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giovedì 7 agosto 2025

MI RIGIRO NEL LETTO

 


Mi rigiro nel letto.
Ho appena affermato ad una platea di un milione di ragazzi:
"Siete voi la speranza di pace per il futuro, non più spettatori ma protagonisti”.
Ma intanto si muore adesso, e io come agisco, cosa posso fare? 

Telefono a Netanyahu e dico: “Guarda che volo a Gaza, per favore sospendi i bombardamenti e ti faccio fare bella figura”, poi sento le autorità palestinesi: “Occhio che arrivo a Gaza, vedete di non farmi fuori, diventerei santo subito e voi, subito dopo, un immenso parcheggio.” 

E ammesso che ci arrivi, tra valichi di frontiera e piani aerei interdetti, dovrei ammansire anche l’Egitto e il suo controllo a Rafah, ma la mia forza è nel prenderli tutti in contropiede, qualcosa di mai visto e inaudito, li lascerei basiti, vi lascerei basiti.. tutti.
Posso proporre uno scambio di prigionieri. Una cosa  sempre fatta fin dai tempi più antichi. Perché non dovrebbe funzionare ora? Li prendo io in custodia gli ostaggi di Hamas, li porto a Tel Aviv e loro mi danno i palestinesi in galera. 

Ci penso io, chi altri sennò?
Chi altri potrebbe?
Chi altro si assumerebbe un azzardo del genere, una bega politica e diplomatica così enorme?
Procurerò un’eco mediatica mai vista, magari non risolvo, ma a quei ragazzi che invito a non essere passivi, offrirò un volano speciale, una spinta senza precedenti, un esempio soprattutto, perché è di questo che hanno bisogno. Soprattutto. Prima di ogni parola.

E mi rigiro nel letto.
Certo affascinanti e intriganti questi pensieri, ma davvero rischio di fare peggio, stuzzicare, offrire un pretesto per nuovi scontri, magari ancora più cruenti, e poi sconfinare su cieli così presidiati, spezzare protocolli inossidabili, sfidare l’egemonia di due stati comunque profondamente ostili e i rappresentanti di Hamas che neanche so bene come contattarli, magari mi vedrebbero solo in cerca di effimera gloria, malato di protagonismo giusto a consolidare un’immagine ancora acerba e fredda, schiacciata dal mio predecessore.

Mi sa che me ne vado a Castel Gandolfo, per ora.
In elicottero però, che tutta quella gente per strada irrita un pochino.


domenica 3 agosto 2025

TROLLEY DA VIAGGIO

 

Buongiorno, sono la “cappelliera”, il vano bagagli che trovate in ogni aereo, sopra le vostre teste, l’apposito spazio dove mettere il trolley autorizzato a seguirvi fino al posto assegnato, e se non trovate posto proprio sopra di voi,  magari qualche metro più in là, perché facile che chi arrivi prima mi riempia di tutt’altro: bottiglie, zaini, borse, pacchi e pacchetti.. 

Però saranno più di trent’anni che non vedo né cappelli né cappelliere.. eppure, ad ogni inizio volo, l’impeccabile steward, donna o uomo che sia, annuncia il fatidico: “Assicuratevi che tutte le cappelliere siano chiuse”.

Ma cappelliere de che, vorrei sapere?

Quando la gente girava coi cappelli e le apposite cappelliere, per inserire quelle specie di torte che mettevano in testa signore e signorine, c’erano giusto i fratelli Wright a svolazzare per i cieli!

Chissà come mai certi (c)appellativi restano in voga nonostante l’evoluzione dei tempi e degli usi.. bah! ..vallo a sapere.. intanto provate a metterci un borsalino,  un panama o un copricapo da donna di quelli a tesa larga che occupano da soli mezza fusoliera, nelle “apposite cappelliere”, che al primo trolley infilato a forza, vi diventano una focaccia genovese..

E a questo punto perché non potrei pretendere delle sedie Luigi XIV sotto di me, invece dei normalissimi sedili che non fanno per nulla pendant con la mia signorilità di cappelliera?


sabato 12 luglio 2025

ESAME DI IMMATURITÀ

 


Ai miei tempi (bello parlare dei "miei tempi" riferendomi  ad appena poco più di 45 anni orsono..), se avessi fatto scena muta agli orali non ci sarebbe stato santo a salvarmi, membro interno a immolarsi, epico scritto a sugellare la nuova prosa del secolo.

