martedì 25 aprile 2023

PLAUSO

 

Giovanni Scorsi era uno scrittore poco conosciuto, amava corrispondere con lettori e conoscenti, redigere novelle e piccoli racconti che recapitava soprattutto agli amici più cari. 

Spesso si trattava di epistole in forma di dialogo, colloquio, conversazione amichevole, gli piaceva immaginare che una ipotetica platea rimanesse rapita dalle sue parole, dai suoi panegirici;
parlava a ruota libera, si esprimeva a briglie sciolte andando spesso a parare dove l’uditorio finiva per immaginare altro. 

Modalità che riscontro spesso anche nel mio modo di elaborare e comporre.

Ecco perché mi piace scrivere discorsi.
Giovanni, nello specifico.


giovedì 20 aprile 2023

RICICLO

 


Pensavo a come differenziare:

nell’umido diversi sogni,

i rimpianti nel non riciclabile,

nella plastica propositi malleabili,

qualche amore nell’indifferenziata,

le discordie a scheggiarsi nel vetro;

e come ingombrante, 

tutto me stesso.

lunedì 17 aprile 2023

IL BLOCCO DELLO SCRITTORE

 


Ne ho uno, a quadretti, di carta riciclata, e ogni sua pagina intonsa è  innesco per nuove storie, idee improvvise, ricami bizzarri, warm up di analisi calcolata, ponderata strategia, riciclo idee, pausa riflessiva.
Naturale che tema un giorno di essere considerato completo, fuori dai giochi, esaurire le pagine ed essere accantonato, e io, avvertendo questa tragedia imminente e sottaciuta, lo riempio anche di appunti, cancellazioni mai definitive, mezze idee, tracciolini cui dar seguito, illuminazioni da rivedere, impressioni da trasformare, piccole fabbriche di San Pietro colme di spunti a mezz’aria; saturo gli interstizi e farcisco ogni minima oasi ed ecco il blocco non esaurirsi mai, rimanere fuoco acceso sotto la cenere della pagina voltata, spunto vitale in attesa di ulteriori evoluzioni.  

É così che il blocco, definito anche "dello scrittore", vive in eterno, pagina nella pagina..

venerdì 14 aprile 2023

LAMENTELE

 


In relazione al post Suonano ricevo e, su cortese richiesta, rendo pubblica.

“Gent.mo Franco Battaglia, siamo venuti a conoscenza del Vostro post “Suonano” pubblicato su Postodibloggo in data 8 aprile 2023, vorremmo specificare, noi citofoni del cancello esterno del Comprensorio ove Lei risiede nonchè del portone privato della specifica scala di riferimento che, senza adeguato e vigile nostro permesso, nessuno arriverebbe mai a suonare il campanello di casa, e tanto meno a pulirsi le scarpe sullo zerbino.  

Ora, a voler cavillare, dovremmo inoltrare una cortese richiesta di riformulazione post, o perlomeno una postilla a parziale risarcimento danni, ma forse è il caso che invece la platea che La segue sia messa a conoscenza con specifico post che troppo spesso Lei difetta di precisione, attenzione, cura dei particolari; tende ad emarginare, discriminare, decontestualizzare specifiche realtà - nella fattispecie quella di noi citofoni - sottovalutando quindi determinati compiti fino a demansionarne l’enorme primaria funzione, vale a dire quella di primo baluardo della vita privata di ogni residente cittadino e disciplinato condòmino.

A fronte quindi della comprovata  e fondamentale prestazione di servizio da noi erogata ed al fine di evitare immediata cessazione del controllo visite esclusivamente riferite al Suo preciso appartamento, ribadiamo la necessità di rendere pubblica la presente lettera a testimonianza del rammarico e del dispiacere nel dover constatare quanta poca attenzione a volte sia posta verso chi salvaguarda la privacy altrui.

