domenica 27 marzo 2016
sabato 26 marzo 2016
IL CONDOMINIO DEI CUORI INFRANTI
Volevamo forse smarcarci dal
Venerdì Santo ieri, andando a vedere Il condominio dei cuori infranti?
Direi proprio di no.
Anzi, abbiamo
percorso la nostra personalissima Via Crucis flagellandoci appresso a questa
operetta minima(lista) che affoga le proprie debolissime velleità attorno a
storielle di comunissimo condominio (dove giusto l’astronauta precipitato fuori
rotta smuove l’utente medio dal torpore registico), caratterizzate dal vuoto
stilistico e dalla presunzione, ecco, la grassa presunzione di voler narrare “ad
ampio respiro” i disagi e i tormenti interiori di umanità spicciola e
disadattata con tre parabolette surreali
che ci sfracassano i gabbasisi fin da subito, dove la volontà di coniugare la
battuta a contrasto con la malinconia che pervade questi spiriti soli, anche se
gomito a gomito con le più sfaccettate umanità, si infrange sull’incapacità
della produzione di convincere questo regista disturbato a farci massimo tre corti da cinque minuti l’uno, con
questi tre inserti di noiosa ripetitività, di riprese fisse, di chiacchiericcio
tedioso e importuno, di situazioni che il paradosso lo superano e lo
sbeffeggiano alla grande e dove - incredibile la casualità - assistiamo a
stralci di inserti di uno dei film più pompati della storia, quel I ponti di
Madison County, che in effetti, con la mattonata odierna, fa benissimo il
paio..
sabato 19 marzo 2016
RUBRICHE
Le
previsioni del tempo, spesso sempre più dettagliate, precise e,
sopratutto, attendibili.
Ormai
ci regolano e condizionano le giornate: programmiamo o facciamo
saltare interi weekend, cene, visite, incontri, a seconda del sole o
della pioggia previsti, del vento o delle temperature in rialzo o in
ribasso.
E
fin qui ci posso pure stare.
E'
l'influenza dell'altra rubrica che mi preoccupa:
l'oroscopo.
A
giudicarne dalle tipologie e dalla quantità spropositata divulgata
in ogni media, dal cartaceo al radiotelevisivo, sembra poter
influenzare, e di parecchio, gli atteggiamenti e la predisposizione
di parecchi utenti usufruitori:
Capricorni
mai a cena con un Leone, Ariete sesso solo con Bilance, Tori che
non lavoreranno mai con coi Gemelli, Vergini e Pesci destinati al
divorzio sicuro.
E
tra questi gente che va in chiesa magari, retta e compita, osservante
e timorata.
..ma
che non smette di domandarsi se l'intercessione di un Gesù Scorpione
anziché Sagittario, avrebbe veramente cambiato le sorti del mondo ..
martedì 15 marzo 2016
SBUFFO DI NUVOLA
...capita che ti ritrovi a spulciare il cielo..
specialmente quando il vento pulisce a velocità forsennata
dentro e fuori dai tuoi occhi..
allora punti questi grumi di nubi disordinate,
tracimanti da una loro teorica compattezza,
che riempiono l'azzurro di straboccante panna montata,
di segni nitidi pur nel loro irrequieto abbozzo,
Come provassero a parlarti..
a sussurrarti:
distraiti Franco.
sabato 12 marzo 2016
SE MUOIONO GLI IMMORTALI...
E' morto Keith Emerson.
Sono cresciuto con la sua musica, sulle sue note, tra cenni delicati di piano e devastazioni di moog.
Il carattere eclettico lo devo sicuramente anche a quel tipo di musica che ho sempre ascoltato.
Fuori da ogni schema. Capace di reinventarsi ad ogni sfioramento di tasti.
Progressive su tutti. Ed Emerson, Lake & Palmer paladini su tutti.
Quando arrivano queste notizie, perdi il sorriso.
In mente una valanga di suoni, negli occhi feste da palcoscenico con "tastiere accoltellate" e una furia musicale abbinata a tecnica, genio e virtuosismo (ho visto solo lui suonare un Hammond al contrario, da dietro..)
Rifletti incredulo sulla caducità della vita.
E pensi "lui no". Ma succede invece.
Solo che ora prendi un cd, e lo fai rivivere immediatamente. Proprio ora.
Proprio adesso.
Ciao Keith! Bentornato!
venerdì 11 marzo 2016
VEDI NAPOLI...
Golfo da Castel dell'Ovo |
Piazza del Plebiscito |
.. e capita che prenoti un Frecciarossa andata e ritorno, porti tua moglie a vedere il Cristo Velato, che non l'ha mai visto, ti godi la sua meraviglia e te la ribalti su di te, e poi vi sparate Napoli in lungo e in largo, sei ore di cammino a spulciare il possibile, dal neogotico che ricorda tanto Gaudì al maiolicato di Santa Chiara, da vicoli labirintici di panni stesi e motorini rombanti a mare improvvisamente spalancato che ti illumina i polmoni, da frittini ad ogni angolo di via alla gente che ti sgomita con non chalance, da centinaia di presepi vivi, alla metropolitana che sprizza colore come fosse una festa, da orge di barocco "napoletano" a quiete barche ormeggiate fino in strada.
Bastioni di Castel dell'Ovo |
E alla fine sei ubriaco di bellezza. Occhi e cuore colmi. E col sorriso di lei, esausta come mai, che ti si addormenta su una spalla, mentre torniamo a Roma.