Sarei stato bocciato.

Ma era ancora l'epoca dei primitivi voti.

Non c'erano i crediti scolastici, quelli di formazione, le tabelle di conversione, i parametri di conteggio, le simulazioni di calcolo e il pregresso di due anni fa quando, magari un giorno, hai avuto voglia di studiare.

Oggi se vuoi fare il rivoluzionario e sovvertire il "sistema" puoi decidere di contestare gli insegnanti e i loro metodi arretrati, la loro totale assenza di cuore ed empatia e la loro manifesta inadeguatezza. 

Perché grazie all'evoluzione del sistema scolastico di calcolo dei crediti accumulati, gli orali divengono inutile orpello, fregio decorativo di una (im)maturità già in tasca,
e sei promosso lo stesso,
finendo pure sui giornali, ma soprattutto su Instagram, e stavolta con "crediti" inimmaginabili, con la nuova società dell'apparire pronta ad accoglierti.

E sì.. eravamo proprio ingenui..

 





venerdì 27 giugno 2025

USTICA: 45 ANNI DI BUGIE


Un mistero destinato a rimanere tale, tra reticenze e sparizioni (di documenti ed esseri umani).

La tenace pervicacia con la quale uomini di Stato e apparati militari vogliono per forza attribuire ad una bomba interna la strage di Ustica, bastano, da sole, a rendere fragile e inconsistente l'ipotesi. 

Ma questi apparati vivono per difendere la propria incolumità, l'arroganza e la loro supponenza.

Siamo uno Stato impotente e non sovrano, servo di dinamiche e poteri che decidono per noi.

E di questo, almeno, posso vergognarmi. 

Pubblicamente.

lunedì 7 aprile 2025

I DAZI SPIEGATI FACILI

 


L’Italia vende Brunello di Montalcino ad un importatore americano a 30 euro a bottiglia. Trump introduce un 20% di dazio, quindi 6 euro in più che l’importatore versa allo stato. A questo punto il Brunello gli è costato ben 36 euro, e se il commerciante vorrà guadagnare qualcosa dovrà caricare ancor più il prezzo per il consumatore medio americano che, verosimilmente, tenderà a comprare di meno.

A questo punto l’importatore ha due soluzioni, comprare meno vino dall'Italia e guadagnare meno, importare da altri paesi marche meno famose e meno costose o, meglio ancora, utilizzare vino prodotto negli Stati Uniti, senza pagare alcun dazio.

Di contro, l’esportatore italiano potrebbe abbassare i prezzi, verosimilmente tagliando il Brunello con massicce dosi di Tavernello del Conad, tutto made in Italy esente da dazi;  esporterebbe, paradossalmente, anche di più guadagnando addirittura meglio, e il Brunello acquisirebbe quel sentore di corsia da supermercato mai potuto affinare nelle tradizionali botti in rovere, e sicuramente meglio apprezzato dalla selezionata clientela statunitense.
Parallelalmente anche il Parmigiano Reggiano potrebbe scorgere nuovi orizzonti se adeguatamente combinato con la fontina dell'Eurospin, permettendo al buongustaio statunitense ottime combinazioni di grattugiato sulla pizza all’ananas.

E possiamo non parlare delle opportunità procurate dall'olio di oliva EVO (Extra Vergine d’Oliva),  efficacemente combinato sempre col nostrano olio di oliva FAO (Forse Anche Olive), made in Todis?

Intanto offrirebbe costi e prezzi decisamente competitivi e la possibilità di essere utilizzato, sempre negli States, oltre che nelle insalate, anche come lubrificante d'eccellenza per i motori Tesla.

Insomma, nonostante Trump, grazie alla nostra proverbiale creatività, prepariamoci ad un boom economico di dimensioni mai viste.


venerdì 7 marzo 2025

TOPPER


Indubbio che Barbieri, coi suoi Quattro Hotel, abbia influenzato e sbomballato a dovere mezza Italia con la sua fissa per il topper, in pratica un mini materassino memory aggiuntivo al già convenzionale e acquisito materasso, portatore di presunte proprietà taumaturgiche per ogni fastidio lombare e muscolare, oltre all'ndubbio surplus di comodità.

