mercoledì 24 settembre 2025

PALESTINA SUBITO

 


Ovvio che se ne parli. Che serpeggi, a volte, tangibile intolleranza verso gli ebrei con le treccine, quasi fossero tutti lì a trucidare palestinesi innocenti e cacciarli via chissà dove, basta che si tolgano dalla vista. 
Infastidisce probabilmente certa ostentazione. Preferiremmo si vergognassero un attimo del loro capo, della loro infinita vendetta scellerata.

La mattanza di Gaza spaventa  e inquieta.
Ma siamo comunque quelli che gli zingari sì, ma non nel quartiere, e rimanderemo a casa tutti i presunti slavi che rubano, e pure gli immigrati ubriachi e senza lavoro, dritti in Albania; ce l'abbiamo sempre qualcuno da cacciare via: il barbone sotto casa o chiunque voglia solo pulirci il parabrezza al semaforo per forza.

A poterlo fare disinfesteremmo, lo facciamo con le zanzare, perché non alzare il tiro?

Poi scendiamo in piazza contro le guerre e i genocidi e picchiamo duro contro il capitalismo, la causa del tutto, con i soliti idioti che si prendono le intere pagine di giornale. 

Ma al ristorante non chiediamo lo scontrino, l'endocrinologo solo in contante, dal meccanico sia mai chiedere una fattura, mi costa cento euro in più.

E siamo sempre noi, quelli della Palestina Stato.
Bravi a chiacchiere, un po' meno nei fatti.
Molto meno nei fatti.

Palestina Nazione subito. Dovessero mandarli da noi..    

44 commenti:

  1. In questo mondo ci vogliono fatti, mentre gli innocenti continuano a morire.

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  2. Sai qual è il problema del tuo scritto? Che riduce tutto a un teatrino di ipocrisie domestiche, come se l’evasione dello scontrino al ristorante potesse stare nello stesso quadro della distruzione sistematica di un popolo. È un salto logico comodo, che mette sullo stesso piano il meccanico che non ti fa la fattura e Netanyahu che bombarda scuole e ospedali.
    Le guerre non nascono perché un italiano paga in nero l’endocrinologo. Nascono perché esistono poteri militari, governi e apparati che pianificano massacri, che vogliono territori e risorse, che spostano popoli come pedine. Se riduciamo Gaza a una “coerenza mancata” da parte nostra, stiamo facendo il gioco di chi spara davvero. Gli esempi concreti? Guardiamoli. Israele che bombarda un campo profughi con il pretesto di “neutralizzare un miliziano”, e nel frattempo seppellisce decine di bambini. Gli USA e l’Europa che vendono armi a Tel Aviv e intanto fingono di preoccuparsi dei “civili innocenti”. L’Egitto che chiude i valichi e consegna i palestinesi alla fame. E noi dovremmo credere che il problema sia il barbone che dà fastidio sotto casa? L’ipocrisia c’è, certo. Ma non è quella della gente comune che paga in contanti dal dentista: è quella delle cancellerie europee che votano risoluzioni ONU per i diritti umani e il giorno dopo firmano contratti miliardari per i gasdotti israeliani. È quella dei leader che piangono lacrime di coccodrillo a Rafah e intanto firmano forniture di armi. Dire che siamo tutti complici perché non chiediamo lo scontrino è un alibi. La complicità vera è dei governi che spalleggiano i carnefici, dei media che ogni giorno ripuliscono la realtà col vocabolario giusto: “danni collaterali”, “reazione difensiva”, “terroristi nascosti tra i civili”. Il massacro di Gaza non ha bisogno del nostro scontrino per esistere. Ha bisogno del silenzio e della copertura politica dell’Occidente. E questa, purtroppo, non è una piccola incoerenza quotidiana: è una scelta criminale.
    G

