giovedì 27 giugno 2024

USTICA 44 ANNI DOPO

 


E dopo le infinite menzogne sul caso Ustica, ora sbuca anche l'ipotesi Israele..
del resto quando tirarla fuori se non ora, visto il clima infuocato..

Amato dopo 43 anni accusa i francesi, Report, un anno dopo, tira in ballo anche Israele. 

Nel Paese che cerca giustizia per i braccianti sfuttati dal capolarato, facendo finta di non sapere dove andare a scovarli, o che si commuove davanti la fiction di Alfredino ("per non dimenticare"), la tragedia di Ustica va perdendo fisiologicamente pezzi e testimoni, come un DC9 colpito da un missile.

Tra i lettori del blog magari ci sarà più di qualcuno che davvero non ricorda più nulla di quella notte, e alla teoria che la strage della Stazione di Bologna, appena una mesata dopo, possa essere stata organizzata per "distogliere attenzione", proprio non ci ha mai riflettuto. 

Siamo una barzelletta di Italia.  Non solo a calcio.

Incapaci e codardi.

L'altra sera il Generale Tricarico, durante lo speciale su Ustica in onda su RaiTre, ha ribadito ancora una volta l'estraneità di tutti alla tragedia, con estrema faccia tosta. 

Ecco Max, dovrebbero essere queste le vergogne da non dimenticare.

  

lunedì 24 giugno 2024

L'EDUCAZIONE DEL MASCHIO

Il maschio continua comunque a credersi dominante.

Convinto della sua oggettiva superiorità rispetto alla donna, e al massimo disposto ad esercitarla ed evidenziarla in maniera non troppo plateale; il difficile, infatti, è fargli entrare in capoccia che detta superiorità non esiste.

Esiste una millenaria e ambigua differenziazione di ruoli da abbattere.
Insegnare ai maschietti a far andare una lavatrice non sarebbe male.
Abituarli all'economia domestica,
a sparecchiare la tavola dopo il pasto, ad apparecchiarla prima,
cambiare i pannolini a un bimbo,
a "prendersi cura",
a cucinare, a lavare i piatti, pulire un bagno come si deve,
tagliare le unghie al genitore anziano.  

A leggere autori femminili, a studiare pittura femminile, a comprendere che la donna che guadagna più di un maschio non può essere una stranezza,
un'offesa, un'anomalia, ma un'opportunità; come una donna, laureata o meno, che arriva in Consiglio di Amministrazione, va sulla Luna e che magari, un giorno, addirittura, celebrerà Messa.

Siamo ancora indietro su tutto ciò. e su mille altre sottigliezze ancora. 

Regaliamo fiori e cioccolatini alla Festa delle Donne, poi non perdiamo occasione per fargliela, la festa, tutto il resto dell'anno.

venerdì 21 giugno 2024

SULL'ORLO

 


Se blocco l'istante, 
chi potrebbe dirmi se alba o tramonto,
se primo od ultimo respiro,
apertura o chiusura,
ritorno o addio.

La fotografia cristallizza l'intenzione,
la rende indecisa,
sull'orlo.



domenica 16 giugno 2024

LEGGERE I COMMENTI

 


Li leggo sempre. Dappertutto.
I commenti di seguito al post dell’autore.
Sono test autentico di crescita e validità definibile
- a doppia valenza -  post scriptum,
Il secondo tempo di un post, su ciò che crea: le reazioni, gli stimoli, le sorprese,
le deduzioni e le controdeduzioni, le storie altre, quelle parallele,
come ramoscelli a serpeggiare via germogliando,
ma anche istigazioni, variazioni, contrasti, arrabbiature, bocciature, addii.

Esattamente come quando io leggo un altro post, e avverto corrente che mi trascina via, l’incentivo a crearci sopra, il pungolo alla ricerca, al raffronto, alla memoria, all'aver da ridire anche, sottolineare un pensiero, un dubbio, un equivoco, una perplessità,
o il semplice piacere di leggere qualcosa dove accomodarsi e lasciarsi carezzare.

