Non citerò l’unità ospedaliera dove l’ho
immortalato.
Ma posso assicurarvi che, seguendo le indicazioni con la dovuta perizia, anche
il portale per il Paese delle Meraviglie risulterà di facile accesso.
In realtà credo che l’intento sia proprio
indirizzare l’utenza verso recapiti fantastici, luoghi ambiti da persone tutto
sommato stanche di analisi, tac, risonanze e verdetti.
Il tutto creando percorsi alternativi, dove ci si
possa perdere, svagare, pensare per un attimo ad altro, meravigliarsi anche.. e
allora ecco cunicoli mascherati, scale a chiocciola, porte segrete, piani non
indicati, passaggi occulti, stanze con triplice uscita anonima, varchi
clandestini, transiti mimetizzati.. e tutti questi tragitti labirintici utili,
forse, solo a stemperare l’ansia dei pazienti, distraendoli da diagnosi e
terapie, facendoli concentrare piuttosto sull’esatto percorso, sulla porta da
riaprire al momento giusto, e magari aiutare la signora irrimediabilmente persa
senza più reparto, o indovinare il corridoio da percorrere al termine del
dedalo, senza ricorrere a google maps, e rivedere la luce, poi, a fine
mattinata, togliendo finalmente quella mascherina che ci ha fatto sentire più Diabolik
che pazienti, in un’impresa di quelle mozzafiato.
Per non parlare dei percorsi agevolati a linee
colorate.
Un amico daltonico credo sia ancora là a vagare tra i corridoi..