Se devo squartarmi dalle risate non riesco a trovare nulla di meglio di una genialata surrealdadaisticodemenziale.
Di quelle intelligenti, meglio se brillanti, meglio ancora se originalmente congegnate.
Forse non esiste una storicità nei confronti del demenziale, essendo, di norma, considerato una branchia minore del genere “commedia”.
Forse non esiste una storicità nei confronti del demenziale, essendo, di norma, considerato una branchia minore del genere “commedia”.
Alla fine degli anni '80, probabilmente con Animal house (ma ancor più finemente con Ridere per ridere), nasce uno scabro concetto di demenziale legato al cinema, più che altro in riferimento agli eccessi ed a quel buttarla in caciara, coi paradossi appena sgrezzati e modi pesanti, finalizzati al baccano fuori le righe, ma sempre in un’ottica classica, se cosi si può definire, dalla scarsa inventiva e tesa alla semplice platealità.
Le forme demenziali col tempo si sono raffinate, andando a sfrucugliare gli archetipi dell'assurdo fino a calarli genialmente in apparente consuetudine, come con Inside man o I ponti di Madison County, parodistiche prove di demenziale sommerso, funzionalmente addomesticato per le masse (o anche per masse da addomesticare...), e a dir la verità, colte da pochi.. eheh
Picchi di demenziale “dichiarato” invece, li troviamo in Top Secret!, o in Hot shots! 1 e 2, dove ogni scibile del “not included” viene scandagliato certosinamente, scalando picchi di fervida creatività che permettono a cinema e paradosso di fondere tutte le loro potenzialità saccheggiando e demitizzando (L'armata delle tenebre, come Pronti a morire, altri esempi di scorreria demenziale ad altissimo contenuto di scaltrezza visiva), ma la vera forza del demenziale del domani è nella tracimazione inconscia, quella che s’incunea epidemicamente e mira ad un’apparente impercettibilità.
Di fatto neanche Landis avrebbe potuto partorire scientemente quel semaforo dei Ponti senza cappottarsi sulla sua sediola da regista…