E ne è testimone l’inserimento, del topper medesimo, nel paniere dei beni e servizi (quella ridicola chiave economica statistica che vorrebbe rappresentare i bisogni degli italiani, e dove trovi le robe più assurde, dal tergicristallo ai pantaloncini corti), rappresentando una delle chiavi comiche del trend di vita dell’Italia e degli italiani.

Questa improvvisa popolarità del topper è l’elevazione a potenza dell’inutilità e la celebrazione della spesa fasulla; oltretutto, il suo utilizzo, comporta la sostituzione forzata di tutte le lenzuola con gli angoli ad elastico che non riescono a supportare l’incremento di spessore sviluppato dal topper in aggiunta.. insomma tutta una serie di spese in più in definitiva solo per atteggiarsi.. 

E anche diversi quotidiani (io ho preso spunto da un articolo di Gianluca Nicoletti, su La Stampa) si divertono a sbeffeggiarne questa repentina fama, sottolineando come ormai basta pochissimo all’italiano medio per sentirsi parte di una élite legata al superfluo e all’effimero.

Una volta quando c’erano ospiti, si tiravano fuori i piatti di ceramica buona,
oggi fai vedere il topper..   


sabato 17 agosto 2024

STATISTICHE

 


Leggendo un romanzo ho scoperto una statistica - verificata poi da fonti internet - secondo la quale, per ogni essere umano vivente sulla terra attualmente, corrisponderebbero quindici persone morte dalla comparsa della vita, ad oggi.

Il calcolo mi era apparso errato per difetto, pensavo infatti ai milioni e milioni di persone esistite dall’origine del genere umano, esseri che hanno dato vita (e morte) ad arte, guerre, viaggi, scoperte, nazioni, continenti, infinite storie incredibili ma anche vita semplice, un'enormità di generazioni ad ogni latitudine, e che tuttavia non superano, tutte insieme, quei poco oltre 110 miliardi, di vissuti e scomparsi, calcolati con approssimativo scarto di errore.
Mentre gli umani in vita odierni si attestano, oggi, attorno agli otto miliardi, ed è una cifra di esseri viventi che si moltiplica sempre più velocemente col passare del tempo, in maniera esponenziale, costantemente crescente.

Ecco quindi verificato, e verosimile, quel rapporto di appena 15 persone - morte nel corso della storia, in mille modi e maniere - in capo ad ognuno di noi viventi.
Conteggio destinato in fretta a calare ulteriormente.
Sarebbe interessante inoltre, scoprire quanti, e in che percentuale, tra quei quindici, siano scomparsi per vecchiaia, malattia, incidenti, malnutrizione o uccisi
- guerra, rapina o terrorismo -.

E quando anche il monopattino, infine, rientrerà prepotentemente in classifica come significativa causale di decesso. 

 

 


sabato 16 dicembre 2023

IN CASSA


Fece la spesa di malavoglia, vagava tra gli scaffali senza ben raccapezzarsi, in mano il foglietto stropicciato con l'elenco, passando dalle conserve ai detersivi, cercando di lasciare i surgelati alla fine. 

Con le festività la confusione aumentava soltanto, l'offerta di gastronomia e dolciumi affliggeva la vista  confondendo il necessario 

L'unico reale motivo di sottile buonumore era Annalisa, la cassiera, sempre sorridente mentre scannerizzava tutti gli acquisti.. stavolta però trovò una sorpresa, un automa dietro il nastro trasportatore, che guardandolo con occhi metallici cantilenò:

"Piacere, sono RoboCoop, il nuovo cassiere evoluto" 

venerdì 1 dicembre 2023

ROMA ARTE IN NUVOLA

Per tre giorni, a Roma, la nuvola di Fuksas ha ospitato una kermesse di arte moderna in rappresentanza di oltre 150 Gallerie nazionali ed internazionali.




Un'abbuffata incredibile delle ultime tendenze artisitiche di un universo in continua ebollizione.

 




Inutile nasconderlo: si rischia la destabilizzazione da overdose, passando da estremi che spesso neanche si toccano, opere che sollecitano oltre l'immaginabile ma a volte lasciano basiti, incapaci di entrare nella più minima sintonia. 



