A parziale discolpa sottolineo intanto una visita non approfondita. Ma di Trieste, anche solo in superficie, rimane impresso un evidente spirito rigorosamente mitteleuropeo, asburgico, neoclassico.
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Castello Miramare, fiore all'occhiello triestino |
Eleganza algida, sensazioni di nulla fuori posto, di raro eccentrico e mirabolante fascino (il Castello Miramare su tutti); in linea di massima una bellezza fin troppo quieta, culla di fervida ispirazione per poeti, scrittori, letterati rassicurati, a mio avviso, dalla pacata serenità che si respira, dal percepire margine per le proprie meditazioni.
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Piazza Unità d'Italia |
Strade comode, bistrot accoglienti, una piazza immensa, un lungomare che cuce senza disturbare col suo molo Audace, anonima lingua di pietra, come adagiata ad incunearsi nell'ampissimo golfo che osserva la città con nobile distacco.
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Le sartine che cuciono il tricolore, simbolo della riunione di Trieste al suolo nazionale |
Una sorta di rispetto reciproco tra mare e terra, un confine invisibile, un sobrio convivere, lineare - e mai disomogeneo - continuum, per la serie: ognuno al suo posto.
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S.Giusto |
A differenza di Genova e il suo articolato abbraccio alla marina, ad esempio, l'esteso golfo di Trieste mantiene spazi e distanze, brillando in questo suo garbato e signorile scollamento, vantando la più vasta piazza europea fronte mare.
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Castello Miramare, affaccio sull'acqua |
Un'architettura austera ravvivata qua e là da tocchi liberty, ma sempre ordinati, pastellati, quasi severi. Poi magari trovi a sorprenderti davanti al Palazzo degli Scongiuri, un capriccio che finisce per sfuggire ai più distratti.
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Fontana dei Quattro Continenti e... Palazzo degli Scongiuri, a voi la ricerca del particolare che sorprende.. |
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Una meravigliosa sala del Castello Miramare |
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S.Giusto |
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Scorcio dal castello di S.Giusto |
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Teatro Verdi |
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Piazza Unità dal molo Audace |