Ecco come e perché arricchiscono la collaborazione, la lettura, il contradditorio.
Poi c'è chi non ci sta, chi scrive come su word, e word non contraddice mai, credo per contratto più che per bontà d'animo.

Vi ringrazio tutti perché ogni post termina, dal mio punto di vista,
ma diventa splendido intrigo, fare i conti col vostro interpretarmi, cercare di comprendere e leggere tra righe difficili,
sostare ad elaborare un a
ltro tipo di bellezza, di visione,
arrendersi anche, a volte.





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martedì 11 giugno 2024

QUATTRO FIUMI

 


Quattro fiumi s’incontrarono: il primo scorreva veloce e sicuro verso il mare, il secondo si stava riposando in un’ansa naturale, il terzo pigro ma costante accompagnava docile barche e canoe che lo solcavano.

Il quarto li vide e disse: domani voglio tracimare attorno a scoprire case, terra, assaggiare alberi, incontrare animali, attraversare strade sempre solo scorse lungo gli argini.

Il primo replicò: non mi interessa, voglio tuffarmi solo nel mare e sentirmi finalmente libero di divenire onda, sicura, leggera, imponente e temuta.

Il secondo accennò: ma come vi va di scapicollarvi in continuazione, io vorrei quasi essere lago, nero, profondo anche un po’ infido, immobile all'apparenza.

Il terzo li guardò sorridendo: fate come me, assecondate la corrente e i suoi cavalieri, la prossima rapida li coglierà di sorpresa e anch’io me la divertirò un poco.

Morale. Occhi aperti mentre prendete il sole sul bagnasciuga,
e anche mentre fate il bagno,
o attraversate un ponte
o vi godete una crociera.

Ma pure se state solo seduti a riva a pescare,
aspettando che il nemico passi.

Nulla è prevedibile.

 

sabato 8 giugno 2024

ANDIAMO A VOTARE

 


Anche se lo spirito è quello stanco nei confronti di una politica ridicola e cialtrona.

Oggi si vota per l'Europa, facciamo uno sforzo, mettiamoci senso civico.

Cerchiamo di essere all'altezza di un progetto collettivo. 

Usciamo dal nostro giardinetto.

Andiamo a votare. 

giovedì 6 giugno 2024

TUTTO IN ORDINE


Utopia. Se lo facessi davvero perderei molte delle cose che ora trovo ad istinto, a labile ma incentivata memoria, in quel caos che smonto e rimonto, perché di originale e accurata manifattura.

L’ordine proprio no. Non mi appartengono i suoi canoni, i parametri, i comuni paradigmi (comuni agli altri).

Mettere ordine un’ambizione mai sopita ma neanche mai realmente perseguita (anche se il blog di per se è un quasi riuscito tentativo di contravvenire ai miei istinti caotici).
Ammiro l’ordine negli altri, in parte lo invidio anche (come quello maniacale dietro le ante o nei cassetti di mia moglie).

Replicarlo però richiede gestione, costanza, regolarità.
Pazienza aggiungerei, perché le mie cose è come tracimassero in completa autonomia, rifuggissero ogni sorta di disciplina, vagheggiando una propria collocazione versatile, temendo quasi di farsi trovare subito e generando, di volta in volta, un gioco speciale, una caccia al tesoro che nel frattempo garantisce comunque meraviglia e soddisfazione nel momento di casuali ritrovamenti, fortuiti recuperi, magici rinvenimenti considerati ormai assoluta chimera.

L’ordine pianificato non contempla tali imprevedibilità - e di queste luminose sorprese -, solo noiosa, regolare, consuetudine.

P.S. questo post lo avevo scritto diverso tempo fa, ma poi si era perso tra appunti sparsi. Così, tanto per dire.