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    1. Volevo sottolineare che il nostro, il mio, sconquasso emotivo di fronte al disastro cui assistiamo, viaggia in parallelo con questa nostra ipocrisia elementare, da mezze cartucce.
      Non siamo in grado di scandalizzarci per le cose risolvibili, figuriamoci per i Drammi del Mondo. Le ipocrisie domestiche invece fanno proprio il paio con Gaza, e questo credo sia il problema base. Irrisolvibile finchè minimo non ci entrerà un missile in sala da pranzo.
      Ma sono contento che un anonimo che non mi ha mai cagato prima venga a farmi lezioni di morale, ma resto convinto che se mi da fastidio il barbone, difficile che vada a Civitavecchia a ostacolare l'imbarco di armi. E' dalla base che si costruisce un'etica. E noi non ce l'abbiamo, spesso neanche la faccia da mettere su un blog c'abbiamo..

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    2. Sai, Franco (diamoci del tu), mio padre mi ha sempre insegnato che bisogna frequentare persone migliori di te, perché devono arricchirti e far crescere il tuo pensiero al massimo. Non perché i miei pari non siano degni, ma è una questione di tempo. Non posso quindi venire a fare la morale, ma devo essere sincero: il tuo testo non mi ha arricchito. Eppure penso che tu abbia le capacità per provocarmi un vero orgasmo mentale con le parole, se solo volessi. Ah, e mentre parliamo di ipocrisie domestiche… qualcuno deve pur sopravvivere: le fatture richieste subito dal ristorante, dall’endocrinologo o dal meccanico non sono evasione frivola, ma necessità reale per famiglie con stipendi tra i più bassi d’Europa. Se devono aspettare la dichiarazione dei redditi per poterle scaricare, molti non arrivano a fine mese. Non è moralismo, è realtà: la coerenza perfetta non sfama una famiglia, non paga il gas triplicato, non sblocca miliardi fermi del PNRR. Se vogliamo davvero parlare di etica, cominciamo a distinguere le scelte di sopravvivenza dai veri crimini del mondo, invece di confondere le due cose per sentirci virtuosi senza cambiare nulla.
      G (Gianluigi)

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    3. Il problema è che trattiamo le due cose alla stessa maniera, e coi medesimi sentimenti, non per sentirci virtuosi, ma perché non avvertiamo la gravità neccessaria in nessuno dei due casi fino a che, lo ripeto, un missile spunterà dal salotto. E il mio testo voleva, semmai, impoverire, come mi giudico e mi sento impoverito io, oggi.

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    4. Capisco il tuo punto, Franco. Scrivi che il tuo testo voleva impoverire, come ti senti tu oggi… e devo dire che comprendo bene quella sensazione. Perché anch’io mi sento impoverito, ma non solo emotivamente: guardo il paese e vedo un governo che non affronta i problemi veri. Tra dieci anni, circa 6 milioni di pensionamenti non saranno compensati da nuove assunzioni, e la popolazione continua a calare. Pochi giorni fa, un’azione ha mosso mezzo milione di persone in piazze italiane, un segnale forte e chiaro della società civile. Eppure il governo ha preferito concentrarsi sulle poche centinaia di persone che hanno fatto danni. Ma non è bastato: la Meloni, a confronto di Salvini, è stata costretta a intervenire. Non è da lei, eppure dimostra che quando il potere cerca di ignorare la realtà, la realtà finisce per farsi sentire.
      Il senso di impoverimento cresce quando le misure necessarie, controlli sul lavoro clandestino, percorsi per attrarre chi può davvero contribuire al paese, leggi lungimiranti restano ferme, mentre la narrazione dei media ci distrae parlando di intolleranza o di questioni secondarie. L’impoverimento che descrivi non è solo personale: è sociale, economico e culturale. Ci sentiamo tutti come se la realtà ci sfuggisse, come se le priorità fossero rovesciate e il futuro costruito senza visione. Ecco perché sento il tuo testo, perché mette a nudo quella frustrazione condivisa, che però chiede di essere tradotta in consapevolezza e azione, non solo in parole. Qualcosa si è mosso.
      G

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    5. E' poco o nulla, sacrifico post da 40 commenti per sforzarmi e partecipare ad uno sgomento che spero diventi comune, invadente, fastidioso, persistente. Contributo minimo ma non più celabile.