Ma tant'è. Sicuramente anche nostro limite, o forse troppo pretendere da chi, comunque, eroicamente si lancia in percorsi del tutto inesplorati.

A volte titillando con successo la nostra meraviglia.

 

Matteo Massagrande



Questo rimane pur sempre
un Giorgio Griffa da 25 mila euro.


 

lunedì 27 novembre 2023

EVOLUZIONE DEI TERMINI

 


"diffuso" (agg.) Genericamente il diffondersi di elementi altrettanto generici; voci, notizie, abitudini, suoni, luci, fluidi, venti..

Oggi c’è l’albergo diffuso; il ristorante diffuso, la manifestazione diffusa, sparpagliata, su tre vie e quattro piazze, una manifestazione stesa, più che estesa.

L’albergo diffuso, invece, può occupare tre comuni: prenoti in reception, alla camera vai in auto, per la colazione potrebbe servire un regionale.

Il ristorante diffuso ti prepara gli ingredienti: ordini in osteria, ti siedi nella trattoria di fronte, paghi al ristorante di lato, per bere, l’enoteca in fondo alla via.

Anche Ikea vende diffuso, o scomposto che dir si voglia. Ma se uno già arredasse in stile diffuso, risparmia il tempo del montaggio.

Il prurito, diffuso, rimane invece in voga 

Trattasi proprio di un aggiornamento di antiche filosofie..vi ricordate quando la mamma ci rimproverava a tavola per i modi poco urbani?

Il nuovo trend ora è: “Mangia (ri)composto!”   ;)


sabato 18 novembre 2023

GRANDI QUESITI

 


Oggi affrontiamo un tema solo in apparenza marginale. Prima di scriverne ho gironzolato appositamente sul web, senza però trovare risposte adeguate ed esaustive. 

Di certo la legge parla chiaro: “è obbligatorio nei locali pubblici istituire un servizio igienico per i disabili, ove lo spazio non sia sufficiente, è possibile abbinarne l’uso al bagno delle donne o al bagno degli uomini”

La domanda è questa: perché nel 90% dei casi, quando non esiste possibilità logistica per mettere su tre bagni distinti (uomini, donne e disabili) è il bagno delle donne quello accorpato ai disabili?

Oltretutto il bagno disabili prevede sempre una tazza più alta (per favorire appositamente seduta e alzata più agevole da parte di chi ha problemi) e le donne che si accucciano senza sedersi rischiano comunque di “toccare”  rispetto ad un uomo che può tranquillamente stare in posizione eretta usando il pistolino (spesso senza coglierci, ma questo è un altro problema..)

Insomma. Mentre nel mondo si sta aprendo una battaglia sulla possibilità di bagni unisex, noi facciamo fronte ancora a queste tipologie di discriminazioni più sottili, o più grossolane, a seconda dei punti di vista.

Voi ci avete mai fatto caso?
E vi siete dati una risposta? 

mercoledì 27 settembre 2023

ESSELUNGA PUBBLICITA' OCCULTA

 


Vero, ne parlano tutti e ogni tanto fa bene distrarsi.. a me è piaciuto tanto, lo ammetto.. il messaggio è semplice: i bambini possono provare dove gli adulti falliscono.. certo è anche un messaggio "paragnosta", dove tirano giù sentimentalismo, svenevolezza, melensaggine anche, tutto comunque per farti spendere soldi in un supermercato che a Roma ce n'è giusto uno e se non abiti nel quartiere, solo di benzina hai perso comunque. 

Pure se le pesche te le regalano.

domenica 13 agosto 2023

LETTORI FISSI

 


Mi sono aggiunto tra i lettori fissi del mio blog.
Tra le faccine che mi appaiono e gli avatar che vi siete modellati, ora ci sono anch'io, curioso fruitore delle mie malefatte, forse anche un supporto psicologico ("dai Franco, ti segui anche tu!") 

Eppoi a dirla tutta, se non io, chi altri dovrebbe davvero seguirmi, accompagnarmi, precedermi, affiancarmi, sovrastarmi a volte, o lasciarmi pienamente libero ma controllando a debita distanza, chi? 

Eravate fermi a 220 da una vita. Come la corrente, che pure è una bella metafora.

