Chissà
quando sarei stato costretto a lasciare anche questo appartamento, ma
tanto, di ancora liberi, ce n’erano a bizzeffe a Roma, case vuote
come le vite di tanti di noi.
Ormai
passo la giornata a spulciare dalla finestra, oppure a volte si esce:
cinema, teatro.. ecco, quello si, mi appassiona ancora.. il cinema lo
trovo eccessivo, anche se ne avevo seguito l’evoluzione con un
certo interesse devo ammettere… ma se c’è una cosa che mi
affascina davvero è viaggiare, in aereo soprattutto - Dio che
sballo! -, oppure crociere, transatlantici pazzeschi, pieni di
comodità e di luci e di sorrisi, vedere persone diverse, anche se
dire “nuove”, per me, è quasi un azzardo...
In
realtà vivere così tanto alla fine paga poco… forse con i tuoi
perenni trenta o quarantanni.. poi però, spariscono tutti i tuoi
affetti, le tue consuetudini, e quando sei cresciuto con Verga e
Collodi.. a ritrovarti con Fabio Volo, ma pure con Camilleri, fai una
fatica bestia.. fatica anche a passeggiare per i cimiteri, dove una
volta pensavi avresti avuto un posticino tuo..
fai
fatica oggi a festeggiare i duecentosessantasette anni.. anzi.. quel
duecento di troppo ti debilita l’anima.. stanca la testa ed anche
quel cuore che, invece, pompa che è una bellezza, immune a tutto,
guerre, terroristi, tumori...
..e intanto
vi guardo dalla finestra, a voi altri a termine, sempre di fretta,
con gli sguardi occupati su display sempre più piccoli, incapaci di
misurare una nuvola, di seguire un raggio di luce... sembra così
breve il tempo per voi, e ve lo divorate ancor più famelicamente
... tempo
inutile.. tempo sprecato... che le cose da vivere poi sono davvero
poche e così effimere... le persone che ami ad esempio, le passioni
che curi... e davvero poco, poco altro
quando mi
accorsi che la mia vita si era cristallizzata rimasi di sasso..
grazie! Direte voi... ma non come quell'Highlander che ebbi occasione
di vedere al cinema...a lui la vita si era bloccata a trentanni.. nel
fulgore della forza e del desiderio.. l'avrei voluto vedere come me,
a 67 anni anni.. non che non mi ritenga vispo e curioso, sia chiaro,
ma a quell'età hai accumulato una stanchezza difficilmente
biodegradabile, non la ricicli più ormai, te la porti appresso per
quell'eternità che un gioco di destino bizzarro ha voluto
concedere...
e si finisce
per vivere di ricordi eterni, di rimpianti rimuginati, più che di
futuro poco malleabile, seppur infinito.
Si finisce
per osservare dalla finestra cosa ne fate voi,
di quel poco tempo a disposizione...
di quel poco tempo a disposizione...