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  3. condivido il taglio che hai dato al brano, le nostre piccolezze di fronte all'enormità delle tragedie, i nobili ideali e l'eterno non nel mio giardino, il tanto dire e il poco fare. Tutto tristemente vero, però qualcosa si sta muovendo, lo sciopero di ieri a risvegliare le coscienze, la flottiglia che naviga nonostante i droni e il ministro Crosetto che finalmente si accorge che ci sono tanti italiani su quelle imbarcazioni in pericolo e manda una nave militare a supporto.
    e sì, Palestina nazione subito!
    massimolegnani

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    1. Nulla un post a testimonianza, ma prima di leggere il tuo blog, neanche quello..grazie!

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  4. Resta in effetti il dato concreto abbastanza significativo che solo pochissime nazioni ormai non riconoscono ufficialmente la Palestina. Pochissime nazioni tra le quali l'Italia. Non voglio essere disfattista: su tante cose il nostro paese è al passo coi tempi, su tante cose è dal lato giusto, su tante situazioni ha fatto la scelta corretta. Su questa però no, non ancora...

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    1. Giorgia pone condizioni, tutti pongono condizioni, e il risultato è uno stallo ipocrita.. 😔

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  5. Franco, ho letto e mi sono inorridita che gli islamisti hanno saputo che nella flottiglia ci sono imbarcati degli attivisti LGBT e non li vogliono, infatti uno di questi della flottiglia e che è difficile origini arabe se n'è andato...che roba brutta!

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  6. Siamo tutti ipocriti e codardi, ipocriti perché, come hai benissimo sottolineato con il post, ci indignamo o soprassediamo in base a ciò che più ci fa comodo, codardi perché quando ci sbattono in faccia la verità, invece di prenderci le nostre responsabilità, ci nascondiamo dietro ad improbabili e ridicoli alibi.
    Ciao Franco, buona giornata.
    Romualdo Roggeri

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    1. Io mi sento tra questi. Paura di una guerra mondiale, e chissenefrega se altri dovranno rimetterci. Un egoismo di base cui veniamo educati e ci coltiviamo addosso. Cresciuti in anni di benessere e facilitazioni, siamo una generazione fasulla, molto fumo e pochissimo arrosto.
      Confessarlo poi serve a poco, ci si sente come la coscienza più leggera ma sento che a breve dovremo dimostrarlo con altri mezzi e termini. Ad esserne capaci.

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    2. Non penso che confessarlo serva a poco (a meno che sia fine a sé stesso) serve a prendere coscienza delle proprie responsabilità, è sempre colpa di qualcuno, mai nostra.
      Certo è fondamentale proseguire nel percorso di crescita, partendo dalle piccole cose indipendentemente dal fatto che ne traiamo o meno dei benefici.
      Ne siamo capaci? ho molti dubbi ma almeno proviamoci.

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    3. Vedremo a quali prove saremo chiamati..

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  7. Sai che novità: l'ipocrisia è un male endemico in Italia, forse ovunque. Qualunque problema si affronti, qualunque soluzione si trovi vale sempre il detto due pesi due misure, che ti aspetti in questo momento storico in cui mandiamo armi in Ucraina perché l'invasore russo è il male assoluto, però Israele è solo una povera vittima? Siamo senza speranza!

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    1. Difendiamo a gettone e a convenienza, una scusa per tutti, l'intransigenza erba cattiva e scomoda..

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  8. L'ipocrisia, causa di molti mali, personali e sociali, è una caratteristica di moltissime persone, di moltissimi politici. È un male che causa molti mali e sono pochi coloro che non adoperano due pesi e due misure. Odio questo genere di pensiero ipocrita.
    sinforosa

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    1. Sai in cosa confido? Che la paura di perdere la pacchia nella quale vivono ampi strati di persone potenti, in grado di dirigere o sovvertire gli andamenti mondiali, li faccia ragionare a salvaguardia dei loro piccoli, egoistici, regni.. e come contorno, salvaguardi anche noi, rimanenza di umanità insignificante.

