venerdì 19 settembre 2025

PACENTRO MINIMAL

 


Parliamo di un lieve paesino abruzzese abbarbicato attorno al suo castello a rivendicare, senza minimamente temere di usurparlo, il classico titolo di “borgo tra i più belli d’Italia”.

C’è bisogno di lentezza però, sguardo posato come patina di polvere, percorrendo i suoi vicoli silenziosi, respirandone piante, angoli rientranti, crepe, sottoportici, e uno ad uno, gli archetti tra una casa e l’altra, prototipi di remote misure antitelluriche.

Il quadro d’assieme, della Pacentro presepe, può non rendere giustizia,ma l’analisi del particolare minimo, del dettaglio, dello sguardo a perdersi, del viottolo che ti incarta, della scala che si arrampica fino a non capire dove, o che scende in ghirigori di buio, è la modalità di visione che attrae.


E poi il culto dello stemma e del fiore, della balaustra che osa, della porta scorticata dai secoli, del sanpietrino a rendere incerto il passo, degli arboscelli irrequieti e della corolla che illumina.

Un’immersione dove perdi di vista la superficie, dove il raggio di sole deve schivare, tegole e finestrelle curiose, scale e rientri, fogliame prima ancora della pietra, e gatti che si chiedono cosa vuoi lì, nel loro regno, nella loro quiete, sbucando o riaccartocciandosi, improvvisi, da quell’angolo che non credevi esistesse.



Tavole di porte divorate dal tempo con attorno case dismesse a elemosinare sguardi, i lampioni a custodire luce adagiata tra i tetti, ringhiere spavalde affacciate sui vicoli, fessure e crepe ad ingoiare rivoli di luce sgusciante, gli orizzonti che scalano il cielo a mani nude e sostengono l’ultimo sole prima che l’ombra disegni nuovi  orizzonti dal fascino perenne.











sabato 13 settembre 2025

TRE SERIE TV CHE ALZANO L'ASTICELLA

 E parlo di Netflix, ovviamente, per molti indice di bassa qualità.


BLACK DOVES


Fa molto The gentlemen questa serie british con tanta carne al fuoco, sangue e  sparatorie, dialoghi tarantineschi, intimismo e malinconia, dove anche il sopra le righe arreda con un certo garbo, ma la capacità di magnetizzarti allo schermo e farti affezionare ai personaggi chiave, soprattutto gli strepitosi Keira Kinightley e Ben Wishaw.

Ci facciamo trasportare dalle vicende frenetiche e mozzafiato di un’agenzia di spionaggio che offre  servizi a chi paga di più pestando i piedi a mezzo mondo e sottoponendo i propri agenti a contorsionismi funambolici narrati comunque con efficace credibilità, sempre rimarcandone fragilità e debolezze nonostante i reiterati richiami alle“mission impossible”.
Il regista e sceneggiatore Joe Barton, già autore de Il progetto Lazarus, sembra divertirsela alla grande, e non possiamo davvero dargli torto.

Ovviamente finale spalancato per una seconda serie che attendo già con grandi aspettative.


 DEPT Q


DEPT Q  ti trasporta in un thriller mozzafiato tra personaggi scomodi (vittime e protagonisti) che vagano tra luci e ombre, tutti alla ricerca di un pezzo di cielo, di rivalsa, di affermazione o di redenzione; fragili e ossessionati, colpevoli col loro fardello di rimpianti e rimorsi, tutti più o meno accecati dai loro fantasmi e dalla voglia emergere, recuperare.. mille sottotrame in un giallo perfetto, dove il cinismo,  la sagacia, il fascino e la tenacia non latitano un istante, e noi rapiti dietro le infinite dinamiche di un racconto potente, virtuoso, che si fa seguire con omogenea plausibilità, finalmente. Spesso cosa rara in tanti thriller abulici.

Nota a parte per il carismatico e turbato Matthew Gode e il suo collaboratore profugo siriano Alexej Manvelov, coppia inedita di specialissimi investigatori fuori dall’ordinario.


THE GENTLEMEN

Dopo il film, Guy Ritchie inanella dieci episodi a forma di serie, ma talmente ricchi e densi da poter essere ingollati senza soluzione di continuità. Il Gentleman, Duca cortese, Eddie Horniman (Theo James) nobile d’animo e dai modi aggraziati del titolo, indotto dagli eventi a nefandezze inaudite, mantenendo comunque un’aura di classe e signorilità, circondato da uno stuolo di altri “gentlemen” - ognuno a proprio modo -, a difesa del rango, della classe e dello status di appartenenza. 

Parliamo ovviamente di livelli eufemisticamente “nobili”, ma dove la posizione e la quota di potere raggiunto, innescano dominio, ricchezze e soprattutto ogni espediente possibile per mantenerli, intrigando lo spettatore a quote elevatissime di adrenalina.
A degno contorno Susie Glass (Kaja Scodelario) in gran spolvero, intrigantissima e carognetta quanto basta. Il fratello del Duca, Freddy Horniman (Daniel Ings) psicopatico e tossico, in una parte che lo esalta proponendo sprazzi di  gran cinema.
 
