Vengo citato ad apparire nel Tribunale di una città distante oltre duecento km dalla mia residenza, per una truffa avvenuta in banca circa dieci
anni fa. Bonifici effettuati da una tizia con documenti falsi aventi per beneficiario proprio il tipo contro il quale si apre il procedimento penale nel quale sono nominato come teste.
Cose che accadono.
All’epoca fu ovviamente descritto tutto l'accaduto con dovizia di particolari tramite denuncia e verbali dei Carabinieri.
Oggi mi convocano perché "è necessario reiterare in Aula" tutto quello già ufficialmente testimoniato
all’epoca.
Misteri.
Viaggio in treno (a spese del Tribunale, cioè dello Stato, cioè nostre),
deposizione in aula stile telefilm (Giudice e Procuratore in toga, consulente tecnico
per la registrazione delle deposizioni, microfoni e altoparlanti, cancelliere,
avvocati, uscieri, polizia, praticantisti, io che leggo la magica formula “..tutta
la verità, niente altro che la verità” e su tutto la scritta luccicosa ancor più
ammaliante “La legge è uguale per tutti” ad incutere deferenza), il tutto a
semplice convalida della Denuncia Ufficiale, e protocollata con tutti i crismi,
dieci anni prima, e forse utile solo ad evitare prescrizioni incombenti, chissà..
Mi accomodo, quattro parole a conferma, tutto bene, grazie e arrivederci.
Prima del mio, ovviamente iniziato con un’ora e mezza di ritardo sul previsto,
altri procedimenti tra i quali diversi rinviati a dicembre o gennaio del 2023
per assenza totale di testi e altri attori e quindi archiviati in pochi minuti
(mi chiedo se tutti i convocati di tutte le cause fossero stati presenti quando
mai sarei uscito da quell’aula..).
In tutto questo un pullulare frenetico di persone che entrano ed escono, testi,
avvocati, uscieri, forse di polizia, forse anche solo curiosi, col Giudice, anzi
“la” Giudice, come ormai di frequente uso, che ogni tanto sbatte la mano
esigendo silenzio (un classico anche questo..).
L’unica cosa buona a mio avviso è che tutti hanno un’età media molto giovane e quindi
si sta assicurando un futuro lavorativo alle nuove leve.
Sull’utilità di questo convulso arrabattarsi, invece, nutro serissimi dubbi.
Fare perdere una giornata ad un cittadino solo per ribadire una testimonianza rilasciata
presso un Pubblico Ufficiale dieci anni prima ti fa intanto chiedere se le Forze
dell’Ordine contino davvero qualcosa, se un processo in aula dove non c’è
avvocato né il personaggio contro cui si eleva il procedimento, abbia il minimo
senso reale, o siamo tutt’ora legati ad una burocrazia assurda che fagocita
tutto il buon senso, e noi lì inghiottiti da formule, consuetudini, prassi
giuridiche che rendono paradossale il tutto senza che nessuno se ne renda conto.
Un teatrino schiavo di procedure e manfrine folcloristiche che si ripetono da
decenni infiniti lasciando sepolta la macchina Giustizia in un'inefficienza
biblica.
Ed intanto ritardi e attese di giudizio
ben più rilevanti si accumulano, perché nel frattempo ci si dedica a
ghirigori giuridici e scimmiottamenti di Perry Mason.
Potremmo mai crescere, evolverci,
restando impantanati nella fuffa?