venerdì 22 febbraio 2019

GREEN BOOK: INVITO AL BUON CINEMA



Il plot è di quelli che, da “Quasi amici” in poi, spopolano e acchiappano l’immaginario, l’idea dei contrari che si attraggono, dei caratteri opposti che entrano in collisione anche se sappiamo che il lieto fine cova fin dal primo fotogramma; in un road movie tra un buttafuori bianco italo americano (con Viggo Mortensen, vera rivelazione, che molla per un attimo i suoi cliché stereotipati) ed un aristocratico, funambolico e problematico pianista jazz di colore, Don Shirley, (interpretato da Mahershala Ali con brio e personalità), che sfida a viso aperto gli inevitabili, e spesso incomprensibili e contraddittori razzismi - mai sradicati - del profondo sud degli anni 60.

Una storia che si dipana tra inevitabili pregiudizi ed un affiatamento ed una complicità che lentamente renderanno questo rapporto di “lavoro” un’autentica ed inesorabile amicizia.


Gran merito ai nostri attori, col grezzo Mortensen, perennemente occupato tra street food, “chiacchiere” e sigarette, che rivendica il suo essere più “negro dei negri”, forte anche del suo appartenere ad un’altra minoranza etnica, e il supponente pianista, in tanti frangenti più vittima che protagonista (del suo colore e della sua arte), che non riesce a collocarsi in una scala di rapporti dove non è abbastanza nero per essere povero, non è abbastanza bianco per poter manifestare il suo talento, e non è abbastanza uomo per non vergognarsi di certi vizi; per dedicarsi una vita normale, vittima dei tempi e della sua confusione sessuale, esprime magistralmente col piano e la musica, il suo sentirsi fuori posto, ma gli manca una famiglia, un amico, uno sfogo.. e questo incontro con l’autista italo americano, gli farà conoscere lati della (sua) vita decisamente sottovalutati, non ultimo il gusto del pollo fritto, e la musica nera dei suoi simili, quella meno qualificata forse, ma dall'indubbio e affascinante appeal popolare.


Ovvio poi, che dal regista di “Scemo & + scemo”, ci si potesse attendere qualche sbandata poco edificante, ma Farrelly rimane costantemente in carreggiata (tanto per non sconfessare l'ambito road movie), alternando toni cupi e momenti di tenero relax in egual misura.. splendido il siparietto con la macchina in panne, il pianista nero comodamente seduto, Mortensen, il bianco, a trafficare col motore sotto il sole, e dall'altro lato della strada, lavoratori di colore “schiavizzati” nei campi, ai quali la scena rende decisamente sfocata la logica di certe gerarchie...

il finale alla Frank Capra sbraga forse le buone e valide intenzioni, ma noi ci siamo già affezionati strada facendo, quindi perdoniamo volentieri l'eccesso di miele e pensiamo già a dove andare a cercare l'incredibile colonna sonora... ;)





21 commenti:

  1. Sembra interessante e sembra che ti sia piaciuto ^^

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  2. L'ho visto un paio di settimane fa e mi è piaciuto molto, confermo in pieno le tue impressioni :-)

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  3. Anche grazie alla recitazione molto buona dei protagonisti si tratta di un film ottimo.

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  4. "Quasi amici" mi piacque molto, quindi do sempre una chance a questo genere di film, ma stavolta lo boccio perché tu mi maltratti. Tiè!

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    1. Daje che con Un'avventura te le sei andata cercando...te vojo bene lo stessooooo!!!!

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  5. Il film è candidato all'Oscar 2019 anche se non è il favorito.

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  6. Fred voleva andare a vederlo ma tra malanni, lavoro e altri impicci non ce n'è stato il tempo e il modo. Magari recupereremo la pellicola più avanti :) intanto grazie per la tua recensione, sempre molto ben scritta e puntuale. Un abbraccio.

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    1. Lo ascolto quasi sempre :)
      Ci sarei andata, se ne avessimo avuto la possibilità.
      Purtroppo il nostro tempo libero è ridotto davvero all'osso...

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  7. A me è piaciuto un sacco.
    Si, anche il finale melenso, ma questo è perché a me piacciono quei finali :)

    ps. faccio fatichissima a commentarti perché non ho un blog blogger e, di conseguenza, questo account non l'ho connesso da ogni parte :)

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    1. Te perdono guarda... ma comincio a sentire troppa gente affascinata proprio dal finale... ;)

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  8. Non l'ho visto, ni riservo di decidere se vederlo. PS: per il passaggio da google+ a blogger vai qui https://chiscrivenonmuoremai.blogspot.com/2019/02/come-passare-da-profilo-google-blogger.html?m=1

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  9. Lo hanno visti i miei cognati ed è piaciuto loro. Hanno detto che è molto commovente ma a me non ispira quindi salto :) in compenso ho recuperato dopo tantissimo tempo che dicevo di volerlo fare "tre manifesti ad Ebbing, Missouri" e devo dire che no... Proprio non ci siamo. E tu che me lo avevi consigliato xD non mi fiderò mai più xD

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    1. Io non ne ho parlato particolarmente bene, ne ho sviscerato accuratamente le esagerazioni...forse tu non leggi con attenzione...ahahah

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    2. Hai scritto che era sopra la media xD #ionondimentico.
      Comunque era carina l'idea, peccato per il non finale, li detesto i film/libri così

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    3. Sopra la media lo è...se per media consideri almeno altri centomila film, anche celebrati (a cominciare da tutta la pappardella dei supereroi in tutte le salse - escluso Deadpool ovviamente - ahahah...)

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  10. Anche io qualche attimo di perplessità, diciamo così, sul finale, ma secondo me anche la durata temporale ha aiutato a non renderlo sdolcinato. Molto molto carino!

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