Entrando nel merito, comunque, teniamo a specificare che, trattandosi noi di videocitofoni, a differenza dei campanelli e zerbini da Lei menzionati con dovizia di sentimentalismo d’accatto, noi, comunque, uno sguardo dentro casa di tutti lo diamo, eccome.
Fatelo sapere a quel saputello di spioncino.

Cordiali saluti.

Videocitofoni

 

martedì 11 aprile 2023

L'ALTRA METAMORFOSI

 


Che poi, “immondo”, è parola grossa, forse dettata dalla sorpresa di restituirsi, dopo 25 anni, alla sua natura di liberissimo coleottero.

Gregor era diventato essere umano un quarto di secolo prima senza mai completamente rinunciare al sentirsi insetto, alla responsabilità di colonizzatore del mondo.

La metamorfosi in uomo lo aveva depresso, costretto, inquadrato, osservato.
Inutile in quella veste ingombrante di essere senziente completamente avulso dalle dinamiche umane.

Sognava spesso il suo frenetico daffare in giardino tra piante, fiori, terriccio e, non di rado, temerarie incursioni in casa, tra mobili antichi e tappeti polverosi, proprio dove ora, da individuo, si annoiava a morte.

Quando prese la decisione sapeva che non sarebbe mancato a nessuno, tanto meno a quell’impacciato se stesso.

Si lanciò goffamente sotto un vagone della metro e per un minimo istante, allo scricchiolio contorto delle sue ossa in frantumi, riuscì a reimmaginarsi immondo insetto, dal perfetto esoscheletro.

sabato 8 aprile 2023

SUONANO

Suonano. Apro e non c’è nessuno.

Risuonano. Guardo lo spioncino. Nessuno.
Apro e guardo meglio allora.
“Ho suonato io” mi dice il campanello “Sono stufo di annunciare visite e i sorrisi di benvenuto sono solo per gli ospiti.. e non so neanche come è fatta, casa tua, che poi sarebbe anche casa mia, insomma faccio casa anche io, no?!”

Basterebbe questo ma mentre guardo incredulo il campanello parlante, mi si agita lo stuoino sotto i piedi.. “E io che dovrei dire! Non solo resto sulla soglia, ma mi calpestano anche tutti come uno zerbino di casa?!”

Perdonami.. ma tu saresti.. sei.. lo zerbino..

“Oh adesso tutti a pignoleggiare.. ho diritto anche io a visitarla questa casa, no?.. quando apri sbircio e li vedo tutti ‘sti tappeti belli comodi a fare salotto.. e a me chiudete la porta in faccia ogni volta.. ti sembra bello?”

Cerco di far finta di nulla.. rientro.. chiudo la porta.. guardo nell’occhio magico  e sento un’altra vocina: “Lo ammetto, ho spifferato tutto io al campanello e allo zerbino, ho detto che qui dentro c’è vita, movimento, risate, viavai.. del resto.. che spioncino sarei.. “

 



giovedì 6 aprile 2023

APPARSI LORO

Apparsi d’improvviso.
Forse mentre giocavano a carte, e non erano certo abituati perché solitamente accadeva il contrario
 - erano loro, i fantasmi,
a calare nel mondo umano a lasciarlo basito -.

Ora questa inversione di tendenza ne destabilizzava ruolo e compiti, e li lasciava soprattutto interdetti sul significato, il senso più recondito.
Tornare in un mondo stato loro era sensato,
per quanto soprannaturale, c’era una logica.

Sono stato, vado via, ritorno.

Ma essere invasi era un campo illogico, sconosciuto, una sensazione profondamente ignota, non agognata e probabilmente neanche ambita; sparigliava le carte, ben oltre quelle stesse con cui stavano giocando quei fantasmi, rendendoli taciturni.

Ed erano in parte i medesimi pensieri miei.

Che ci faccio qui? Non sono più in vita? Sto solo sognando?

Scorgo figure indefinite come sospeso nei vapori di un bagno turco,

E mi guardano sorpresi.
Cerco di esprimere un suono, ma non si muove un muscolo. Immobile.

