io.
Non m’importa del mio amore, dei miei genitori,
sono rivolto verso un me gonfio di silenzio, 
vuoto di risposte e sensazioni.
Coi ricordi che rincorrono rimpianti,
i sogni gualciti, il pianto esaurito.

Mi rode un attimo, però,

aver prenotato per la Patagonia dal 16. 

domenica 13 luglio 2014

ANGELUS


Oggi Papa Francesco ha chiesto di pregare per la pace in Terra Santa.

Perché trattasi di "terra santa", quel lembo di terra martoriato in nome di un dio quanto di più lontano da come se lo architettano da quelle parti.

Un dio intestardito da vecchio testamento, col giubbotto antiproiettile.



Quand'è che li avvertiamo che c'è stato un Nuovo Testamento.

C'è qualcuno che si prenda la briga di andare là
anche mentre suonano le sirene d'allarme antiaereo?

O sta pranzando?

L'EVOLUZIONE DEL (RISTORANTE) CINESE

E' successo.
Mia moglie non ne voleva sapere. Ma l'altro giorno, presa alla sprovvista l'ho costretta ad una serata di asian fusion, (l'evoluzione del consunto ristorante cinese, tristo e vuoto, con quei ravioli al vapore e quegli involtini primavere stantii  e poverelli, e del soprattutto pochissimo rassicurante "nessun gatto nel raggio di tre chilometri).


Insomma PINGUSTO EDEN WOK  ha spalancato le sue rutilanti porte introducendoci in uno dei più spericolati All you can eat romani..

Qui ti puoi uccidere (con 10 euro a pranzo e 20 la sera) passando dal sushi carpacciato  allo spaghetto verduroso,  senza che nessuno interferisca sulle tue priorità e i capricci delle tue papille gustative.



Il trucco è uno solo: fare un paio di giri tra mezzo miliardo di composizioni diverse, piatti colorati, crudità e bracità, churrascaria e pasta al pomodoro, insalate a girandola, fiamminghe di pesci ignoti, tagli di carne non identificabile neanche con un decriptatore, il tutto senza cedere alla tentazione di riempire il piatto con selvaggia compulsività.

Bisogna prendere pochissimo di quello che ci attira (il fatto che intrighi vista, olfatto e sensazioni non vuol dire che il palato non ci dia degli imbecilli una volta assaggiato..) e tentare una vaga,  discreta e misuratissima degustazione globale (l'evoluzione del cinese prevede anche fantasiosi restyling che potrebbero inizialmente lasciarci perplessi e la frenesia del assaggiotutto può fregare chiunque ... )

Una volta individuato una o più specialità degne di essere strafogate - ma solo allora -
 si passa all'attacco frontale con operazione saccheggio.


Tra le curiosità più simpatiche di questi locali, l'omino che passa per i tavoli con spiedi sempre diversi e ti taglia a richiesta ananas caramellato, pollo croccante, tagliata solo da fettinare, kebab tostato,  e altre robe che siano in grado di essere inspiedinate.. (insomma il consommé ve lo prendete da soli al banco..)



E oltre ai mille piatti freddi o caldi belli pronti, un fottìo di altre cosine da portare ai cucinieri a  vostra disposizione: vi friggeranno le fragole o vi piastreranno le balene.. tutto esattamente come volete voi.. è un po' tornare bambini questo modo di sregolatissimo ingozzarsi .. Moz ci andrebbe a nozze.. e ora che ci penso.. lo vedo proprio bene un All arrosticins you can eat,  ai piedi del Gran Sasso...  ;))