Alcuni si aggiungono, altri, evidentemente, si cancellano, ma la somma algebrica rimaneva inchiodata sul 220.

Disfunzione Blogger? Anomalia tecnica? Alchimia perfetta tra new entry e gente stufa?

Preferisco pensare che il contatore sia "scassato", al mio ego non piacciono gli abbandoni.
Preferisce abbandonare e magari alimentarsi di rimpanti in seguito. 

(e nel frattempo siamo a 222 .. )

sabato 1 aprile 2023

ELOGIO DEL PIGIAMA

 

Collezione privata Autunno Inverno Primavera capricciosa

Ebbene sì. Sono un uomo pigiamino. Pile, felpa, calzettone cicciotto con antiscivolo, spalmato sul divano..

Eccola la mia super confort zone, quella che mi mette in pace col mondo, rendendolo caldo e morbidoso.

Che crea l'atmosfera infinitamente meglio di un brandy qualsiasi (meglio un ginseng), che pone limite automatico alle beghe, ai pensieri, alle frenesie, all'agenda (anche un pensionato ha l'agenda..e molto più incasinata di un lavoratore.. provare per credere!..).

E il pigiama non è (solo) sinonimo di sbrago fisico e mentale, tutt'altro, sdogana anche creatività e impegno, in cucina, al pc, al telefono, in lettura e scrittura, scrematura sogni, ripensamento arredi di casa, programmazione futura (quella molto meno lo ammetto..).

Insomma rappresenta uno stato d'animo, come uno stop alla follia quotidiana, una divisa che regola non solo la temperatura esterna ma anche quella interna. 

Comodi fuori comodi dentro. 
(Mo' chiedo a Irge se lo spot può interessare..)

venerdì 3 marzo 2023

GIANLUCA GORI

Molti si chiederanno chi è. 

Un attore. 

Su fate uno sforzo e cercate di capire a chi assomiglia, dove lo avete già visto. 

O vista.

Vabbè, ve lo dico, quello in foto è Drusilla Foer.

La impersona dal 2012 ormai, senza soluzione di continuità.

Praticamente una Signora Coriandoli, ma più seria.
E praticamente
 tutti conosciamo Maurizio Ferrini, attore comico che ogni tanto coriandoleggia.

Non conosciamo affatto Gianluca Gori, ormai in fase immersiva,
full time, nei panni di Drusilla.
Personaggio dal quale probabilmente neanche Gianluca si aspettava questo successo incredibile e che lo costringe al continuo fake, al falso reiterato.
Alla cessione a tempo indeterminato di personalità.

Lo immagino Gianluca al mattino, allo specchio, chiedersi quanto durerà, se quello che pensa può essere raccontato solo da una signora non icona gay, non trans, non drag queen, ma in realtà solo un uomo che recita una parte infinita, uno che la sera mette via trucco e tacchi per tornare Gianluca.
Per sempre meno tempo però.

Non vorrei essere nei panni del suo psicanalista.  


venerdì 24 febbraio 2023

VEGAN

 


Sono un hamburger vegano.
Non sono fatto di ciccia vera, ma di tofu, seitan, quinoa.. mi fanno ruvido come fossi un bovino doc, mi colorano come carne da macello, mi disegnano come quelli gustosi di McDonald’s, se mi do’ un pizzicotto, anche lo spessore ricorda quelli originali.

Il messaggio è: ecco il tuo hamburger, ma stai sereno, non stai uccidendo nessun animale, mangi vegetale al 100%.

A me procura fastidio proprio quando mi addentano e poi dicono:
“Bah! Tutto sembra meno un hamburger!”

Ma perché mi compri allora, mi cuoci a fuoco vivo e mi spruzzi pure la salsa barbecue? Mangiati direttamente la soia!!

La domanda è: se sei vegano perché hai bisogno che i tuoi vegetali abbiano forma e consistenza animale? Ti stai forzando? In realtà mangeresti una salsiccia alla brace o una fiorentina al sangue? Vuoi comunque soddisfare il tuo immaginario assetato di carne quasi cruda?

La risposta di solito è: vogliamo invogliare i più restii, quelli che magari vogliono cambiare ma gradualmente, immaginando comunque di mangiare ancora carne convenzionale.

Tipo: nuotereste in una piscina vuota perché avete paura dell’acqua?

