martedì 25 febbraio 2025

MA ALLORA MI CHIEDO

 


Tutto sommato siamo belle persone, scriviamo spesso di poesia, viaggi, natura e spettacoli. Ci emozioniamo, filosofeggiamo cauti sul senso della vita, offriamo e accettiamo consigli animati da tenere fragilità, confessiamo garbo e sensibilità, contrastiamo i disagi e ci armiamo di speranza, con un’umanità svelata spesso dai nostri blog; ci inebriamo di letture ma godiamo anche dei piaceri della vita, raccontiamo dettagli, traspariamo delicatezza, non lesiniamo dettaglia di vita e punti di vista.

Siamo una quantità considerevole di bella gente, dai modi e dai sorrisi pacati.

Ma allora, mi chiedo, chi di noi con tenace regolarità, insudicia ogni specie e categoria di bagno pubblico, ovunque questo venga a trovarsi, che sia di teatro snob o cinema di sobborgo, associazione culturale accessibile a tutti o con tessera socio gold, autogrill, palestra vip o sala d’aspetto di Pronto Soccorso, ristorante gourmet, museo esclusivo, biblioteca, toilette di baretto perferico.

Chi di noi, perfetto dr Jekyll e mr. Hyde, al cospetto di un servizio igienico pubblico riesce a tirar fuori il lato peggiore, donna o uomo, ragazzo, ragazza o ogni altro genere? Incurante di chi vorrà/dovrà utilizzarlo successivamente e magari ancor più spinto ad emulare le efferatezze del precedente fruitore, cieco ad ogni istinto di comportamento, non dico esemplare, ma semplicemente decoroso, opportuno, civile; sordo ad ogni richiamo di elementare decenza.

Chi di noi?
Quale inclinazione perversa crediamo ci tuteli?

L’assoluta certezza del privato, un’inattaccabile certezza dell' immunità forse? Che ci trasforma in bestioline selvatiche, anche se depilate, profumate, agghindate, amabili.
Libera sfoghi e istinti covati nel più profondo dell’io, un impulso primordiale e selvaggio da sfogare in privato?
Perché non rendere una cloaca anche, e soprattutto, casa propria allora?


giovedì 20 febbraio 2025

CADENZA ERRATA

 


Pretendo un’alba solo per me.
Nessun altro in prima fila,
posto riservato.
Per tanti solo infinita replica.
Ma io so che quel sole si emoziona
ad ogni apertura di sipario,
teme l’inciampo, la cadenza errata
il mancato accordo.
Se ci fossi solo io,
unico testimone,
perdonerei la stonatura,
addirittura un lieve ritardo,
e custodirei a vita
quello che immagino
inchino a discolpa.


venerdì 14 febbraio 2025

FELPA

 


D’inverno ci leghiamo ad alcune consuetudini:
la tazza preferita, il plaid da divano, il piumone di notte.
Io ho una felpa che decuplica il calore di casa.
Quel ricrearsi addosso focolare domestico,
sicurezza e paciosità casalinga.
La quiete dietro la porta, chiusa a chiave,
che di uscire se ne parla domani.
La coperta di Linus ad infondere tepore e comodità soprattutto.
Un capo che non indossi, perché ti indossa lui,
adattandosi perfettamente ad ogni piega del corpo,
una seconda pelle che disegna serenità
fasciando con esattezza
e senza impedire alcun movimento.
Voi ce l’avete la felpa del cuore?
Quella che trasforma la vostra casetta in un cinque stelle da sogno.
Quella che, ancor oltre il pigiama di rito, sigilla il tepore di casa in qualcosa di irraggiungibile, ben oltre e diversamente dai 20 gradi che galleggiano l’aria.
Quella che vi converte in un’oasi fortificata
dove svanisce ogni idea di esterno e interno
e sopravvive una sola dimensione plasmata attorno a noi.

Ce l’avete una felpa così?

Credo se ne trovi una nella vita,
e quando devo privarmene per il consueto passaggio in lavatrice,
mi manca come l’aria.

 

 


domenica 9 febbraio 2025

FANTASCIENZA DISTOPICA

 


A voler immaginare un mondo futuro, distopico, secondo i canoni acquisiti, dovremmo trovarne uno peggiore della realtà.
Fantascienza deleteria insomma, ma potrebbe essere semplicemente un mondo diverso, inatteso, evoluto secondo soluzioni imprevedibili.

Ad esempio non riesco a fare mia la visione di un mondo oltre il nostro, da esplorare all'infinito. 

Mi viene da immaginare, invece, un confine, un limite; tipo una vetrata, una parete dove il cosmo si adagia modello quieta risacca e le stelle a vagare come ad illudersi di un approdo.

E perché a noi non è mai accaduto?! Direte voi.. forse perché siamo una galassia che galleggia tra forze centrifughe e centripete, manteniamo distanze che baricentrano la terra, pur minuscola, tra altre serie di sistemi, probabilmente - chi potrebbe saperlo? - ognuna col proprio sole. 

Un equilibrio delicato, precario ma tenace.

Ma credo che questa immensa scatola, a contenere un minuscolo meccanismo di simmetriche armonie, esista. Noi dentro e qualcuno da fuori che osserva, anche.  
M
agari gli è stata regalata - la scatola dico - e neanche lui sa cosa contenga esattamente, a parte le lucine e le nebulose che scorge con l’oscurità.
La tiene - e noi con lei - là sul tavolo, come curioso pezzo d’arredo.
Spero che la donna delle pulizie stia attenta quando spolvera.

Abbastanza "distopica" come suggestione?


martedì 4 febbraio 2025

POST-IT

 


Cosa mi orienta, mi chiedo,
tra incubo e veglia di
fioca percezione,
come opera il mio corpo
che risponde sempre meno
ma immagina in gran parte.
Cosa accumulo di amore,
sangue, aspettative.
Che spazio occupa la memoria
che tante volte maledico per gli
infiniti files cancellati.
Immagino post-it all’interno del fegato,
di arterie decrepite, intestini pigri.
Promemoria a far chiaro,
post-it intonsi,
solo a ricordare
che c’è da scrivere.