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  9. Lo schifo è che il genocidio prosegue in diretta .... poi certo la solita ipocrisia italiana e negli ultimi giorni la sorpresa che la mobilitazione civile ha raggiunto numeri imponenti e la politica ufficiale ci si trova a farci i conti. L'importante per me personalmente rimane che non bisogna abbassare lo sguardo ma continuare a fare anche piccole cose con la piccolissima speranza di terminare la carneficina.

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  11. Vero, non ci rendiamo conto di sbagliare anche nel nostro piccolo (anche se faccio di tutto affinché non accada). Tuttavia vedere certi orrori e restare in silenzio è per me impossibile. Gli errori piccoli si possono anche correggere ma certe realtà ci segnano per la vita. Anche essere troppo ponderati e mettere paletti in una scelta non è positivo. Spesso però non sappiamo come stanno realmente le cose, quindi meglio fermarci e rifletterci su. Comunque comprendo la tua indignazione. Ciao carissimo Franco.

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    1. Stupore basito misto a incredulità. Siamo in un futuro che potrebbe garantire progresso, salute, benessere, bellezza.. ma ci spariamo addosso come nelle ere barbariche..😔

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  12. per quanto riguarda il russo non ho parole, però mi rendo conto che non tutti gli umani hanno avuto la possibilità di una conoscenza condizionata dal lavoro giornaliero e dalla responsabilità di provvedere ai bisogni materiali di altri umani della famiglia, i caporioni ed i dittatori hanno la necessità di esser ricordati, di conquistarsi almeno una statua di marmo in qualche piazza, anche se il saluto romano è fascista. Per i palestinesi ringrazio sempre il Ponzio che se ne lavò le mani e non giudico, lì siamo ancora agli anni mille, alle religioni, ai tanti bobboli che vi risiedono, ma noto solo che tutte le mogli o compagne dei vari caporioni vestono e sfoggiano articoli alla grande moda occidentale ed i loro bobboli sottomessi non se ne accorgono

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    1. Israele sembra aver dimenticato le sue origini. Senza la vergogna per l'olocausto starebbero ancora vagando per il mondo..

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  13. Vero. Siamo tutti molto bravi a parlare, ma a fare fatti molto meno. Qualcuno però c'è ancora che ci prova, come le persone imbarcate sulla flottiglia, ma anche in quel caso c'è chi li difende e chi li disapprova. Ci sono due persone della mia città su una di quelle imbarcazioni. Uno è un amico di mio figlio, italiano, ma arabo per nascita, e l'altra è una mia ex alunna. Sono molto preoccupata per loro, lo confesso. E sono molto preoccupata per questi venti di guerra che soffiano sempre più forte e sempre più vicini. Mi fa stare male vedere continui bombardamenti, tanti innocenti uccisi, bambini che non diventeranno mai uomini e donne...ma cosa possiamo fare noi, gente comune? Poteri troppo forti, avidità, desiderio di possesso si sono impadroniti dei destini dell'umanità. Non so come andrà a finire, ma ho poche speranze.

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    1. Temo molto il futuro e anche le provocazioni. Siamo di fronte ad un potere che sragiona e aspetta solo un passo falso.

