Indubbio che Barbieri, coi suoi Quattro Hotel, abbia influenzato e sbomballato a dovere mezza Italia con la sua fissa per il topper, in pratica un mini materassino memory aggiuntivo al già convenzionale e acquisito materasso, portatore di presunte proprietà taumaturgiche per ogni fastidio lombare e muscolare, oltre all'ndubbio surplus di comodità.
E ne è testimone l’inserimento, del topper medesimo, nel paniere dei beni
e servizi (quella ridicola chiave economica statistica che vorrebbe
rappresentare i bisogni degli italiani, e dove trovi le robe più assurde, dal tergicristallo ai pantaloncini corti),
rappresentando una delle chiavi comiche del trend di vita dell’Italia e degli
italiani.
Questa improvvisa popolarità del topper è l’elevazione a potenza dell’inutilità e la celebrazione della spesa fasulla; oltretutto, il suo utilizzo, comporta la sostituzione forzata di tutte le lenzuola con gli angoli ad elastico che non riescono a supportare l’incremento di spessore sviluppato dal topper in aggiunta.. insomma tutta una serie di spese in più in definitiva solo per atteggiarsi..
E anche diversi quotidiani (io ho preso spunto da un articolo di
Gianluca Nicoletti, su La Stampa) si divertono a sbeffeggiarne questa repentina fama, sottolineando come ormai basta pochissimo all’italiano
medio per sentirsi parte di una élite legata al superfluo e all’effimero.
Una volta quando c’erano ospiti, si tiravano fuori i
piatti di ceramica buona,
oggi fai vedere il topper..