Probabilmente hanno ragione entrambi, anche se tra
un horror splatter e un thriller come si deve, continuerò sempre a preferire il
brivido e l’oculatezza del secondo.
E il paragone col sussulto da montagne russe lo
considero, poi, davvero gratuito. Spaventarsi a morte con contorno di sangue e
scannamenti rientrerà forse nell’amore del palpito, ma ci scorgo una
consequenziale deriva al limite del manipolatorio, fino al poter godere di una
sessione di sevizie e martirio gratuito.
Comprendo però che per tracciare linee così definite
abbiamo bisogno di analizzare più a fondo. La psicologia in questo senso offre
un magari inconsapevole aiuto.
Sul n 28 di FilmTv, diretto (e dedicato) dai
Fratelli D’Innocenzo, Giulio Sangiorgio esalta le “forme disturbanti, la
dismisura e lo sfregio del buon gusto”
“una forma scomoda , persino sconveniente” “se siete respinti, restate”, parlando della
loro ultima opera “Dostoevskij”.
Non escludo a priori l’horror dalle mie scelte,
resto un fan de L’armata delle tenebre o L’alba dei morti dementi, o anche
altre pellicole che cercano di svicolare dal cliché “te devo fa morì sulla poltrona”, tipo Parasite o Get Out, veri cult
in un ambito di genere non ancora estremizzato e ridotto a torture porn.