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  14. Bisogna essere molto preoccupati. Inutile cercare di aggirare i tanti problemi che quotidianamente si moltiplicano sempre di più e ci riguardano tutti tentando di giustificare ogni cosa dicendo, magari, che queste tristi faccende guardano ad altri e non a di noi. Siamo tutti nella stessa barca e quello che sta capitando in Ucraina e a Gaza non è tanto lontano da noi. Apriamoci gli occhi. C'è qualcuno che minaccia di far scoppiare un putiferio mondiale ancora più grave e cruento dei già noti precedenti e non le manda certo a dire con le dure provocazioni quotidiane. E' un momento molto ma molto difficile. La Pace nel Mondo a tutti i livelli è appesa a un filo. Il Papa non sa più a che Santo votarsi, non lo ascolta nessuno. Palestina e Israele sono da sempre vessilli di lotte politiche cruente e discese in piazza fini a loro stesse, interminabili. Femminicidi, omicidi e violenze d'ogni tipo in casa nostra o davanti casa nostra non dico che passino inosservate ma quasi. Si cerca di strumentalizzare ogni cosa a danno della quiete e della pace pubblica e della povera gente che conta sempre di meno. Le trasmissioni politiche sono diventate a loro volta campi di battaglia inverosimili, inascoltabili e inguardabili. La vita umana non vale più nulla. E' di questo che bisogna avere davvero paura. Basta ipocrisie. Basta violenze. Basta guerre. Quello che di terribile e ingiustificabile sta accadendo a Gaza non è certo una novità, purtroppo. Ma di quella Terra e di quella gente non importa niente a nessuno da Secoli, e non certo da ora. Ora ne stiamo avendo solo triste, ulteriore conferma.

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    1. C'è un basta che forse verrà urlato, un giorno, ma probabilmente solo quando la cosa ci riguarderà da molto vicino, molti dicono che non si arriverà ad un conflitto mondiale perché troppi sono quelli che campano da dio, in pace, anche quelli che ora abbaiano e minacciano, staremo a vedere..

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  15. Il brano denuncia il paradosso di una società che si dice giusta, e solidale, ma alimenta continuamente esclusioni e doppi standard.
    È una riflessione amara, che smaschera l’incoerenza tra ideali proclamati, e realtà quotidiana.
    Buon fine settimana Franco

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    1. Purtroppo mi inserisco in prima linea nell'incoerenza manifesta.. credo sarà dura a breve se non saremo uniti tutti nel dissentire e contrastare condotte suicide.

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  16. In Palestina le donne voteranno? Gli omosessualità saranno liberi di amarsi? sarà opportuno organizzarsi in anticipo.

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    1. A me basta che vivano, e lascino vivere. Un assioma vecchiotto ma che spero faccia tendenza.

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  17. Ciao Franco, ti porto il mio saluto autunnale.
    Oggi non si fa altro che dire : "pro Palestina" , ma lo sappiamo benissimo che questi due stati sono stati da sempre in conflitto.
    La realtà sconvolge , ogni giorno l'incoerenza umana alza l'asticella. La mia più profonda paura è quella di un conflitto mondiale, il momento che stiamo vivendo è molto critico.
    Buon fine settimana
    Rachele

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    1. Temo anch'io pessimi sviluppi, mi sembra strano però che questo venti per cento di mondo che comanda il mondo e gozzoviglia nel lusso, sia disposto a vivere il futuro in un rifugio antiatomico..

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  18. mooolto meno.
    la politica non basta. occorrono scelte più radicali.
    lieto giorno

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    1. Certe scelte dovrebbero arrivare solo a quei livelli.. altre iniziative estemporanee rischiano di creare addirittura più difficoltà.. se mi dicono che, sì, a Cipro si possono lasciare aiuti, per poi controllare con una delegazione l'invio a Gaza, lo si faccia sistematicamente, rendendolo normalità. Come suol dirsi, li fai cornuti e mazziati.

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  19. ... un testo provocatorio che smaschera contraddizioni e incoerenze tra ideali proclamati e comportamenti reali.

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    1. Sono spaventato Silvia, e non credo di essere il solo.. tempi davvero fragili i nostri, in perenne bilico..

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  20. L'oggi e il domani mi fa paura, non tanto per me, quanto per i giovani che si stanno affacciando a prepararsi il futuro. È un brutto momento e stiamo rischiando di brutto. Ho poca fiducia nella politica e nei suoi politicanti... Ho paura che per il dio denaro son disposti a tutto fregandosene ampiamente delle vite umane!

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