Sono un hamburger vegano con seri problemi di identità,
ora vado dalla psicologa,
spero mi faccia stendere sulla griglia.

domenica 12 febbraio 2023

SANREMO FOLLOWERS


Be'.. non devo certo essere io a segnalarlo.. quest'anno ci si è buttati a capofitto sui social, tant'è che la prima ospite è stata la reginetta delle influencers, e cantanti e ospiti venivano segnalati non per i loro successi, ma per numero di "streaming", di "followers", di "meme" di "like su instagram", "tag" o "presenze su Spotify".

In fondo sono "solo" cinque giorni, e il baraccone offre lo spunto ma poi bisogna sopravvivere.

Io sono vecchietto praticamente e me lo ricordo il Sanremo di un giorno, e poi 2, poi 3, poi 4.. e da qualche anno cinque giorni strapieni.
Dibattiti, commenti, interviste.. spesso sul nulla più nullo (Si sono
 tirate l'acqua Arisa e Anna Oxa? E' vero che le rose de Blanco erano spinate?), questa la media.. in uno degli infiniti pre/post/para/prima/dopo festival ho sentito pure il tenero Nicola di Bari affermare col vigore che gli è rimasto: "Blanco però andava squalificato!" e la conduttrice con voce quieta e comprensiva da badante caritatevole: "Guarda che non era in gara, era solo ospite Blanco..".

Poi montagne di sviolinate femministe e subito dopo esempi di becera misoginia.
E alla fine cinque maschi che vincono, due maschi che si baciano, due maschi conduttori, un maschio al dopo festival ufficiale.. magari solo un caso eh!

.. e, come sottolineai lo scorso anno, qualcuno canta pure.. ;)

Conosco anche le obiezioni: ma perché lo vedi, ma cambia canale, ma lascialo a chi lo apprezza, ma chettefrega.. e non avete tutti i torti, ma in fondo fa parte dello spettacolo e importante è non prenderlo e non prendersi sul serio, perché lo sanno tutti che per la musica, anche per quella popolare, per quella da radio, per quella che manda avanti davvero il baraccone Sanremo è giusto una parentesi, un flash, una sgasata isolata, nessuno mai porta canzoni meravigliose a Sanremo, ma Sanremo le ammanta di caduca bellezza,  e quest'anno più degli altri aspettavo con ansia i miei Depeche Mode, che non so cosa e quanto c'entrino, però ci stanno e quindi, me li godo.

Eppoi come non segnalare il momento top dell'intero festival.. l'incipit dello pseudo comico Angelo Duro, con lui rivolto ad Amadeus: "Sto cretino, m'ha fatto uscire all'una meno dieci!" 


mercoledì 30 novembre 2022

QUARTE DI COPERTINA

 


Curiosavamo in libreria e mentre sfogliavo nuove uscite - incredibile la quantità invasiva di libri che ogni settimana cerca spazio tra espositori e scaffali, oltretutto tra pochissimi clienti rispetto a quelli che affollano store di abbigliamento, elettronica o articoli da regalo - ho notato quanto stia cambiando la strategia di vendita, perlomeno sulle "quarte di copertina". 

Stiamo assistendo, probabilmente inconsciamente, alla nascita di nuovi scenari letterari che mai e poi mai, in precedenza, erano riusciti a raggiungere vette così elevate, fornendo al fortunato lettore materiale letterario tale da far impallidire i classici e gli intramontabili che hanno fatto la Storia.

Ecco un breve riepilogo delle definizioni standard che si possono trovare su svariate quarte di copertina: romanzi, saggi, gialli, poesie, viaggi o ricettari che siano.

"thriller tesissimo" "indagine impossibile" "epica conclusione" "incantevole: mette d'accordo tutti" "esordio dirompente" "libro potente, sincero, grandioso, emozionante" "la prospettiva che non conoscevate" "appassiona ad ogni pagina" "la testimonianza più ricca e più intensa" "best seller di valore universale" "la guida che non c'era" "l'eccellenza della capacità narrativa"

E noi che eravamo all'oscuro di tanto genio improvvisamente rivelatosi.

Ho dovuto comprare tutto.  ;)

martedì 15 novembre 2022

CERTI POST..


 
..e solo certi post, attirano blogger anche da altre latitudini.

