Rielaborare
un supereroe a uso e consumo metropolitano è sempre un azzardo
sovrumano.
Il
contesto e i caratteri
che Mainetti ritaglia per la propria opera prima invece, sono
studiati con estrema cura, disegnati in maniera congeniale adagiando
su un feroce telaio di criminalità comune, una copertina di estrema
sensibilità, che spulcia e sfrutta indole e umori delle sfaccettate
personalità protagoniste, a partire da un Santamaria cupo e
misantropo che dona al suo jeeg di periferia tratti da mIstery
fragile e imbarazzato, una fascinosa e tenera Ilenia Pastorelli nel
ruolo della disagiata sognatrice che offre, da coprotagonista, linfa
vitale alla storia filmica, il cattivo di turno, narcisista molesto e
maniacale Luca Marinelli, con l'amuchina da borsetta, gestisce un
costante, schizzatissimo sopra le righe, perfettamente
cucito sul personaggio dell'esaltato cronico.
Tre
personaggi che si arrotolano tra loro e una città di sottoeroi che
ne decreta passato e futuro, una Roma da salvare, ghettizzata e
delinquente, affogata di scorie, sogni malati e dormitori.
Una favola uscita dal delirio
che vaga disordinata tra tutte le storture dell'emarginazione e del
degrado tipiche di una periferia romana e, sfruttandone debolezze,
vizi, contraddizioni e sentimenti feriti e mai curati, confeziona un
sogno gualcito come un vestito da principessa o come una maschera da
eroico cartoon da indossare quando tutto è perduto.
Il nostro supereroe di periferia
è un disadattato cronico senza amore e senza amici.. ma la
sensibilità gliela scardinano proprio questi poteri inaspettati e
subito sfruttati, ovviamente, per fare cassa.
Ma sarà l'incontro con la
fragilità di questo personaggio femminile permeato di candida
ingenuità a decretare la svolta, l'unica persona che penetra la
corazza di Enzo, l'unica che riesce a giudicare compatibile la sua
nuova identità con la sua unica e possibile missione: “salvare la
gente”.
Questa la chiave di lettura più
plausibile e che mi piace individuare, non l'uomo che assurge a
supereroe, ma questa etica da supereroe che viene a sporcarsi
di bassa umanità, ispirando nuova dignità e sentimenti.
E persiste costante un fattore
di tenerezza estrema a rendere confidenziale questo clima di vita
borderline, pur nell'esaltazione violenta, dove la poesia si lascia
comunque individuare e accarezzare con immagini spesso contrastanti,
tra uno yogurt e un camerino, fino a indossare fantastici epiloghi.
Un po' m'ispira...
RispondiEliminaCredimi.. moltissime sfaccettature da cogliere...
Eliminadovrei vederlo domani pomeriggio
RispondiEliminaTi piacerà...
EliminaVedo sensibilità e intelligenza in questo film.
RispondiElimina..ingredienti presenti e ben dosati.. anche taluni sono rimasti infastiditi da una violenza sopra le righe... per me funzionale comunque in quanto a braccetto col grottesco (stile Tarantino per capirsi) ... non gratuitamente eccessiva come in The revenant ad esempio...
EliminaUn solo consiglio: andate al cinema a vederlo!! Mi è piaciuto parecchio, davvero uno dei migliori film visti quest'anno!!! Bella anche la recensione!!
RispondiElimina..ogni tanto viene fuori qualcosa di ben fatto, curioso, innovativo e commovente pure...
Eliminaleggo molto bene di questo film, e sono tutti estremamente convinti nelle buone parole da spargergli addosso... io non sono ancora [del tutto] persuasa che mi possa piacere, troppo romanaccio nel trailer...
RispondiEliminaMachesstaddì ao?! Romanaccio maddeche?! Mo' solo perche aaanno girato a Roma.. certo che sete prevenuti su arnorde!!
EliminaSì deve essere proprio un gran bel film.
RispondiEliminaTe lo consiglio di cuore (e testa)
EliminaNo. Meglio "suffragette". Non si vive di fantasia ne di fantascienza in questo mondo
RispondiEliminaAbbraccio e buona domenica. ^_^
Suffragette non gliela posso fa... proprio no... me dispiace... contento che votate... ma Suffragette... no.
EliminaA pecche?...sensibbbbilissimo sei?
EliminaLe grandi Donneeee non ti piacciono? 😨
Buona domenica
Mi basta Santamaria. No, così per dire...
RispondiElimina.. pure con venti chili de muscoli in più... ;)
RispondiEliminaInsomma, anche questo Jeeg, come quello della nostra infanzia, ha un cuore! Te la ricordi la sigla, no? Un abbraccio "d'acciaio".
RispondiEliminaovunque vada, con chiuque parli solo io non ho visto Jeeg :((
RispondiEliminaNemmeno io l ho visto :((
EliminaNemmeno io l ho visto :((
Elimina...e che aspettate?! ;)
EliminaNon perderò l'occasione di andare a vederlo.
RispondiEliminaPare interessante. Taranto è kitsch e non mi garba.
RispondiEliminaBuona la prima per Mainetti!
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