Ogni puntata  colma di ebbrezza e quasi un film a se stante, le gesta accompagnate da coinvolgenti musiche operistiche dal fascinoso impatto sonoro, perfetto contraltare alle vicende drammatiche e spesso dai risvolti tarantiniani, ma decisamente made in Guy Ritchie, sempre amato, frenetico, geniale e creatore di personaggi dall’arguta personalità.
Godibilissimo.




lunedì 8 settembre 2025

IL CASO VOLLE

 


Il caso, spesso bizzarro, volle che nella palazzina A del comprensorio di Montesacro, a vent’anni dalla sua costruzione, e dopo un’alternanza di inquilini abbastanza frequente ed eterogenea, venissero a ritrovarsi, contemporaneamente, ben quattro coppie di insospettabili  killers.
Angelo e Antonia, con due bimbi piccoli, sicuramente i più esperti, lui dirigente di una Agenzia di Statistica, lei maestra di scuola infanzia; con attività parallela in coppia, fin da fidanzati. Scrupolosi e precisi, amanti in maniera patologica della loro tendenza omicida ma anche perfettamente integrati come contabile amministratore lui, e amorevole maestra lei, affettuosi coi figli, cordiali col vicinato; una coppia micidiale con all’attivo un centinaio di esecuzioni.
Omar e Sandro, coppia omosessuale con atteggiamenti non proprio riservati, era stata accettata serenamente perché comunque in grado di propagare una simpatica e contagiosa alchimia, operano per conto di grosse aziende nel campo di spionaggio industriale internazionale e, a copertura, coordinano una libreria di quartiere, dove spesso organizzano incontri con autori e gruppi di lettura; cinici e devastanti sul lavoro quanto empatici e benevoli nei rapporti condominiali.
Lucy e Aguirre, marito e moglie spagnoli, trapiantati in Italia dall’Andalusia, lavorano su commissione ma su media scala, principalmente sullo sfondo di richieste private: gelosie, piccoli ricatti, tradimenti da redimere col sangue.
Gestiscono un piccolo ristorante etnico, dove  spesso accolgono, tramite reti fidate, clienti  indirizzati per discutere circa la loro attività più redditizia.
Infine, proprio ad inizio anno, arrivano anche Luisa e Franco, con precedenti matrimoni a carico, finalmente sembrano aver trovato il condominio ideale ed un luminoso appartamento al quarto piano, entrambi pensionati, ma dedicati da sempre, anima e corpo, all’eliminazione fisica di personaggi scomodi, principalmente in ambito politico,  fiore all’occhiello la specializzazione nel far apparire ogni morte come accidentale.

Meno bizzarro, invece, il caso che nessuno sapesse dell’altro, poiché certe attività trasversali viaggiano per compartimenti stagni, dove ognuno ha un fottuto interesse a mantenere le fonti segrete.

Ma, nello specifico, esisteva un disegno precisissimo architettato dal mandante di ogni loro attività delittuosa, la più insospettabile  di tutti: Donna Esmeralda della palazzina C, criminale di vecchissima data ma ormai vicino ad essere vecchissima anche lei, per quanto ancora arzilla, vispa, cinica, sveglissima. Diabolica.
Esmeralda voleva i suoi pupilli sott’occhio, a gestirne più comodamente i movimenti, per quanto conoscesse benissimo i rischi cui andava incontro.

E bastò poco perché il composto involontario venutosi a creare, si rivelasse tutto meno che innocuo.
Troppo attrito a contatto necessitava di un’appena misera scintilla, e se ne resero conto gli abitanti di mezzo quartiere quando, durante l’ultima accesissima riunione di condominio, le quattro coppie presenti in contemporanea, indispettite per alcune pretese del resto del comprensorio circa l’installazione di telecamere di sorveglianza nelle aree comuni, vennero meno alle più elementari regole.
Quelle del rimanere nell’ombra, quasi invisibili, scatenando una resa dei conti con ogni arma di fuoco disponibile dove rimase superstite (e forse qua nessuna ombra di caso bizzarro..) solo Donna Esmeralda, che riuscì anche a nascondere il suo Winchester a canne mozze sotto una BMW nera abbandonata da mesi nel parcheggio, millantando in seguito la più totale estraneità alla efferata carneficina.

Occhio ai vicini quindi, e se  organizzano innocui  apericena, magari è solo per capire se custodite qualche Guttuso a parete, o se possedete gli esatti requisiti per poter entrare nella loro collezione di salme illustri..


lunedì 1 settembre 2025

LA MONTAGNA

 


La montagna decide lei,
ti svegli al mattino e ti occupa l’orizzonte,
allora comprendi che dovrai percorrerlo quel mondo,
per scorgerne di nuovo,
tra  sentieri di silenzio che ti avvolgono alle cime attorno.
 
Tutto diventa un vestito da indossare
che si adatta perfettamente a ritmo e movimenti, muscoli e tendini,
sguardo e cuore a collezionare scenari differenti ad ogni lieve scollinare,
e ti senti al riparo anche mentre pioviggina a stille,
e di quelle gocce riconosci l’eco di ognuna,
mentre attraversano il cielo, e tu con loro.