mercoledì 29 ottobre 2025

1200 POST!

 

MILLEDUECENTO


Cento l’anno praticamente.. un’infinità di idee e frullamenti d’anima, un crescere e un rivelarsi, prima di tutto a me stesso. 

Un sistema comunicativo liberatorio e creativo, un briefing continuo coi miei neuroni residui, un aggiornamento costante.
Un monitoraggio che tiene innanzitutto profonda compagnia.

Il blog come alleato, sfogo, sport in solitaria, riserva indiana (citando Stefano Massini), accumulo compulsivo di ideuzze, stravaganze, ghirigori di coscienza, affreschi vita da appuntare con cura affinché tutto non scivoli via, nell’oblio ricattatorio dell’età.

Milleduecento post!.. non ci credo quasi..

“C'è sempre una vecchia storia che viaggia,
e cioè che non sia vero che scriviamo per noi.
Ma è come il respiro, ognuno respira per se.”

Questo scrivevo in occasione dei 1000 post, dopo dieci anni.

Lo sottoscriverò in occasione dei vent'anni, un dio volendo.


domenica 26 ottobre 2025

ORA LEGALE

 


Questa mattina nessuno è riuscìto a spostare le lancette indietro di un’ora, come anche tutti i sistemi automatici, gli orologi digitali, e ogni sveglia elettronica.
Se ne sono rimasti tutti e tutte sull’ora del giorno prima.
Una rivoluzione tutt’altro che silenziosa che sembra reclamare quell’ora di vantaggio sull’originale ciclo solare.

L’unico a non stupirsene è il sole che la sua lenta rivoluzione l’applica da tempo e che è sorto regolarmente e tramonterà, verosimilmente, sempre alla sua, di ora, ignorando alla grande le nostre beghe orarie.

Il Comitato Straordinario della Ricalibrazione, creato appositamente per risolvere il caos, ha escogitato di riparlarne tra una settimana, cercando di capire, in tempi brevi, come mai la “rivoluzione del silicio” come l’hanno chiamata ai tg, voglia imporre i suoi orari.

Ma ora si tratta di ore ancora calde, dove si sta cercando di capire come uscirne.
E’ prevista una Riunione Generale di tutte le forze politiche e dei vertici scientifici.

Oggi alle 10.
O forse alle 11.

 


mercoledì 22 ottobre 2025

IL VIAGGIO DENTRO

 


L’input me l’ha fornito un articolo su Robinson, a firma del biologo Daniel Lumera, in occasione di Ulisse Fest, la festa del viaggio patrocinata - ma guarda un po’! -  da Lonely Planet, la madre di tutte le guide turistiche.

Lumera esalta il viaggio interiore, in parallelo - ma di ancor più  vitale importanza - con quello esterno: non solo passeggiare sui luoghi, ma dentro di essi, e contemporaneamente dentro di noi, con la lentezza necessaria ad assimilare, creando un tutt’uno con le nostre sensazioni, connettendoci,  rigenerandoci.

“Non vi è insetto che sappia di essere posato sull’altare di una cattedrale e che quella cattedrale sia in una determinata città, regione, Stato”

Noi si invece, li assimiliamo per poi generarli di nuovo, questi processi all’interno di noi, creandone ulteriori.

Un’armonia primordiale che va oltre il guardare il panorama, l’assaggiare una pietanza mai vista prima, seguire sentieri per chilometri.

Un viaggio unico, senza checkin, senza valigia: viaggio essenziale, spesso rimandato, che può generare apprensione ma anche solleticare incredibili cambi di prospettiva, svelarci anse sconosciute, luoghi fantastici forse solo supposti in attimi di rimestamento di cuore.

Il viaggio senza mappa, dove dobbiamo essere disposti a scoprire invece di accontentarci e subire, scommettere sui bivi.
Anche il bagaglio è anomalo, senza neanche riflettere sul cosa portare.. faremo acquisti, torneremo con qualche strano souvenir?
Pensiamo di trovare qualcosa di differente dal perfetto meccanismo biologico che ci contraddistingue?
Possiamo immaginare l’origine della curiosità?
Come un fiume che sgorghi, comunque, da un principio emotivo?
Siamo consapevoli che potremo trovarci dinanzi a carte da sempre coperte, nascoste, mai vagheggiate?

Roba scomoda a volte, ma autentica, in continuo subbuglio, questo è certo, magma vulcanico che non si solidifica mai, ribolle come moto ondoso a scoperchiare sollecitazioni.

