L’incipit è, a suo modo, un
omaggio a Lord of War, mitico film sul traffico d’armi con Nicholas Cage, e
denuncia quello che ancora in troppi, forse, fanno solo finta di non capire:
all’origine della guerra, di tutte le guerre, c’è solo il dio Denaro.
Vaghiamo tra il tragico e il
comico in un bilanciato reality che mixa farsa e dramma ponendo bene in
evidenza a cosa si può arrivare affamati di voglia di affermazione e supremazia
o anche solo di fare soldi facili.
I protagonisti sono in perfetto
equilibrio nella loro evoluzione che li proietta ai vertici di un mercato
spaventoso, che con occhi meno ipocriti e pietosi rende decisamente plausibili
anche le voci complottiste sul crollo più o meno "provocato" delle torri gemelle… e al centro di un mondo che li stritolerà lentamente, dal momento in cui non si accontenteranno
più delle briciole ma punteranno all'assalto dell’intera torta.
Jonah Hill e
Miles Teller, con le loro titubanze, le insicurezze, quell'agire incauto e
sconsiderato, sono di certo più vicino a noi che a famigerati mercanti d’armi
senza scrupoli, e questo rende la storia credibile (lo è davvero del resto) e
compatibile il nostro virale parteggiare per loro, e il prendere a cuore i loro
destini, nonostante non si tratti esattamente di eroi da esaltare.
Ma tant’è.
Finché non capiremo che la guerra è solo un affare, e non l’unico metodo per risolvere dispute mondiali.
Dulcis in fundo, la
partecipazione di Bradley Cooper (che produce anche). Un attore che ormai può
permettersi qualsiasi performance, di qualsiasi intensità o durata, e rimanere impresso
indelebilmente.