Nuovo look per la stazione Centrale |
Chiostro di Santa Chiara |
Caffè al pistacchio e coroncina di noccioline. Puro sturbo al vetro. |
Scorcio di quartiere spagnolo |
L'arco di Castel dell'Ovo |
Maschio Angioino |
Ormeggio creativo |
Nuova metro rutilante... |
...ma il traffico rimane... ;) |
lunedì 7 marzo 2016
sabato 5 marzo 2016
LO CHIAMAVANO JEEG ROBOT (SUPEREROEDENOANTRI)
Rielaborare
un supereroe a uso e consumo metropolitano è sempre un azzardo
sovrumano.
Il
contesto e i caratteri
che Mainetti ritaglia per la propria opera prima invece, sono
studiati con estrema cura, disegnati in maniera congeniale adagiando
su un feroce telaio di criminalità comune, una copertina di estrema
sensibilità, che spulcia e sfrutta indole e umori delle sfaccettate
personalità protagoniste, a partire da un Santamaria cupo e
misantropo che dona al suo jeeg di periferia tratti da mIstery
fragile e imbarazzato, una fascinosa e tenera Ilenia Pastorelli nel
ruolo della disagiata sognatrice che offre, da coprotagonista, linfa
vitale alla storia filmica, il cattivo di turno, narcisista molesto e
maniacale Luca Marinelli, con l'amuchina da borsetta, gestisce un
costante, schizzatissimo sopra le righe, perfettamente
cucito sul personaggio dell'esaltato cronico.
Tre
personaggi che si arrotolano tra loro e una città di sottoeroi che
ne decreta passato e futuro, una Roma da salvare, ghettizzata e
delinquente, affogata di scorie, sogni malati e dormitori.
Una favola uscita dal delirio
che vaga disordinata tra tutte le storture dell'emarginazione e del
degrado tipiche di una periferia romana e, sfruttandone debolezze,
vizi, contraddizioni e sentimenti feriti e mai curati, confeziona un
sogno gualcito come un vestito da principessa o come una maschera da
eroico cartoon da indossare quando tutto è perduto.
Il nostro supereroe di periferia
è un disadattato cronico senza amore e senza amici.. ma la
sensibilità gliela scardinano proprio questi poteri inaspettati e
subito sfruttati, ovviamente, per fare cassa.
Ma sarà l'incontro con la
fragilità di questo personaggio femminile permeato di candida
ingenuità a decretare la svolta, l'unica persona che penetra la
corazza di Enzo, l'unica che riesce a giudicare compatibile la sua
nuova identità con la sua unica e possibile missione: “salvare la
gente”.
Questa la chiave di lettura più
plausibile e che mi piace individuare, non l'uomo che assurge a
supereroe, ma questa etica da supereroe che viene a sporcarsi
di bassa umanità, ispirando nuova dignità e sentimenti.
E persiste costante un fattore
di tenerezza estrema a rendere confidenziale questo clima di vita
borderline, pur nell'esaltazione violenta, dove la poesia si lascia
comunque individuare e accarezzare con immagini spesso contrastanti,
tra uno yogurt e un camerino, fino a indossare fantastici epiloghi.
mercoledì 2 marzo 2016
PAURA E FEDE
Camminando
in una giornata tiepida e assolata, Fede si fermò ad un bar lungo la
strada con diversi avventori intenti a sorseggiare qualcosa nel
tepore della luce chiara.
A
uno dei tavoli scorse Paura: “Ciao, come stai? Io vado a
Felicità.. e tu?”
“Anch'io..
ma mi sono seduta qui.. si sta bene.. tranquilli.. non ti rompono se
non ordini.. ti lasciano in pace.. io non chiedo e loro non
pretendono... diciamo che sto riacquistando serenità...”
“Quindi
non vai più verso la tua meta?!”
“Be’..tutto
sommato.. posso anche restarmene qua.. sai che c’è? Ne ho passate
tante cercando di arrivare a Felicità in passato.. che un po’ di
ridimensionamento non guasta... troppe emozioni negative, troppe
amarezze, delusioni, rabbie convulse tradotte in quella che sono...
diventata..”
“Io
credo tu possa guarire... possiamo viaggiare insieme se vuoi..
anch'io non ho la certezza matematica di poter raggiungere
l’obiettivo.. ma mi sostiene una forza e una visione superiore..
una
componente di "te" esiste certo.. altrimenti sarei solo
incosciente.. ma non può bloccarmi, non può e non deve”
“Qui
è come se mi avessero fornito uno scudo accanto, persone di cui
posso e mi piace fidarmi, aspettative al minimo, ma anche rischio
quasi azzerato, tengo il freno tirato ma almeno non scivolo, forse
sacrifico qualche grillo per la testa, spiegazzo qualche sogno nel
cassetto.. ma hai visto mai.. magari sarà Felicità a venire lei da
me... oppure farò in modo di costruirmela io, questa fantomatica
città...
anche
se quella autentica l’ho vista una volta, morsa voracemente, percorsa e
gustata, e mi ci sono impazzita dentro, ma è stato come un sogno
fugace, fragile... assoluto delirio da felicità.. e ho creduto che non potesse durare.. no... i sogni si frantumano, se ti cadono dalle mani,
non lo sapevi?”
“I
sogni camminano con me, li tengo cari col cuore e il pensiero,
possono realizzarsi tutti.. specialmente se li ho conosciuti un
giorno...se li ho assaporati, ne ho leccato le lacrime di gioia e ne ho svelato ogni segreto..
ora
ti saluto... vado a raggiungerli, mi aspettano...”
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