lunedì 8 settembre 2025

IL CASO VOLLE

 


Il caso, spesso bizzarro, volle che nella palazzina A del comprensorio di Montesacro, a vent’anni dalla sua costruzione, e dopo un’alternanza di inquilini abbastanza frequente ed eterogenea, venissero a ritrovarsi, contemporaneamente, ben quattro coppie di insospettabili  killers.
Angelo e Antonia, con due bimbi piccoli, sicuramente i più esperti, lui dirigente di una Agenzia di Statistica, lei maestra di scuola infanzia; professavano l’attività parallela in coppia, da quando erano fidanzati. Scrupolosi e precisi, amanti in maniera patologica della loro tendenza omicida ma anche perfettamente integrati come contabile amministratore lui, e amorevole maestra lei, affettuosi coi figli, cordiali col vicinato; una coppia micidiale con all’attivo un centinaio di esecuzioni.
Omar e Sandro, coppia omosessuale con atteggiamenti non proprio riservati, era stata accettata serenamente perché comunque in grado di propagare una simpatica e contagiosa alchimia, operano per conto di grosse aziende nel campo di spionaggio industriale internazionale e, a copertura, coordinano una libreria di quartiere, dove spesso organizzano incontri con autori e gruppi di lettura; cinici e devastanti sul lavoro quanto empatici e benevoli nei rapporti condominiali.
Lucy e Aguirre, marito e moglie spagnoli, trapiantati in Italia dall’Andalusia, lavorano su commissione ma su media scala, principalmente sullo sfondo di richieste private: gelosie, piccoli ricatti, tradimenti da redimere col sangue.
Gestiscono un piccolo ristorante etnico, dove  spesso accolgono, tramite reti fidate, clienti  indirizzati per discutere circa la loro attività più redditizia.
Infine, proprio ad inizio anno, arrivano anche Luisa e Franco, con precedenti matrimoni a carico, finalmente sembrano aver trovato il condominio ideale ed un luminoso appartamento al quarto piano, entrambi pensionati, ma dedicati da sempre, anima e corpo, all’eliminazione fisica di personaggi scomodi, principalmente in ambito politico,  fiore all’occhiello la specializzazione nel far apparire ogni morte come accidentali.

Non bizzarro, invece, il caso che nessuno sapesse dell’altro, poiché certe attività trasversali viaggiano per compartimenti stagni, dove ognuno ha un fottuto interesse a mantenere le fonti segrete.

Ma, nello specifico, esisteva un disegno precisissimo architettato dal mandante di ogni loro attività delittuosa: la più insospettabile  di tutti. Donna Esmeralda della palazzina C. Criminale di vecchissima data ma ormai vicino ad essere vecchissima anche lei, per quanto ancora arzilla, vispa, cinica, sveglissima. Diabolica.
Esmeralda voleva i suoi pupilli sott’occhio, a gestirne più comodamente i movimenti, per quanto conoscesse benissimo i rischi cui andava incontro.

E bastò poco perché il composto involontario venutosi a creare, si rivelasse tutto meno che innocuo.
Troppo attrito a contatto necessitava di un’appena misera scintilla, e se ne resero conto gli abitanti di mezzo quartiere quando, durante l’ultima accesissima riunione di condominio: le quattro coppie presenti in contemporanea, indispettite per alcune pretese del resto del comprensorio circa l’installazione di telecamere di sorveglianza nelle aree comuni, vennero meno alle più elementari regole del rimanere nell’ombra, quasi invisibili, scatenando una resa dei conti con ogni arma di fuoco disponibile dove alla fine rimase superstite (e forse qua nessuna ombra di caso bizzarro..) solo Donna Esmeralda della palazzina C, che riuscì anche a nascondere il suo Winchester a canne mozze sotto una BMW nera abbandonata da mesi nel parcheggio millantando in seguito la più totale estraneità alla carneficina condominiale.

Occhio ai vicini quindi, e se  organizzano innocui  apericena, magari è solo per capire se custodite qualche Guttuso a parete, o se possedete gli esatti requisiti per poter entrare nella loro collezione di salme illustri..


4 commenti:

  1. Se il genere noir è la tua ultima sperimentazione, hai fatto centro. Un bel racconto mix ponderato di realtà e fantasia, con una dose adeguata di suspense.
    Molto intrigante !

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  2. e poi ci son quei condomini assassini che non partecipano mai, delegando, ma solo per crearsi un alibi ed eliminare in tranquillità

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  3. Ho sempre pensato che in Italia i mass-shooting non accadono non perché noi siamo migliori degli USA, ma solo perché qui è molto più complicato detenere un'arma da fuoco.

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  4. Qualche criminale qui lo abbiamo di sicuro, altro che scherzarci su...

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