Oppure.. potremmo rivelarci arido deserto,
cielo buio come pece, vertigine silenziosa a pescare nel nulla.

Ma non era meglio se prenotavo un quattro stelle a Ventotene?

sabato 18 ottobre 2025

TEMPO DI COTTURA

 


Leggevo un articolo, a riguardo, pensando che, in effetti, il tempo di cottura dalle confezioni di pasta, specie in quello di grano duro, non andrebbe proprio inserito.

L'articolo in questione sottolineava come fosse una comunicazione scritta in caratteri piccoli e spesso introvabili, avvertita dal consumatore quasi a livello di imposizione e quindi, magari, accolta con ritrosia e, come minimo, diffidenza. 

Partiamo da dati generali: alla maggior parte delle persone non piace la pasta eccessivamente al dente, spesso neanche leggermente, al dente.

Per questa utenza, e in quest'ottica quindi, le indicazioni sulle confezioni possono essere avvertite quasi come terroristiche, ecco il motivo per cui vengono scritte in caratteri piccolini e seminascoste, proprio a non urtare la suscettibilità di chi vorrebbe comunque consultare.

Tuttavia restano comunicazioni che andrebbero sottolineate perché tanti lascerebbero squagliare il prodotto senza una minima indicazione di tempistiche.

A questo punto il compromesso: ti scrivo un minutaggio di cottura, ma seminascosto e anche in caratteri piccolini, così, dopo che ti sei ridotto a mangiare i rigatoni con la cannuccia e ti vai a spulciare meglio l'involucro della pasta, non potrai fare a meno di notare che l'azienda produttrice, aveva sottolineato di non superare i 9/10 minuti. 

Insomma.. t'aveva avvisato.. 

martedì 14 ottobre 2025

VE L'AVEVO DETTO

C'è questa pace che sta germogliando,
e voglio scriverne appunto ora a commentare tutto un fastidioso fiorire di "ma quanto volete che duri?" "Ma cosa c'è da festeggiare dopo un'inifinità di morti?" (ne volevate ancora?), "non è finito proprio niente".

Insomma tutti questi menagramo che sanno perfettamente che il mondo finirà a breve con le bombe atomiche in salotto, e quasi si dispiacciono se, anche solo per un attimo, i missili giacciono in arsenale. 

Tutti questi fenomeni che sanno come va il mondo che vanno in piazza ma, viene il sospetto, forse volevano solo che i missili cambiassero direzione. 

Magari durerà un amen questa pace, perché di quei venti punti firmati, cinque/sei li vedo davvero tosti.

Ma infastidisce tanta pedante saccenza, gente che presumo viva male, eternamente insoddisfatta.

Ecco, almeno voi, datevi pace. 

  

lunedì 13 ottobre 2025

sabato 11 ottobre 2025

RICCETTO

 


Riccetto Vanesio sapeva di affascinare; sul far della sera, nonostante i rimproveri e gli altolà di mamma riccia, scavava il suo bel tunnel sotto la recinzione che separava il loro terreno incolto dal giardino condominiale,  ricco di cibo e creature mai viste, e partiva alla ventura, spesso con i suoi due fratellini.  

All’inizio era stato solo un caso, odorando strani profumi avevano trovato dei crocchini davvero invitanti, sembravano lì apposta per loro, piacevolissimi da sgranocchiare, e c’era anche un laghetto dove abbeverarsi, e attorno tutta erba e siepi dove sgattaiol.. ops! riccettare via in caso di pericolo.. ma il bello doveva ancora venire.. ogni sera al crepuscolo, quando il buio si faceva più fitto e il silenzio s’impadroniva dei contorni.. si formava spesso un pubblico di strani esseri, arrivavano pian piano e si disponevano in silenzio a guardarli sgranocchiare crocchini.. erano gli “umani”.. esseri molto strani, spesso imprevedibili.. ma vabbè, questo è un altro discorso..
fatto sta che i tre fratellini: riccio Vanesio, riccio Curioso e riccio Mangioso erano diventati frequentatori stabili di quel pezzo di giardino dove in teoria, una tribù di altri strani animali - gatti li chiamavano - avrebbero voluto mangiare le loro razioni di crocchini senza troppi altri occhi e intrusi attorno.  
Ciò che nessuno poteva immaginare, era che Nerina, una micetta lucida e vispa, avrebbe subito il fascino del capo banda, quel mucchietto di aculei, e tutte le sere, fosse lì ad attenderlo,  per osservarlo curiosa e attratta, nei pressi di quel varco che divideva il giardino condominiale dalla giungla di terreno incolto dove mai, la micetta, avrebbe messo né muso né zampetta.. ma la curiosità è gatta, si sa, e Nerina, dopo una settimana senza aver avvistato Vanesio, trovò il coraggio di oltrepassare la recinzione: la passione poté ciò che la ragione impediva.