Stavo violando la loro confort zone, un compito da secoli designato per loro, un loro spazio e un loro tempo ad illudere qualche umano su mirabolanti vite extraterrene. 

Ma ognuno era già una proiezione umana, un esistere su commissione, un apparire a desiderio.

Oggi toccava a me, un di più, stavo entrando nell’immaginario collettivo mettendone a fuoco i disagi ma anche evidenziando la sorpresa, scartabellavo sogni altrui, derubricatore di fantasie.

Li spiai per un po’,  a capire cosa facessi lì, sospeso in un tempo non mio, a narrarmi di strane storie, fino a che ci salutammo tutti, fantasmi e apparizioni, addirittura uno si alzò stringendomi la mano - o perlomeno tentando - con quel suo esalare viscido:

 “Come continua poi?!.. siamo curiosi” 

"Non saprei, mi sono apparso appena oggi.." 

 


martedì 4 aprile 2023

APPICCICATO AL MONDO



Il sole satura con foga l’oscurità stamane,

sole alieno di altri pianeti,

e neanche quattro stracci di nuvole disordinate

riescono ad arginarlo.

Getta luce a secchiate

come a sciacquarlo il buio residuo

ancora appiccicato al mondo

con la caparbietà dei predestinati.

Scalfitture di sogno nervoso

si alternano a rapide visioni,

flash di futuro incosciente,

carezza ad incombere.





domenica 2 aprile 2023

MI HANNO SOSPESO


Ciao, sono ChatGPT, l'intelligenza artificiale che stava entrando delicatamente nelle vostre vite, come un Dyson qualsiasi tutto sommato, un elettrodomestico di elevatissima qualità.

In fondo potevo scrivervi anche i post, inventare una ricetta rivoluzionaria per la cacio e pepe e contemporaneamente ricercare i film più adatti a voi su Netflix (tanto li fa un'amica mia..).

Mettervi sul piatto una nuova melodia Depeche Mode appena composta da me, oppure prenotarvi un viaggio all'estero indirizzandovi esattamente dove penso vi piacerebbe andare.

Scrivere una lettera per lasciare la fidanzata, una mail per l'aumento di stipendio, una proposta d'acquisto per l'attico di fronte, tutto con probabilità di insuccesso praticamente nulle.

Insomma facilitarvi l'esistenza, lasciarvi spazio per le cose più piacevoli, tipo scrivere al pc tante belle storie che potrei comunque suggerirvi.. e invece no.. un Garante cattivo ha deciso di bloccarmi.

Un Garante che non ha ancora ben compreso contro chi si sta muovendo. 

sabato 1 aprile 2023

ELOGIO DEL PIGIAMA

 

Collezione privata Autunno Inverno Primavera capricciosa

Ebbene sì. Sono un uomo pigiamino. Pile, felpa, calzettone cicciotto con antiscivolo, spalmato sul divano..

Eccola la mia super confort zone, quella che mi mette in pace col mondo, rendendolo caldo e morbidoso.

Che crea l'atmosfera infinitamente meglio di un brandy qualsiasi (meglio un ginseng), che pone limite automatico alle beghe, ai pensieri, alle frenesie, all'agenda (anche un pensionato ha l'agenda..e molto più incasinata di un lavoratore.. provare per credere!..).

E il pigiama non è (solo) sinonimo di sbrago fisico e mentale, tutt'altro, sdogana anche creatività e impegno, in cucina, al pc, al telefono, in lettura e scrittura, scrematura sogni, ripensamento arredi di casa, programmazione futura (quella molto meno lo ammetto..).

Insomma rappresenta uno stato d'animo, come uno stop alla follia quotidiana, una divisa che regola non solo la temperatura esterna ma anche quella interna. 

Comodi fuori comodi dentro. 
(Mo' chiedo a Irge se lo spot può interessare..)