Quindi non è il blogger che si viene a leggere, ma il post.

E forse è giusto così. Non ti leggo perché scrivi, ma per ciò che scrivi. Entro nel merito, non mi basta solo che sia solo il tuo ricamo, ma interessa il genere di filo usato, in che verso pieghi la penna.

C'è fabbrica e marchio di fabbrica, spesso fa fede la fabbrica, altre incuriosisce di più il marchio apposto.

Io ho un marchio di fabbrica? Dando un'occhiata ai miei ultimi post scorgo viaggi, scrittura, introspezioni varie.. meno recensioni, meno cinema.. e considerando che provengo da una realtà di recensore di cinema (Film.Tv.it), la cosa potrebbe far pensare.. esistono evoluzioni e involuzioni, pause e ripartenze, entusiasmi e rilassatezze.

Guardo la mia ventina di post di Settembre e Ottobre: raccontini, viaggi, poesie, qualcosina di analisi politica/sociale. Due sole recensioni (di cui una ristampa).

Evidentemente mi muovo verso esigenze personali.

Poi capita che, come con l'ultimo post sulle suore, attiro persone lontane, smuovo considerazioni, o tengo lontano abituali aficionados. 

L'ambizione è che mi si venga a leggere sia il marchio sia da dove scaturisce.

Sbagliato.
Probabilmente l'ambizione vera è che la fabbrica non si fermi mai, perché è il Direttore che se la gode un sacco ogni volta che firma qualcosa.  


sabato 12 novembre 2022

SUORE DI UN DIO MINORE


Mi ha ispirato questo post di Sinforosa 

Si sta davvero evolvendo la Chiesa nei confronti della donna? 

A questo interrogativo molti tendono a deviare sul quanto sia fondamentale la donna in ogni ruolo della società, basterebbe sottolineare il ruolo di madre e generatrice di vita.

Ma intanto si combatte da una vita nel mondo intero per svincolare la donna dal cappio del maschilismo imperante.
Non è un caso che proprio da noi si sia festeggiata, solo ora, la prima Presidente del Consiglio donna, a testimonianza che i costumi, i pregiudizi, le discriminazioni ci mettono davvero tempo a farsi strada.

Paradossalmente però, proprio la Chiesa che dovrebbe garantire per prima questa visione libertaria, conserva indomita, invece, costanti disequilibri.

Se siamo tutti figli di Dio è assurdo che proprio la Chiesa perpetui questa disparità di genere. Dov'è l'uguaglianza?
Possibile rimanere indissolubilmente legati a un Dio con la barba, a Gesù figlio, ai dodici apostoli tutti maschietti, alla donna che proviene giusto da un costola di uomo? Un derivato insomma, un accessorio?

Spesso si tiene a precisare che lentamente si sta crescendo. Alcuni posti chiave nel Vaticano non sono più a solo appannaggio di personale maschile: è una donna la Segretaria del Sinodo, è una donna la Direttrice dei Musei Vaticani, eludendo comunque l'altro - e più importante - genere evoluzionale nella Chiesa, non quello riguardante ruoli laici, ma quello fondamentale, sul quale si basa la comunità dei credenti e tutta la struttura della religione cristiana, quel magma vitale e necessario: il suo corpo vivente, il suo cuore pulsante, vale a dire il Ministero ecclesiale: preti e suore (e suore più del doppio dei preti!).

E' in questo campo che persiste il blocco granitico, l'ostracismo oltranzista.

Le suore neanche al diaconato possono accedere.
Probabilmente vengono indottrinate e  catechizzate in maniera così potente fino ad accettare come inevitabilmente "sacrosanta" questa differenzazione di ruoli, compiti e servizi.

Un'accettazione passiva di gerarchie patriarcali che si perdono nella notte dei tempi e fanno sì che, per le suore, rimanga notte fonda ancora oggi. 

Ricordo ancora un intervento di Papa Francesco che, in risposta a chi poneva il problema sulla mancata valorizzazione del ruolo della donna nella Chiesa, chiamava in causa Maria "La Chiesa è donna e madre" (21 maggo 2018)

Non rimane che sorridere. Amaro.

Lascio in calce anche questo interessantissimo articolo, per chi volesse approfondire.. 

Perche le suore non possono celebrare la Messa