Nerina si ritrovò così in un mondo sconosciuto: erba selvatica a solleticarne il musetto, terreno irregolare, niente case all’orizzonte, nessuna traccia di umani soprattutto, solo mille tonalità di verde disordinato ma una sensazione di sguardo e respiro libero, luce e aria a volontà; del suo amichetto riccio, però nessuna traccia, e allora via a correre e saltare finché un abbaiare scomposto e sempre più vicino la mise in allarme, e all’improvviso eccolo riccetto, spuntare dal terreno e farle cenno di raggiungerlo.. Nerina si precipitò!
Mai era stata così vicina al riccio, pungendosi anche con un paio di aculei e riccetto si addossò ancor più per farle spazio come a chiedere scusa.. quel ringhio sommesso si allontanava intanto, e i due animaletti, trattenendo quasi il respiro ora si guardarono curiosi, felici e riconoscenti.. era nata una nuova amicizia.. e chissà poi..

mercoledì 8 ottobre 2025

HORROR VACUI

 


Terrore del vuoto.

Definito così - semplicemente - anche da Wikipedia.

Bisogno di riempire la vita di cose da fare.

Un blog ad esempio.

E il blog, di post.

E il post, di parole.
Che indichino cosa pensi, come trasmetterlo, se la comunicazione intrighi, crei ascolto, attenzione, curiosità.
E se questa attenzione generi poi accortezza, l'interesse altrui; stimolando a loro volta il mio in un'operazione reciproca di alimentazione, crescita, sviluppo, un minimo di riflessione.

Ma se parlassi solo di me invece? 

Come fossi alla scrivania con carta e penna, comunicandolo a me questo disagio, questa necessità, volendo evitarlo io questo "vacui" che preoccupa;
questa assenza di pensiero e azione che qualche volta ti obbliga a guardarti allo specchio anche senza specchio, ti intima di osservarti dentro a tuo esclusivo beneficio, rivelando quello che sei anche al tuo ego più ostinato. 

In Giappone ne fanno virtù, ne traggono sollievo.
Ma quello è davvero un altro stile di vita.
E non per forza migliore.

Comunque questo diventerà un post e quindi già sono fuori strada.
Scrivo per me, ma so che leggerete. 
Mi sto esponendo realmente, o tengo carte così nascoste da non riuscire a trovarne neanche io in una personalissima caccia al tesoro, da indire non appena la noia si affaccerà curiosa?

E voi, riuscite mai a parlarvi davvero, da soli,
faccia a faccia, guardandovi negli occhi? 

venerdì 3 ottobre 2025

CARTA IGIENICA (ISTRUZIONI PER L'USO)

 


Magari non se ne parla, ma frequentando case di amici, conoscenti, parenti ma anche hotel e svariati servizi igienici pubblici, alla fine può emergere uno degli interrogativi che assillano l’umanità: notare che non è affatto universale il sistema di posizionamento del rotolo di carta igienica nell’apposito supporto atto a srotolarlo.

Solitamente lo constatiamo solo in quegli attimi di intimo raccoglimento, e ci rendiamo conto di non essere gli unici portatori di verità, ma esistono praticamente due scuole di pensiero: un sistema over, secondo cui la carta scende frontalmente, e un sistema under, che la fa venire giù dal lato parete. 
E comunque in crescita il movimento che lascia il rotolo sul termosifone o su qualsiasi mensola o superficie di comodo in prossimità del water, bypassando più o meno elegantemente, il dilemma.
Tornando alle principali correnti di giudizio, la prima sarebbe quella ufficiale - che da sempre utilizzo anche io, ed in effetti legato a tradizioni e abitudini familiari -, ma ufficialmente introdotta e illustrata nientepopodimeno che dall’inventore, del porta rotolo della carta igienica, Seth Wheeler nel 1891.
E qui sotto, esaustiva illustrazione a corredo:

Credo comunque che si tratti di una di quelle consuetudini di famiglia che finiscono per divenire bagaglio di tanti nostri inconsapevoli comportamenti.
Inseribili serenamente tra quelli innocui.. 

Fateci caso la prossima volta, in seduta di gabinetto.