Me la spasso coi folletti ma, inutile negarlo,
adoro i fantasmi.E' che sono restii, confidenza quasi zero,
li avverto vagamente.
Vagamente gelosi anche.
I folletti si divertono. Ma loro, i fantasmi, vorrebbero.
I folletti sono dispettosi.
Ed a quegli altri piacerebbe, ogni tanto,
un po' di sano casino.
I folletti escono a cena con me, s'infiltrano in vacanza, viaggiano in
motorino, sporgono dal portabagagli,
mi incasinano i cassetti e i files;
ed ai fantasmi non rimane che qualche comparsata in sogno,
astratte presenze, deboli preghiere, cenni sommessi.
Restano taciturni,
di presenza incombente ma discreta,
occulta ma presagita.
Quasi attendessero un ok.
E ove captino questo affabile beneplacito,
si rendono a volte, magari inconsciamente,
avvistabili, delicatamente percepibili,
potresti scorgerli - addirittura -
mentre chiedono ragguagli
ad un folletto.
Ma capitano male,
perché i folletti manipolano le informazioni così per sport,
e chissà le balle che raccontano anche a me ..
Forse anche per questo i fantasmi tendono all'oblio di silenzio carico, a metà
del guado, credendo di essere male interpretati, equivocati, fraintesi.
Andrò io loro incontro,
un giorno.
Cucciolo di fantasma
goccio di spettro
lacrima di diamante ad
illuminare,
animo curioso
a demolire silenzio
torbido fluido
a recuperare sogni
rottamati.
Vite interrotte senza
anestesia.
Ombra dilungata oltre
un tramonto
a tenerti per mano,
a tradurti uno
scricchiolio,
a carezzarti durante
un’assenza.
C’è un cucciolo
d’ombra
a vestirti di respiro
e sistemarti
il lenzuolo
sgusciante
ogni notte.