Ci sono post da riproporre in loop, questo è uno di quelli, ogni volta con una nota in più, una sfumatura diversa.
Memoria necessaria si dice, ma il mondo sempre più preda di insensatezza e disumanità. E ognuno dove può prova a sensibilizzare in qualche maniera, scuotere anime, provocare minime scosse. Anche con un film, un piccolo grande film.
Assimilabile a La vita e' bella, anche se pervaso di una genialita' diversa,
tragicamente comica, con un percorso apparentemente giocoso ma, a differenza di
quello benignano, alla ricerca continua di un sorriso non rassegnato.
Di un respiro da sostituire alla disperazione.
Qui la tragedia e' esorcizzata in partenza, siamo in piena
arte della commedia, non si sopravvive soltanto al sistema perverso ma lo si
scardina dall'interno, non si resiste appena a galla solo per non affogare, ma
si ribaltano tutte le regole e si dettano nuovi ritmi.
Il
gioco lo conducono i deboli e sono gli altri che dovranno adeguarsi.
Un
affresco sempre vivo che tiene in ansia fino alla fine, con trovate coraggiose
e mai banali, che sostituiscono le lacrime di ruolo a sorrisi di speranza.
Un
humor yiddish all'altezza dei migliori Allen e Coen, a disinnescare il dolore
per presentarlo in tutta la sua assurdità.
Ripropongo sempre lo stesso
film appena posso, nessun classico, ma un omaggio alla virtù del
ribaltamento delle regole, al permutare l'ambito cupo con la leggerezza, entrare in sintonia con sofferenza e tragedia partendo da presupposti
antitetici e tuttavia legati a filo doppio al sentimento comune.
Chi è sopravvissuto racconta di amore per la vita,
uno scopo a sorreggerlo, non
il terrore per la morte.
Serve ancor più questo coraggio, anche nel nostro vivere quotidiano, lontano da
guerre, sopraffazioni, sofferenze, anche se poi apri un tg e ti accorgi che apprendere è un concetto ancora lontano dalla minima lucidità.
Questo è un film
diverso, sul sogno, sulla potenza dell'uomo anche di fronte all'ineluttabile.
Un omaggio meraviglioso a chi è sopravvissuto, un omaggio di eguale meraviglia
a chi non ce l'ha fatta, un omaggio a chi combatte ora, per farcela ancora.